giovedì 28 febbraio 2013

Italiani... coulrofobici

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La coulrofobia è definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata (fobia) dei pagliacci. Spesso può essere causata da traumi subiti durante l'infanzia.[da Wikipedia]
E abbiamo anche eletto due clown. Almeno, stando a sentire il tedesco Peer Steinbrück, presunto probabile successore della Merkel alla cancelleria tedesca.
Ok. Forse aprendo gli occhi molti potranno dire che ce lo siamo meritati. Tuttavia noto soprattutto che se questo signore avesse detto queste belle parole rivolgendosi a qualsiasi altro politico di un altro stato civile ma funzionante MEGLIO dell'Italia (che ne so, riferendosi magari a Barack Obama e Hillary Clinton) sarebbe esploso un caso diplomatico pauroso con prese di distanza e attestati di stima da parte dell'intero orbe terracqueo.
È questo che dovremmo notare, soprattutto: che già da tempo l'Europa ci indica e deride, e ora ancora di più. Siamo noi italiani, noi tutti, gli artefici di questa perdita di credibilità in ambito internazionale, e dobbiamo indignarci, ma non con l'estero: solo con noi stessi.

A proposito di lettere aperte

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Sottoscrivo e rilancio la lettera di Viola, tratta da qui.
Caro Beppe,
scrivo a te e intendo parlare a tutti i nuovi parlamentari del Movimento 5 Stelle.
Mi chiamo Viola, ho 24 anni. Ho votato e l’ho fatto con molta speranza e ho scelto il M5S. Sono tra quei milioni di giovani che credono in una rivoluzione gentile: in un Paese solidale, più pulito e giusto, capace di tutelare i cittadini, il loro lavoro, l’ambiente in cui vivono. Io vorrei un’Italia in cui le persone tornino a essere cittadini e smettano di essere sudditi, un’Italia che rispetti i nostri sogni e li sostenga. Vi ho votati con queste speranze nel cuore.
Il M5S ha ottenuto una vittoria alla quale in pochi credevano. Ma un sistema elettorale malato ha prodotto un risultato che non garantisce governabilità. Il mandato del Presidente della Repubblica Napolitano è in scadenza, le Camere non possono essere sciolte, non da lui: non si può tornare subito alle urne. Questo Parlamento avrà forse vita breve, ma non brevissima.Ti scrivo, e spero saranno in tanti a sottoscrivere questo mio appello, perché gli eletti del M5S hanno un’occasione storica. Da ciò che decideranno dipenderà un pezzetto di storia della Repubblica che può aprirci al futuro o consegnarci per sempre al passato. Dobbiamo scongiurare qualsiasi ipotesi di alleanza PD-PdL, e non permettere alla minoranza di Monti di condizionare gli equilibri parlamentari. Possiamo respingere il ritorno di Berlusconi e costringere Bersani ad accettare le sfide che i suoi stessi elettori vorrebbero raccogliesse.
Si possono fare poche cose, prima di tornare alle urne, in poco tempo:
  1. Una nuova legge elettorale;
  2. Una legge contro la precarietà e l’istituzione del reddito di cittadinanza;
  3. La riforma del Parlamento, l’eliminazione dei loro privilegi, l’ineleggibilità dei condannati;
  4. La cancellazione dei rimborsi elettorali;
  5. L’abolizione della legge Gasparri e una norma sul conflitto d’interessi;
  6. Una legge anticorruzione che colpisca anche il voto di scambio; e l’istituzione di uno strumento di controllo sulla ricchezza dei rappresentanti del popolo (il “politometro”);
  7. Il ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola;
  8. L’istituzione del referendum propositivo senza quorum;
  9. L’accesso gratuito alla Rete;
  10. La non pignorabilità della prima casa.
Lo so, non sono tutte le cose che il M5S vorrebbe realizzare. Sono alcune, quelle che mi sembrano più urgenti e realizzabili in tempi brevi.
Trasformatele in realtà e tra pochi mesi l’Italia sarà già un Paese pronto per ripartire. Sono impegni, caro Beppe, che possono raccogliere il consenso di molte persone che come me hanno a cuore il futuro, i più deboli, il Paese. E non tutte hanno votato M5S.
Al PD sarà quasi certamente dato mandato di provare a formare un nuovo Governo. Non ci sono molte possibilità: se i senatori del M5S si astengono o votano contro, sarà paralisi, o peggio, vedremo un qualche Monti bis. I senatori del Movimento potrebbero anche uscire dall’aula, al momento delle votazioni, e così consentire forse la nascita di un Governo di minoranza: ma questa sarebbe vecchia politica, un patto di governo silenzioso che non renderebbe giustizia alla trasparenza che vogliamo portare nelle Istituzioni.
Allora poniamo noi le giuste condizioni al partito di Bersani: in cambio dovranno presentare in Parlamento quelle riforme che ci stanno a cuore e che possono far diventare l'Italia migliore.Queste elezioni sono costate quasi 400 milioni di euro. Non è difficile capire ciò che gli elettori chiedono.A voi, che siete i nostri dipendenti, è stato dato un mandato. Raccogliete questa sfida e cominciamo subito a cambiare l’Italia, per il bene di tutti.
Caro Beppe, non sprecare il mio voto. L’ho dato con la testa e con il cuore.
Ti saluto con amicizia,
Viola
Ora, a distanza di praticamente solo due giorni dalla tornata elettorale, comincio ad essere preoccupato: come volete cambiare l'Italia? No questo, no quello, no quell'altro?
Tanto internet, ma tanta figuraccia visto che molti grillini non avevano bene idea di come funzionasse il voto di fiducia fino a quando molti di loro non sono stati mezzo-sputtanati su facebook sull'argomento.
Io mi auguro che lavorino come hanno promesso usando il "modello siciliano". Ma dovranno per forza trovare un accordo con la maggioranza per permettere al governo di andare avanti. Poi sono sicuro che faranno dove necessario opposizione seria e non fine a se stessa. Tutti gli occhi sono puntati su di loro, anche i miei, sebbene io abbia votato estremamente più a sinistra.

giovedì 21 febbraio 2013

Politica, lettere e... perle

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[IL MIO VOTO NON È IN VENDITA - sì, resta intesa la riserva di querela contro il sig. Berlusconi, per violazione della privacy e voto di scambio]

Quando i giornali hanno cominciato, l'altro ieri sera, a parlare di una presunta lettera di Silvio Berlusconi a tutti gli italiani a proposito del rimborso dell'IMU, io all'inizio ho pensato a una bufala.
Lo dico sinceramente.
Perché ho pensato: non si può essere così. Non sul serio. Cioè, cavoli, qui stiamo parlando veramente di un reato penale. Anzi due, perché anzitutto mi chiedo come fa un candidato a sapere quali sono i proprietari di immobili che hanno pagato l'IMU?
Bene.
Lo pensavo. Ma poi mi sono dovuto ricredere.
Ecco il testo della lettera:
Caro Mirko,
come Lei sa, il nostro programma, oltre ai provvedimenti per far subito ripartire l'industria e all'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, prevede e garantisce un consistente pacchetto di riduzioni fiscali: l'abolizione dell'Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli, la riduzione graduale sino all'eliminazione dell'Irap, nessun aumento dell'Iva, nessuna imposta patrimoniale sui risparmi.
È una impostazione totalmente diversa sia da quella dei cosiddetti tecnici, responsabili degli inasprimenti fiscali dell'ultimo anno (e in particolare del vero e proprio scandalo rappresentato dalla tassazione della prima casa), sia da quella dei tassatori della sinistra, che farebbero ancora peggio, secondo la loro tradizione e il loro programma.
Tuttavia, come avrà appreso dai giornali e dalla tv, siamo determinati a cancellare subito l'Imu, nel primo Consiglio dei Ministri dopo la vittoria (esattamente come facemmo nel 2008 abolendo l'Ici sulla casa secondo quanto avevamo promesso), e restituendo  immediatamente l'Imu pagata nel 2012 sulla prima casa e su terreni e fabbricati agricoli, come risarcimento per una scelta sbagliata e ingiusta dello Stato.
Dunque, anche Lei, se proprietario della prima casa oppure di terreni o fabbricati agricoli, avrà diritto ad essere rimborsato per quanto ha versato.
La restituzione avverrà, a sua scelta:
- attraverso un  bonifico sul suo conto corrente;
- oppure a Lei  personalmente agli sportelli delle Poste.
L'Amministrazione finanziaria Le invierà una lettera firmata dal nuovo Ministro dell'Economia e dello Sviluppo (cioè dal sottoscritto!): per la prima volta, ricevendo una lettera dell'Amministrazione finanziaria, Lei non avrà nulla da temere, ma potrà finalmente sorridere perché le porterà una buona notizia.
La lettera Le comunicherà infatti il Suo diritto a ricevere il rimborso e l'ammontare  che Le spetta.
Subito dopo aver ricevuto la lettera, Lei potrà recarsi presso gli sportelli delle Poste Italiane a riscuotere il rimborso. Oppure, se preferirà, potrà comunicare all'Amministrazione finanziaria i Suoi estremi bancari per l'accredito sul suo conto corrente. Siamo certi che, una volta completata la fase di invio delle lettere ai soggetti interessati, il processo di pagamento possa concludersi nell'arco di un mese.
Siamo davvero orgogliosi di assumere questo impegno perché per noi “la casa è sacra” e rappresenta il pilastro su cui ogni famiglia ha il diritto di costruire la sicurezza del proprio futuro. Questa tassa inoltre, essendo una patrimoniale da pagarsi ogni anno, diminuirebbe il valore di tutti gli immobili come purtroppo è avvenuto.
Intanto ha già determinato la riduzione di più del 50% degli investimenti nelle costruzioni residenziali causando, secondo l'Associazione Nazionale Costruttori, la perdita del lavoro a 360.000 addetti, cui si aggiungono altri 190.000 lavoratori dei settori (mobili, arredi, tessuti ecc.) che dipendono dalle costruzioni.
È ovvio che, per evitare questo disastro serve il Suo aiuto: ogni voto conta, ogni voto è determinante, nulla deve essere disperso o sciupato. Il voto dato ai vari Fini, Casini, Monti è un voto regalato alla sinistra sul cui carro hanno già deciso di salire condividendo il programma di non abrogare l'Imu ma anche di imporre a tutti ulteriori tasse. Anche un voto dato al Movimento 5 Stelle di Grillo, che rappresenta una pur legittima protesta contro la politica e i politici (senza tuttavia aggiungere alla protesta alcuna proposta costruttiva) è pericoloso perché, guardando con attenzione le sue liste, si scopre che più dell'ottanta per cento dei suoi candidati ha già fatto politica e proviene dai circoli dell'estrema sinistra, dei centri sociali e dei No Tav.
Ci serve davvero il Suo aiuto: quello di votarci e di farci votare dai Suoi parenti, dai Suoi amici, dai Suoi conoscenti. Noi siamo davvero l'unica difesa contro l'oppressione fiscale, l'oppressione giudiziaria, l'oppressione burocratica.
Grazie per l'attenzione, grazie per la fiducia che vorrà darci.
Un saluto cordialissimo, Suo
Silvio Berlusconi
(lettera firmata)
Ora, io trovo che questo sia deprimente. Trovo che sapere che decine e centinaia di pensionati si sono recati nei CAF perché questa lettera si presenta con una busta che sembra provenire dallo Stato, perché hanno chiesto presunti moduli per ottenere il rimborso... perché...
Perché mi mancano le parole, porca miseria, perché a vedere queste cose mi viene voglia di urlare, di imprecare, di dire che qua abbiamo perso di vista tutto, la stessa realtà. Questo è un film di fantascienza. Questo è Berlusconi che quando gli hanno dato del buffone ha chiesto di identificare una persona, che è arrivata fino in Cassazione per dimostrare che DARE DEL BUFFONE A UN POLITICO CHE PRENDE IN GIRO GLI ITALIANI È UN SACROSANTO DIRITTO!

E io ne ho le palle piene, veramente. Questa non è una buffonata, questo è peggio, questo è giocare con noi italiani, è prenderci clamorosamente per il culo.
E voglio rispondere. Sinceramente.
Caro Silvio [no, non «caro presidente»: tu ti permetti di chiamarmi per nome? E allora anche io ti chiamo e ti chiamerò sempre per nome. In generale anche io avrei preferito essere chiamato, per esempio, «Signor Tuccitto» (con buona pace di quei prefetti che cionondimeno trovano offensivo essere chiamati «signore»), per cui secondo il mio personalissimo e certamente non vincolante metro di giudizio sei un cafone],
Io, all'inizio, avrei voluto solo dirti «Sei un buffone: hai messo noi italiani e l'Italia intera col culo per terra, traghettandoci in mezzo alla crisi ma parlando di ristoranti pieni», volevo solo pensare e ricordare che, alla fine, il gioco del governo tecnico è abbastanza noto: il Presidente della Repubblica quando si trova davanti da tartassare gli italiani di tasse perché è successo il danno, capisce che nessuno si vuole bruciare ed è il momento di scegliere un governo tecnico.
Perché dopo il governo tecnico, chiunque politicamente ritorni su la prima cosa che dirà è sempre: «AAAAAAHHHHHH! NON MI DITE NULLA! MICA C'ERO IO, C'ERANO I TECNICI!».
Il gioco è noto, appunto, ma nel frattempo mi rendo conto di una cosa: mi rendo conto che forse ho capito perché ho smesso di guardare la televisione da quasi cinque anni. Perché le tue televisioni propongono robaccia e reality che appiattiscono il livello culturale italiano medio, mentre la RAI si compra i format (come l'Isola dei Famosi) magari dalla Endemol, che sempre tu controlli. E così, per l'appunto, l'intero livello culturale italiano medio si appiattisce, scende in basso, e poi arrivi tu e...
... e da bravo BUFFONE quello che fai è prendere in mano la situazione e scrivere una lettera a tutti noi italiani che ci lascia intendere che pensi che le tue televisioni siano giunte allo scopo: prenderci tutti per idioti, prenderci tutti per il culo pensando che i nostri cervelli siano stati offuscati da tutta la merda che la televisione ci ha buttato addosso negli ultimi anni.
Ma per fortuna non sono il solo che, in fondo seguendo quel consiglio di Beppe Grillo (no, non voterò per lui: notoriamente molte sue idee non mi piacciono, in primis la sua geniale idea sulla gestione dei rifiuti e sugli inceneritori), ha deciso di smettere di stare davanti a quell'elettrodomestico e farsi coprire di letame, bensì ha deciso di alzarsi, prendere una pala e restituire indietro un po' di concime.
E a questo punto mi fermo. No, non perché non ho nient'altro da dire e quindi ci posso mettere un "grazie per l'attenzione e cordiali saluti". Tutt'altro.
Perché voglio continuare facendo mie le parole di un prete di frontiera di Spoleto, tal Don Gianfranco Formenton, a proposito di un'altra piacevolissima lettera inviata ai prelati umbri da una Senatrice della Repubblica che, secondo me, per questo meriterebbe un richiamo formale.

Ecco la lettera della senatrice Ada Spadoni Urbani, e di seguito la risposta del parroco, come tratto dal giornale on-line SpoletoCITY. La pubblico perché resti negli annali della storia.

Perugia, 8 febbraio 2013

Gentile Parroco,
mi sono decisa a scrivere questa lettera ai pastori del popolo cristiano dell'Umbria perché, dopo cinque anni trascorsi in Senato, so con certezza che nei primi mesi della prossima legislatura dovranno essere affrontati in Parlamento parecchi argomenti che riguardano temi etici importanti e delicatissimi. Mi riferisco, tra le altre, alle disposizioni sul “fine vita” (chi non ricorda il caso Englaro), alla legge sul matrimonio per le coppie omosessuali, all'adozione di bambini nelle stesse coppie omosessuali, alle problematiche sull'uso degli embrioni, all'apertura all'aborto eugenetico (che, di fatto, si va già diffondendo).
In Parlamento, lo scorso anno, ho costituito, assieme ad altri colleghi, l'Associazione parlamentare per la Vita. Una Associazione che è stata un baluardo contro ogni attacco volto a modificare in senso negativo la nostra legislazione. Malgrado ciò recenti orientamenti dei giudici hanno intaccato lo stesso dettato costituzionale in tema di famiglia, di adozioni e di fine vita.
Immagino che sulla politica economica del mio partito non tutto possa essere pienamente condivisibile e che, magari, alcuni preferiscano soluzioni diverse da quelle che abbiamo proposto o che abbiamo in programma di fare. Sui temi etici però, a differenza di altri partiti, il PdL è stato sempre unito e coerente, perché composto da molti cattolici e da altri che si definiscono ‘laici adulti', la cui formazione culturale e politica è in ogni caso improntata al rispetto di tutti i valori non negoziabili. Se di politica economica si può discutere – ma io ho sempre lottato per orientare al bene comune l'azione dello Stato – su queste tematiche non ci sarà possibilità di mediazione. Mediare significherebbe comunque accettare che, prima o poi, si compia un'escalation che ha come traguardo la modificazione dei valori di fondo della nostra società, da ultima, per usare la denuncia dei vescovi spagnoli, ‘la separazione della sessualità dalla persona: non più maschio e femmina, ma il sesso sarebbe un dato anatomico senza rilevanza antropologica.'
È necessario che nel futuro Parlamento ci sia un numero di persone sufficienti a non far passare leggi contro la famiglia, l'uomo e la sua vita. Io mi sono impegnata e mi impegnerò in questo senso. Per questo chiedo anche il Suo sostegno e ringrazio per tutto quello che riterrà di fare.
Devotamente saluto,
Ada Urbani
candidata PdL al senato
www.adaurbani.it
Bene, questa è la splendida risposta di uno dei parroci:
Spoleto 12 febbraio 2013

Gentile Senatrice,
ho ricevuto la sua lettera "ai pastori del popolo cristiano dell'Umbria" e ho deciso di risponderle in quanto "pastore" di una parte di questo popolo al quale recentemente il Card. Bagnasco ha raccomandato, dopo alcune eclatanti ed astrali promesse elettorali, di non farsi "abbindolare".
Vedo che nella sua lettera lei parla in gran parte dei cosiddetti "temi etici" che lei riferisce unicamente ai luoghi comuni che tutti i politici in cerca di voti e consensi toccano quando si rivolgono ai cattolici: il fine vita, le unioni omosessuali, gli embrioni, l'aborto…
La ringrazio anche per la citazione dei vescovi spagnoli e per il suo impegno per la formazione culturale e politica improntata al rispetto di tutti i valori non negoziabili.
Ma rivolgendosi ai "pastori del popolo cristiano" lei dovrebbe ricordare che tra i valori non negoziabili nella vita, nella vita cristiana e soprattutto in politica entrano tutta una serie di comportamenti di vita, di etica pubblica e di testimonianza sui quali non mi sembra che il partito di cui lei fa parte né gli alleati che si è scelto siano pienamente consapevoli.
Sarebbe bello stendere un velo pietoso su tutto ciò che riguarda il capo del suo partito sul quale non credo ci siano parole sufficienti per stigmatizzarne i comportamenti, le esternazioni, le attitudini pruriginose, le cafonerie, le volgarità verbali che costituiscono tutto il panorama di disvalori che tutti i pastori del popolo cristiano cercano di indicare come immorali agli adulti cristiani e dai quali cercano di preservare le nuove generazioni.
Sarebbe bello ma i pastori non possono farlo perché lo spettacolo indecoroso del suo capo è stato anche una vera e propria "modificazione dei valori di fondo della nostra società" (come lei dice) operata anche grazie allo strapotere mediatico che ha realizzato una vera e propria rivoluzione (questa sì che gli è riuscita) secondo la quale oramai il relativismo morale, tanto condannato dalla Chiesa, è diventato realtà. Concordo con lei, su questo "mediare significherebbe accettare".
Un'idea di vita irreale ha devastato le coscienze e i comportamenti dei nostri giovani che hanno smesso di sognare sogni nobili e si sono adagiati sugli sculettamenti delle veline, sui discorsi vacui nei pomeriggi televisivi, sui giochi idioti del fine pomeriggio e su una visione rampante e furbesca della politica fatta di igieniste dentali, di figli di boss nordisti, e pregiudicati che dobbiamo chiamare onorevoli.
Oltre a questo lei siederà nel Senato della Repubblica insieme a tutta una serie di personaggi che coltivano ideologie razziste, populiste, fasciste che sono assolutamente anti cristiane, anti evangeliche, anti umane. Mi consenta di dirle francamente che il Vangelo che i pastori annunciano al popolo cristiano non ha nulla a che vedere con ideologie che contrappongono gli uomini in base alle razze, alle etnie, alle latitudini, ai soldi… e, mi creda, mentre nel Vangelo non c'è una sola parola sulle unioni omosessuali, sul fine vita e sull'aborto, sulle discriminazioni, sul rifiuto della violenza e su una visione degli altri come fratelli e non come nemici ci sono monumenti innalzati alla tolleranza, alla non violenza, all'accoglienza dello straniero, al rifiuto delle logiche della furbizia e del potere.
Mi dispiace, gentile senatrice, ma non riterrò di fare qualcosa né per lei, né per il suo partito, né per i vostri alleati, anzi. Se qualcosa farò anche in queste elezioni questo non sarà certo di suggerire alle pecorelle del mio gregge di votare per quelli che mi scrivono lettere esibendo presunte credenziali di cattolicità.
Mi sforzerò, come raccomanda il cardinale, di mettere in guardia tutti e di non farsi abbindolare da certi ex-leoni diventati candidi agnelli. Se le posso dare un consiglio, desista da questa vecchia pratica democristiana di scrivere ai preti solo in campagna elettorale e consigli il suo capo di seguire l'esempio fulgido del Papa. Sarebbe una vera opera di misericordia nei confronti di questo popolo.
don Gianfranco Formenton
E concludo, concludo con un applauso a questo prelato di frontiera, che ha avuto un coraggio che comunque molti altri colleghi non hanno mai avuto e non so se mai avranno.

mercoledì 20 febbraio 2013

Dimissioni ma non dismissioni

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A distanza di qualche giorno dalla notizia ufficiale, e giusto una settimana prima dell'addio ufficiale al pontificato, voglio dire due parole sulla "notizia del secolo". Perché era dal 1415 (sì, fanno pressoché sei secoli) che un pontefice non si ritirava dal papato.
Bene, sapete che cosa ho notato, anzitutto? Che in seicento anni di storia nel papato sono ben poche le cose che sono cambiate. Forse va bene così, forse no. Io non mi voglio esprimere sui cambiamenti che sarebbero dovuti essere parte della chiesa dal tardo medioevo a oggi, ma non lo faccio solo perché sono stufo di ripetere sempre le stesse cose. Perché quando sento cattolici che mi dicono che "in passato" la chiesa ha commesso degli errori, richiamo l'attenzione sul fatto che con "passato" si possa intendere la settimana scorsa, soprattutto quando penso a situazioni come vescovi o alti prelati che si sono permessi il lusso, nel XXI secolo, di parlare di "eresia" a proposito di certi argomenti che ancora scuotono le coscienze.
Quello che voglio sottolineare, però, è un altro fattore. Il fattore del "Papa Scomodo".
Sapete perché dico così? Perché ce l'ho con lui? No, personalmente Ratzinger non mi ha fatto niente di male. Il problema è un altro: Benedetto XVI è stato il pontefice di scandali, truffe, pericoli, spionaggio...
C'è una rogatoria internazionale da parte della Gran Bretagna per interrogare il pontefice in merito a casi di pedofilia. C'è stata una visita in Gran Bretagna dello stesso pontefice durante la quale i media italiani hanno taciuto o ridimensionato i fischi, gli striscioni "ARRESTATELO APPENA METTE PIEDE IN GRAN BRETAGNA" e le tante altre contestazioni che ha avuto in quella terra. Nel frattempo ci sono agenti di polizia italiani che a Palermo hanno sequestrato degli striscioni irriverenti dove doveva passare il corteo papale davanti a una libreria. Nel frattempo ci sono cose come una lettera di un senatore ai preti, di cui parlerò nel prossimo articolo...

... ma soprattutto nel frattempo c'è sopra ogni altra cosa il fatto che questo è il primo pontefice che ha dovuto affrontare, dopo ANNI e tentativi di insabbiamento conclamati il gravissimo caso della pedofilia fra i sacerdoti. E scusarsi, e abbassare la testa e ammettere gli errori, e pagare le conseguenze di ciò. Un caso, quello dei preti pedofili, che in Italia non è scoppiato perché nonostante il lavoro di stampa e magistratura, si è cercato di metterlo sotto silenzio, e che quindi è potuto scoppiare in una terra particolare: l'Irlanda è stata la madre dell'inchiesta che si è allargata a macchia d'olio in tutto il mondo. Sapete perché l'Irlanda? Perché in Gran Bretagna un giornalista si è (misteriosamente. Oppure è stato) suicidato a proposito di parti dell'inchiesta giornalistica. Poi vennero gli irlandesi. Avete presente quali fenomeni porta la religiosità in Irlanda? Come si vedono di buon occhio cattolici e protestanti nell'Irlanda del Nord, per esempio? Terra ideale per far esplodere questo caso, per diffondere il documentario "Sex, crimes and the Vatican", per esempio. E di nuovo c'è il coinvolgimento dell'allora cardinale Joseph Ratzinger. Ecco perché un "Papa Scomodo": ecco secondo me i motivi principali alla base della scelta di lasciare spazio affinché l'immagine della chiesa ne possa uscire più pulita da questo insieme di scandali: c'è una perdita di credibilità sempre più superiore, purtroppo.

lunedì 18 febbraio 2013

NumeroMille

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Ciao a tutti.
A quelli che mi seguono per il feed, che mi seguono per il blog, che mi seguono per il canale youtube, che mi seguono su meemi, che mi seguono su twitter, a tutti i miei "follower", o forse, in un senso più transitivo, dovrei dire, usando la bellissima lingua italiana, "ciao a tutti i miei inseguitori".
Io sono Grizzly, e oggi sono qui perché ho da dire qualcosa di importante. Qualcosa che forse non cambierà la vostra giornata o il vostro modo di rapportarvi con questo blog, con il mio canale youtube, con me in generale. Ma cambierà di certo il mio modo di rapportarmi con voi. Perché oggi è un giorno speciale, ed è così speciale che ho deciso di metterci la faccia, di metterci la voce, di metterci tutto me stesso.
Avevo preparato questo articolo per farlo uscire fra lunedì 11 e martedì 12 febbraio, ma nel poco tempo che mi ero ritagliato per occuparmi di preparare questo articolo e questo filmato, è successo di tutto. Anzi, come amo dire in situazioni complesse come questa: «Tutto, il contrario di tutto e il contrario delle due ipotesi precedenti!»
Perché già lunedì mattina, mentre revisionavo l'articolo in ufficio, e c'era la radio accesa su RTL 102.5 che mi faceva compagnia, è arrivata la notizia delle dimissioni del pontefice.
Una notizia che vivo con un certo distacco, ma a cui riconosco tutta l'importanza storica che indubbiamente ha nella storia del mondo del terzo millennio.
Ma non solo, perché nel frattempo non è successo solo quello: un meteorite scuote la Russia, in politica in prossimità delle elezioni, tanto per restare nel famoso «largo ai giovani» ritornano delle mummie che probabilmente erano state conservate in freezer e sono state scongelate proprio per l'occasione.
Ed ho capito che non avevo più tempo per preparare con calma un discorso importante per l'occasione del millesimo articolo, perché c'è troppa "Carne al fuoco", e quindi tocca accontentarsi e continuare lungo la strada. Anzi, ho intenzione di affrontare almeno un paio di questi argomenti con calma e dovizia di dettagli. Ma prima, di nuovo e ancora, voglio ringraziare tutti voi che mi avete fatto compagnia in questi nove anni, che avete comprato i miei libri, che avete commentato i miei articoli, che mi avete conosciuto anche per via di improbabili proposte di lavoro, o per richieste di denaro in palese violazione delle norme a tutela del consumatore. Questo blog esiste grazie a tutti voi ma, soprattutto, esiste proprio per voi. Ed ogni giorno per me è una grandissima soddisfazione vedere che il suo contenuto si diffonde a macchia d'olio. Nove anni e mille articoli sono passati, ma sappiatelo: sono pronto a continuare, per altri nove anni ancora ed altri mille articoli ancora. E poi ancora, e ancora, e ancora: non mi toglierò tanto velocemente dalle balle (-: soprattutto perché anche le mie battaglie non si fermano, e continuerò ancora su questa via. Grazie ancora, e buona continuazione a tutti!

mercoledì 6 febbraio 2013

Salvo il bambino, morto il reduce, ma chi ha vinto?

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L'America in questi giorni sta affrontando con serie difficoltà il discorso "armi per tutti e dappertutto". Che non è il problema per cui c'è una grande diffusione di presunte scacciacani prodotte da Henry Deringer, né tantomeno il "grillo tonante" di Will Smith, quanto piuttosto il fatto che ci sia una non indifferente diffusione di armi d'assalto, tanto che si abbia l'impressione che sulla parete della master bedroom si tenga un Colt M4 al posto di un crocifisso (o di qualche mensola infarcita di peluche, come il sottoscritto eheheh).
Ma scherzi a parte, il problema appare ben più serio di quanto possa sembrare: un ragazzo preliceale litiga con la fidanzatina che vuole sbaciucchiarsi il quarterback della locale squadra di Football e quindi anziché sfidare il rivale per l'onore in un duello a braccio di ferro [o a "birra e salsicce" come in "Altrimenti ci arrabbiamo" (-: ] si presenta a scuola con una bella pistola automatica e fa in modo di togliere il problema alla radice. Perché se uno c'ha una pistola in mano a quindici-sedici anni le cose possono essere solo due:
prima) siccome a otto anni faceva scoppiare il sacchetto delle patatine e a dodici sparava i miniciccioli a capodanno, è convinto che anche una pistola sia solo un giocattolino che fa un gran bel botto;
seconda) i genitori e i parenti di quel ragazzino sono cresciuti con la convizione di cui alla prima ipotesi, e quindi hanno fatto crescere i loro figli su questo ragionamento.

Perché a un certo punto mi fermo a pensare. E penso che non è possibile che ci sia una tale diffusione di armi da fuoco in un paese civile. Eppure poi smetto di pensare e mi limito a guardare. A guardare le notizie, a guardare i giornali, a guardare la cronaca.
E praticamente OGNI GIORNO in America vedo che succede qualcosa che ha a che fare con le armi da fuoco. Qualcosa, parola con cui non intendo «una sparatoria fra i criminali rapinatori brutti e cattivi e la polizia», bensì situazioni come: «ragazzino che spara a scuola», «tizio che ha starnutito e il vicino di casa per non dirgli "salute" gli ha scaricato contro un caricatore», «simpatica signora ottantenne che ha scambiato il postino per un malintenzionato e gli ha aperto una presa d'aria sulla gamba con il fucile da caccia del marito».
O peggio.
Come «reduce del Vietnam sale su uno scuolabus, uccide l'autista a pistolettate, si porta via un bambino e si sigilla una settimana dentro un bunker antiatomico».
Che sembrano notizie prese da un fumetto. Questo è un lavoro per Superman!
No, questo non è un fumetto: non è il canale dei cartoni animati dell'uomo ragno, è il canale della cronaca in diretta 24 ore.

Voglio essere sincero: sin dal primo giorno di sequestro sono stato molto pessimista: ero obiettivamente convinto che essendo il tizio incastonato in una struttura di cemento armato, le cose sarebbero in più sensi precipitate. Ho accolto con un sospiro di sollievo la conclusione della storia nella quale il ragazzino ne è uscito illeso (fisicamente, quanto a "psicologicamente" sarà meglio riparlarne più avanti, temo).
Ma ugualmente mi chiedo: chi ha vinto? I buoni? E hanno perso i cattivi? Il reduce della guerra del Vietnam non è stato una vittima del sistema?
E il bambino, non è stato anche lui una vittima di una nazione di perbenisti con la pistola sotto il cuscino?
Lasciamo che ce lo dica la lobby americana delle armi, che vuole che gli insegnanti possano difendersi facendo fuoco contro queste persone pericolose: così i bambini cresceranno fin da piccoli non già imparando la differenza fra bene e male, quanto piuttosto quella più utile fra calibro 9 e 7.62 NATO.