sabato 19 settembre 2009

Fermate il mondo, voglio scendere

Mi ricordo una favola. Studiata ai tempi del liceo, in realta' mi ricordo solo tratti di questa favola, e non riesco a trovare riferimenti specifici su internet, per cui devo raccontarla cosi' come me la ricordo e basta.
C'e' un uomo. Un uomo che ha una specie di, come possiamo dire, poteri sovrannaturali (mi pare che abbia trovato un oggetto, fate conto la lampada di Aladino, ma non c'entra niente). Ad un certo punto della storia, sconvolto da quello che sta facendo, chiede con il suo potere di fermare tutto. E tutto si ferma, nel senso che l'universo intero si congela, cosi' come il pianeta terra che di colpo smette di ruotare su se' stesso e di girare intorno al sole. Il pianeta, ma non tutto cio' che si trova su di esso, ed ecco che l'uomo all'improvviso si trova a galleggiare senza peso in una catastrofe di proporzioni inimmaginabili: tutto cio' che c'e' sulla Terra: uomini, suppellettili, oceani, terre emerse... tutto quanto conserva il moto e comincia a ruotare vorticosamente intorno al pianeta. L'uomo, stravolto, desidera di non aver mai avuto quei poteri, e una voce tonante risuona per tutto il cielo: "SO YOU SAY" (cosi' lo hai detto/voluto tu), e si ritrova all'inizio della storia, ma salta la parte in cui acquisisce questi poteri.
Ecco. Diciamo che nella frase del titolo "fermate il mondo, voglio scendere" c'e' da tenere a mente tutte le implicazioni tecniche e scientifiche del gesto.
Ma cio' nonostante, io in questi giorni vorrei veramente che il mondo si fermasse, per scendere e seguire qualche altra strada.
Ma che cosa e' successo al mondo?
Agosto 2006. Una ragazza pakistana, Hina, viene trovata sgozzata. Sono stati i suoi familiari che non le perdonavano di vivere all'occidentale. Hanno commesso il delitto dopo aver tenuto una specie di "riunione del consiglio dei saggi" e deciso di agire cosi' secondo i canoni (a loro dire) della religione musulmana.
Settembre 2009, pensavamo che una cosa tanto terribile non potesse ripetersi, ma invece un'altra ragazza musulmana, Sanaa, viene uccisa dal proprio padre perche' si e' fidanzata con un ragazzo italiano. Perche' e' un'offesa all'onore che la religione musulmana (secondo la famiglia) richiede che venga pulita con il sangue. Il sangue della propria figlia, e gia' che ci siamo anche quello del fidanzato italiano che ha cercato di difenderla e che, a parere mio, meriterebbe una medaglia.
Ma non basta. La madre della ragazza difende il marito, padre di altri due figli, e dichiara la colpa di tutto questo proprio al fidanzato della figlia. Io, personalmente, non aspetterei altri due minuti a togliere a entrambi patria potesta' e figli, e non per una meritata ripicca contro di loro, quanto piuttosto per mettere i due figli al sicuro da una eventuale ripetizione di quanto accaduto.
Ma santo cielo!
Una madre puo' non piangere la morte della propria figlia? Io non ci credo. E' ovvia una cosa: la madre e' succube del marito, degli uomini di casa. Queste sue parole sono dettate certamente da paura.
O no? Quante volte ho visto donne italiane convertite all'islam che gongolano di felicita' per essere state infilate a viva forza in questi preconcetti?
Ci sono paesi nel mondo che, per scopo religioso, praticano l'infibulazione. Sapete cos'e'? Una mutilazione dell'apparato genitale femminile. Non e' una cosa leggera come la circoncisione maschile, bensi' una rimozione molto eradicata di quasi tutta l'area erogena femminile. Posso essere franco? Come se a noi maschietti tirassero via testicoli, dotti, pene, scroto e vasi sanguigni dell'area gonadica, lasciando una minuscola appendice di pelle con la quale urinare.
In Italia, anzi in tutta Europa, la pratica e' piu' che vietata [sono previste pene severissime sia per chi pratica fisicamente l'operazione (oltre dieci anni di reclusione, per i medici e' prevista l'immediata radiazione dall'albo e il divieto di continuare la professione; per i familiari di una bambina coinvolta sempre vari anni di galera, con possibilita' di cancellazione della patria potesta') e questo vale non solo per operazioni eseguite in Europa, ma anche se la famiglia va all'estero per fare l'operazione], ma ciononostante per presunti "motivi religiosi" c'e' chi la applica...
Ma e' questa la religione? Io non ci credo.
La religione e' un modo di rapportarsi al sacro. Un modo per vivere una spiritualita' interiore in equilibrio con la natura, gli altri uomini, gli animali in certi casi, e il mondo e l'universo intero.
La religione, o almeno le principali dottrine religiose con maggiore diffusione nel urbe terracqueo, insegnano dei valori. Io sono agnostico, ma rispetto moltissimi di quei valori, perche' sono valori universali': onesta', rispetto per gli altri, amicizia, rispetto per la natura che ci circonda, integrazione con gli altri e uguaglianza.
Ma poi mi guardo intorno.
Donne e bambine con il velo islamico. Ma non solo: donne e bambine con il burqa! Una donna per adulterio viene condannata alla lapidazione, e io mi chiedo: ma per fare un adulterio non bisogna essere in due? E l'altro? Una pacca sulla spalla?
Sul Ground-Zero di Manhattan, alcuni giorni dopo il terribile attentato alle torri gemelle, alcuni ministri di culto sono andati a benedire le vittime. Un pastore protestante, un prete cattolico, un rabbino ebraico ed un imam musulmano. Sono andati li' assieme, ed hanno pregato assieme. Perche' un altro valore che insegna la religione e' il rispetto per i defunti. Un rispetto che prescinde dal colore della pelle, dalla religione, dallo stato sociale e da qualsiasi cosa che potrebbe differenziare un morto da un altro.
Assieme, perche' la religione insegna il rispetto per gli altri, e questo rispetto dovrebbe prevaricare il fatto che viene praticato solo nei casi gravi. Giovanni Paolo II e' stato un pontefice cattolico che ha cercato e lavorato per l'unione delle religioni.
Una decina di anni fa, una bella mattina di primavera, al cimitero monumentale campo Verano di Roma, nella sezione ebraica furono trovate diverse tombe profanate. Lapidi prese a martellate, fregi danneggiati, scritte antisemite dappertutto.
La chiesa cattolica di Roma e la comunita' ebraica erano in buoni rapporti, ma possiamo stare ben sicuri che anche se non ci fosse stato un particolare idillio, il pontefice non avrebbe comunque esitato a contattare, come fece, telefonicamente il rabbino capo (all'epoca Elio Toaff) per esprimere tutto il suo sconcerto e la sua vicinanza alla comunita'.
Ma io ripeto: mi guardo intorno e mi chiedo che cosa non funziona.
In Afganistan un attentatore si intrufola in mezzo ad un convoglio militare con un auto carica di esplosivo, e si fa saltare in aria uccidendo decine di persone, fra cui sei soldati italiani, e ferendone una nutrita quantita'.
Un tizio con centocinquanta kilogrammi di esplosivo.
Centocinquanta.
Sapete: mi sono chiesto come fossero fatti 150kg di esplosivo.
Il C-4, la piu' diffusa forma di RDX, ha una densita' di circa 1,5 grammi per centimetro cubo. Significa che per fare 150kg ci vogliono 150mila centimetri cubi, ossia 150 decimetri cubi. Un decimetro cubo per il Sistema internazionale fa anche un litro. L'equivalente del contenuto di un paio di scaldabagni medi. 150kg di esplosivo sono un blocco di circa mezzo metro per trenta centimetri. Un mattonazzo del genere entrerebbe, spalmandolo un po', nel vano della ruota di scorta della mia auto.
Terribilmente maneggevole.
Sapete cosa si fa con 150kg di esplosivo? Si miscelano a un po' di sali minerali e collanti, e ci si ottiene uno spettacolo di fuochi d'artificio che colora il cielo notturno per almeno una decina di minuti.
Oppure ci si ottiene un unico gigantesco cioccolattino che colora di sangue le pareti di un quartiere per un raggio di almeno cento metri.
Il primo caso e' sintomo di allegria, di festa, di felicita'. Il secondo caso, anche. Solo che dieci minuti di fuochi d'artificio portano allegria nella popolazione. Un solo secondo fa la felicita' di una schiera di terroristi.
Perche'? Perche' infedele non e' chi pratica dei dogmi assurdi con la scusa della religione. No, l'infedele e' chi lascia la propria famiglia e i propri affetti per alzarsi le maniche e andare in luoghi lontani e logorati da guerre intestine e regimi ben piu' che discutibili, per portare una luce di speranza. Infedele non e' chi si erge a divinita' terrena che puo' disporre della vita e della morte degli altri. No, infedele e' chi porta da mangiare e da bere, chi allontana i criminali, chi divide la cioccolata della sua razione-K con i bambini. Ecco gli infedeli, i porci, i bastardi.
Sono stato in Abruzzo, a portare aiuto alle vittime. Forse agli occhi di qualcuno sono un infedele, un empio, un apostata? La sera del 14 aprile, a bordo del traghetto, ci hanno chiamato per un briefing. Dopo il briefing un prete ha dato la benedizione a tutti e hanno intonato tutti il padre nostro. Sono uscito dalla sala alquanto risentito mentre il prete dava la benedizione, ed ho trovato fuori un collega della mia squadra che mi disse: "La benedizione, manco stessimo andando a morire!"
Allora si. Sono un infedele, un porco. E SONO FELICE DI ESSERLO, E LO SARO' PER SEMPRE!
Perche' almeno posso dire una cosa: mi sono alzato le maniche, e non l'ho fatto perche' "sono un buon cristiano". L'ho fatto perche', come ho detto all'inizio, sono agnostico, ma questo non mi fa sputare sui valori di solidarieta' e rispetto che rendono gli uomini diversi dagli animali.
Valori che io conosco molto bene, ma che qualcuno avrebbe bisogno di imparare a costo di infilarglielo in testa a martellate: io non sono disposto a credere che esista una religione che giustifica l'omicidio. Sia esso di sconosciuti o DELLA PROPRIA FIGLIA.
Non e' questo il rapporto con il sacro di cui ha bisogno l'intelletto umano.

1 commenti:

Francesco ha detto...

...io non sono disposto a credere che esista una religione che giustifica l'omicidio. Sia esso di sconosciuti o DELLA PROPRIA FIGLIA...

D'accordo in pieno.
Se scendi fammi un fischio che ti seguo.