"Sotto il segno di Longino" e' gia' acquistabile on-line e, il tempo di una revisione veloce, sara' anche disponibile il codice ISBN e la tracciabilita' sulle piu' grosse librerie on-line e non.
Del libro ho avuto l'onore di curare la prefazione, che pubblico sul Blog [con il suo permesso (-: ] per ingolosirvi un po'...
Poco meno di duemila anni fa, in un piccolo paese del Medio Oriente, un centurione romano ha colpito con la sua lancia un Uomo crocifisso, trapassandogli il costato per accertarne la morte. Quell'Uomo era stato condannato alla crocifissione per essersi macchiato della colpa di "Lesa Maestà", poiché si era dichiarato "Re di tutti i Giudei".Grizzly
La grandezza e l'importanza della vita di quell'Uomo è giunta sino ai giorni nostri, ma con essa sono giunti strascichi della sua fama nelle opere delle persone che gli stavano intorno. Non solo dei Dodici che hanno creduto nelle sue azioni e lo hanno seguito lasciandoci racconti dei momenti della Sua vita, ma anche di quelle persone, dai familiari agli amici, che assieme a Lui hanno vissuto momenti importanti della storia umana. E con questi strascichi di fama, è venuta la fama anche per quel giovane centurione e, soprattutto, per la sua semplice arma d'ordinanza.
In Italia, a distanza di molti chilometri e di almeno venti secoli, le elezioni politiche prossime venture rendono sempre viva l'idea del gioco di poteri che sembra tanto caro agli uomini. In questo gioco, un altro uomo, simbolo di uno schieramento ricco di quegli ideali di estrema destra che nella storia ci hanno insegnato non essere solo il simbolo di un conservatorismo che avanza, sta bruciando le tappe che lo porteranno al potere più globale, aiutato in questo dall'elezione democratica di cittadini cui forse l'intelletto è stato offuscato dai suoi buoni propositi o, piuttosto, da uno strumento che gli sta fornendo tutto il potere di cui sembra aver bisogno.
La Lancia del Destino, che venti secoli addietro ha trapassato il costato di Gesù, nel tempo è divenuta il simbolo di un potere crescente, un potere che ha ammaliato molti personaggi del passato, sino a giungere a un Hitler che non ha mancato di approfondire i fattori esoterici nella sua vita, analizzando le possibili applicazioni politiche di quello strumento. Tuttavia uno strumento così semplice quale è fondamentalmente una lancia in metallo dell'epoca romana, deve nascondere un segreto più grande di quanto sembri per essere arrivata sino ai giorni nostri con la fama confermata da fatti che raramente sono stati disattesi.
Adesso, che forse comincia a passare in secondo piano questo discorso legato a Cristo, e forse anche alla Lancia, c'è però qualcuno che crede a un fatto: al fatto che la Lancia sia effettivamente in possesso di quell'uomo, che alle porte delle elezioni politiche, ha ottenuto un'ascesa senza pari sebbene il suo movimento forse non vada a rappresentare quella gigantesca parte di popolazione che sembra essersi lasciata guidare dalle sue parole, dalle sue promesse elettorali, dai fatti che succedono e succederanno intorno alle elezioni.
Cosa c'è dietro questa storia? Il futuro premier italiano ha veramente con sé la potenza della Lancia del Destino? E se ciò è vero, esiste un modo per contrastare il potere di un'arma così potente?
Francesco Candelari, appassionato di fantascienza ma anche di storia italiana, con questo libro coniuga le due passioni in un racconto dai risvolti intricati, che riuscirà a tenere il lettore incollato alle sue pagine. Riuscirà il giovane capitano Elio Pozzo, figlio di un famoso docente e ricercatore universitario, a trovare un modo per contrastare la Lancia? Oppure sarà Gabriel Altieri a ottenere con la forza la carica di Presidente del Consiglio?
Rispetto a “La fame delle stelle” lo stile è cambiato: i ritmi sono più serrati; subito dopo una breve introduzione dei personaggi, l'atmosfera si fa tesa e a ogni istante si ha l'impressione di un'imminente catastrofe, come se si camminasse continuamente sull'orlo di un burrone.
Tutti i personaggi sono ben delineati, e persino quelli marginali (talvolta solo abbozzati) danno subito l'idea del carattere, del comportamento e, possibilmente, anche del cliché che rappresentano. Non ci serve sapere se il giovane parà che si accende una sigaretta durante il turno di guardia al Quirinale porti i baffi o abbia gli occhi azzurri piuttosto che castani, perché da come viene descritto il suo gesto, e il suo inseparabile accendino Zippo, abbiamo già l'idea di quel giovane soldato in ferma volontaria che non avrebbe di certo immaginato di dover proteggere la sua Patria così da vicino, e da un attacco così diretto.
E se una critica è, forse, da muovere all'autore, riguarda lo spezzato di vita militare un po' troppo inquadrato, in cui nella figura dell'esercito delle camicie blu, per dare ampio spazio al cliché dello skinhead si è tralasciata un po' la figura umana rappresentata da truppe comunque ugualmente preparate, e in certi casi appartenenti allo stesso corpo dell'Esercito Italiano cui gli ultimi corazzieri e le ultime truppe della Folgore, che rappresentano la resistenza, fanno parte; l'autore rappresenta lo scontro come un'epica battaglia fra le forze del “bene” e quelle del “male”, ma riesce almeno a mettere in bocca al colonnello parole di pietà nei confronti di coloro i quali agiscono nell'attacco al Quirinale più guidati dalla forza indicibile della Lancia che per via di una scelta personale più o meno ponderata.
Il finale chiarificatore, poi, lascerà probabilmente con l'amaro in bocca coloro che si erano limitati ad apprezzare la parte fantastorica e quella fantapolitica, ma sarà un'esplicazione ben gradita a quegli appassionati di fantascienza che, come me e Francesco, invece trovano l'amaro in quei racconti thriller che restano sospesi senza un perché, e senza aver in qualche modo fornito una se pur minima spiegazione, un motivo, almeno un'idea dello schema, al lettore/spettatore.
Ho avuto piacere nell'aiutare Francesco con l'impaginazione e la revisione del testo, e considero peraltro un onore quello di aver potuto scrivere codesta prefazione, con la quale spero anche d'aver incuriosito i lettori. Non mi resta che chiudere, lasciandovi alle incredibili pagine di questo libro, non prima di aver fatto i complimenti a Francesco per questo lavoro, e di augurarmi che con questo parto non si chiuda la sua vena letteraria.
Buona lettura, e se questo libro dovesse darvi qualche spunto su come salire al potere in Italia, ricordate sempre che ci sarà qualcuno pronto a dare la sua stessa vita per difendere il nostro Paese.
2 commenti:
Ah ... la lancia del destino!
Sai cosa mi e' venuto subito in mente?
Constantine!
:P
Decisamente lontano. Decisamente, credimi.
E comunque ora io & lui ci buttiamo in un progetto di fantascienza a quattro mani che sara' una pietra miliare, magari tirataci in testa dai lettori nauseati, ma sempre pietra miliare! ((((-:
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