mercoledì 10 giugno 2009

Il ritorno del Triangolo delle Bermude?

Intorno alla fine degli anni '90 sparisce un piccolo aereo da turismo partito dal Venezuela.
L'anno scorso, il 4 gennaio 2008 per essere precisi, un aereo diretto all'arcipelago delle Los Roques sparisce misteriosamente.
Il primo giugno di quest'anno scompare un air-bus A330 della Air France, tuttora si ignora che cosa possa essere successo e tutte le strade sono aperte per capirne le cause.
Ora, il cosiddetto Triangolo Maledetto in realta' ricade in un'altra area (relativamente vicina a quella di queste sparizioni, comunque), e in realta' sono uno di quelli che sull'argomento del triangolo ama usare un sano scietticismo. Tutto dettato dal fatto che l'area coinvolta (quella che comprende la sparizione degli altri aerei) e' comunque un'area in cui il maltempo flagella come si deve, quando capita. E infatti su quest'ultimo caso le autorita' prima avevano detto che la giornata era splendida, salvo poi ammettere che invece era in corso una santissima tempesta tropicale che anche senza voler raggiungere condizioni particolari tra lo scontro delle masse d'aria, non mi toglie l'ipotesi che mi sono costruito in mente, e che ora vado a descrivere.
Il maltempo e una serie di turbolenze fa si' che il comandante inviti le persone a bordo ad allacciare le cinture di sicurezza, e questo e' il primo punto.
Il secondo punto e' il ritrovamento di una improvvisa depressione (ad esempio una violenta corrente discensionale) che porta l'aereo dalla sua quota di crociera (diciamo fra gli ottomila e i dodicimila piedi) secco a circa un paio di migliaia di piedi di altitudine. Una botta secca ed improvvisa, tale da provocare per depressione netta lo svenimento di quasi tutte le persone a bordo. Soprattutto dei piloti.
A seguito di questo svenimento, i piloti non controllano piu' l'aereo; dovrebbe intervenire la strumentazione (il cosiddetto "pilota automatico"), ma a causa appunto del maltempo (e magari di questa brutta legnata) molti sensori sono fuori uso o non trovano riferimenti corretti.
Risultato?
L'aereo, bellamente, ad una velocita' non eccessiva si spalma in acqua, ma entrando con l'inclinazione e la velocita' giusta da non mandarlo in mille pezzi, quanto piuttosto lo fa spezzare in due o tre tronconi. L'aereo affonda, e vengono recuperati in tutto una decina di cadaveri perche' (scusate se e' inquietante) sono solo quelli che si trovavano nei punti di rottura: gli altri sono rimasti attaccati ai sedili e si trovano a diverse migliaia di metri di profondita'.

O almeno: questa e' l'idea che mi sono fatto io dell'incidente. E' una teoria, e moltissimi fattori potrebbero smantellarla punto per punto in questi giorni (basterebbe gia' riuscire a pescare le scatole nere per riuscire a venirne a capo un po' piu' facilmente). Quantomeno io escluderei (non a priori) l'ipotesi terrorismo con esplosione a bordo: se l'aereo fosse andato in mille pezzi, in un modo o nell'altro ce ne sarebbero una grossa quantita' che galleggiano nel raggio di circa 80 miglia nautiche in cui si svolgono le ricerche...

3 commenti:

Stefano Amato ha detto...

Aggiungo io: se di terrorismo si fosse trattato, qualcuno lo avrebbe rivendicato il giorno dopo, se non lo stesso.

Francesco ha detto...

Di tutte le ipotesi che ho letto in giro la tua mi sembra la piu' sensata.

E come hai detto tu e Stefano Amato se di terrorismo si fosse trattato ... anche il giorno stesso sarebbe stato rivendicato (anche la rima toh!).

Grizzly ha detto...

Io sinceramente mi sarei aspettato una rivendicazione anche quando non si fosse trattato di terrorismo (ce ne sono di sciacalli al mondo...) ma anche quello mi lascia pensare.

Comunque ora che cominciano a saltare fuori pezzi di aereo e cadaveri, forse la mia teoria comincia a perdere di valore. Certo pero' che il fatto che ci sia voluto tutto questo tempo... mah?