Come vanno le cose qui da noi in Italia?
Male, anzi: peggio del solito.
Se prima mi vergognavo di essere italiano, ora non solo questo, ma mi vergogno persino di aver votato a febbraio.
Prima di tutto perché ho votato, turandomi il naso, PD. Perché io mi considero una persona "di sinistra". Solo che ho votato PD turandomi il naso perché non ho mai considerato il PD un vero partito di sinistra.
Ma soprattutto perché per la milionesima volta, dopo queste elezioni e prima ancora che si procedesse all'elezione del Presidente della Repubblica, mi chiedevo sinceramente se i vertici del PD ogni tanto sapessero fare un po' di sanissima autocritica, che a questo partito sarebbe servita tantissimo, sin dal primo giorno dopo il disastroso risultato elettorale.
Sarebbe stato molto utile che tutti i vertici del PD, visti i risultati elettorali, si fossero fermati, messi uno di fronte all'altro e si fossero tirati delle sberle da soli, sbraitando a voce molto alta: «DOVE? DOVE? DOVE ABBIAMO SBAGLIATO?».
C'è gente che ha votato per altri partiti. Avranno fatto bene? Avranno fatto male? Non è questo quello che voglio dire. Io per primo, pur non avendo votato per "l'antipolitica", ero molto ottimista rispetto al MoVimento 5 stelle. Lo ero, specie guardando "l'esempio siciliano", e considerando che è il primo "partito" che non aveva intenzione di creare una fiducia basata sul paraocchi "signorsì signore sì signore va bene signore voto qualsiasi sBronzata proponi signore".
Questo mi andava bene. Come un governo che teneva il leader letteralmente con una pistola puntata alla tempia per costringerlo a lavorare come dio comanda.
Ero molto ottimista, al passato, per l'appunto.
Perché poi... non lo so: poi c'è stata una ventata di gas allucinogeno in parlamento ed è successo di tutto.
Matteo Renzi, che avevo votato alle primarie, e che sino a poco tempo fa vedevo come interessante leader per il PD, comincia ad attaccare i vertici (e ci potrebbe anche stare) perché si dovrebbe trovare un accordo col PDL.
Ma... ma dico?
Pierluigi Bersani si incaponisce contro Beppe Grillo e il MoVimento: il movimento gli dice che può cooperare ma non gli darà mai la fiducia al 100% perché vogliono decidere "legge per legge", e Bersani in preda a evidente sordità continua a dire «Beppe Grillo deve decidere che cosa vuole fare». L'ha capito anche il mio orsacchiotto di peluche che l'idea è di non votare la fiducia a leggi che considerano pietose, ma lui no.
Ore concitate. Giorni concitati. Proposte, controproposte. I cittadini del M5s che risultano non avere la minima idea del funzionamento della costituzione italiana (assieme a molti parlamentari che si riempiono la bocca con l'articolo 94 della costituzione, tralasciando il punto che recita "Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni") e che in un'apoteosi chiedono di aprire le bellissime "commissioni di controllo" dei lavori parlamentari, dimenticando che tali commissioni prevedono di essere composte (e controllate) da un certo numero di rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione: due concetti che nel paese Italia sono particolarmente labili, dato che non esiste un bipolarismo affidabile.
Niente di nuovo sotto ai ponti. Soldi spesi per le elezioni, Berlusconi che si riempie la bocca anche lui (sic) annunciando la campagna elettorale. Anzi, facciamo così: cambiamo direttamente l'articolo 1 della costituzione, che facciamo prima.
"L'Italia è una repubblica basata sulla campagna elettorale"
E in mezzo a questo immondo casino, che succede? Che nel frattempo il Presidente della Repubblica non può neanche sciogliere le camere e mandare tutti a quel paese come forse si meriterebbero se non proprio tutti quanti, almeno una buona percentuale. Eh, già: è nel semestre bianco... per cui prima eleggiamo un nuovo presidente della repubblica.
D'altronde il PD è unito. È coeso, come il calcestruzzo.
Sì, come il cubetto di cemento attaccato al piede di quello che viene buttato a mare. Perché succede di tutto. Il PDL manco si presenta in aula, sostenendo [a ragione (grazie PD. Grazie per avermi costretto a dare ragione al PDL. Mi mancava solo questo. Veramente)] che la sinistra italiana riuscirà a demolirsi con le proprie mani.
E ci sono riusciti. Votiamo Marini? Un crollo. No, votiamo per Rocco Siffredi (con quello che vi paghiamo di stipendio per NON AVER ANCORA FORMATO UN FOxxUTO GOVERNO E NON ESSERE RIUSCITI A ELEGGERE UN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VI METTETE PURE A CA££EGGIARE?) oppure per John Wayne.
Poi arriva l'illuminazione: Prodi. Che indubbiamente è una persona che ha un grande carisma e una grande credibilità internazionale. Ma ci sarebbe anche Rodotà, che è un grande costituzionalista. E quindi? Ponderare con attenzione? MA NOOOOOOOOOO! Rodotà l'han proposto i 5stellati, vade retro, dobbiamo fare il contrario!
Di nuovo il PDL non si presenta in aula: mi sembra di sentirli, i parlamentari azzurri, mentre fuori dall'aula continuano a cantilenare «vi distruggerete con le vostre stesse mani...».
E voilà. Romano Prodi non viene eletto Presidente perché mancano almeno un centinaio di voti proprio della fascia del PD. Dei D'Alemiani? Dei giovani del PD? Non si sa: tutti avevano applaudito a Prodi e tutti se ne lavano le mani scaricando la colpa su altri. Tutti. Un parlamentare PD ogni quattro NON HA VOTATO PRODI, ma non è stata colpa di nessuno se non è stato eletto.
Si dimette Bersani, si dimette la Finocchiaro, arriviamo all'apoteosi: una rielezione dell'ottantottenne Napolitano che, per carità, è stato un grande e bravissimo presidente, ma in un momento in cui l'Italia aveva bisogno di un cambiamento SIAMO RIUSCITI SOLO A FARE UNA SAGRA DEL BRODO ALLUNGATO.
Io mi considero una persona di sinistra. E sono schifato dal PD. Definitivamente schifato: io d'ora in avanti NON VOTERÒ MAI PIÙ PER IL PARTITO DEMOCRATICO. E non sono il solo. Mi auguro che ci sia una fuga in massa verso SEL, e che quello che resta del PD assieme alle vecchie cornacchie ammuffite che hanno fatto tutti questi danni si affossi in un gorgo e che il partito scompaia, come sono scomparsi prima di lui cose come La Margherita, L'Ulivo e compagnia briscola. La credibilità del PD ha ascoltato gli insulti di Beppe Grillo ed ha pensato bene di andare affan... voglio vedere se e quando qualcuno capirà che ci è andato tutto il partito. E che se si vuole governare seriamente non si può giocare come si è fatto fino ad oggi...
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