martedì 30 giugno 2009

Dormire? E perche' mai?

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Spengo la abat-jour, mi giro, trovo una posizione ideale per Lucky sotto il braccio sinistro.
"Yaaaaawnnnnn, buona notte Lucky"
La persiana e' completamente abbassata, ma questo non toglie che la finestra sia aperta per favorire una parvenza di ventilazione. I rumori stradali giungono per bene, e non sono minimamente smorzati.
Sono ormai sull'ordine del crollo. La stanchezza mi finisce addosso, e sto per raggiungere lo stato di sonno REM, quando qualcosa ci distoglie da questo intento. Qualcosa come un rumore.
Qualcosa che suona come: SCREEEPABLAM!
Che suona *esattamente* come se un'auto si fosse appena spalmata contro la ringhiera del balcone dietro la persiana (e meno male che abito al secondo piano). Un boato cosi' forte che avevo il piede sinistro contro la parete e, non ci giurerei, ho avuto anche l'impressione che la parete stessa abbia risuonato.
Apro un occhio, osservo la proiezione dell'ora: e' da poco passata l'una di notte.
"Lucky, stai tranquillo e non aver paura: e' solo l'incidente dell'una di notte. Domani ci sara' di sicuro il prossimo..."

Non ne posso piu'... chiudete l'incrocio qua sotto... sostituitelo con un ponte e sei rotonde...

lunedì 29 giugno 2009

Un mondo di piccole storie complicate

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Prima il Tibet.
Poco dopo, la Birmania.
Fino ad oggi l'Iran, per il momento al centro della stampa.
Oggi, fresco fresco, un bel colpo di stato in Honduras.
La prima cosa che penso, guardando la stampa italiana e sentendo i discorsi da bar intorno a me, e' che qualcosa nel mondo sia marcito.
La seconda cosa che penso, invece, seguendo un po' di politica estera sulla "stampa" internazionale (via, anche un po' di tv estera, ogni tanto), e' che tutto questo e' davanti agli occhi di tutto il mondo, meno che qui in Italia (dove - purtroppo - siamo troppo impegnati a pensare alle feste di Villa Certosa per preoccuparci seriamente di politica estera...).
Il mondo sta cambiando, e a questo punto gia' che ci sono ricordo a tutti le situazioni complesse in Nigeria, in Colombia, in Peru'... Tanto mentre il nostro cervello viene appiattito dall'ennesima velina succedera' qualcosa d'altro, qualcosa di tremendo...

La vena di scrittore sta diventando un'arteria...

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Il lavoro a quattro mani con Francesco Candelari procede spedito. Il progetto di ricostruire la mia vita di tecnico che si trova a combattere con i clienti piu' pittoreschi anche (e una mia raccolta di racconti sta per andare alle stampe anche lei), ma quello che piu' di ogni altra cosa sta funzionando, e' proprio il piacere della scrittura, non esattamente manuale come dicevo qualche articolo fa, lo ammetto, ma il concetto rimane lo stesso.
Mi sta piacendo molto scrivere. Non solo scrivere per aggiornare questo Blog, che mi sta dando soddisfazioni e piaceri non indifferenti, ma anche scrivere per il piacere di raccontare quello che ho in testa.
Qualche anno fa avevo cominciato a scrivere un racconto, un racconto lungo, che mi ripromettevo di presentare a qualche concorso letterario o roba del genere, non fosse che l'argomento scabroso di cui si parla non mi consentiva di trovare molte porte aperte, e non fosse (ancora) che le limitazioni nel numero di battute o di cartelle di moltissimi di questi concorsi mi lasciavano rinunciare prima ancora di cominciare. E cosi' questo racconto, di cui ora vi parlero' un po', e' rimasto ad ammuffire in un dimenticato cantuccio del mio cervello e del mio computer, finche' non ho pensato che fosse venuto il momento di riprenderlo, rileggerlo con calma, correggere un po' di errori non solo di battitura, e pubblicarlo.
Il racconto e' difficile da definire, puo' inquadrarsi come un thriller psicologico di fantascienza, dalla trama semplice e scorrevole. L'argomento e' pero', possiamo dire, pesante (per buttarla sulla forza di gravita', come non capiva il buon Doc Brown).
Non voglio svelarvi tutta la trama, infatti, ma posso dire che sin dal primo capitolo il libro si presenta con il "fatto importante" gia' svelato: il libro e' un racconto in prima persona, fatto dal personaggio principale (Oscar), che e' in carcere e sconta una condanna all'ergastolo per omicidio volontario; una mattina, guardando il calendario, si rende conto che sono trascorsi esattamente dieci anni dall'omicidio che ha confessato, e decide di tirare una riga e raccontare, dall'inizio, come si sono svolti i fatti che lo hanno portato a commettere questo terribile delitto.
Voglio pero' ingolosirvi un po' di piu', citando come questo personaggio descrive se' stesso nel primo capitolo del libro.
Mi chiamo Oscar, ho 37 anni e sono un sensitivo.
Non sono un medium con l'aldila', tuttaltro: non sono neppure sicuro che esista un aldila' (figuriamoci!) e, soprattutto, non sono uno di quegli innumerevoli pseudo-parapsicologi (paracazzi?) che vanno in televisione per vendere fumo o che adorano decantare i tarocchi all'apposito numero di telefono da litri di sangue al minuto.
Personalmente ho sentito parlare, od ho conosciuto, pochissime persone con il "dono", e sono fermamente sicuro che il semplice fatto di considerare l'ESP un "dono" sia sbagliato.
E' un difetto, un problema... qualcosa di piu' di una grossa seccatura... per me e' come un tarlo, un tarlo che lentamente sta consumando la mia vita.
Approfittero' probabilmente delle vacanze estive per curare un altro po' il testo, con l'intenzione di avere il provino di stampa entro la fine dell'anno. A voi da qualche idea? ((-:

domenica 28 giugno 2009

Due re mancano all'appello

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Il giorno dopo ferragosto del 1977, quando io ancora non avevo spento la mia prima candelina, il mondo perse uno dei piu' controversi, poliedrici e comunque famosi personaggi del mondo del rock; Elvis fu universalmente soprannominato come "Il re del Rock & Roll" (o piu' semplicemente, appunto, "The King").
Un altro personaggio che ha lasciato dietro di se' un alone di mistero, e che e' stato un mix di genio e sregolatezza, ci ha lasciati in questi giorni. Parlo di un altro re, questa volta del "Re del Pop", ossia di Michael Jackson.
Jackson e' stato un bambino prodigio, e non voglio stare qui a riportare la sua vita e la sua fama, partendo dai "Jackson Five" per andare avanti con gli album solisti e tutta questa bella storia qua. Non voglio per un motivo molto semplice: non sono un grande appassionato di musica.
Ho nel cuore (e nella mente) generi musicali molto di nicchia, con qualche cosa che ogni tanto va fuori dagli schemi. Sono un buon appassionato di New Age (soprattutto atmosphere e dreamin'), ma non disdegno di ascoltare, talvolta, qualcosa d'altro. Non amo molto il metal, e sono particolarmente esigente con la musica italiana. Volete un esempio pratico: in questo momento, mentre scrivo questo articolo, sto ascoltando la colonna sonora di "Donnie Darko". Sto facendomi guidare dalla voce suadente di Gary Jules che interpreta "Mad World" dei Tears for Fears.
Di Michael Jackson ho sentito molto, sia come brani musicali sia della sua vita a tratti sregolata.

Mi ha colpito aver saputo della sua morte, ma non rientro in quella categoria di fan sfegatati che sono subito corsi a Los Angeles a versare lacrime sul vialetto d'ingresso a casa sua, ne' ho intenzione di lasciare un orsacchiotto di peluche al sacrario spontaneo che si e' creato davanti all'ospedale dell'UCLA {e' il modo che usano gli americani per esprimere affetto [no, i miei cuccioli me li tengo intorno, altro che! (-: ]} ma non voglio in alcun modo criticare chi lo ha apprezzato cosi' tanto da volergli dedicare lacrime, candele etc.
Una premessa importante: la vita di Michael e' stata piena di lati oscuri, un po' come quella di moltissimi artisti che, con la fama, hanno visto arrivare anche una lunga filata di strascichi positivi e negativi.
Moltissimi processi negli USA non sono stati affrontati perche' le parti, o su pressione di una, o su pressione dell'altra, sono giunte spessissimo ad accordi extragiudiziali che hanno sempre previsto il versamento di laute e cospicue somme di denaro. In Italia questa pratica non e' legale (se io denuncio una persona e poi gli chiedo dei soldi per ritirare la denuncia e non andare al processo, mi macchio del reato di cui all'art. 629 del codice penale), ma nella nazione che vuole insegnare la democrazia al mondo, questo va bene, e non mi stupisce che moltissimi personaggi famosi si siano visti querelare solo per arrivare a strappare qualche spicciolo. Chiara l'intenzione di accusare Michael per molestie sessuali che non aveva mai perpretrato (assolto in formula piena da tutti e dieci i capi di accusa), ne' avrebbe potuto materialmente (e' una storia limpida e molto cristallina, ma non mi va di rivangarla ora che l'artista riposa definitivamente). Michael e' stato l'eterno Peter Pan, e' stato impegnato in ambito sociale, e' stato un artista ben piu' che affermato, e i fiumi (letterali) di lacrime che stanno versando per lui mi sembrano una chiara affermazione di questi principi.
Chissa' se ora, nell'aldila', stara' duettando con Elvis, magari un bel "let me be your teddybear"...

giovedì 25 giugno 2009

Signora i panni si sono asciugati...

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Ogni mattina entro in ufficio, e verifico sull'impianto di videosorveglianza cosa e' successo durante la notte e il giorno precedente. Anche perche' l'area di sensibilita' della telecamera comporta il fatto che spesso mi capita di trovare registrati dei piccioni che zompettano davanti all'ufficio o, come in questo caso, che per tutta la mezza giornata il vento che sbatte i panni stesi della signora del piano di sopra provochi una lunga distesa di eventi di movimento alla telecamera, che mi registra almeno un centinaio di eventi cosi'...

Lo switch-off, e non al digitale

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[Ritorno dopo dieci giorni, non tanto per mancanza di tempo, quanto per bisogno di rimettere a posto le idee, come leggerete gia' in questo articolo]
Siamo ormai prossimi allo Switch-Off, peraltro gia' cominciato in alcune parti d'Italia, e quest'anno per me e' stata l'occasione per riscoprire un piacere; dato che amo la lingua italiana ed odio l'abuso di parole straniere che tanto la ha danneggiata [sino al punto di parlare di "mIdia" (e' latino, non inglese, brutti anglofonisti cacofonisti!) o a mescolare il concetto di "pirata informatico" con quello di "hacker" solo perche' usare appunto l'italiano fa tanto schifo], mi sembra giusto interpretare quell'off come l'italianissimo spento, e come tale comportarmi.
Siamo a giugno, il che significa che da poco piu' di sei mesi (ho cominciato approssimativamente a novembre dell'anno scorso) ho smesso di guardare la tv nel pomeriggio, nella serata e nei week-end.
Tradotto: per ora resisto ancora a guardare il telegiornale a ora di pranzo, ma col fatto che leggo moltissime notizie on-line, comincio a perdere il bisogno anche di questo, e sono certo che entro la fine dell'anno, mentre molti italiani correranno ad accaparrarsi l'ultimo decoder digitale del fratello del premier, io saro' ben lieto di smettere di pagare il canone [eh, belli miei: se il segnale analogico diventa illegale, e quindi la quantita' abnorme di tv di strada che nasceranno sara' anch'essa illegale (vi ricordano nulla le parole "radio pirata"?), e io mi ritrovo senza decoder di sorta, dimostratemi che ricevo il segnale televisivo] e comincero' a vivere un'esperienza diversa.
Continuero', piu' che altro. Aver smesso di guardare la televisione serale mi fa riscoprire anzitutto la nausea per i palinsesti terrificanti che le tv nazionali e locali cercano di propinare. La nausea per le partite di calcio che adesso, grazie alla rivoluzione del digitale, saranno un ulteriore motivo di business e strapagamento insensato.
Mi chiedo, sinceramente, quanti saranno quelli che arrivato il momento sapranno rinunciare del tutto a questa forma di intrattenimento. Non dico alla rivoluzione del non avere intrattenimento via schermo: perche' non dovrei mai andare al cinema? Perche' non dovrei mai noleggiare un bel dvd o blue ray e guardarlo sul portatile, o sul lettore dvd domestico che non dispone di decoder?
In ufficio ho la tv di alice. All'inizio era gratuita e disponeva di una serie di innovazioni e di servizi, una serie di prodotti on-demand (a pagamento, molti, ma anche tantissimi gratuiti) molto interessanti, e un paio di canali (fra cui Bonsai) decisamente interessanti. Ora hanno stravolto tutto quanto e chi vuole continuare a ricevere moltissimi dei canali del bouquet di Alice e' costretto a pagare un ulteriore abbonamento mensile.
Bene: basta cosi'. Sara' mia cura disdettare la tv di Alice, e tagliare un po' con i costi fissi del telefono dell'ufficio.
No, non cambiero' affatto operatore [nessun idiota di operatore a 32,16 EUR/mese IVA inclusa mi da la linea telefonica: sono tutti impegnati a gonfiare il costo fisso mensile (che, per la cronaca, si definisce in lingua italiana canone. Quello che propongono tutti non e' un'offerta senza canone, bensi' un'offerta senza *il* canone *telecom*) per regalarmi tutte le telefonate urbane e interurbane che voglio, non fosse che volente o nolente dall'ufficio (che fondamentalmente e' una linea entrante) non supero le *cinque* telefonate a bimestre.
Ma il mio scopo finale e' tagliare con la tv. Tagliare con i media italiani, sempre piu' pilotati da una politica di bassa lega e da un marketing piu' che virale, che a suon di spot pubblicitari, telequiz di terza categoria, reality e un palinsesto di fiction ove solo raramente qualche cosa eccelle (ma per ricadere sempre nei canoni della fiction media) sta appiattendo la mente di moltissimi italiani.

Invito i piu' ad imitarmi: approfittiamo ora che in Sicilia ci vorra' piu' tempo per lo switch-off, approfittate per abbandonare quel media inutile prima di correre ad accapparsi il decoder. Il vostro fegato ringraziera'.

lunedì 15 giugno 2009

Odio queste giornate

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E' da stamattina alle sette e mezza che sono da un cliente per un trasferimento dati dal vecchio server (un pIV1700 consumato con 512Mb di ram) al nuovo (un DualCoreDuo con 3Gb e hdd da 500). Che il vecchio hard disk non fosse il massimo dell'affidabilita' gia' lo sapevo. Che c'erano costantemente dei problemi di I/O anche, ma quello che mi manda in bestia e' che ho collegato il vecchio hard disk sul nuovo PC. Ho avviato e sto provando a copiare manualmente i file.
Continuamente errore di I/O un po' dovunque.
Lancio scandisk, e stokaiser: impossibile controllare il volume. Cerco notizie su come forzare uno scandisk all'avviamento, e manco per la miseria: per quanto cerchi "abilitare scandisk all'avvio" trovo un milione di risultati su come disabilitarlo.
Lancio chkdsk a manina, e via che non salta fuori un solo errore [GRRRRR @@@@-: ]:
C:\Documents and Settings\Administrator>chkdsk f: /f/x
Il file system è di tipo FAT32.
Volume DOCUMENTI creato il 04/03/2006 12.37
Numero di serie del volume: 1354-16E9
Verifica dei file e delle cartelle in corso...
Verifica dei file e delle cartelle completata.
Verifica del file system effettuata. Nessun problema rilevato.
24.198.080 KB di spazio totale su disco.
25.056 KB in 736 file nascosti.
22.832 KB in 1.409 cartelle.
7.176.912 KB in 9.879 file.
16.973.264 KB disponibili.

16.384 byte in ogni unità di allocazione.
1.512.380 unità totali di allocazione su disco.
1.060.829 unità di allocazione disponibili su disco.
E' mai possibile che con Windows si debbano sempre vedere fenomeni paranormali incontrollabili?
Va bene. Visto che siamo in ballo e il chkdsk e' maledettamente lento, ne approfitto: un salto al bar di fiducia e mangio qualcosa, che dalle sette meno un quarto con un caffe' cominciano a salirmi i nervi.
Vado al Bar Kennedy, di via Tisia. Prendo una sfoglia al prosciutto. Normalmente, nei bar, quando prendi una sfoglia al prosciutto alle undici, finisce che gli chiedi di scaldarla un po' al microonde perche' e' fredda patocca, al Kennedy invece la situazione e' leggermente diversa. Piu' che il forno a microonde, servirebbe il congelatore a microonde. Infatti la sfoglia e' ad una temperatura simile a quella del vetro di Murano appena sfornato.
Non capisco come sia possibile avvolgerla in un tovagliolo di carta senza che lo stesso si incendi. Il ripieno, poi, e' anche peggio: e' il prosciutto quello che si e' fuso, mentre il formaggio e' andato direttamente in sublimazione data la temperatura interna tipo nube di plasma incandescente. Infatti al primo morso, mentre si e' impegnati a richiamare a se' diverse divinita' hittite, sumere e turche per condividere il dolore da ustioni di quarto grado vissute al palato, dal buco provocato con un morso sulla singolarita', si rilascia una forte colonna non gia' di vapore, quanto di fumo nerastro provocato dall'ingresso dell'ossigeno che incendia immediatamente il suo contenuto. Dopo molte lacrime, ad esso fa seguito un bicchiere d'acqua sul tiepido andante, ed un caffe' alla temperatura di 99 gradi centigradi, servito in una tazzina dalla temperatura di 451 gradi Fahernheit che lo tiene in ebollizione costante come la pira della fondue. Esco dal bar tremante e con il senso del gusto macellato per le prossime tre settimane (tanto per quello dell'olfatto ci pensa l'allergia). Con le ultime forze restanti, dopo essermi asciugato la fronte imperlata di sudore sebbene la giornata non sia soffocante, mi porto alla bocca una sigaretta e l'accendo.
Da bravo fumatore vorrei almeno uccidere il caffe' che ho appena preso, ma in questo il sole che sta cucinando a puntino i cassonetti dei rifiuti mi aiuta: camminare per strada ha un odore talmente penetrante da riuscire a superare sia il mio naso chiuso da allergia che la mia voglia di sigaretta, che scema praticamente non appena girato l'angolo.
Ritorno, e il pc si e' bloccato di nuovo durante la copia.
Errore di I/O.
Ora lo avvio con Linux e sono sicuro al 1000000% che completera' la copia... ma perche' non ci avevo pensato prima? Lo so io, perche': perche' ci sono volte che vorrei anche credere a Windows...

giovedì 11 giugno 2009

Svegliarsi presto per dormire bene?

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Da tre giorni, nonostante l'allergia mi stia consumando lentamente, sto dormendo veramente bene.
Vado a dormire fra le 23 e la mezzanotte, e mi sveglio meccanicamente fra le 5:15 e le 5:30, senza bisogno di sveglia o altri ammenicoli. Dopo una ventina di minuti che sono sveglio ricomincia la congiuntivite e starnutisco, per carita', ma sino a quel momento dormo benissimo.
Il letto e' sempre il mio, la coperta di lana e' sempre quella... sara' che ho cambiato orsacchiotto? ((-:

mercoledì 10 giugno 2009

Il ritorno del Triangolo delle Bermude?

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Intorno alla fine degli anni '90 sparisce un piccolo aereo da turismo partito dal Venezuela.
L'anno scorso, il 4 gennaio 2008 per essere precisi, un aereo diretto all'arcipelago delle Los Roques sparisce misteriosamente.
Il primo giugno di quest'anno scompare un air-bus A330 della Air France, tuttora si ignora che cosa possa essere successo e tutte le strade sono aperte per capirne le cause.
Ora, il cosiddetto Triangolo Maledetto in realta' ricade in un'altra area (relativamente vicina a quella di queste sparizioni, comunque), e in realta' sono uno di quelli che sull'argomento del triangolo ama usare un sano scietticismo. Tutto dettato dal fatto che l'area coinvolta (quella che comprende la sparizione degli altri aerei) e' comunque un'area in cui il maltempo flagella come si deve, quando capita. E infatti su quest'ultimo caso le autorita' prima avevano detto che la giornata era splendida, salvo poi ammettere che invece era in corso una santissima tempesta tropicale che anche senza voler raggiungere condizioni particolari tra lo scontro delle masse d'aria, non mi toglie l'ipotesi che mi sono costruito in mente, e che ora vado a descrivere.
Il maltempo e una serie di turbolenze fa si' che il comandante inviti le persone a bordo ad allacciare le cinture di sicurezza, e questo e' il primo punto.
Il secondo punto e' il ritrovamento di una improvvisa depressione (ad esempio una violenta corrente discensionale) che porta l'aereo dalla sua quota di crociera (diciamo fra gli ottomila e i dodicimila piedi) secco a circa un paio di migliaia di piedi di altitudine. Una botta secca ed improvvisa, tale da provocare per depressione netta lo svenimento di quasi tutte le persone a bordo. Soprattutto dei piloti.
A seguito di questo svenimento, i piloti non controllano piu' l'aereo; dovrebbe intervenire la strumentazione (il cosiddetto "pilota automatico"), ma a causa appunto del maltempo (e magari di questa brutta legnata) molti sensori sono fuori uso o non trovano riferimenti corretti.
Risultato?
L'aereo, bellamente, ad una velocita' non eccessiva si spalma in acqua, ma entrando con l'inclinazione e la velocita' giusta da non mandarlo in mille pezzi, quanto piuttosto lo fa spezzare in due o tre tronconi. L'aereo affonda, e vengono recuperati in tutto una decina di cadaveri perche' (scusate se e' inquietante) sono solo quelli che si trovavano nei punti di rottura: gli altri sono rimasti attaccati ai sedili e si trovano a diverse migliaia di metri di profondita'.

O almeno: questa e' l'idea che mi sono fatto io dell'incidente. E' una teoria, e moltissimi fattori potrebbero smantellarla punto per punto in questi giorni (basterebbe gia' riuscire a pescare le scatole nere per riuscire a venirne a capo un po' piu' facilmente). Quantomeno io escluderei (non a priori) l'ipotesi terrorismo con esplosione a bordo: se l'aereo fosse andato in mille pezzi, in un modo o nell'altro ce ne sarebbero una grossa quantita' che galleggiano nel raggio di circa 80 miglia nautiche in cui si svolgono le ricerche...

lunedì 8 giugno 2009

Ma perche' nessuno vuole credermi mai?

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Risultati pressoche' definitivi dello spoglio per le Europee.
Lega: 10,4%
IdVi: 7,9%
UdC: 6,5%

Sono due settimane che dico che la Lega vive un trend di crescita continua, e tutti a rispondermi che invece superera' la soglia di sbarramento per miracolo. Contenti adesso?
Ecco un'altra occasione persa per ribadire queste informazioni sul blog con qualche mese di anticipo e poi gongolare in un gigantesco "IO L'AVEVO DETTO".
Non fosse che quello che sostengo ha un suo scopo, e cioe' quello di cercare di portare l'attenzione sul fatto che la Lega e' - di fatto - il secondo partito di destra in Italia.



AGGIORNAMENTO: e lo dico tranquillamente. Aspetto notizie dal fronte dell'Italia dei Valori per sapere se anche Sonia Alfano e' riuscita ad entrare nell'Europarlamento. Spero di si', perche' per la prima volta ho potuto dare un voto che e' andato sia allo schieramento di mio interesse, che ad un'amica.