Dicevo, siamo usciti da otto anni di gestione di Salvatore, e adesso entriamo nell'era di Raffaele (si: Lombardo. Come ho gia' detto migliaia di volte, mi rivolgo *sempre* ai politici usando il tu ed il nome proprio. Quest'anno mi ha dato il permesso anche il nostro Presidente del Consiglio che mi ha scritto una lettera autografata che cominciava con "Caro Mirko". Ed io ai cari amici non do *mai* il lei).
Mi chiedo solo una cosa. Anni di centro-destra in Sicilia, ma la regione non decolla, le cose vanno sempre lentamente, non vedo grandi miglioramenti, ma ritengo invece di essere rimasto l'ultimo che riesce a vedere come invece molti candidati alla presidenza (di entrambi gli schieramenti) ci abbiamo preso in giro per anni, e soprattutto come continuino tuttora.
Tralasciando come Salvatore Cuffaro ringrazio' i siciliani per essere stato rieletto nel 2006, dalla prima pagina della Sicilia: "Finalmente adesso la Sicilia puo' cambiare pagina"; tralasciandolo perche' quel "finalmente adesso" per me significa solo "in questi primi cinque anni di governo non ho fatto niente per far voltare pagina alla Sicilia". Salvatore: cinque anni di governo, e la Sicilia poteva cambiare pagina con la tua rielezione? Ma dico io allora cinque anni al governo che ci sei stato a fare?
Tant'e' che il risultato si vede: ad ogni rielezione abbiamo sempre gli stessi claim da pubblicitari fumati, che riguardano il bisogno della regione di rialzarsi e/o di voltare pagina. La Sicilia non ha voltato pagina, e parlare di autonomia in una regione a Statuto Speciale mi pare (IMHO, IMHO!) un modo per far passare come grandi conquiste risultati ben ristretti o fatti che gia' esistono.
Ho sentito in occasione di questa tornata elettorale le bojate piu' spudorate. Il mio barista lamenta l'aumento del costo dello smaltimento dei rifiuti sotto il Governo Prodi (Nomi come Salvatore Cuffaro o Giambattista Bufardeci dicono nulla?), o dell'aumento del costo dell'energia e della benzina [Il fatto che Silvio Berlusconi sia (lungi da me criticare Silvio per questo) amico di George Walker ("Texas Ranger") Bush, il quale ha firmato l'invasione dell'Iraq e il conseguente aumento del prezzo del petrolio, passa in secondo piano], del fatto che Prodi ha mangiato le piccole e medie imprese di tasse [Eh, gia'. Io sono imprenditore dal 2000, ed ho preso mazzate sotto i governi Amato, Berlusconi e Prodi, indistintamente, perche' l'unica cosa vera e' che indipendentemente da chi sta al governo, cominciare a dire e ripetere fino alla nausea che l'Italia campa sulle spalle di noi piccoli imprenditori, e' sempre difficile.
Io ho anche detto, piu' volte, prima delle elezioni, nell'ordine:
- "Se il principale antagonista di Berlusconi e' Prodi, noi italiani stiamo messi male";
- "Veltroni non e' la risposta ai problemi dell'Italia".
Sara' anche che io mi considero un elettore di sinistra nuda e cruda (vicino alle idee politiche che stanno fra Antonio di Pietro e Fausto Bertinotti, in certe cose anche piu' estremista di Fausto), eppure devo prendere atto del fatto che questa volta alle elezioni nazionali persino gli operai hanno votato Lega. E devo prendere atto del fatto che un milione di voti alla Sinistra Arcobaleno lanciano un messaggio ben preciso. Il messaggio e' che mi aspettavo che i precari votassero in massa SA, ma ora mi pongo davanti a due dubbi: il primo e' che in Italia il fenomeno del precariato non sia cosi' diffuso come ci vogliono far credere (Siamo 60 milioni, e ottimisticamente direi che almeno un 15% di quelli che hanno votato SA non siano precari: ci saranno 800 mila precari in Italia?) e che quindi forse bisognava, se pur considerando il problema in se, dare una priorita' leggermente maggiore ad altri problemi che attanagliano l'Italia. Oppure non si tratta di questo, si tratta del fatto che ci sono milioni di precari che hanno di nuovo creduto al governo che ha firmato la Legge 30 in toto tacciando quale "terrorista" chiunque tentasse di porre dei dubbi sull'efficacia di determinate funzionalita' sul mercato. In Francia il tentativo di approvare il CPE ha provocato una mini-guerra civile e costretto il governo a ritirare l'ipotesi, in Italia invece... E questi milioni di precari che hanno comunque votato per il governo di centro destra, sia in Sicilia che in Italia, a mio parere, se dovessero (mi auguro, naturalmente di no, ma purtroppo le premesse non sono certamente positive...) vedere disattese le loro aspettative, per quello che mi riguarda *possono anche finire a vivere in mezzo ad una strada*. Gli italiani, ed i siciliani, hanno il governo che si meritano.
A chi volesse dirmi che qui in Sicilia Salvatore Cuffaro ha avuto le ali tarpate dall'UDC, mi faccia la cortesia di non raccontare le fesserie messe in giro ad arte: ha avuto otto anni per fare molto, ma chissa' com'e' che di questo molto ho visto ben poco... e ci sono stati cinque anni di governo Berlusconi, in mezzo. La "Democrazia Cristiana", con tutti gli annessi e connessi ha governato in Sicilia per anni, quindi non ha tarpato le ali di nessuno.
Io sono amareggiato, non solo dalla scelta degli italiani che hanno voluto credere ad uno schieramento di centro destra sempre pronto a riempirsi la bocca con demagogia allo stato puro (non si fa la sicurezza basandosi sui "fatti del momento" come gli stupri che ci sono stati in questi giorni a Milano) ma che poi di concreto sa solo aumentare a dismisura il numero di leggi inutili che riempiono l'ordinamento giudiziario italiano in maniera da garantire l'impunita' ai grandi criminali per massacrare l'eventuale Jean Valjean che non sa come arrivare alla fine del mese.
In questi giorni ho una grande novita', il tempo di organizzarla per bene e la metto on-line, cosi' mi farete sapere tutti quanti che cosa ne pensate.
1 commenti:
Per una questione fisiologica personale non me ne intendo di politica, non ho voglia di seguirla ... pero' hai ragione Grizzly.
L'impressione che ho sempre avuto e' questa: "chi si avvicina alla politica lo fa solo per interesse personale."
Ovviamente le eccezioni ci sono, non si puo' mettere in mezzo tutti, pero' l'impressione e' quella ...
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