sabato 28 gennaio 2012

Il mio nuovo e-book reader

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Prima parentesi: ho un tablet Android 2.2 da 7 pollici (un I-INN preso a fine ottobre assieme a un mio collega). Simpatico e funzionale per certe cose, ma molto limitativo per altre: ho preso anche il kit di supporto con tastiera usb ed ha persino la ethernet, ma nonostante sia un bel giocattolino me lo sto togliendo, perché comunque mi sento limitato e preferisco continuare a lavorare col netbook.
Ma una cosa che mi aveva fatto "resistere" devo dire che era la possibilità di leggere qualche ebook usando il giocattolino. E infatti qualcosa (grazie al buon Aldiko) la ho letta, fra cui Fanteria dello spazio e I figli di Matusalemme di Heinlein, Il Talismano di King e poco altro.
Piacevole come sistema di lettura elettronico, e devo dire che non affatica neanche troppo gli occhi, sebbene a letto fosse un tantinello scomodo soprattutto per il peso non indifferente.
E infatti ero dibattutto se togliermelo o no, ma poi è successo qualcosa. Qualche giorno fa (credo fosse mercoledì o giovedì scorso) sono stato al Mediaworld con un amico che si voleva comprare un nuovo router adsl. E lì ho visto il nuovo e-reader della TIM: il Biblet. L'apparato (la "vecchia versione", ossia quella in foto. Adesso c'è una nuova versione con una piccola tastiera qwerty in basso) che era uscito sul mercato a 119 euro e successivamente spinto a 99 euro, era in offerta: 69 euro (30% di sconto). E io ci stavo facendo un pensierino, ma poi ho detto "naaaa, ci penso su un altro po', e vediamo".
Questo fino a quel sabato, quando sono tornato da Mediaworld per comprare un altro router a un cliente, ed ero mooolto tentato dal comprare quell'e-reader. Perché a quel punto non solo dei tre era rimasto l'ultimo: dato che era l'ultimo c'era un ulteriore sconto, e me lo sono portato via a 55 euro.
E mi trovo benissimo. C'è lo spazio per una memory card (lui ha una memoria integrata da 1Gb (firmware incluso, però: vede la partizione da 800 mega circa) e viene fornito in bundle con una microsd da 1Gb aggiuntiva: può essere espanso con una microsd sostitutiva fino a 16Gb oppure 32Gb a seconda del tipo di memoria), utilizza per il DRM Adobe Digital Editions (cosa che mi secca un po', se devo essere sincero, perché mi sono dovuto iscrivere al servizio). Il terminale però legge tranquillamente epub e pdf (per la precisione supporta ePub, PDF, TXT, HTML, MOBI, DOC, RTF, JPG, PNG, GIF, BMP e peraltro pure MP3 dato che ha l'attacco per la cuffia e lettore multimediale).
Lo sto usando con soddisfazione, non solo per lo schermo e-ink che è molto più piacevole di quello del tablet, ma soprattutto per il peso (è decisamente più leggero del tablet). Anzi, dirò che persino lo schermo da sei pollici non appare eccessivamente compatto: forse (soprattutto zoomando un po' i caratteri per non dover prendere la lente d'ingrandimento) costa qualche "salto pagina" in più, ma una volta presa l'abitudine, quello che succede è che viene tenuta l'unità con la mano destra nell'angolo destro in basso, e si cambia pagina ruotando appena il pollice per toccare lo schermo mentre si leggono le ultime sei parole. Il cambio pagina, come tutti gli e-book, impiega qualche frazione di secondo, ma d'altronde una cosa che si nota subito, rispetto al tablet che praticamente dopo una sessione di lettura di 30~40 pagine mi costringeva ad essere messo subito sotto carica, è la durata della batteria. La ho caricata il primo giorno, e sono arrivato a leggere quasi 1500 pagine complessive. L'icona della batteria è scesa di una tacca, probabilmente sta per scendere della seconda (dà tre tacche)... Parlo di 1500 nel senso di un paio di e-book da 700 pagine e rotti l'uno, ma considero anche che zoomando leggermente faccio sette salti pagina per passare tre pagine. Direi che il risultato è non indifferente (-:

Ora, prima di concludere: sono anche io un sostenitore del libro cartaceo da tenere in mano, ma questo non toglie la comodità di un apparato grosso quanto un racconto medio e che grazie a una memory card grossa praticamente quanto un'unghia, dentro può contenere più titoli della Biblioteca Reale di Alessandria d'Egitto. Soprattutto quando ci vuole portare qualche titolo in viaggio. Io, poi, ho un bel po' di arretrati messi da parte da un sacco di tempo che avevo a malapena attaccato leggendoli sullo schermo del computer, ma noto come sia molto più rilassante poterli leggere su un apparato totalmente portatile: posso leggere a letto, in poltrona, in bagno, sul divano: non sono legato al filo, al computer, al chiudere la sessione...
Ah, ovviamente, come tutti gli e-reader, quando finisco di leggere e sono rimasto a pagina X, spengo l'apparato e quando lo riaccendo mi permette di ricominciare a leggere dalla pagina ove l'avevo sospeso (anche per questo sul tablet avevo installato Aldiko: il pdf reader integrato non ha questa utilissima funzione).
Ultima nota: l'apparato dispone di connessione wi-fi e di connessione 3g integrata (ci va dentro una USIM TIM). La SIM fornita consente, dall'Italia, la navigazione gratuita sullo shop di telecomitalia ed è possibile utilizzare il credito sulla SIM stessa per pagare l'acquisto dei testi dal portale. I documenti distribuiti sullo shop sono protetti con DRM di Adobe Digital Editions (ed è richiesto registrare un account per associarlo a un massimo di cinque dispositivi fissi o mobili).
In complesso: sono soddisfatto ((-:

sabato 21 gennaio 2012

Lei e licenziato, ma dato che il fax è rotto, torni a bordo

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Anzitutto la classica ricostruzione coreana dell'incidente della Concordia Questo tanto per chiarire la figura che ci facciamo soprattutto noi italiani in questa boiata di storia sullo scacchiere internazionale.
Ora una considerazione veloce. Faccio mie alcune norme del codice della navigazione, fra cui una, importantissima: nella catena di comando della nave, la posizione più alta non è occupata dal comandante, come potrebbe sembrare: l'ultima parola in tutto spetta sempre e solo all'armatore. Ovviamente l'armatore per non essere costantemente incollato a seguire ogni millimetro percorso dalla nave stessa, tende a lasciare delega d'azione al comandante, dandogli modo di gestire tutto quanto, secondo le direttive di legge e, nello specifico, quelle aziendali.
Ora, due parentesi importanti.
Prima: il comandante di una nave da crociera riceve dall'azienda (dall'armatore) delle specifiche direttive su orari, rotte eccetera. Direttive a cui deve attenersi scrupolosamente, e su cui è ben poco lo spazio di manovra (generalmente dettato specificatamente da casi di maltempo estremo, e comunque limitato molto dalla quantità di carburante e quindi dall'autonomia delle macchine).
Seconda: le direttive dell'azienda non possono essere discusse dal comandante. Il comandante non può scegliere di cambiare rotta, saltare porti o cambiare destinazioni a meno di gravi giustificati motivi e deve comunque darne notizia all'armatore.
Ecco quindi che arriviamo a quella sera assurda di fronte all'Isola del Giglio. A quella sera in cui la Costa Concordia, come tutte le volte che fa quella rotta, segue il percorso che è stato stabilito dall'armatore e dalla società, comprende il "saluto" all'Isola, come si è sempre fatto e come d'altronde era citato anche sul sito della Costa. Come è sempre successo con i complimenti proprio al comandante Schettino non solo all'Isola del Giglio, come ad esempio si vede in questo filmato sull'isola di Procida.
E che cosa succede? Succede che le capitanerie di porto e i sindaci all'inizio cominciano a nicchiare e sostenere che nessuno era a conoscenza di questa storia. Ma nessuno di loro ha fatto i conti con telecamere, macchine fotografiche e, soprattutto centinaia e centinaia di smartphone e cameraphone che non solo hanno immortalato e youtubbato decine e decine di questi saluti, ma soprattutto la connivenza dei sindaci di molti posti che ricambiavano questi saluti sparando mortaretti al passaggio della nave. Tutto molto interessante,ma... perché dico questo? Perché sono convinto di una cosa. Ben precisa: per quanto abbia le sue responsabilità il caro Schettino, secondo me buona parte della colpa ricade proprio sulle procedure della casa e dell'armatore. Sulla rotta da seguire per fare quegli stramaledetti "inchini" e, soprattutto, sul fatto assodato che il comandate è rimasto molto al telefono con l'armatore. Secondo me l'armatore aveva sbraitato a Schettino "sei sollevato dall'incarico(*), scendi dalla nave e vaccaghèr, che adesso ci pensiamo noi!". Solo che non funzionando quasi più nulla in cabina, e in particolar modo il fax, il nostro comandante non è potuto scendere di bordo con un fax di sospensione/licenziamento in mano.
(*) L'armatore può, in qualsiasi momento, sollevare il comandante dall'incarico. A partire da quel momento è sempre e solo l'armatore che risponde di responsabilità civili e penali.
Perché naturalmente se avesse avuto un documento ufficiale di manleva di responsabilità, altro che "torni a bordo ca$$o", quello poteva andare in capitaneria strofinargli il fax in faccia all'ufficiale della capitaneria...
Inoltre, quello che mi lascia pensare a una ipotesi del tipo "ci pensiamo a tutto noi" è legata al fatto che subito la Costa ha messo a disposizione il suo avvocato eccetera, salvo poi mandarlo a quel paese, sospenderlo e addirittura togliergli tutta l'assistenza legale e chiedere di costituirsi parte lesa (ma guarda: è tutta colpa di Schettino! La Costa non sapeva niente di inchini... noooo: non è che stanno cercando un bel capro espiatorio, eh?), andando ad ogni modo a violare palesemente lo statuto del lavoratore.
La colpa, a mio parere, è di entrambi (comandante e casa) e per entrambi con lo stesso livello (50% a testa).
Ma tanto, togliendo i pareri, i colpevolisti e gli innocentisti, quello che rimane sono le tante vittime di un gioco ridicolo e insulso, fatto con la connivenza dei tanti e il principio che siamo tutti moralisti, dopo che ci scappa il morto...

martedì 17 gennaio 2012

Il movimento dei forconi, o l'azione dei co...oni?

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[Nota: ho cominciato a scriverlo il 17 gennaio, ma ho continuato a svilupparlo durante il protrarsi degli eventi, fino più o meno a giorno 23]
Qualche giorno fa, proprio ai primi di gennaio, passando in associazione ho incontrato dei colleghi che stavano distribuendo un piccolo manifesto giallo, che invitava tutti gli imprenditori siciliani a fermarsi dal 16 al 20 gennaio, bloccando l'intera regione Sicilia, come forma di protesta contro una serie di aumenti di tasse, imposte, accise ed altri balzelli che, as usual, da anni a questa parte vengono praticati buttando nella spazzatura lo statuto speciale della nostra regione.
Sebbene tutti mi avessero sottolineato l'importanza di questa manifestazione, io sin dall'inizio ho espresso delle serie perplessità sul modo, sul metodo e, soprattutto, sulla logistica. Tutti dubbi più che seri, cominciando da: "per informazioni contattate Tizio su facebook? Ma un pezzetto di sito web?"
Le risposte mi lasciavano più interdetto che chiarito: "Noooo, non vogliono far sapere le iniziative che intraprenderanno"
Io: "Le iniziative? E CHISSENEFOTTE DELLE INIZIATIVE? Io voglio capire le ragioni, i programmi, cosa chiedono... e mi pare che come lo voglio capire io, lo vorremmo capire in molti imprenditori nella regione."
Ma naturalmente, come avviene spesso in questi casi, quando io apro bocca, l'importante è dirmi che non so niente e non capisco niente, quando poi si dimostra che invece avevo capito tutto sin dall'inizio, cadere dalle nuvole o dire "eee, vabbè, ma l'avevano capito tutti".
Una volta che fosse una in cui qualcuno si mette davanti allo specchio, si da due sberle da solo e si mette a gridare: "OHHHHHHH!!!! MA CHE CA$$O STO FACENDO!??!?!?" manco a pagarla oro.
E che cosa succede? Succede l'ovvio, il contrario dell'ovvio, il meglio e il peggio.
L'ovvio: aver bloccato il movimento dei mezzi pesanti in Sicilia comporta una serie di disagi per la regione, una serie di lamentele sui giornali sul fatto che sono stati costretti a scioperare o a bloccarsi camionisti, padroncini, negozianti che non volevano aderire. Succede che, come è ovvio in questi casi, la criminalità organizzata faccia in modo di infiltrarsi nei movimenti per i propri tornaconti personali. Succede addirittura che il "movimento dei Forconi" guidato da Mariano Ferro ed altri subisca uno spaccamento netto e fuori misura. Da una parte (che comprende *tutti* i movimenti dei forconi nati fuori dalla Sicilia, peraltro) il movimento che si dichiara non solo apolitico ed apartitico, ma anche (testuali parole dei leader e dei loro vicini) "pronti a prendere a calci nelle natiche qualsiasi politico che tentasse di infiltrarsi e fare sua la protesta", sapete che fa? Sin dal primo momento (giorno 15 gennaio a Catania) da ampio spazio a un movimento politico di estrema destra: Forza Nuova. E non lo dà perché, come dirà poi qualcuno, non sapevano con chi avevano a che fare (peccato che ad esempio il buon Gaetano Bonanno che ha parlato sulla piazza di Catania, nella città dell'Elefantino persino I SASSI sapevano chi fosse...), bensì perché c'era disorganizzazione logistica di ampio spettro, la stessa disorganizzazione che ha portato il movimento a perdere la propria pagina facebook ufficiale (e minacciare inutili denunce alla postale: la fanpage è ancora lì, così come i movimenti i cui leader in giro per l'Italia sono stati scelti dalla "famiglia" di Martino Morsello di FN), ma soprattutto la stessa disorganizzazione per cui quando Ferro ha cominciato a sbraitare sui giornali e sui media che Morsello non era più riconosciuto da loro come leader.
Bene. Ora facciamo una veloce cronistoria: Ivan Lo Bello (presidente di Confindustria Sicilia) a questo punto sostiene (lapalissianamente, oserei dire) che nel movimento si è infiltrata la criminalità organizzata. Martino Morsello, punto sul vivo, comincia uno sciopero della fame, sbraitando su tutti i media "Io, Ferro e Scarlata [Ferro e Scarlata sono i due leader "ufficiali" del movimento dei forconi. Tecnicamente lo era anche Morsello, ma dopo la mossa di lasciare tutto in mano a FN lo hanno scaricato, ndG] siamo pronti a dimostrare che non c'è nessuna infiltrazione"
Ferro ogni volta che gli viene nominato Morsello va su tutte le furie, sbraita che farà denunce "con nomi e cognomi" [le quali denunce, se ci sono state, gli si ritorceranno contro per palese calunnia, ma probabilmente non ci sono state nemmeno: tant'è che la pagina facebook dei forconi sempre in mano di FN è rimasta, e ce n'è un'altra di Ferro e Scarlata... congratulazioni: ora sapete perché non si affida un movimento a strumenti che non si conoscono, ndG], però a quel punto visto che Morsello e Ferro sono in due differenti punti di Catania, dato che Morsello continua a fare il nome di Ferro e Scarlata, e Ferro e Scarlata continuano a dire di averlo scaricato, succede un'altra cosa: su Twitter (che ha dimostrato di funzionare più o meno meglio di facebook) CENTINAIA di siciliani si incavolano con Ferro: sei a Catania, e hai detto che vuoi prendere i politici a calci nelle natiche, vai da Morsello coi giornalisti e digli in faccia che se fa ancora il tuo nome, lo butti a mare. Prendi una posizione chiara.
Ferro fa qualcosa? Macché! Il movimento si sgretola, la manifestazione è finita facendo un sacco di danni alla regione, alcuni simpatizzanti del movimento dei forconi vogliono continuare ad oltranza, ma a questo punto sono le prefetture ad annunciare che possono essere tollerati i presidi, ma qualsiasi blocco sarà rimosso con la forza. Restano gli striscioni lungo le strade. Restano sparuti gruppetti di manifestanti (come un gruppo alla rotonda della Targia con una tenda bianca) in cui per ogni tre persone ci sono otto agenti della celere. Restano gli striscioni, le scritte, la gente che ti guarda mentre passi con la macchina, o col camion.
Qualcuno riesce a mettere in piedi dei blocchi veri e propri, ma questo fa sì che nell'astigiano si registri anche una prima vittima di questo scellerato tentativo di scioperare dandosi la zappa sui piedi: un autista tedesco si trova un manifestante in mezzo alla strada e in mezzo alla nebbia.
A questo punto le cose cominciano a precipitare, ma non come possiate immaginare: dalle prefetture cominciano ad arrivare direttive per lasciare che il diritto a manifestare non si scontri con il diritto di non aderire allo sciopero. Bloccare un camion di chi vuole scioperare si può fare, bloccare un camion di chi non vuole scioperare no, e succedono cose come quella che non ho potuto registrare con la mia dashcam perché c'era la batteria scarica (non sapete quanto mi sono mangiato le mani per questo): alla Targia non appena qualcuno prova a mettersi in mezzo alla strada per fare segno a qualcuno di fermarsi, immediatamente quattro poliziotti lo prendono e lo riportano a bordo strada.
Dopo cinque giorni di maledizioni, la Sicilia si lecca le ferite. In questo momento saltano fuori tutte le magagne, e quindi non solo che il movimento apolitico e apartitico si è fatto appoggiare in buona parte dell'Italia da un movimento politico, ma anche che quei pochi che hanno resistito hanno ottenuto un pugno di mosche, fatto incavolare un sacco di siciliani, e fatto ridere un capo del governo(*) che ha risposto ufficialmente ai loro screzi: "Ma che volete da me? Avete uno statuto speciale? Bene, fatelo attuare! Non è il governo nazionale che deve metterci le mani, sono i vostri governi locali. Avete avuto dal 1996 ad oggi gente inutile al governo(**)? Prendetevela con voi stessi"
(*) Anche Twitter, ha riso. Quando hanno cominciato a girare i presunti elenchi di richieste al governo siciliano e a quello nazionale, vennero fuori almeno cento liste, ognuna con il suo manipoli di twitteristi incavolati che continuavano a ritwittarne i link a cani e porci. Quella pubblicata dal sito della regione Sicilia in cui mancavano molti punti di cui si era discusso su twitter e facebook, che si suppone essere stata quella più affidabile. Poi quelle pubblicate sui siti più o meno ufficiali dei vari movimenti (forza d'urto, forconi, forza nuova e compagnia cantante & ballerina), poi anche quelli pubblicati sui siti personali di Tizio, Caio e Sempronio, ripresi peraltro chi da Repubblica, chi dal Corriere della Sera, chi da La Stampa. E appena uno su twitter diceva "Ma non è stato chiesto al governo questo" mille utenti inferociti rispondevano "infomati prima di parlare" linkando il sito dell'Orsacchiotto Teddy che c'aveva una lista. E allora rispondevi "ma sul sito del Coniglietto Bunny non c'è scritto quel punto!" e giù una guerra. Quando cominciò a girare come "ufficiale" (e diamola per tale, cavoli!) la lista presentata sul sito della regione c'era gente che pure a me rispondeva in malo modo che la lista corretta era sul Corriere della Sera. A chi credere?
(**) E sottolineo che fra la gente inutile che abbiamo avuto nel governo siciliano ci dobbiamo mettere quel simpaticone di Totò Cuffaro: due volte presidente della regione che quando era un giovane politico ebbe anche la faccia tosta di attaccare Giovanni Falcone al Maurizio Costanzo Show, e adesso sta scontando una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a cosa nostra e violazione del segreto istruttorio. Un presidente della regione che è stato discusso soprattutto negli ultimi anni del suo mandato, specie nel tempo che passò fra la condanna in appello e la conferma in cassazione, ma che confermata la condanna in cassazione ha dimostrato uno spirito di rispetto per le istituzioni e la giustizia che ha lasciato molti (me compreso) veramente senza parole, e che manca a moltissimi altri.
Torniamo a noi: il movimento si sgretola, i risultati non sono i migliori, anzi le cose sono clamorosamente andate molto peggio del previsto. Per questo il movimento decide di ricompattarsi: anche loro adesso hanno bisogno di leccarsi le ferite prima di intraprendere una nuova azione, col rischio che questa volta succeda qualcosa di brutto. A questo punto sono in molti a dare fiato alle corde vocali: si sarebbe potuto fare la protesta così, cosà, costà, cosù, lupo ululà e castello ululì. E adesso si ventila l'ipotesi di bloccare i porti e fermare non più il movimento delle merci in Sicilia, non più il carico di approvvigionamenti dall'esterno verso la nostra regione, bensì di bloccare tutto ciò che dalla regione stessa dovrebbe uscire. Vedremo che cosa succederà, io mi auguro solo che ci siano idee più funzionali ma, soprattutto, una logistica fatta più seriamente.

martedì 3 gennaio 2012

Arretrati del tempo - Buon 2012 piovoso

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Sebbene questo articolo sia datato 3 gennaio, mi sto prendendo un po' di tempo per pubblicare gli arretrati che ho lasciato in sospeso per tutto il mese di gennaio. Sapete perché? Perché ho deciso di prendermi un mese sabbatico di distanza dal blog.
Perché mi sono successe alcune cose, di cui parlerò in questi giorni recuperando un po' di articoli. Ma soprattutto mi sono reso conto di quanto questo blog abbia perso la funzione di hobby con cui scaricare lo stress e sia diventato una specie di droga: ho una serie di articoli scritti e lasciati in sospeso per via di poco tempo per completarli. Ma ora ho deciso di cominciare a rimettere in ordine le idee e riprendere da dove avevo lasciato tutto sospeso.
Entriamo, peraltro, nell'ottavo anno di vita di questo blog (otto anni a luglio), e diciamo che ho dovuto cambiare qualcosa nella mia vita, ma voglio far continuare questo progetto perché mi ha aiutato a cambiare nella vita ma, soprattutto, mi ha dato molte soddisfazioni.
E cominciamo subito, con una nota. Anche quest'anno sono "scappato" dall'Italia e ho passato il capodanno in Europa, grazie a un last-minute eccellente che mi ha portato in Olanda, alla ampia periferia di Utrecht. Un posto che appare molto dedicato allo spennare i turisti ("Ma che belli gli zoccoli olandesi! EHHHH? QUARANTACINQUE EURO? MA CHE SONO FIRMATI NIKE???"), e devo dire che (complice la pioggia che mi ha fatto compagnia per TUTTI E QUATTRO I GIORNI IN CUI SONO STATO LÌ) in generale non mi è piaciuto molto. La brughiera olandese sotto il diluvio fa pena, doversi muovere a forza di autobus strapagando il biglietto di ogni corsa non è piacevole, trovarsi in un albergo che FA SOLO COLAZIONE CONTINENTALE: "buuuuut... just a coffee?" "Sorry Sir, we don't serve coffee here" e al bar poco di fronte all'albergo, dico "al bar per camionisti norvegesi", non il Florian di Piazza San Marco a Venezia, eh? Dico: in quel bar caffè italiano con macchina italiana. Wow! "Ristretto, please. Oh, well, wait: before a croissant": caffè tre euro e venti, cornetto due e sessanta (!!!).
Insomma, questa volta non mi è piaciuto: devo dire che in ballo c'erano due possibilità, ossia Olanda ed Inghilterra; ora, non che in Inghilterra avrebbe piovuto di meno (oddio, forse sì: guardando il meteo mi sono proprio beccato una perturbazione schifosa...), ma come ripeto: non sono rimasto convinto. Vedremo più avanti.

E voi? Anche se con ritardo: che avete fatto per passare il capodanno? Ma soprattutto: adesso che cosa pensate? Che quest'anno finirà il 21 dicembre con la fine del mondo? (-: