giovedì 16 aprile 2009

Secondo giorno - giovedi' 16 aprile

Mi sveglio una prima volta poco prima delle quattro del mattino: STO SCOPPIANDO DAL CALDO! La temperatura e' bassa, ma decisamente non rigida come mi aspettassi, ne' come era stato preventivato dai miei colleghi. Tuttavia a guardare al volo gli altri colleghi imbacuccati come salami, quello che penso piuttosto e' che sono io quello piu' abituato ai climi rigidi del nord Italia. Ad ogni modo, rimuovo il plaid, apro un po' il sacco a pelo e dormo un po' piu' tranquillo per un'altra oretta e mezza circa. Intorno alle cinque e mezza mi alzo, mi dirigo verso il bagno e affronto una doccia: dato che la situazione non e' ideale, e che praticamente l'acqua calda si e' resa disponibile solo un paio di giorni prima, da quello che ci hanno detto, lavarsi sara' un compito da effettuarsi nei momenti piu' disparati; ma almeno per questo primo giorno voglio cercare che la cosa funzioni.
Esco mentre gia' un paio di colleghi si occupano della preparazione del caffe' (tre caffettiere giganti) e del latte per la distribuzione delle colazioni in campo, mi dirigo in sala mensa e comincio a organizzare il campo distribuzione. Arrivano alla spicciolata gli altri colleghi e cominciamo con la colazione. Siamo circondati dagli amici della prima squadra a cui abbiamo offerto un giorno di "riposo" per preparare i bagagli, dato che partiranno domani mattina intorno alle nove (vanno giu' direttamente col pulmino, via Roma, senza nave o altri intrecci, per fare prima).
Il coordinatore della prima squadra spiega a tutti la situazione concernente la cucina, la distribuzione dei pasti eccetera, il passaggio di consegne si conclude e a questo punto io, di concordo con il mio coordinatore, mi allontano per visitare gli uffici del Centro Operativo (C.O.C.), e soprattutto per verificare la situazione riguardante la copertura internet dell'area, dato che mi sara' necessario connettermi con il pennino UMTS.
Nonostante la copertura di Vodafone sia piu' che buona, per quanto concerne TIM (la scheda che ho nel pennino e' una TIM con 100 ore ottenuta "in prestito" da parte di un collega di lavoro) appare molto negativa.
Un collega della prima squadra mi fa compagnia mentre analizzo la situazione provando a fermarmi in diversi posti. Come ultimo tentativo andiamo in uno spiazzo tipo parco che c'e' in prossimita' del campo, mi siedo sull'erba e accendo il portatile per provare, ma non ne vuole sapere di connettersi: dovro' utilizzare la mia USIM Vodafone, il che comporta che dovro' attivarmi io un'offerta per la navigazione internet.
Ritorniamo al campo verso le 10:30, per cominciare a dare una mano riguardo la preparazione del pranzo; poso il portatile e mi preparo ad entrare in sala. Il coordinatore della prima squadra chiama me e il collega della prima squadra che mi ha fatto compagnia e ci segnala che qualcuno del dipartimento e' venuto a chiedere se noi due, visti seduti sull'erba, fossimo usciti per fare una passeggiata. Non mi consente di ribattere in alcun modo, perche' dice che ha detto loro che ci siamo fermati perche' aspettavamo qualcuno prima di venire richiamati telefonicamente, ma mi invita a fare in modo che se devo fermarmi, devo farlo in qualche luogo meno in vista, e chiude maleducatamente le repliche mie e del mio coordinatore sul fatto che *comunque* era perfettamente informato della "missione" (aggiornamento del Blog personale, di quello dell'associazione e pubblicazione delle foto del campo). Quello che mi da fastidio e' che la risposta piu' semplice da dare era: "ah, avete visto due volontari seduti sull'erba come se fossero a una gita. Il fatto che uno avesse il computer sulle gambe, l'altro armeggiasse con un cavo di lunghezza non indifferente e tutti e due stavamo parlando per tutto il tempo indicando il computer, anziche' ridere spensierati, non vi ha fatto immaginare che *forse* avessero qualcosa da fare?"
Invece no. Il concetto e' che in questi casi si dice spesso "meglio calare la testa che dare spiegazioni", ma porca miseria quando le spiegazioni sono chiare, lampanti e soprattutto efficaci non vedo perche' evitarle!
Il momento del pranzo funziona correttamente, il nostro cuoco (Pippo Arico') si mette subito al lavoro sebbene ufficialmente il nostro primo giorno di scambio avesse avuto come unico impegno il cambio di consegne. In realta' bene o male tutti quanti collaboriamo alla situazione dell'organizzazione del campo.
Il coordinatore, pur sapendo che sono tedesco peggio di lui, e dato che non ama dare spiegazioni manco quando servono seriamente, mi segnala che dal briefing dei responsabili della sera prima, e' stato deciso che durante la distribuzione dei pasti alla popolazione, tutti fanno la fila. Gli sfollati vengono serviti per primi senza eccezioni, e solo quando hanno concluso e' il turno di volontari, responsabili, forze dell'ordine (e' d'istanza una squadra della Forestale di una decina di persone). Il coordinatore mi annuncia perentoriamente che appena si comincia la distribuzione, nessuno deve entrare in sala mensa. Blocca, come suo solito, qualunque mio dubbio specificando che non gli interessa sapere niente di nessuno, per cui mi manda via a mettermi "alla sbarra" solo quando gli rispondo: "ok, ok, nessuna eccezione". Il mio coordinatore conferma nel frattempo; alla sbarra, dopo qualche minuto si presenta un tizio che si fionda dentro ignorando che per ben due volte gli dico: "scusi?".
Il mio terzo "scusi?" e' decisamente piu' perentorio, per cui si gira.
Io: "Guardi che da qui non si puo' passare, se cerca qualcuno del..."
Lui: "(stizzito) Sono del dipartimento Regionale"
Io: "L'avevo capito, ma mi hanno detto che da qui devo fermare anche voi"
Lui: "(incavolato) Cooosaaaa? Io sono il capo campo, sono il direttore, il presidente intergalattico, non me ne frega niente, come ti permetti bla bla bla bla bla!"
Io: "Guardi, non c'e' problema, chiamo il mio coordinatore e gli chiedo"
Lui: "E chiama, chiama, tranquillo"
Quindi si allontana in malo modo mentre, chiamo il coordinatore della prima squadra per capire chi dei due ha ragione, ma non risponde. Mentre provo a fare il numero di cellulare del mio coordinatore, arriva un collega della prima squadra, evidentemente chiamato dal tizio.
Il mio coordinatore risponde e gli chiedo di avvicinarsi alla porta d'ingresso della tenda mensa; poi chiudo il telefono, e il collega mi parla.
Lui: "Guarda che i responsabili regionali, le forze dell'ordine bla bla bla non li puoi fermare! Ma sei scemo?"
Io: "Il coordinatore NR mi ha detto di fare cosi', perche' e' stato deciso al briefing ieri sera..."
Lui: "E tu li devi fare passare, non me ne fo%%e un ca%%o di quello che ha detto lui, perche' io ti dico che invece..."
Io: "Ah, no! *A me* non me ne fo%%e un ca%%o di quello che mi dici tu: non e' che chi arriva comanda. Mettetevi d'accordo fra i due coordinatori e poi prendete una decisione comune: non esiste che chi arriva prima dice la sua!"
Lui: "Ma io ti sto dicendo che devi farli entrare..."
Io: "E io ti dico che ho preso *questa* direttiva direttamente dal mio coordinatore, e pertanto mi aspetto che sia il mio coordinatore a scioglierla; come ho appena detto, non esiste che chi arriva comanda. E comunque il coordinatore sta proprio venendo qui, casomai me lo dice lui che posso far passare Tizio, Caio o Sempronio. Io prendo direttive solo da lui."
Lui: "(maleducatamente) E fattelo dire dal coordinatore, se sei piu' contento!"

Biascico un insulto fra i denti, mentre vedo il coordinatore che si avvicina. E mi spiega che invece quella decisione non era venuta dal briefing, bensi' direttamente dal coordinatore della prima squadra.
E *due*. Ora sono costretto a dirlo: meno male che sta partendo, perche' se ne combina un'altra gliele spiego io due cosine.
Il lavoro continua. Questa cena di commiato abbiamo come ospiti delle suore e dei frati molto simpatici e che fanno un po' di animazione per la popolazione; poi ci sediamo a cenare tutti quanti, e faccio amicizia con uno di questi, fra Daniele, che e' giovanissimo e i suoi capelli bianchissimi sopra una faccia rossa come un peperone mi fanno presagire quello che ci dice lui poco dopo: e' albino. (Come dite? Si': ha anche qualche problema con il suo client di posta elettronica... Uff...)
Di nuovo e' l'ora di tornare in tenda per la notte. Questa volta so gia' che mi bardero' di meno per la notte, e che almeno cosi' facendo dormiro' un po' meglio. A domani.

1 commenti:

Francesco ha detto...

Ho letto tutti gli aggiornamenti.
Certo che e' cominciata bene questa esperienza ... spero che continui meglio.

Grazie per le info. A presto ;)