Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly
Beh, oggi voglio parlarvi della partenza intelligente, soprattutto in virtù di come è cambiata la tecnologia al giorno d'oggi, e lo farò in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia«Per punizione farete la partenza intelligente ad agosto, e vi alzerete alle due di notte per non trovare traffico, e vi accorgerete che tutti sono partiti alle due di notte per non trovare traffico, e vi troverete con quattro milioni di intelligenti al casello dell'autostrada, e gli unici cretini saranno i ladri che in città ripuliranno tutti gli appartamenti...»(Giobbe Covatta: Parola di Giobbe)
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Viviamo in un mondo sempre più collegato: abbiamo a disposizione navigatori satellitari sui nostri smartphone (io addirittura sull'autoradio) che, grazie alla connessione ad internet, possono non solo fornirci informazioni sul percorso ideale da andare a percorrere, ma anche indicarci lo stato del traffico e calcolare - con una buona approssimazione - persino l'orario di arrivo a destinazione.
Ovviamente non è stato sempre così e, una volta, prima di fare un viaggio, bisognava studiare con calma la cartina (di cui parleremo un'altra volta) e dopodiché programmare il viaggio, magari cercando di costruire una tabella di marcia.
Anche se devo ammettere che quando ho preso la patente (più di 20 anni fa…), in effetti, ho studiato che non è il caso di andare a fare una tabella di marcia prima di partire, perché bisogna - comunque - considerare quali possono essere le condizioni del traffico e, quindi, cercare di fare in modo di avere un minimo di spazio di movimento in più.
È il motivo per cui quando programmo di fare dei viaggi lunghi, per esempio quando - in estate - ci trasferiamo per un po' di giorni su, in Trentino, mi organizzo trasportando roba da mangiare, molta roba da bere, soprattutto tantissima roba da bere (acqua e succo di frutta), per il rischio di restare diverse ore in autostrada, sotto il sole, in caso di incidente o di qualunque tipo di rallentamento e, quindi, di avere una certa autonomia.
Ma, al di là di questo, una volta bisognava non solo organizzare il viaggio in questo modo, ma anche cercare di fare quella che era appunto la partenza intelligente, cioè cercare di viaggiare nella fascia di minor traffico, quindi - principalmente - nella fascia notturna (o nella prima mattinata), in maniera tale da evitare il più possibile determinate condizioni di traffico, sebbene sia cambiato anche il modo di muoversi del traffico: per esempio nel fine settimana, in autostrada (sabato e domenica, e nei giorni festivi) non circolano i mezzi pesanti, a parte quelli che portano generi alimentari, di prima necessità o deperibili, quindi diciamo che c'è un buon 60%~70%~80% di “traffico di mezzi pesanti” in meno, e questo può aiutare ad avere un traffico un pochino più snello.
Sono cambiate anche le condizioni riguardo al fatto che l'utilizzo del navigatore satellitare può indicare dei percorsi alternativi molto funzionali, per arrivare molto velocemente, e - diverse volte - devo dire che il navigatore ci ha, letteralmente, salvati: mi ricordo che, una volta, per tornare da un paesino di montagna in città (in Trentino), mi ha indicato di non prendere l'autostrada, ma di prendere la strada statale; effettivamente c'era un grossissimo rallentamento (credo ci fosse stato un importante incidente stradale sull'autostrada) e io sulla statale, che avrebbe limite di velocità di 70km/h, quindi - tendenzialmente - poco più di metà rispetto all'autostrada, guardavo dall'altra parte della statale l'autostrada completamente ferma.
Nonostante il navigatore, che mi possa indicare sempre il percorso migliore - per esempio, però - sono uno che crede ancora nella cosiddetta partenza intelligente: quando devo fare un viaggio lungo, preferisco partire molto presto la mattina (o in piena notte: diciamo prima dell'alba): tipicamente parto tra le 4:30 e le 5:00 del mattino. Questo per vari motivi: il primo motivo è di cercare di avere molto spazio di manovra prima di arrivare a destinazione, in maniera tale che potrei arrivare a destinazione intorno a mezzogiorno, come potrei arrivare alle due del pomeriggio, come potrei arrivare alle sei del pomeriggio per qualsiasi problema che incontro per strada ma, in questo modo, partendo fresco (e abbastanza riposato) la mattina molto presto (sono già abituato a svegliarmi molto presto) so che - quantomeno - potrei arrivare molto stanco, ma probabilmente ancora in un orario accettabile, per quanti rallentamenti ci possano essere.
Questo - tuttavia - dipende da molti fattori, da molte capacità e da molte possibilità: ho iniziato a fare - per esempio - i viaggi lunghi «spezzandoli» a metà strada: quando andiamo in Trentino, facciamo un pernottamento a Frosinone, per esempio.
Ma, al di là di tutti questi discorsi, ci sono vari fattori che entrano in funzione quando si tratta di andare a fare un viaggio molto lungo, soprattutto in auto: è vero che ci sono - ormai - molte modalità di trasporto pubblico e di trasporto integrato che funzionano meglio e sono più facilmente accessibili (l'aereo, e il treno, e tutta questa situazione qua) però è anche vero che, nel corso del tempo, alcune cose sono cambiate, per esempio noi prendevamo sempre il treno, con un servizio che si chiamava “Auto al Seguito” (anche di questo parlerò in un altro episodio), ma - adesso - questo servizio non c'è più, e questo è un po' un problema, perché ci toglie determinate possibilità e, quindi, dobbiamo decidere una situazione differente; però quando non ci sono determinate condizioni da andare a raggiungere, è possibile anche utilizzare i mezzi per effettuare un viaggio di una certa lunghezza, in maniera molto più comoda - indubbiamente - e nel corso del tempo il viaggio in aereo, il viaggio in treno, il viaggio “lungo” è diventato molto più accessibile anche utilizzando i mezzi, quindi senza la necessità di fare - appunto - questa benedetta partenza intelligente.
Però come me ci sono ancora alcuni (non sono i milioni, come li chiamava il buon Giobbe Covatta) che vanno a fare la partenza intelligente: ci sono alcuni che preferiscono partire molto presto la mattina (o molto tardi la notte) proprio per evitare una buona parte del traffico, ed ecco quindi la mia domanda: voi, se dovete fare di viaggi lunghi, che tipi siete? Preferite utilizzare i mezzi? Preferite utilizzare la vostra auto?
Preferite fare la partenza intelligente? Vi affidate al 100% al navigatore e ai percorsi alternativi?
Non importa l'orario di arrivo: l'importante è anche godere un po' del viaggio? Cercate di fare un po' e un po'?
A me piace viaggiare in auto: mi piace godere del viaggio, ma cerco - anche - di fare in modo che il viaggio sia un piacere e non una tortura, restando (appunto!) magari troppo tempo in auto, per non aver calcolato bene gli orari.
Ma sarei appunto curioso di sentire un po' la vostra: voi avete fatto - nel passato - partenze intelligenti? Le facevate con la vostra famiglia, ma adesso vi affidate molto di più al navigatore? Utilizzate molto di più i mezzi?
Oppure non fate più viaggi lunghi? Avete deciso di godere un po' di più del territorio che vi circonda, senza bisogno di allontanarvi troppo?
Fate viaggi lunghi per lavoro e preferite utilizzare i mezzi, per avere la praticità di arrivare velocemente e restando relativamente riposati?
Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene: io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia
come sempre vi invito a mettere pollice-in-alto, condividere questo vlog, iscrivetevi al canale, noi ci vediamo alla prossima puntata: ciao a tutti!
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