domenica 4 giugno 2017

VLOG 166: Il Videotel #OperazioneNostalgia



[tono di chiamata, poi toni DTMF e segnale di libero]
[handshaking del modem]
{sullo schermo del terminale}
Diario di Viaggio on the road DdVotr
Operazione Nostalgia

Benvenuti a bordo, viaggiatori: oggi
su Diario di Viaggio on the road
parleremo del Videotel ;)

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Cominciamo il vlog, SIGLA!
[♪♫♪]
Se vogliamo un luogo di aggregazione virtuale con gli amici, per parlare di un determinato argomento, oggi come oggi possiamo scegliere una bella Pagina Facebook.
Anzi, a proposito: sapevate già che HO una Pagina Facebook anche io? Ve la lascio linkata sul doobly-doo ed in fondo al video: su quella pagina pubblico delle curiosità sui video che devo realizzare per questo canale, o su degli argomenti di cui mi piacerebbe poter parlare con tutti voi.
Ma torniamo all'argomento di oggi, anzi - visto che questa è #OperazioneNostalgia - all'argomento di "ieri" (di uno "ieri" particolarmente remoto) - perché appunto oggi come oggi possiamo scegliere una Pagina Facebook, ma naturalmente non è stato sempre così: prima di Facebook ci sono state le chat.
E prima ancora delle chat c'è stato un servizio telematico che possiamo considerare a tutti gli effetti un po' come l'antenato di Internet, della Wikipedia e dei Social Media: sto parlando del Videotel.
Il Videotel è arrivato in Italia nel 1985, cercando di seguire la fama ottenuta dal servizio Minitel in Francia (che era partito più o meno nella seconda metà del 1981). Il Videotel era un servizio telematico molto elementare: veniva fornito il terminale Videotel: il terminale era un apparato che integrava il monitor, la tastiera ed il modem e attraverso una connessione telefonica a una velocità *ESTREMAMENTE BASSA* con il protocollo V.23, quindi a 1200/75: 1200 bit al secondo in ricezione, 75 bit al secondo in trasmissione. Sì, ho detto 1200 bit: 1,2 kilobit. Le nostre connessioni attualmente arrivano anche a 1 Gigabit al secondo attraverso fibra ottica, questa connessione andava a 1,2 kbit: UN MILIONE DI VOLTE più lenta!
Il sistema utilizzava testo in una modalità di 40 colonne per 24 righe con un'impostazione piuttosto spartana: erano a disposizione sette colori, anche se - in realtà - essendo moltissimi terminali in bianco e nero - si potevano considerare sette livelli di grigio; si utilizzava una metagrafica estremamente elementare, che consentiva di realizzare (generalmente con pochi colori disponibili e lavorando parecchio di - veramente - inventiva e fantasia) una "modalità grafica" di 80 punti per 60 all'incirca, quindi veramente molto, molto basilare.
Lo standard di invio delle informazioni sul terminale era uno standard CEPT (il "Profilo Prestel"); successivamente è arrivato il "Profilo Teletel", che consentiva una grafica leggerissimamente migliore, ma niente di che.
Il terminale veniva noleggiato da SIP ad un costo di circa 7mila lire al mese, e per accedere al servizio Videotel si faceva un altro abbonamento, che aveva un costo approssimativamente di 1500 lire/mese.
Una volta fatto questo abbonamento, veniva comunicata una password. Quando ci si collegava al sistema Videotel, quindi con il terminale si componeva - all'inizio - il numero 165, successivamente quando arrivò anche la grafica Teletel (oltre alla grafica Prestel) furono "separati" il numero 1651 (per la grafica Prestel) e 1652 (per la grafica Teletel); successivamente ancora, poi, con una modalità di riconoscimento automatico delle capacità grafiche del terminale, ma sto divagando.
La chiamata al 165 costava solo uno scatto telefonico: bisognava digitare la propria password. Questa password sarebbe servita perché gli addebiti di tutti i servizi aggiuntivi consultati attraverso il Videotel sarebbero stati ricaricati sull'intestatario di quella password: questo permetteva di poter utilizzare il terminale Videotel anche dalla seconda casa, anche in vacanza, anche dall'ufficio etc.
L'addebito avveniva secondo due differenti modalità: vi erano delle pagine la cui consultazione veniva a costare 220 lire al minuto, indipendentemente dal numero delle pagine, oppure vi erano delle pagine che - ogni volta che venivano caricate - avevano un costo che era variabile da zero lire fino a 9900 lire a pagina.
Naturalmente le pagine che venivano a effettuare un ricarico molto elevato (sopra le 3mila lire a ricarica pagina) erano sottoposte a determinate condizioni, e in particolar modo le pagine che facevano un ricarico di 9900 lire potevano ricaricare l'utente solo una SINGOLA volta per sessione.
Ci fu un groviglio colossale per via di queste benedette password, anche perché nei primi anni '90 si riuscì a determinare qual era l'algoritmo in base al quale venivano calcolate le password, moltissimi utenti cominciarono a utilizzare password non ancora assegnate: il risultato fu che molti fornitori di servizio avanzavano un sacco di soldi, perché ogni volta che tu pagavi una pagina, una parte di quel pagamento era l'introito che andava al fornitore del servizio, ma SIP che si rifiutò di pagare perché moltissime di queste connessioni avvenivano "non con un utente alle spalle", cioè le password non erano ancora assegnate.
Successe un groviglio colossale, che portò il Videotel a trasformarsi in "Modalità Chiosco": si faceva una chiamata esclusivamente al numero 1652, la chiamata costava 220lire al minuto, indipendentemente dal numero e dalla tipologia di pagine che avresti aperto.
Questo in parte fu il motivo per il quale il servizio Videotel cominciò a morire, la morte (naturalmente) del servizio Videotel arrivò con la completa diffusione di Internet all'interno delle case di tutti gli italiani.
Il Videotel è stato - comunque - un servizio molto interessante, perché tutto quello che adesso noi troviamo facilmente con Google, con Wikipedia... all'epoca non era molto facile da reperire, quindi le informazioni principali erano suddivise sulle pagine informative. Le pagine erano catalogate in un grosso indice, anche perché le pagine non avevano un "indirizzo", avevano semplicemente un "numero" (non so: per esempio *1234#).
Ci sono stati programmi televisivi che hanno avuto le loro pagine Videotel attraverso le quali era possibile interagire col programma stesso: non so, per esempio Mai Dire TV aveva un pagina Videotel in cui permetteva alle persone di comunicare con la redazione, segnalare delle trasmissioni o dei canali televisivi, e cose di questo genere.
Una cosa che ebbe grande diffusione soprattutto sono state le chat, perché permettevano di mantenere gli utenti molto tempo collegati al sistema e - inoltre - funzionavano in ambito nazionale, e c'erano dei locali (dei pub) in cui era possibile, pagando un costo orario, collegarsi alla chat nazionale attraverso il terminale Videotel e chattare con altre persone all'interno di altri pub.
Prima di concludere vorrei portare una piccola nota di colore: il primo MUD italiano, Necronomicon, nacque proprio sulla piattaforma Videotel: ebbe questo tipo di sviluppo, poi - successivamente - è arrivato su Internet; esiste ancora adesso questo MUD, e in passato ho avuto anche modo di poterlo provare.
Insomma: questo è stato il Videotel, il primo modo di portare la telematica all'interno delle case di tutti gli italiani, naturalmente soppiantato poi da Internet. Voi lo conoscevate? Ne avevate sentito parlare? L'avete mai utilizzato? Avete avuto - magari - una pagina disponibile sul Videotel?
Come sempre parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia: come sempre vi ricordo di fare pollice-in-alto, condividere questo vlog ed iscrivervi al canale; noi ci vediamo alla prossima puntata!
Prima di concludere e salutarvi, una piccolissima curiosità: mi trovo in una via della periferia di Siracusa che si chiama "Via dell'Acquedotto", e mi trovo qui *apposta*, perché in una di queste case che ci sono qua intorno (non vi indico quale, prima di tutto per privacy, e secondo perché è stato più di venticinque anni fa, e ignoro se la casa sia stata venduta), la messageria Videotel "Sexy Cucciola" girava su un 386 con Xenix in una di queste case.
Ciao a tutti e ci vediamo alla prossima.

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