domenica 27 settembre 2009

Onde elettromagnetiche monodirezionali?

Stazione trasmittente di Radio Vaticana a Santa Maria di Galeria[Immagine tratta da questa pagina di Wikipedia]
Ho seguito parte del telegiornale, stasera, mentre cenavo con degli amici. L'ho seguito con quel livello di nausea che ormai mi attanaglia quando mi metto davanti a una trasmissione televisiva italiana in genere.
Ho smesso di guardare la televisione, la sera, gia' da un pezzo. Sto per festeggiare un anno pressoche' lontano dalla tv. E mi sento meglio. Senza tutto quell'inestimabile carico di mer$a che quell'elettrodomestico tende a gettarmi dentro casa, comincio di nuovo a usare meglio il cervello. Ora ricordo il periodo in cui lavoravo in televisione ed avevo un po' piu' di spirito critico, anziche' lasciare che il mio cervello poltrisse innanzi a sottoprodotti della cultura italiana di bassa lega quali reality e telequiz. Vi aspetta qualcosa di gustoso per quell'occasione, ma per ora non voglio sbilanciarmi.
Non per stasera, perche' stasera ho altro di cui parlare.
Perche' stasera voglio parlare di un servizio che e' andato in onda sul TG1. Un servizio che nel frattempo sto cercando di trovare per poter dare dei link e dei riferimenti precisi a chi avesse perso quella perla di saggezza.
Un servizio in cui si e' parlato di un piccolo eremo sul colle Camaldoli, a Napoli. Un posto dove alcune suore vivono a stretto contatto con una abbondante e ben nutrita schiera di antenne trasmittenti prospiciente proprio all'edificio. Il servizio ha mostrato le suore che, sopra il velo, portano un geniale copricapo metallico che dovrebbe mantenere lontane le radiazioni elettromagnetiche e che, nonostante sia piu' simile al casco di un ciclista, mi fa tornare alla mente anzitutto una scena del film "Scary Movie 3", in cui i bambini sono sul divano dopo essersi avvolti la testa con della stagnola (parodia della medesima scena nel film Signs) e il prete ha aperto la stagnola sulla testa di uno di essi e ne pesca abbondanti quantita' di pop-corn.
Come dite? Ci rido sopra?
Si'.
Come rido a sentire la suorina con il copricapo da film di fantascienza che si lamenta di non poter accendere l'organo che persino da esso ne scaturiscono voci demoniache non ben indentificate.
Povere suorine avvolte dalle onde elettromagnetiche.
E il comune cosa fa? Manda la Guardia di Finanza, che *addirittura* scopre che ci sono delle antenne illegali e le sigilla, e poi promette controlli seri per ridurre la potenza di emissione di quel sito.
Rido. Per non piangere.
Perche' se fosse per me, in quel sito ci metterei sopra altre *CENTO* stazioni trasmittenti, finche' si sentono i programmi di radiovaticana nei termosifoni del convento.
Cosi' magari finalmente le povere suorine che hanno tanta paura delle onde elettromagnetiche cominciano a capire come si sente la gente che vive in un altro paesino del centro Italia.
Un buco con poche case vicino Roma, un borgo dal nome altisonante: "Santa Maria di Galeria".
Un borgo tristemente famoso per la foto che ho messo all'inizio dell'articolo: un borgo che si trova accanto alla stazione trasmittente in onde medie di Radio Vaticana. L'unico sito trasmittente in onde medie di quella stazione. Non nel senso che esistono altri ripetitori fuori dall'Italia, al contrario, nel senso che se prendete una comune radio che riceve sia in FM (88-108MHz) che in AM (526-1620kHz), potrete ascoltare su quest'ultima banda (e per essere precisi su una di queste quattro risonanti: 527, 1260, 1530, 1611 kHz) le sue trasmissioni in lingua straniera.
Il bello e' che le trasmissioni in AM di Radio Vaticana vengono irradiate per tutto il globo solo per mezzo di quella stazione trasmittente, sfruttando la riflessione in ionosfera della banda [la stessa riflessione grazie alla quale nei primi anni '90 usando un baracchino CB riuscii a parlare con un tizio dalle parti di New York (wow, ho ancora la QSL in ufficio)].
E rido. Rido a pensare a quelle suore con casco virtuale sulla capa, che chiedono una riduzione delle emissioni d'onda.
Rido, pensando al risparmio di energia elettrica che invece si vive a Santa Maria di Galeria, dove a Natale se addobbate un albero in giardino, LE LUCI SI ACCENDONO SENZA BISOGNO DI ATTACCARLE ALLA CORRENTE!
Le suore di Camaldoli sentono i radioamatori o le stazioni dentro l'organo? Eh... mi dispiace, ma gli abitanti di Santa Maria di Galeria SENTONO RADIO VATICANA DENTRO I CITOFONI, quando non arrivano ad entrare in risonanza persino i termosifoni.
E ora smetto di ridere.
Smetto, e mi faccio una domanda.
Perche' il comune di Napoli dovrebbe intervenire a risolvere questa situazione, quando la Santa Sede non si esprime invece definitavemente per risolvere il problema di Radio Vaticana? Perche'?
Ma e' ovvio: le onde radio emesse da radioamatori, servizi e tv pubbliche sono maligni, mentre le onde radio di Radio Vaticana sono sante e lasciano tutti impregnati della parola di Dio.
Ho capito. Le suore rischiano gravi tumori, mentre chi si becca la leucemia e' stato toccato dal Signore. Le onde cattive si muovono solo in una direzione, mentre quelle buone trascendono tutto e tutti donando cose positive e non negative...

PS: considerazione finale. Sono convinto che ci sia un legame fra onde elettromagnetiche e insorgenza di malattie da esposizione, ma anche che questo dipenda non semplicemente dal fatto di avere una stazione trasmittente accanto al naso, ma piuttosto sia legato alla frequenza, alle risonanti, alla potenza ed al tipo del trasmettitore. Personalmente io abiterei sotto un ripetitore di telefonia mobile, ad esempio. Primo perche' il raggio ad ombrello delle risonanti della banda a 30cm rende la costruzione sotto l'antenna una zona d'ombra molto piu' sicura, secondo perche' se noi rifiutassimo di ospitare un ripetitore, ci sono il 99,99999999% di possibilita' che accetti il palazzo di fronte, e ci troveremmo con un serio problema davanti al naso, piuttosto che sopra la testa.

AGGIORNAMENTO: HO TROVATO IL SERVIZIO DEL TG1: CLICKATE QUI PER VEDERLO

1 commenti:

Francesco ha detto...

Infatti ... tutta ipocrisia.
Vogliono far pensare alla gente: "povere suore" ... e poi?

Mah!