venerdì 30 aprile 2010

SIAE e Inno di Mameli

Proprio in questi giorni è saltata fuori una storiaccia (informazioni qui, qui e infine qui, notizie di base invece qui) a proposito di un ente no-profit che è stato invitato a pagare la SIAE per l'esecuzione pubblica dell'Inno Nazionale durante i festeggiamenti del capodanno nel messinese.
Un polverone nel quale la SIAE, come già avvenuta in passato, ne è uscita logora e dolorante, cercando di fare bella figura con la dichiarazione che non richiederà più il pagamento dei diritti riguardanti l'esecuzione pubblica dell'Inno.

Ora. La prima domanda che mi faccio è semplice: innanzi tutto è previsto un tariffario obbligatorio per poter perpetrare una manifestazione musicale in pubblico. Se io organizzo una manifestazione qualsiasi, in cui faccio intervenire una banda, un'orchestra da camera-sala-LaRoyalFilarmonic e chiedo di suonare SOLO l'inno nazionale prima di cominciare la manifestazione e poi faccio andare via ogni musicista, la SIAE mi chiederà comunque di pagare per la diffusione pubblica di musica? Perchè è facile dire "ok, non chiederemo più sotto la nostra responsabilità etc. etc.".
Mi auspico che lo stato vada avanti con le interrogazioni parlamentari fino a cominciare ad avere leggi che mettano nero su bianco tutta la situazione inerente la diffusione di musica al pubblico. E non solo al pubblico: vorrei che finalmente si facesse chiarezza sulla complicata storia che, per non finire in un lampo, coinvolge anche la SCF, e altri fenomeni paranormali incontrollabili come la richiesta di pagare i diritti SIAE per un'opera in Creative Commons 'per tutelare gli autori', presenti e non iscritti.

0 commenti: