giovedì 30 dicembre 2004

Maremoto

NOTA
Inviate un SMS al numero  48580  per donare un'euro alle popolazioni asiatiche colpite dal maremoto. È semplice, veloce ed ha permesso di raccogliere oltre 10 milioni di euro in due giorni.


Quanto all'entità fisica della cifra, c'è da capire la storia dello scorporo dell'IVA.
Secondo una notizia [googlare sulle news di google è a dir poco geniale] che dovrebbe avere già conferme, [potete leggerla qui oppure qui], le società di telefonia mobile sono esonerate dal versamento dell'IVA sugli sms solidali pro-vittime-del-maremoto.

Una grande mossa dello stato? Non troppo. Analizziamola da imprenditore. Io ai sensi di legge non sono obbligato a versare l'IVA sulle operazioni di beneficenza [L'ex art.12 per quanto riguarda le ONLUS, le operazioni fuori dallo stato italiano et similia], ma se lo faccio ottengo che questa IVA vada completamente in accredito [perché me la da il cliente ed io mi limito a riversarla allo stato], e non va in addebito, perché il servizio che vado a fornire presso l'esterno non prevede la generazione di IVA.
Ciò, in sintesi, significa che io alla fine dell'anno mi trovo un bel po' di IVA gia' scaricata dalle tasse. IVA che ho preso e dato allo stato, per carita, ma IVA che dopo aver scaricato da operazioni di beneficenza, ricarico non pagandone sulle operazioni di telefonia standard.
Quando mi si dice che le compagnie telefoniche non hanno ricavi dagli SMS solidali, la cosa mi fa saltare sulla sedia, perché se pur vero che le compagnie non si mettono in tasca proventi delle donazioni, di fatto si mettono da parte i soldi dell'IVA.
Qualcuno subito esploderà: "Ma che c'entra: i soldi dell'IVA vanno allo stato!".
Sì, esatto.
Quelli che io genero per beneficenza l'operatore li prende e li da allo stato. Poi io genero traffico ed altri servizi, lo stato viene dall'operatore a battere cassa sull'IVA e l'operatore gli risponde picche: "ti ho già versato quella sulle donazioni".
E già: perché dopo che ha versato l'IVA, le donazioni sono "perdute" e non vengono mai ammortizzate per cui non vengono conteggiate su quello che riguarda le tasse, mentre l'IVA su quelle donazioni sì.
Cavoli, è sempre vero che l'IVA la ha pagata il cliente, ma se io spendo 1 euro di telefonate ed 1 euro di donazione, quello che succede è che i 17 centesimi di IVA della donazione andranno poi a coprire il pagamento "mancato" dei 17 centesimi di iva sulle telefonate.
E se io spendo, ipoteticamente, 100 euro in donazioni e 10 in telefonate, quei 17 euro sulle donazioni saranno stati persi da me e dalla destinazione della donazione, quei 1,70 euro di iva sulle telefonate invece, saranno in tasca al gestore.

Bel ragionamento, non c'è che dire. Con milioni di ricaricabili e di gente che comunica in squillini e ogni tanto manda 'sti sms secondo voi quanta IVA sulle donazioni va a coprire gli strafori IVA sui servizi veri e propri delle compagnie?
Sul mio dettaglio degli addebiti di Vodafone la mia donazione risulta riportata come:


Data e ora Numero Volume Località/Servizio Durata Importo euro
27/12/2004 20:53 48580 - Super SMS Solidale 0 0,83333


Me la voglio vedere tutta: se lo stato dice che non si deve pagare l'IVA e vodafone lo fa, ca%%i sua: io se sul dettaglio in fattura ho questa conferma chiedo indietro i 17 centesimi che non sono stati attribuiti in beneficenza. (-:

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