lunedì 8 marzo 2010

La festa della... pioggia?

Le rane fanno festa quando piove, e lo stagno si rinvigorisce.
Lo sanno bene i Fiaba, che ci hanno narrato di questa festa segreta nello stagno notturno battuto dal prodotto di Giove Pluvio.
La pioggia. In una regione dove il problema piu' annoso (e dannoso) e' quello della siccita' dovrebbe essere qualcosa di benvenuto e benvoluto. Dovrebbe, perche' invece il risultato e' ben diverso: alluvioni e danni da vento e acqua in una terra troppo riarsa si fanno vedere spesso, e non e' un caso se attualmente nell'area del messinese, gia' flagellata dalle frane, la terra non abbia smesso di scivolare a valle.

E ora voglio parlare di come l'acqua possa diventare motivo di onta e disonore anche per chi invece dovrebbe rappresentare una luce di speranza per le popolazioni colpite da catastrofici eventi. Un po' sono ironico, ci voglio ridere su, perche' coinvolti sono dei volontari, come me. Con una differenza: io nel volontariato non ci ho messo solo le braccia, ci ho messo anche il cervello; eppure succede anche questo.

Giovedi' 4 marzo. Un collega (AL) mi chiede se gli posso prestare le mie due ricetrasmittenti fissate sul ponte radio (le abbiamo usate in qualche altra occasione con ottimi risultati) perche' fra sabato 6 e domenica 7 marzo e' prevista un'esercitazione di protezione civile presso il Ponte Umbertino e una tratta dell'area di Ortigia.
Metto le radio sotto carica e gli lascio un appuntamento nel pomeriggio per venirle a prendere, e quando AL passa in ufficio, mentre gli do le radio parliamo cinque minuti di questa esercitazione. "Solite cose, attivita' notturna, dimostrazioni pubbliche, montaggio tende..."
Interessante. No, seriamente: una vetrina per far vedere alla gente che la protezione civile non e' una cosa astratta che si materializza dal nulla quando c'e' un'emergenza. Mi puo' fare solo piacere. Ma. C'e' un "ma"...
E' prevista pioggia tutta la giornata di sabato, domenica e lunedi'. Anzi, come si dice nell'ambiente, "c'e' profumo di allerta meteo". E AL infatti mi sintetizza: "Dobbiamo prestargli una decina di tende. Non ci sono problemi, ma se dovesse piovere poi l'associazione coinvolta mi procura mille volontari armati di asciugacapelli, dato che NON HO IDEA di dove appendere dieci tende" (e mica sono canadesi: parliamo di tende ministeriali mediamente quattro metri per sei).
Passa il sabato, e io sono impegnato col lavoro. Passa anche la domenica, e nel tardo pomeriggio mi sento via facebook con AL.
Io: "Allora, com'e' finita? Avete saltato l'esercitazione per il maltempo?"
AL: "Ehm... no. Hanno fatto il campo. Dovevano essere smontate le tende ma a causa del maltempo sono ancora la..."
Io: "... (trenta secondi di silenzio) Sono ancora la? Fuori c'e' una tempesta tropicale di acqua e vento! Ma come???"
AL: "Lo so... l'associazione ha organizzato dei turni di sorveglianza nelle 24 ore, finche' non si riesce a smontare tutto l'ambaradan"
In serata mi sento con la squadra di guardia, lascio il mio numero di cellulare reperibile e, visto che la situazione meteo SEMBREREBBE calmarsi (anche se nei dintorni di mezzanotte c'e' stata l'ennesima burrascata di acqua e vento) mi tranquillizzo anche io.
E arriviamo a domenica mattina. Ore 5:45 circa.
Esco dalla doccia ed entro in camera da letto, ma giusto il tempo di chiudere la porta e il telefonino di servizio mi comincia a suonare. "Yuhu... chissa' perche' me l'aspettavo... MA PORC! CA$! MALED! CHRISTALL! PORCA DI QUELLA PUPAZZA! PRONTOOOO?"
Coll: "Ehm, Grizzly e' meglio se scendi che qua e' succes..."
Io: "Si, si... tranquillo. Mi vesto e faccio strada, ci vediamo fra un po'... C'e' qualcun altro o siamo soli?"
Co: "Ehm... no, siamo soli, almeno fino alle sette quando viene l'altra squadra a darci il cambio..."
Io: "Ok, avvicino, GUARDO, e poi me ne vado, che da soli possiamo solo cantare sotto la pioggia, a dopo!"
Scendo, arrivo verso le 6:40, la situazione e' semplice. Di dieci tende, otto hanno incassato qualche problema a causa del vento e dell'acqua e sono fradice, ma ancora al loro posto. Una si e' mollata e scagliata contro le panchine accanto al ponte, ed e' mezza abbattuta a terra. Un'altra, invece, si e' mollata del tutto ed e' precipitata in acqua: riusciamo solo a intravedere alcuni paletti e una parte del telo esterno fra i flutti limacciosi.
Aspettiamo che arrivi la squadra a dare il cambio, e prima di accommiatarci invito a smontare al volo quello che resta della tenda sulle panchine.
Io: "Perche' cosi', con la porta aperta, sta facendo da vela e insacca il vento. Se si alza di nuovo e finisce in acqua, e' un problema ma come si dice piangiamo con un occhio. Ma se DIO NON VOGLIA la botta di vento la solleva e la sbatte al centro di Corso Umberto (a SOLI DUE METRI alla sua destra)... non fatemelo manco pensare!"
La smontiamo e la abbattiamo in terra, poi saluto e annuncio che vado a lavorare.
Nel corso della mattinata arrivano da varie fonti varie notizie sullo smontaggio del campo, AL mi chiede di scendere verso le 14-14:30 perche' dovrebbero venire a smontare il resto del campo e recuperare la tenda a mollo. E infatti intorno alle 14:40 arriva un camion-Gru dell'associazione che riesce a estrapolare la tenda, parecchio danneggiata, dai flutti.
Nel frattempo altri volontari si prodigano a smontare il resto delle tende, poi verso le 15:30 di nuovo annuncio a tutti che stacco per andare da un paio di clienti. Il resto in serata, quando avvicino alla sede e seguo il de-briefing, e poi tornando a casa mi sento con il collega MR e discutiamo cinque minuti di questa storia.

Che bella serata ragazzi... E nel frattempo ho saputo che diverse altre squadre sono state chiamate per emergenza... speriamo che smetta di piovere...

[AGGIORNAMENTO: Filmato con i momenti salienti dell'estrazione della tenda dall'acqua]






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