lunedì 16 maggio 2011

Tatty Teddy: l'orsetto rovinato

Da un po' di tempo non parlo di orsi & orsetti su questo blog. Voglio riprendere un attimo per raccontarvi una piccola storia.
[tratto da Wikipedia]
Nel 1987 il fumettista e illustratore inglese Michael "Mike" Payne andò a lavorare per la Carte Blache Greetings Ltd, presentando un po' di idee sul suo personaggio "Tatty Teddy" (Tatty sta per poco curato, rovinato, rabberciato; Teddy sarebbe l'abbreviazione di Teddy Bear, ossia orsacchiotto), inizialmente con l'alias di "Miranda". Successivamente il marchio divenne quello dei "orsacchiotti da me a te" (Me To You Bears). Da quando Payne ha lasciato da Carte Blanche Greetings, il personaggio di Tatty Teddy è stato sviluppato e illustrato da altri artisti, attualmente da un team di quattro:Steve Mort-Hill, Ceri Lewis, Shane Smith and Tom Barnfield.

Uhm. No. Così non mi piace molto.
Proviamo a raccontare un'altra storia, quella che si può vedere sul sito Me To You. Sì, questa mi convince di più (-:

Brughiera inglese, autunno: una vecchia casa venne abbandonata; presto doveva essere demolita, per cui tutti i suoi mobili e le suppellettili vennero ammonticchiate a caso nel giardino: dal letto al divano, dai tavoli alle sedie, persino le porte, i quadri alle pareti e tutto il resto. Infine, sicuramente per sbaglio, un piccolo orsacchiotto marrone: era intrappolato in mezzo a tutta quella roba dimenticata e non poteva muoversi.
Poi un giorno, un giorno molto freddo, qualcosa cadde dal cielo: un piccolo fiocco di neve. Cadde dritto sul naso dell'orsacchiotto, e fu subito seguito da tantissimi altri.
Il piccolo orsacchiotto era talmente infreddolito che il suo nasino diventò azzurro. Aveva freddo. Tanto freddo che il suo pelo cominciò a diventare grigio.
Era lì, al freddo, solo al mondo, nessuno che lo amasse.
Si sentiva triste, molto triste.
Ma l'inverno finalmente passò, e il tempo cominciò a ritornare più caldo. Poi in uno splendido giorno di primavera, una bambina stava giocando vicino alla casa abbandonata, quando vide l'orsetto grigio in mezzo alla pila di cose dimenticate.
Non somigliava a nessuno degli orsacchiotti che aveva visto sino a quel giorno, e lo tolse da quel mucchio di spazzatura che lo intrappolava. Lo spolverò un po', poi lo alzò in cielo per guardarlo meglio.
"Un orsacchiotto grigio... con il naso blu?" pensò "Che strano!"
L'orsacchiotto voleva piangere! Penso che non le sarebbe piaciuto, e che quindi la bimba l'avrebbe di certo ributtato in mezzo a quella montagna di rifiuti. E invece no: "è bellissimo!", continuò lei, e se ne innamorò subito.
Corse a casa, più veloce di quanto le sue piccole gambe le consentissero di correre, per vedere se la nonna glielo avrebbe potuto riparare un po', dato che aveva perso buona parte dell'imbottitura e aveva bisogno di moltissime ricuciture.
La bimba guardò la nonna che gli rimpiazzava l'imbottitura e gli riparava le cuciture. Gli mise alcune toppe, che evidenziavano ancor di più da dove fosse uscita l'imbottitura; aveva il pelo rovinato, ma la bambina pensò che fosse perfetto.
La casa della bambina era calda e confortevole, e l'orsetto sentiva quel calore e quel conforto fin nel suo cuoricino. Il suo naso era sempre blu, e la pelliccia grigia non sarebbe mai più tornata marrone, ma così era unico fra tanti orsacchiotti.
La bambina lo abbracciò stretto, gli diede un bacio sul nasino blu e gli sussurrò: "da me a te" (from me to you), e lo amò più di ogni altra cosa al mondo: il suo piccolo, grigio, dal naso blu...
... Tatty Teddy.

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