La sveglia doveva suonare verso le 5:15, ma io mi ritrovo a rigirarmi in branda verso le 4:45, per cui dopo qualche tentativo infruttuoso di tirare un po' il fiato (anche dovuto al fatto che le coperte di lana che abbiamo sono delle armi improprie per chi - come me - soffre di allergia), mi alzo, prendo il borsone e un cambio d'abiti e mi dirigo con calma alla doccia.
Gianfranco, che dorme vicino all'uscita ma ha il sonno molto leggero, si sveglia in tempo per ricordarmi di prendere tutte le chiavi (cucina, cucina "piccola" e cancello d'ingresso al retro), per cui prendo il tutto e mi trasferisco dietro la cucina.
Faccio una doccia rinfrancante, poi mi vesto e mi occupo anzitutto di togliere i tiranti dal tendone refertorio ed aprire il percorso per i fornitori (come l'altra volta, meglio fare questo che saltare su in piena notte perche' c'e' vento e bisogna correre a mettere i tiranti). Infine, mentre mi raggiunge Iano (Tecnicamente "Sebastiano", ma ha detto che odia essere chiamato cosi'), il cuoco, a cui do le chiavi del carro cucina mentre io mi occupo di aprire la cucina di Canicattini.
Dato che so come funziona il nostro carro cucina, so come funziona anche quella di Canicattini: per aprire il gas, tocca accendere la cappa (che pur essendo grossa un decimo di quella della cucina grande, produce un rumore superiore di almeno cinque volte: quando sei a bordo per sentirti coi colleghi e con fuori devi usare un tono di voce un tantinello alto...), poi aprire la bombola e, infine, far scattare nel gavone gas l'elettrovalvola di sicurezza (che si sigilla in caso di fuga, mancanza di corrente o, appunto, apertura del gas con cappa spenta).
La cappa parte automaticamente alla massima potenza, per cui comincio a farla scendere col comando manuale portandola dal livello "9" intorno al livello "3", ottenendo una riduzione della rumorosita' di circa uno o due decibel (groan...), poi apro la finestra e comincio ad accendere i fuochi pilota del banco di cottura.
Nel frattempo (sono circa le sei) mi raggiungono due scout che dovevano essere "di corvee" alle colazioni, e che mi daranno una mano in questi giorni. Chiedo loro le consegne, in particolare riguardo le quantita' di latte:
Io: "Quando siamo venuti in aprile, tiravamo via sui trenta-trentacinque litri di latte. Ora a che quantita' ci siamo stabilizzati?"
Lui: "Ehm... non lo so..."
Io: "Ah, ottimo! Va bene, cominciamo con venticinque e speriamo di non buttarne via... portatemi qualche altra busta di latte [ce ne sono diciotto in cucina ndG] e poi non buttate via le buste vuote che le voglio contare."
Questa mia prima mattina mi trovo a combattere con il grosso disordine che campeggia per tutta la cucina. Su praticamente ogni ripiano disponibile sono seminati oggetti di ogni genere, quelli che mi colpiscono di piu' sono: un barattolo da 1kg di sale, uno di origano, dei piatti di plastica vari, persino due contenitori (vuoti, peraltro) di brodo granulare, oltre a minuzzaglie di ogni genere la cui utilita' riguardante la colazione ricade sotto zero.
Intorno alle otto e dieci chiedo come va la situazione in sala. Mi chiedono di fare altro latte, per cui preparo un altro bidoncino termico da sette litri. Avevo fatto diciotto litri di latte, arriviamo con questo a venticinque... e questo alle nove mi torna indietro praticamente pieno (GRRRR bastavano diciotto litri! Almeno mi sapro' regolare per domani), quindi, dato che e' cominciata la scuola sotto al tendone, chiedo un po' di spazio agli scout e mi organizzo per pulire la cucina da solo (anche perche' l'ambiente e' talmente stretto che in due bisogna continuamente chiedersi permesso, in tre non puoi fare un passo senza dare una pedata...).
Ci sono pochi sportelli e ripiani disponbili, per cui metto fuori tutto cio' che riguarda la preparazione della colazione e mi metto a riordinare togliendo tutto quello che non ha a che fare con la colazione, buttando via parecchia robaccia inutile (una scatola di sardine sott'olio? Che ca$$o ci fa una scatola di SARDINE SOTT'OLIO ACCANTO AL CAFFE'? COS'E' DA PUCCIARE COL LATTE??!??!?!?) e comincio a dare una pulita al piano di lavoro. Mi rendo conto che la griglia e' da pulire, il piano di lavoro e quello di cottura pure, cosi' come il bollitore/cuocipasta, per non parlare della friggitrice in cui campeggia olio stantio... Ma mi rendo anche conto che per quando ho finito di sistemare e pulire il grosso, si sono fatte le dieci ed e' l'ora di dare una mano col magazzino, la merce in arrivo, ed altre cose, per cui per il momento stacco e mi metto a dedicarmi al magazzino.
Come se non bastasse, arriva un furgone del dipartimento carico di roba (fra cui pasta, latte, zucchero...) da suddividere ed organizzare per poterlo dare alla popolazione. Ne facciamo alcune pedane con l'obbligo di aprire ogni scatola e dargli una mezza catalogata, tanto per capire se c'e' qualcosa che ci serve in mensa o se si puo' fare tutto quanto in gruppi per la popolazione. Ma Santina ottiene da Maurizio che una volta effettuata una dovuta cernita, siano altri volontari ad occuparsi di preparare i pacchi (perche' se ci mettiamo a fare questo, e' finita e nessuno puo' occuparsi di magazzino ne' di tutto il resto).
Inoltre il transpallet si e' "guastato": dato che si cammina spesso sul ghiaietto, qualche sasso e' entrato fra le ruote ed una si e' bloccata. Chi non se ne era accorto ha continuato ad usarlo, togliendosi peraltro l'anima, fino a riuscire ad ovalizzare totalmente la ruota. Ora e' diventato di una pesantezza inquietante e dobbiamo metterlo di lato. Maurizio si informa se e' possibile far fare una riparazione (il transpallet e' nostro, non del dipartimento) ordinando le ruote. Cerca in giro per tutti i negozi e le officine della zona, ed ottiene il numero telefonico di un fornitore (anzi, dell'*unico* fornitore per L'Aquila e moooooolto circondario) di carrelli elevatori e ricambi nella zona industriale di Bazzano. Il costo per quattro ruote di teflon e' a dir poco gastronomico (non lo dico? Vi dico solo questo: altri 100 euro e ci vendono un transpallet nuovo), per cui Maurizio fa la richiesta per poter fare la spesa al COM, e in questo interviene il sindaco Tarquini, che ci promette di consentire la spesa a carico dell'ufficio di Protezione Civile del comune.
Ma a questo punto, nonostante l'interessamento di due colleghi regionali [ah, peraltro oggi PL parte, assieme alla colonna. E' previsto l'arrivo della colonna di ricambio intorno all'ora di pranzo, per fortuna i regionali che sono venuti con noi sono venuti prima proprio perche' ogni volta per le consegne (fatte persino gia' a bordo dell'auto) e' successo un papocchio infernale], la richiesta cade in un giro di burocrazia non indifferente, pero' di questo ne parlero' quando sara' il momento.
Arriviamo all'ora di pranzo. Prendo posizione all'ingresso, anziche' al ritiro dei buoni pasto (come ieri sera), e reincontro un po' della gente del campo, notando appunto la mancanza di molti degli abitanti che - grazie al gas o alla dichiarazione di agibilita' - sono rientrati nelle proprie case.
Nel corso di questa fase spiego ai volontari della nuova squadra quali sono le regole da tenere per il pranzo del personale (anche se ormai la confusione si e' ridotta all'osso) tranquillizzandoli per il fatto che oggi siano appena arrivati, ma che gia' a partire dalla cena, la priorita' va anzitutto per una buona mezzora alla popolazione, salvo chi abbia urgenti esigenze di rientro in servizio (ad esempio spiego al personale del Posto Medico Avanzato quale prassi manteniamo di solito appena hanno un buco per mangiare, anche se adesso la situazione appare piu' tranquilla anche per loro).
PS: e' oggi che sono arrivati i volontari del Corpo Ambientale per la vigilanza, compreso quello che ha il Lupo Cecoslovacco di cui ho gia' detto.
Dopo pranzo, ci prendiamo un po' di pausa e ce ne andiamo al bar per un caffe' e sederci un po' al fresco. Poi torniamo al campo per cominciare a prepararci per la cena, mentre io e Santina ritorniamo a gestire il magazzino. Durante la distribuzione della cena continuiamo a mettere in ordine. Il vecchio magazziniere aveva ad esempio organizzato gli omogenizzati in cassette che recitano "breve scadenza" e "lunga scadenza", ma la cosa non funziona correttamente, per Santina si vede costretta a scartabellare tutti gli omogenizzati, praticamente uno ad uno, per separarli per gruppi di scadenza (anno 2012, anno 2011, anno 2010 e fine 2009) e troviamo anche due o tre barattoli che sono scaduti in questi giorni o che scadono entro le prossime due settimane, che preferiamo buttare via (purtroppo il contanier che sta a cuocere al sole o si surgela durante la notte non e' il luogo ideale per la conservazione di questa roba...) e poi ci mettiamo a catalogare anche il latte. Abbiamo altre confezioni di latte da mettere da parte, ma le cui scadenze variano fra il primo ed il quindici luglio. Dato che non possiamo fare una colonna per ogni giorno di scadenza, le propongo di ammucchiare tutto il latte che scade fra il primo ed il quindici luglio in una sola colonna da definirsi: "da consumare entro luglio", anche perche' abbiamo parecchio latte che invece scade fra il 16 ed il 22 giugno, e va via per primo.
Poi, quasi alla fine del pranzo, arriva uno degli addetti che dovrebbe montare un distributore automatico di caffe', e dato che sono l'unico "elettricista" a portata di mano mi metto a loro disposizione per montare il piccolo gazebo che ospitera', accanto alla tenda di segreteria, la macchinetta, nonche' per collegarla all'impianto elettrico. Il caldo e' non indifferente e per di piu' si fanno di colpo le due e mezza, per cui Maurizio mi invita a venire a mangiare qualcosa, ma dato che ho lasciato un quadro aperto e coi fili penzolanti, mi fiondo dentro e mangio una bistecca al volo per tornare poi subito nel campo a concludere.
Nel pomeriggio i regionali si inventano di montare le bandiere, spargere attraverso l'interfono l'inno nazionale e che adesso alle 8:30 si tiene l'alzabandiera e, alle 19:30 circa, l'ammainabandiera. Mi sembra una cosa molto fuori luogo (e non solo a me), specie dato che vengo dal Servizio Civile e non trovo molto piacevole l'idea; ci sono molti anziani che hanno vissuto la guerra, e comportarsi in un campo di accoglienza al pari di una caserma mi sembra decisamente poco adatto, ma non voglio mettere parole.
Ci dicono che domani arrivera' un ciclista che e' partito dalla Sicilia (proprio da Siracusa, tra l'altro) e sta facendo tutto il giro dell'Italia con una tappa proprio a Tornimparte. Verra' assieme a lui la RAI e un po' di nugolo di giornalisti. Si prepara il tutto ripulendo per bene il piazzale e mettendo un po' in ordine. Nel frattempo un gruppo che e' appena arrivato mi dice che domani sera vuole organizzare anche una serata di musica e animazione, e mi chiede se sono disponibile per una mano (se necessario) a collegare faretti, karaoke e via discorrendo).
Durante tutta la cena della popolazione, e quindi sino alle 22, operiamo in magazzino e poi, stanchi (anche perche' dobbiamo portare ogni singola fesseria letteralemente sulle spalle, dato che siamo senza transpallet) ma soddisfatti ceniamo. Dopo la cena mi metto di nuovo ad organizzare la cucina per la colazione del giorno dopo: do una mano al volo con il lavaggio delle pentole e delle teglie, poi mi recupero due pentole per il latte ed il te di domani mattina, infine dopo aver sistemato tutta la cucina sono prossimo per andare a dormire.
Ma prima mi fermo a parlare cinque minuti con Maurizio. Nella cucina di Canicattini Bagni c'e' un frigorifero ove stiamo tenendo alcune birre per noi (alla cena della popolazione c'e' del vino, ma ufficialmente nei campi non dovrebbero essere serviti alcolici di nessun tipo) e un po' di succhi di frutta in fresco, fra cui quelli "senza zucchero" per l'aiuto cuoco Ciccio, che tra l'altro soffre di diabete ed e' sotto insulina. Ma quella cucina e' diventata un porto di mare e chiunque arriva pesca qualcosa, a casaccio, non facendo durare la roba che c'e' dentro. Propongo a Maurizio di poter tenere la cucina chiusa a chiave e tenere la chiave io durante il giorno (poi, alla sera, si mette assieme alle altre) anche perche' ufficialmente quella cucina e' chiusa e le chiavi sono in possesso del solo gruppo di Canicattini (che non e' presente al momento).
Fatto il tutto, e' di nuovo il momento di andare a dormire. Domani arrivera' la squadra di ricambio (anche fra gli scout) e le cose dovrebbero cominciare ad andare meglio nell'ambito della colazione.
Oggi mi arrivano un paio di sms. Uno di Francesco Candelari che mi annuncia che un'attivita' legata alla presentazione dei nostri libri, dapprima prevista per il 29 maggio e poi anticipata, e' stata invece posticipata al 12 giugno (salto ulteriori cambi di data), ma anche uno di un collaboratore che mi annuncia che un grosso impegno di lavoro con una grossa commessa, e' stato anticipato dai primi di giugno al 26 maggio mattina (groan) per cui domani gli chiedero' conferme telefoniche, ma sembra proprio che dovro' scorporarmi fra domenica pomeriggio e lunedi' mattina, a seconda del tipo di mezzo disponibile per il rientro (si comincia a ventilare l'ipotesi di un traghetto disponibile per Catania anziche' Palermo, anche se ci sono ancora problemi logistici), anziche' mercoledi-giovedi' per scendere assieme agli altri colleghi o rimanere ancora un altro paio di giorni.
Per oggi e' tutto. A domani.
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