giovedì 18 ottobre 2012

Un piano tecnico di pura demagogia

Come fece il buon Adriano Celentano anni fa in "Rockpolitik", lasciate che prima di cominciare io prenda il "dizionario d'italiano" e vi dia la definizione della parola demagogia che non a caso ho usato nel titolo dell'articolo (tratta da Wikipedia):
Demagogia è un termine di origine greca (composto di demos, "popolo", e agein, "trascinare") che indica un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore. Spesso il demagogo fa leva su sentimenti irrazionali e bisogni sociali latenti, alimentando la paura o l'odio nei confronti dell'avversario politico o di minoranze utilizzate come "capro espiatorio".
E ora vi rileggo questa definizione, ma in maniera, beh... diciamo leggermente differente:
Il DDL 2156-B "anticorruzione" è una legge di chiaro intento populista che evidenzia il classico comportamento dei politici italiani, i quali riempiendosi la bocca con le classiche parole "ci vuole una nuova legge" e "ci vogliono pene più severe" mirano a rendere più felice la sensibilità comune seppellendo sotto la sabbia il fatto che esistono già delle specifiche leggi a contrasto della corruzione e che anziché chiedere pene più severe basterebbe applicare di base quelle esistenti. In questo modo si distoglie l'attenzione dal problema nella sua interezza per chiuderlo sui singoli corrotti scoperti, usati come "capro espiatorio".
E adesso vediamo se le cose sono chiare.
In un paese civile se io vengo condannato a trenta giorni di prigione, domani mattina mi prendono, mi portano in un istituto penale, mi mettono in cella e mi fanno uscire esattamente fra un mese. Se prendo vent'anni di carcere me ne farò venti anni esatti, non un singolo giorno di meno.
In un paese civile se devo essere processato e giudicato sarò processato e giudicato in tempi decenti, e a seconda del rischio eventuale di poter reiterare il reato sarò posto, in attesa, in carcere, agli arresti domiciliari o sottoposto al confinamento con "braccialetto elettronico".
Ma soprattutto in un paese civile se cento persone vengono scoperte a commettere lo stesso reato, vengono condannate tutte e cento velocemente, anziché riempirsi la bocca dicendo che ci vuole una nuova legge...
In Italia, invece, andiamo in leggerissima controtendenza: perché a quanto pare sembra che qui non ci siano le leggi. Questa "nuova legge" anticorruzione è una fesseria immonda che non solo aggiunge inutilmente decine e centinaia di punti a decine di leggi già esistenti, rischiando di provocare danni: non vi ricordate la "nuova legge sugli incendi boschivi"? Tre parole: che sta appiccando, e un disgraziato di contadino con lo zaino pieno di inneschi dopo essere stato arrestato fu liberato con le scuse della magistratura e il rischio che facesse una querela per arresto arbitrario a cui noi (pronto? Ma invece legiferare su argomenti per cui le leggi ESISTONO, perché non regolamentare invece la responsabilità civile dei magistrati?) italiani avremmo dovuto risolvere con un corposo risarcimento danni.
Crozza qualche giorno fa, quando era fresco lo scandalo della corruzione nella Regione Lazio, evidenziò che mentre i consiglieri regionali si erano aumentati lo stipendio, la regione aveva dovuto reintrodurre il ticket per le prestazioni sanitarie agli handicappati. Ora che è caduta la giunta, perché invece di pensare alla pulizia dei candidati per un istante qualcuno non ha pensato di cancellare questa situazione di disagio per gli handicappati abbassando sensibilmente gli stipendi e compiendo altri tagli? Perché invece di preoccuparsi di chi intasca finanziamenti pubblici affinché venga condannato ad anni luce di galera (sì, anni luce: perché tanto sarà mooolto distante comunque), non sarebbe utile procedere all'immediata confisca di tutti i beni e, in caso di condanna, alla vendita all'asta con recupero dei denari che dovrebbero subito e rapidamente tornare alle casse dello stato?
Ma nooooooooooooo!
Vedrete che con una nuova legge che introduce pene più severe sarà condannato a trenta anni di ... opssss... il reato si è prescritto. E vabè, complimenti allora. Stretta di mano e si tenga pure le sue cose.
Già, perché norme del tipo "nei reati commessi da un parlamentare/senatore o da un delegato cittadino/regionale consigliere/assessore ovvero da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni eccetera non esiste alcuna prescrizione" non sarà mai approvata: il bue non darà mai del cornuto a se stesso...

Eppure basta un po' di logica, per combattere molte piaghe come la corruzione, senza bisogno di fare nuove leggi e costringendo a una certa trasparenza che, nella gestione della cosa pubblica, dovrebbe essere non la regola ma semplicemente l'ovvio.

Comunque questo non cambia le carte in tavola: state certi che al prossimo fatto di cronaca più o meno increscioso, ricominceremo tutti a far riempire la bocca con parole come "ci vuole una nuova legge".
Capperi, pensavo che almeno un governo tecnico fosse capace di fare meno demagogia dei governi politici, ma evidentemente mi sbagliavo...

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