domenica 2 gennaio 2011

Felice inizio d'anno a tutti quanti (-:

Auguri a tutti i miei lettori fissi ed occasionali. (-: Quest'anno ho preso una decisione molto particolare riguardo al programma per la festività di fine anno.
Grazie a un buon giro su internet e su siti specializzati in viaggi low-cost e pacchetti last-minute o quasi a costi molto accessibili, nel corso dei primi giorni di dicembre ho prenotato un pacchetto molto ristretto (31 dic-2 gen) composto da volo+hotel+cenone in un paese vicino Vienna (un po' discosto dalla confusione maxuma della grande città).
Il viaggio, composto sia all'andata che al ritorno da uno scalo alla Malpensa, è andato fondamentalmente bene (anzi, vista la situazione di ghiaccio e aeroporti incastonati, diciamo pure che mi considero fortunato per non aver passato la mezzanotte del 31 nello scalo del varesotto).
In compenso, come avviene in questi casi, l'aver prenotato e pagato il pacchetto per tempo, mi ha costretto a partire nonostante tutto. No, non tanto "nonostante gli svariati inviti a passare il capodanno in compagnia di questo o di quell'amico", quanto piuttosto "nonostante il raffreddore e il mal di gola che mi hanno preso il 29 dicembre si stessero facendo sentire sempre peggio".
E infatti il 31 dicembre arrivo in albergo con uno sparuto gruppetto di sei ragazzi col pulmino che ci aspettava in aeroporto. Arriviamo un po' prima delle 19, e il tempo di darci le chiavi della camera, una gentilissima vecchina con i capelli incorniciati di argento che continua spiegare le varie informazioni commutando fra inglese e tedesco con una facilità che neanche ad accendere e spegnere una abat-jour. Fra le varie informazioni la prima che colpisce quasi tutto il gruppo in attesa nella sala tv accanto alla hall, riguarda l'eventualità entro le 19:30 di prendere un pulmino che sta per arrivare e trasferirsi a più ondate poco fuori dal paese, vicino a una grande pista da sci, per assistere alla fiaccolata di fine anno.
Ora: nevica, c'è vento gelido, la temperatura si aggira intorno ai 14-15 sotto zero, e promette pure di peggiorare. L'oscurità è totale, senza luna e senza stelle: solo un cupo cielo nuvoloso costellato di fiocchi bianchi che turbinano...
... per cui io passo con piacere, e dato che mi ritrovo in sala tv con una nutrita schiera di persone, ritengo che passino anche molti altri.
Guardiamo lo stesso questa benedetta fiaccolata (o forse un'altra, ma... chissenefrega?) su un canale locale spiattellato sul 50 pollici al plasma in sala comune: una veloce strisciata di sci con le candele in mano e poi con mezzo applauso tutti si ritirano nei bar circostanti... fiumi di brulé e grappino, probabilmente (((-:
Restiamo praticamente tutti quanti in sala comune fino quasi all'ora del cenone (previsto inizio fra le 21:30 e le 22, in realtà credo di aver preso posto verso le 22:30 passate, con una fame abnorme), e ne approfitto per cercare di fare un po' di conversazione con un gruppetto più ristretto di persone.
Sono quasi tutti giovani, principalmente studenti o neo-laureati che hanno preso questo pacchetto come me su internet. Buona parte di loro pensava di essere relativamente vicina a Vienna, ma dato che siamo a mezzoretta di auto dal centro città, il problema più di tanto non si pone.
Anzitutto vediamo l'ambiente. Come dicevo: sono quasi tutti ragazzi, principalmente inglesi: ho discusso piacevolmente con una coppia di Manchester, una di Birmingham e una del circondario di York (non ho capito bene il nome del paese...), oltre che con una famigliola americana (marito, moglie e due figlie di cinque e otto anni) che da circa tre settimane sta girando l'Europa in occasione dell'approssimarsi delle feste (sono stati a Parigi, da noi a Roma, poi dopo questa ripetizione del capodanno qui in Austria sono diretti in Spagna, Madrid e poi Barcellona). Il freddo esterno è tale che tutti quanti preferiamo discutere piacevolmente delle nostre terre natie (ah, sono l'unico italiano! Ha colpito sapere che abito a meno di 100km da Taormina, ma praticamente nessuno ha mai sentito parlare di Siracusa... groan), o del nostro lavoro e tempo libero.
Finalmente entriamo nel ristorante adiacente all'albergo: il cenone mette in evidenza che la grande ospitalità austriaca va a sbattere con la loro ristorazione più che discutibile.
Antipasti a buffet: quasi tutti non ben identificati, compresa una specie di frullato di gamberetti e panna acida(*) dal colore e odore poco invitanti, che scelgono i miei compagni di tavola.
(*) No, non "panna andata a male", bensì "panna con fermenti lattici attivi", una specie di yoghurt fatto con la panna fresca... buonino, ma discutibile come condimento.

Segue il primo: una specie di via di mezzo fra un minestrone e un risotto a base di pesce (cavoli, siamo in montagna: ma perché dovete prendere queste abitudini?) dall'odore non ben identificabile e dal sapore misto fra la segatura di legno e il vomito che è servita a raccoglierlo, che lascio sul piatto dopo una fugace forchettata.
Segue una trota salmonata al forno veramente eccellente, anche se accompagnata da patate lesse semicrude con erba cipollina. Mi rifaccio quasi a mezzanotte con una fettona di Sacher a dir poco fantasmagorica, annaffiata con caffè slavato e champagne francese di sesta categoria [probabilmente prodotto in Ungheria con uve vietnamite... (-: ] e poi la serata continua con il karaoke, cominciato un'oretta prima e che ha coinvolto una sfilata di brani in inglese e tedesco che spaziavano dagli anni '50 a Kate Perry, in una miscellanea molto divertente. Propongono un brano di Elvis ("Run on") e, dato che ho avuto l'ardire di dire "Ehi, I like Elvis", prima che possa capire come, mi trovo con metà dei commensali trascinato sull'angolo-palco dove ci buttiamo in un improbabile quartetto molto divertente.
Lascio il ristorante poco prima delle due di notte, dato che il raffreddore e la stanchezza cominciano a farsi sentire un po' di più.
La mattina dell'uno gennaio mi alzo intorno alle sette, anche se mi sento molto spossato. Una doccia e scendo per la colazione.
Con orrore e un pizzico di disgusto noto che, essendo quasi tutti inglesi, stanno servendosi con piacere di uova fritte, wurstel, pancetta, pane tostato con burro e caviale, salumi e formaggi vari e mentre l'attendente mi indica con un sorriso un tavolo che più che apparecchiato per la colazione pare il banco di una grigliata di paese, con un'espressione particolarmente schifata annuncio: "Keine! Keine! Ein croassant und ein espresso, bitte!"
Verso le 9:30 molti con un paio di bus si traferiranno a Vienna per una visita turistica (approfittando anche del fatto che il tempo sembra clemente, anche se ancora siamo abbondamente sotto lo zero centigrado), ma a causa di un non indifferente mal di testa, declino l'invito.
La signora anziana della sera prima (ho capito che è la madre di uno dei proprietari dell'hotel) mi offre un termometro clinico (sì: ho 37,7... gosh), e poi mi dice di rimanere tranquillamente in camera, se voglio: faranno rifare la camera domani. Cerco di guardare un po' la BBC alla televisione, ma poi decido che è il caso di cercare di riposare. Intorno alle 11 la signora mi viene a trovare portandomi un bicchiere d'acqua e un'aspirina (l'ospitalità tedesca è comunque eccezionale) e così più tardi riesco ad uscire e mangiare qualcosa di leggero in un bistrot quasi di fronte all'alberghetto.
Nel pomeriggio riposo ancora un po', verso le sei del pomeriggio, quando quasi tutti gli ospiti stanno rientrando, visto che l'indomani non tutti quanti partiremo presto, mi accordo con la famigliola americana che è diretta in mattinata presto all'aeroporto per restituire l'auto a noleggio e prendere un aereo una ventina di minuti dopo il mio, pertanto risparmierò di prendere un taxi alle cinque di mattina.
Il due mattina partiamo, arriviamo in aeroporto alle cinque e mezza di mattina: mi sento un po' assonnato, e la signorina del check-in a quanto pare è più addormentata di me, visto che per almeno cinque volte comincia a darmi istruzioni in tedesco e si corregge dopo il mio ennesimo: "Enchuldigung: ich NICHT sprechen deutsch". Partiamo, e verso le otto di mattina sono di nuovo a Malpensa. Una pausa veloce al bar (e un cornetto di nutella, che di solito contiene una LACRIMA di crema da eurospin surrogato di nutella, si rileva contenere nutella originale. TANTA nutella originale, dato che mi esplode addosso macchiandomi la camicia, grrrrrrrrr), e poi finalmente il rientro a Catania verso le undici e mezza di mattina. La febbre sta facendo su e giù, il raffreddore mi da molto fastidio, per cui arrivo a casa, pranzo veloce e ora si dorme abbracciati a un'asprina gigante... (((-:
E a voi? Com'è andata?

1 commenti:

noleggio lungo ha detto...

che bello! breve ma intenso! Spero vivamente di riuscire l'anno prossimo a passare il capodanno fuori!