Apprendo con piacere ed onore che Arnold Schwarzenegger dopo essersi prostituito alla campagna elettorale di Bush adesso sostiene anche che gli Stati Uniti sono in grado di mantenere la pace e la democrazia molto meglio delle Nazioni Unite.
Non c'è che dire, sono pressocché allibito.
Era già chiaro che durante i dibattiti politici in America, durante il clou una pioggia di palloncini colorati sommerge la platea: quei palloncini rappresentano la testa dei candidati, rigonfia d'aria.
Sarebbe bello fare scoppiare quella di Bush, sebbene come già abbondantemente dimostrato ogni scoppio di testa dell'attuale Presidente americano genera una detonazione la quale risuona per i paesi del medio-oriente. Tutte le volte.
Mentre la first-lady trova il modo di mostrarsi una donna forte (quasi, forse, come la non tanto lontana Hillary Clinton) che affronta dibattiti ed è pronta a difendere a spada tratta il marito.
Ma attenzione: in una cosa Arnold ha ragione.
In questo momento, con Bush che detta legge all'ONU, con Colin Powell e Condoleeza Rice che vengono a fare i bambini capricciosi di fronte al mondo [Powell mi ha dato questa impressione con la storia delle prove schiaccianti di possesso delle ADM da presentare all'ONU (nel giro di soli due giorni passarono da "prove schiaccianti" a "seri indizi di colpevolezza", ma Powell faceva lo stesso i capricci e batteva i piedi per terra)], con dichiarazioni che non solo minano la stabilità delle Nazioni ma che minano alla base la vera e propria istituzione dell'ONU...
... e un segretario generale delle Nazioni Unite come quel genio di Kofi Annan che non ha per una buona volta il coraggio di sentirsi apertamente attaccato e dire: "Piantatela!", o di sentirsi sconfitto e dimettersi, lasciando il posto ad un leader più carismatico che possa ridimensionare gli Stati Uniti alla loro posizione limitata in un mondo di trattati internazionali.
Rimpiango il genio politico di Boutros-Ghali, che il coraggio di infilare le mani nei loschi affari di Bush Senior e far cessare la guerra del golfo ce l'ha avuto.
Qual'è lo scopo della guerra in Iraq? Il petrolio? Forse.
L'ECU aveva fattori di scambio rispetto al dollaro che facevano ridere, storicamente in Europa la moneta stabile ed affidabile era il Marco Tedesco. Ma poi è venuto l'EURO, come "promozione" dell'ECU e a sostituzione di un'economia a diaspora.
L'Euro ha superato il dollaro da mesi, ha raggiunto una stabilità ed una potenza di acquisto inimmaginata ai suoi albori, e adesso invece di avere creato fenomeni come l'economia di scambio con l'Europa padrona sugli States [E non il contrario] e il quantomai ovvio fenomeno del "PetrolEuro" adesso siamo zimbello del mondo perché il mondo si ostina a comprare le cose in dollari ed il petrolio in "PetrolDollari" che in Europa richiedono uno sforzo maggiore.
La fine delle esportazioni europee? Non direi: a qualche arabo salta il ticchio di ritornare agli antichi splendori in cui il petrolio non venduto in dollari si passava sottobanco in marchi, e vuole rifilare [ma stavolta non più sottobanco] centinaia di barili di petrolio in euro.
Ma questo agli Stati Uniti non sta bene. Ed arrivano le guerre. Il più grosso nemico degli Stati Uniti non sono i terroristi, è l'Europa.
Ci vuole un cambiamento di rotta, e di tendenza.
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