domenica 15 agosto 2004

Partenza impossibile

Tutto comincia con la mia partenza dopo pranzo da mia nonna alle 14 in punto.
Il caldo è insopportabile e la voglia di mettersi per strada è veramente poca, ma di necessità virtù, come si dice, e via verso Catania.
Nonostante il giorno schifosamente festivo e domenicale, la confusione per strada regna sovrana, dopo Agnone Bagni la situazione comincia a farsi ingarbugliata e per evitare ulteriori rallentamenti accetto di allungare la strada del doppio (dimezzando il tempo di percorrenza) infilandomi nella tangenziale fino a raggiungere l'Asse dei Servizi per poi lasciarmi fuori la Plaja e tutto lo spargimento di culi & tette a cui generalmente si può assistere passandoci in questo periodo.
Raggiungo piazza Giovanni XXIII, sono costretto a fare un giro un po' strano per raggiungere il terminal [Ma perché non ci lasciano semplicemente prendere la stradina laterale alla porta d'ingresso della stazione con un cartello di senso vietato che diceva solo "Eccetto Taxi e Autorizzati"?]
Durante il carico auto, siamo una quindicina di station wagon e tre o quattro macchinette piccole [tipo che ci sono una punto, una yaris ed una mercedes classe A (il ragazzo della yaris mi annuncia di essersi passato il piacere di aver sentito nominare una mercedes come macchina piccola ed io gli racconto di quando con la Palio ho superato sull'Autobrennero una ferrari testarossa che andava a 120)].
Il traghettamento è un altro tour de force ma quantomeno gradevole: non appena saliti sulla nave, infatti, abbandono la stiva (buia & fetente di vernice) verso il ponte principale.
Il pomeriggio è soleggiato e non molto caldo, mi siedo su una delle panchine esterne e mi accendo una sigaretta.
Fermi.
Cinque minuti, e non si parte. Mah...
Dieci minuti, e non si parte.
Seconda sigaretta, un po' di gente comincia a portarsi verso il ponte di prua. Seguo l'esempio? Naaa, per adesso no, salgo verso la terrazza all'altezza del ponte di comando.
Un quarto d'ora, fermi: comincio a capire. Il 15 agosto esce la Vara della Madonna del mare [Si, una vara grossa così... ok, battuta da Groucho di Dylan Dog, soprassediamo...], ma di solito quando ho preso il treno gli altri anni siamo arrivati a Messina che la processione e' finita da qualche minuto e possiamo traghettare, mentre questa volta (Non so per un anticipo del treno o un ritardo della processione) quando ci troviamo in attesa della traversata, la Madonna è ancora in processione.
Venti minuti, terza sigaretta, poi finalmente le sirene delle navi ad annunciare che la processione è finita. La gente comincia ad accalcarsi.
Raffica di mortaretti. Ok, adesso finalmente partiamo.
Macché!
Quindici minuti di fuochi artificiali.
Gente che corre verso la prua della nave, bambini che urlano, sirene che suonano, un ragazzo mi passa davanti con un orecchio tappato e l'altro ben infisso sul cellulare che annuncia: "Sì, no, perché... ca%%o che frastuono! Aspetta che vado dentro due minuti.... sì, la festa della Madonna..." e sparisce attraverso la scaletta.
Ok, belli, ma ANDIAMO???
Finiscono i fuochi, qualche istante di irreale silenzio, poi i commenti dei passeggeri, forse ci siamo. Ultimo mortaretto fuori tempo, ancora sirene delle navi lì intorno...
Fermi.
Passa un altro minuto, mi accendo l'ennesima sigaretta, comincio a stufarmi.
Finalmente il traghetto parte.
Nello scompartimento cominciano le prime noie: uno dei tre (putacaso quello che ha prenotato il letto in posizione "superiore") salito a Lamezia Terme ha avuto un'intervento ai legamenti crociati e mi chiede se sono disposto a cambiare il letto con il mio "inferiore".
Ok, diamolo per buono: mi toccherà soffrire il caldo fino all'una di notte e poi il gelo... ma vaben!
La prima cosa strana avviene esattamente alle 0:20. Vengo svegliato repentinamente da un forte botto, provocato da un'oggetto che ha colpito con violenza la parte esterna del tetto del vagone.
Mi sveglio di soprassalto annunciando: "Che cazz!?" e mi rendo conto che i due miei compagni russano nella grossa. Successivamente sento altri due colpi in rapida successione ma molto lontani. Mi riaddormento.
L'indomani mattina a Bologna l'amara sopresa (per i due che avevano le auto davanti alla mia nel carro auto): durante la notte ci hanno tirato dei sassi, contro il treno!
Adesso c'è anche questo nuovo sport: ora che i cavalcavia stradali sono numerati e ti beccano, si cominciano a lanciare i sassi contro i treni. Lo hanno fatto anche la settimana scorsa, sempre in Calabria, in pieno giorno, ferendo una persona.
La mercedes (la famosa macchina piccola) ha riportato un graffio molto evidente sullo sportello destro.
La peggio però l'ha avuta la yaris: il cofano è vistosamente ammaccato sul lato destro, il parabrezza è stato danneggiato, come anche lo specchietto retrovisore e lo sportello.
Qualche parola di circostanza verso i due proprietari, un veloce controllo a scoprire che la mia macchina - subito dietro le altre due - non ha riportato alcun danno (E diverse ripetizioni mentali sulla mia indescrivibile quantità di fondoschiena, nella considerazione che al posto della yaris doveva esserci la mia macchina) e devo lasciare la stazione e partire (Ho ancora 240km che mi aspettano).

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