domenica 12 dicembre 2021

VLOG 387: La fabbrica di cioccolato (romanzo del 1964)



Benvenuti viaggiatori: io sono Grizzly e oggi continuiamo questo Dolce Dicembre parlando di cioccolato, e parliamo di Roald Dahl e del romanzo “La fabbrica di cioccolato” del 1964.
Roald Dahl è stato un autore piuttosto prolifico di libri per ragazzi: a parte La fabbrica di cioccolato, noi ricordiamo - tra gli altri - vari romanzi da cui sono stati tratti dei film più o meno di successo: I Gremlins (del 1943), James e la pesca gigante (del 1961), Il GGG (Grande Gigante Gentile, del 1982), Le streghe (del 1983) e Matilda (del 1988).
Inoltre nel '72 ha pubblicato anche Il grande ascensore di cristallo, che - di fatto - rappresenta il sequel di La fabbrica di cioccolato, dove l'ascensore della fabbrica viene utilizzato come una sorta di nave spaziale, per andare - appunto - letteralmente nello spazio (e seguiamo le avventure di Charlie e Willy Wonka); ma oggi noi ci fermiamo a parlare de La fabbrica del cioccolato: lo facciamo in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road!
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Allora: parliamo di La fabbrica di cioccolato, romanzo di Roald Dahl del 1964.
Più che un «romanzo» è un racconto, perché è abbastanza breve, molto scorrevole… ovviamente è un romanzo per ragazzi (è stato scritto pensando ai ragazzi e ai bambini), ma può essere letto dalle persone adulte, tranquillamente: è molto leggero, molto piacevole… soprattutto - se vi piace il cioccolato - lo apprezzerete tantissimo!

E comunque cominciamo con il punto 1 che - secondo me - è positivo: il racconto è incredibilmente attuale!
Proprio nello sviluppo della trama non ci sono dei riferimenti temporali molto precisi o specifici. Cioè: in realtà sì: ce n'è uno, che è il costo della tavoletta di cioccolata, perché vediamo che - a un certo punto - Charlie trova la moneta da mezza Sterlina, vediamo che prende una tavoletta al Triplo-Super-Gusto, che gli costa 5 pence (perché gli danno 45 pence di resto: vede che sono le monete da 5 pence, e ci sono nove monete sul bancone) ma, se togliessimo questo riferimento, fondamentalmente - per il resto - non abbiamo qualcosa di specifico sul periodo storico in cui è ambientato il racconto, e questo lo rende un racconto particolarmente attuale, ed è una cosa molto positiva perché i bambini e i ragazzi che leggono questo racconto si possono - veramente - immedesimare in Charlie (o negli altri personaggi del racconto), perché non c'è qualche cosa che è "un riferimento che è difficile da cogliere".
Anzi - virtualmente - sarebbe possibile modernizzare il romanzo semplicemente cambiando il riferimento monetario! Per esempio qui in Europa potremmo dire che trova in terra una moneta da 2 Euro, e la tavoletta di cioccolato costa un Euro; oppure - visto che c'è il riflesso metallico - potrebbe anche essere una banconota da 5 (o da 10)  Euro, visto che hanno la banda metallica.

Punto numero 2, secondo me negativo: c'è una linea di demarcazione netta (forse un po' eccessiva) tra la ricchezza e la povertà.
 È un modo di presentare il contrasto tra i ricchi e i poveri ai ragazzi e ai bambini, facendolo molto semplice, e questo - in fondo - ci può stare; ma questo confronto arriva all'eccessivo: ci può stare che il giovane Charlie è un po' invidioso dei ragazzini che vanno in cioccolateria, vanno a comprare le tavolette di cioccolato, e lui ne riceve solo una all'anno - per il suo compleanno - perché poverissimo; però poi ci sono delle cose che vanno anche all'estremo: il papà perde il lavoro, perché fallisce la fabbrica di dentifrici, ed ecco che - per sbarcare il lunario - va a fare altri lavori, sino a finire a spazzare la neve per pochi spiccioli.
Sì, ok: ma… i servizi sociali? Sì, ok: ma… non so: gli ammortizzatori sociali? Non c'è nulla nello Stato in cui vive Charlie? Però - ripeto - è un modo di presentare questo contrasto in maniera molto semplificata ai ragazzi, quindi ci può stare.

Punto numero 3, secondo me positivo: il messaggio, sviluppato lungo tutta la trama, dell'importanza di avere un comportamento corretto ed onesto, che è il comportamento che vediamo di Charlie, che è una persona umile, ma - per via della sua umiltà - si limita a rimanere un osservatore educato; e - secondo me - è un messaggio molto importante.

Punto numero 4, secondo me un pochino negativo: iperboli eccessive da romanzo per ragazzi.
Un po' mi rifaccio anche al punto precedente: l'importante messaggio di avere un comportamento retto ed onesto: infatti i comportamenti degli altri quattro ragazzini sono estremamente in contrasto rispetto a quello di Charlie.
Abbiamo Augustus, che è un bambino goloso… forse all'eccesso della golosità, visto che sta tutto il tempo a mangiare cioccolato, pasticcini o altre cose.
Veruca, che continua a fare una quantità allucinante di capricci: ti sta antipatica sin dal primo momento!
La prosopopea di Violet, che pensa di essere l'unica esperta al mondo di gomma da masticare.
Mike Teevee, che ormai ha la testa completamente rapita dai programmi televisivi, tanto da vivere un po' come se tutta la vita di Mike passasse attraverso lo schermo della TV… che mi ricorda qualcosa, peraltro!
Abbiamo anche visto la differenza, ben marcata, tra ricchezza e povertà: in fondo queste iperboli sono un modo di tracciare una linea molto netta tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, quindi - in questo senso - questo discorso ci può stare, poi - ripeto - è un romanzo per ragazzi: è anche giusto che ci siano delle iperboli (che sono un tantinello irrealistiche).
Ma ora sono curioso di sentire un po' la vostra: voi che cosa mi dite? Avete letto il romanzo di Roald Dahl del 1964 La fabbrica di cioccolato? L'avete letto dopo aver visto il film del '71 (o quello del 2005), o dopo averli visti entrambi, perché magari eravate curiosi di vedere qual era l'opera originale?
Vi è capitato di leggere il romanzo, ma non avete visto i film? Vi è capitato solo di guardare i film, ma non avete letto il romanzo? In questo caso aspettate, perché nelle prossime settimane parlerò anche dei due film.
Vi piace il cioccolato?
Siete d'accordo con il messaggio che viene lanciato nel romanzo, o poteva esserci una morale differente?
Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene! Come sempre vi ringrazio di essere arrivati in fondo al vlog; se il cioccolato vi piace, vi è piaciuto il romanzo, o vi ho incuriositi abbastanza da leggere questo romanzo, come sempre: pollice-in-alto e condividete con gli amici (anche su Whatsapp, Telegram o le altre app social), magari mentre condividete anche una bella tavoletta di cioccolata!
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Io sono Grizzly, lui è Kent, entrambi vi diciamo “BUONE FESTE!”, grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

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