domenica 28 giugno 2015

VLOG 72: Incidenti stradali

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Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
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Questa è la mia dashcam, la mia telecamera da cruscotto. Ho preso la mia prima telecamera da cruscotto intorno alla fine del 2011, e da allora non ho più fatto senza. Tra le altre cose, mia madre (anche lei ha la telecamera a bordo dell'auto) grazie al video della telecamera si è salvata da un tentativo di «truffa dello specchietto»: un tizio ha superato la macchina, perché ha visto che c'era mia madre da sola, si messo di lato, si è fatto superare e ha lanciato un sasso o qualcosa per produrre rumore, poi ha inseguito mia madre e ha detto "Guardi che lei mi ha colpito lo specchietto, e se vuole ci mettiamo d'accordo..."
Mia madre gli ha detto: "Non c'è problema! Lei mi lascia il suo numero di telefono e i dati della sua assicurazione, io controllo il video della telecamera e, se dal video si evince che effettivamente le ho colpito lo specchietto, facciamo l'assicurazione e lei avrà il suo risarcimento".
Il signore, capita l'antifona, è scappato.
Quest'idea della telecamera da cruscotto me l'ha lanciata un canale youtube che seguo da moltissimo tempo, perché è un canale che, in qualche modo, insegna come tenere una certa attenzione sulla strada, come mantenersi sempre attenti, sempre vigili.
Naturalmente la maggior diffusione di telecamere da cruscotto non è in Italia, è in Russia: talmente sono diffuse queste telecamere che - se vi ricordate - quando cadde il meteorite su Chelyabinsk, sono uscite decine di video di questo meteorite girate, appunto, dalle telecamere delle auto delle persone in Russia.
Un canale che pubblica spesso delle compilation di incidenti, di situazioni assurde durante la guida e di ciò che succede per le strade della Russia, che vi segnalo sul doobly-doo, è roadfailtube3.
Non vi segnalo un video specifico: vi mettero un link a un  paio di compilation di incidenti, tanto pubblica mediamente ogni due-tre settimane una compilation di 15~20 minuti in cui ci sono svariati incidenti, litigate in strada e situazioni assurde.
È un canale con dei video sicuramente molto crudi, ma che devono lasciare pensare, tanto, perché dimostra una cosa: come sia molto semplice distrarsi, molto semplice non pensare alle precedenze e quanti danni possa fare distrarsi o non pensare alle precedenze. Però c'è anche un problema che riguarda l'argomento del giorno. E il problema è che gli incidenti stradali purtroppo non sono provocati soltanto da distrazione: ci possono essere delle situazioni nelle quali la conformazione stradale può - comunque - favorire gli incidenti stradali.
E l'esempio (credetemi) più calzante qui a Siracusa è un incrocio (che da molti è definito appunto «incrocio maledetto»), vi mostro le foto di Google Street View: l'incrocio che si trova tra via Monteforte, via Francica Nava e via don Luigi Sturzo. C'è un punto con una bassissima visibilità, tanto che quando quest'incrocio ha aperto (con l'apertura di via Francica Nava) ci sono stati nei primi 90 giorni quasi 150 incidenti (c'era un articolo sul giornale che ne parlava, credo 147~148 incidenti). Una media (appunto) era di due, anche tre incidenti ogni giorno. Poi è stato messo il semaforo, anche perché in quell'incrocio, di notte, un ragazzo sullo scooter fu investito ed ucciso. Il semaforo ha funzionato per molto tempo, adesso il semaforo si è guastato (è quasi un mese, forse anche più di un mese che è guasto, ad oggi che sto registrando il vlog) e il 25 giugno (un paio di giorni fa) c'è stato un brutto incidente alle sette di sera, sette meno un quarto: più o meno a quell'ora. Gli incidenti che ci sono a quell'incrocio non sono "due macchine che si danno un bacetto": sono sempre, rigorosamente, due~tre~quattro auto, moto, che comunque sbattono, macchine distrutte, feriti, ambulanze... SEMPRE!
Cioè, perché: sì, influisce la visibilità, ma influisce - purtroppo - anche la guida dei siracusani che è molto "non c'è nessuno: schiacciamo l'acceleratore".
Purtroppo questo è un fattore, ci sono altri fattori, comunque c'è stato quest'incidente intorno alle sette di sera, e la stessa sera, intorno alle dieci c'è stato un altro incidente: quindi non solo veramente due incidenti al giorno, ma nel caso emblematico di giovedì ci sono stati due incidenti in meno di quattro ore. Tutti e due molto gravi (il secondo incidente, alle dieci di sera, è stato un frontale molto brutto).
Considerate che abitando sopra quell'incrocio, ormai da una parte ci abbiamo fatto il callo tutti quanti, dall'altra determiniamo tre tipici incidenti che si capiscono dal rumore.
Il primo, che è l'incidente più classico (come incidente stradale ma, devo dire, meno classico su quell'incrocio) è il classico frenatone di tre~quattro secondi con colpetto finale.
Avete presente, no?
Il *ScreeeeeeekTUNC!*: dal rumore si capisce che c'è stata moltissima frenata, quindi si è lasciato molto copertone in terra, però questa ha influito sulla potenza dell'urto. E sono pochissimi questo tipo d'incidenti.
L'incidente più tipico che c'è in quell'incrocio, che è molto brutto, è il frenatone tremendo, che ti lascia aspettare tre~quattro secondi di frenata con colpo, ma che s'interrompe improvvisamente con un botto molto forte.
Il *ScreBOOOUMM!*: rigorosamente una marea di danni, feriti etc etc... l'incidente delle 19 (delle 18:45) che c'è stato è stato di questo tipo.
E il terzo, quello soprattutto in notturna, che è il più tremendo: alle dieci di sera avevo la finestra aperta (perché siamo a giugno, c'è caldo) e parlavo al telefono con un amico. E nessuna frenata: c'è stato solo... non un botto, un vero e proprio "boato". Un rumore così forte che ha fatto, fondamentalmente, saltare sulla sedia le persone che stavano dentro tutti i palazzi circostanti. È stato un bruttissimo frontale: siamo scesi per vedere se c'era bisogno di soccorrere qualcuno, ci sono state le ambulanze... la solita storia. Ormai è diventato il classico incidente.
Tra l'altro io penso che delle persone che mi seguono su questo canale, di Siracusa, ci sia sicuramente qualcuno che ha avuto un incidente in quell'incrocio, perché fondamentalmente in quell'incrocio il numero di incidenti si è... andato a diminuire nel tempo principalmente perché chi ha già avuto un incidente lì comincia a starci molto più attento quando deve passare in quell'incrocio...
Però, appunto, la visibilità dell'incrocio influisce, però può influire la distrazione, il telefonino, o l'aver bevuto, il livello alcolico, aver assunto sostanze stupefacenti, può influire la velocità, può influire la conformazione stradale...
Ed ecco quindi che vi chiedo due cose.
Prima cosa: dashcam, telecamera sul cruscotto, pensate che sia utile? Che sia uno strumento importante per evitare truffe assicurative e per mettere in evidenza subito chi è passato col rosso, chi ha tagliato la strada, chi ha mancato la precedenza, chi si è distratto etc, senza possibilità di discussione? Badate che sul video della telecamera non si discute...
Oppure pensate che sia una beata fesseria avere la telecamera sul cruscotto, e non ci sono truffe assicurative?
(Uhm: beati voi!)
Oppure, non lo so, se avete una posizione... una via di mezzo? Potete farmela sapere sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
E seconda domanda: vi è mai capitato di avere un incidente? Di rimanere coinvolti in un incidente? Considerate una cosa, che è molto importante: è vero, bisogna evitare la distrazione; è vero, bisogna regolare la velocità; è vero, bisogna avere una guida prudente; è vero... considerate che è sabato mattina, sono le otto e mezza del mattino e io - comunque - percorro strade poco trafficate quando giro questo vlog per evitare le distrazioni. E i tagli che vedete, principalmente, sono quando smetto di parlare del vlog, perché comunque porto l'attenzione sulla strada.
È vero tutto questo, ma è vero che sulla strada non ci siete solo voi: ci sono anche altri utenti, ed è anche vero, quindi, che mentre io percorro la mia strada tranquillamente, di colpo mi può uscire da un incrocio un matto completo, o uno completamente ubriaco mi può venire addosso contromano, e mi si fotocopia sulla macchina. Quindi c'è anche quello: cioè l'influenza sulla possibilità che avvenga un incidente è data da diversi fattori.
E quindi chiedo, appunto: voi siete rimasti coinvolti in un incidente? Vi è capitato di soccorrere qualcuno a seguito di un incidente stradale? Nella vostra città c'è un incrocio come l'«incrocio maledetto» che c'è a Siracusa?
Ditemi quello che ne pensate, come sempre sui commenti oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Bene ragazzi: questo è tutto, come sempre vi ringrazio di essere arrivati fino in fondo, vi ricordo - se questo vlog vi è piaciuto, vi è stato utile, vi ha incuriosito - di fare pollice-in-alto e condividerlo (usando i bottoni che trovate qui sotto) sugli altri social network: su Facebook, su Twitter, dove volete. Vi ricordo - se non l'avete già fatto - di iscrivervi al mio canale: è gratuito, vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto e, inoltre, potreste anche ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Bene ragazzi: questo è tutto, per cui grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

domenica 21 giugno 2015

VLOG 71: Incidenti domestici

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Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
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Viviamo in un mondo in cui, spesso, si sentono nominare alcuni argomenti, come (non so) la borsa, oppure il fracking. Eppure ci sono tantissime persone che, pur sapendo che si parla (per esempio) dell'economia e si parla sempre della borsa, non hanno bene idea di che cosa sia l'argomento in questione.
Ci viene incontro il canale di cui vi parlo oggi, che è "Kurz Gesagt, in a nutshell": trovate il link sul doobly-doo, andate e iscrivetevi, è un canale molto interessante, parla di tutti quegli argomenti che riguardano la società moderna, i fenomeni dell'attualità e come funzionano.
Per esempio il primo video che vi segnalo sul doobly-doo è - appunto - "Come funziona la borsa?" in maniera molto semplificata. Però è molto funzionante: primo video che vi segnalo sul doobly-doo.
Secondo video che vi segnalo è "Fracking: opportunità o pericolo?" che è un video che, finalmente, mette chiarezza su che cos'è il fracking, per quale motivo viene utilizzato e via discorrendo. Secondo video che trovate sul doobly-doo.
E vi lascio un piccolo extra: "Chi ha inventato Internet, e perché?". Terzo video che trovate sul doobly-doo; il canale è Kurz Gesagt in a nutshell: andate e iscrivetevi.
Ok, ho parlato velocemente del canale YouTube di oggi, è il momento di parlare dell'argomento del giorno. Perché vorrei cercare di farlo un po' meno velocemente, perché è un argomento importante: oggi voglio parlarvi di incidenti domestici.
E lo farò con un piccolo esempio: diciamo che oggi voglio fare un po' di pulizie in casa e ho deciso di pulire la sedia più comoda che c'è in tutta la casa (tralasciando il fatto che esiste una cosa che si chiama "Comoda" che si usava una volta per le persone anziane o che avevano problemi di deambulazione; ma questa è un'altra storia); comunque, oltre a utilizzare il famoso *Antico Metodo della Sacra Scuola delle Sette Stelle di Okuto* (ossia: «Mamma! Che gli dai una pulita al bagno?»), cerchiamo di essere delle brave persone di casa, dei bravi uomini di casa, o delle brave donne di casa: insomma cerchiamo di fare il nostro dovere e di andare a pulire.
C'è l'acqua (soprattutto quella che c'è qui a Siracusa, che è molto ricca di calcare): lascia un sacco di incrostazioni... beh! Ci sono degli appositi prodotti che servono a rimuovere le incrostazioni di calcare e a disinfettare il water, quindi si prende un bel prodotto anticalcare, gli si dà... si lascia agire.
E poi, se uno invece vuole il gabinetto bello, bianco, lindo, vuole togliere le macchie di ruggine, è la candeggina, naturalmente, che disinfetta, sbianca...
Eh... però c'ho fretta, guarda: devo andare via subito. Facciamo che metto subito l'anticalcare, gli metto anche la varecchina, così il gabinetto viene bello, pulito, senza incrostazioni di calcare, bianco...
{sospiro incavolato}
Vai a pigliare la varecchina e il tuo prodotto anticalcare e portali davanti al computer.
Vai, vai! Muoviti! T'aspetto: metti in pausa il video, forza!
Vai in bagno, vai nel ripostiglio, prendi i prodotti per la pulizia, l'anticalcare e la varecchina. Pigliali e portali, dai!
Ora fai una cosa che non ha mai fatto nessuno, o quasi: leggi le istruzioni che sono scritte (in piccolo) sulle due etichette. Comincia con la varecchina.
C'è una bella nota, molto importante: 90% delle bottiglie di candeggina, c'è scritto «NON UTILIZZARE ASSIEME AD ALTRI PRODOTTI DI PULIZIA», sul restante 10% c'è scritto: «NON UTILIZZARE ASSIEME AD ALTRI PRODOTTI DI PULIZIA, PERCHÉ A CONTATTO CON SOSTANZE ACIDE LIBERA GAS TOSSICI (CLORO)».
Sugli anticalcare c'è scritto «NON UTILIZZARE MAI ASSIEME AGLI ALTRI PRODOTTI DI PULIZIA»; su alcuni «... SOPRATTUTTO NON MESCOLARE CON LA CANDEGGINA, PERCHÉ PUÒ LIBERARE GAS TOSSICI (CLORO)».
Mescolando una sostanza fortemente acida e una sostanza fortemente basica, quello che si ottiene è acqua e un sale (oltre a tutta una schiumatura, oltre a tutta una serie di cose), quindi non solo mescolando prodotti con la candeggina si ottiene acqua salata: si libera pure cloro, che è un gas tossico.
Che cosa c'entra questo con il discorso degli incidenti domestici? C'entra, perché vi ho appena dimostrato come è facile liberare un gas tossico con semplici prodotti domestici.
Perché quando uno pensa all'incidente domestico, pensa a... «salire sulla scala per pulire il lampadario e cascare dalla scala», quando, purtroppo, la casa che dovrebbe essere uno degli ambienti più sicuri, più tranquilli... cioè, uno si dice "sono tranquillo come se fossi a casa", eppure in casa ci sono tantissimi pericoli, che sono subdoli.
Roberto Cordero, circa un mese fa, in un vlog ci ha raccontato (vi lascio il link sul doobly-doo, se non l'avete visto) che mentre stava cucinando, era in cucina, aveva messo la pentola con l'acqua pronta per bollire sul... non "sul fuoco", sulla cucina elettrica (in America sono molto diffuse, molto più di quelle a gas, perché la corrente elettrica costa meno del gas), quindi sulla cucina elettrica, ha messo la pentola e - improvvisamente - la cucina è esplosa. Una cosa totalmente inaspettata, eppure una cosa che può succedere.
In cucina possono succedere tantissimi incidenti: con l'acqua calda, con i prodotti caldi, e con il gas, con il manico della pentola che viene fuori... ma possono succedere tantissimi altri incidenti: con qualcosa che viene versato per terra, con dell'olio che è caduto...
L'ambiente domestico è un ambiente sicuro, ma è un ambiente sicuro quando si affronta con intelligenza e con attenzione tutta una serie di compiti; so che vi farò venire la paranoia, ma: quanti di voi in cucina tengono un piccolo estintore? Quanti di voi hanno un rilevatore di fumo in cucina? Pensate che in molti posti degli Stati Uniti avere un rilevatore di fumo in casa è obbligatorio, per legge. Devo ammettere che una delle cose che da più fastidio dei rilevatori di fumo è la elevata sensibilità: praticamente se butto qualcosa nella padella che sta friggendo, e non ho acceso l'aspirazione della cappa in modalità "tirati anche la padella e le patatine", probabilmente si metterà a suonare quel coso, perché è molto sensibile.
Però, dico, quanti di voi hanno un estintore in cucina? Quanti di voi sanno che cosa fare se improvvisamente scoppia un incendio? E che cosa fare se c'è un allagamento? Che cosa fare se c'è un terremoto? Che cosa fare per attaccare un quadro, per evitare un incidente domestico?
E se vi tagliate un dito, avete i cerotti e il disinfettante in una cassetta di pronto soccorso? Belli, comodi, pronti e a portata di mano? O avete un cassetto ripieno di farmaci, coi cerotti, i disinfettanti... tutto buttato alla rinfusa?
Sono queste piccole cose che rendono un ambiente domestico un ambiente in cui possono esserci dei rischi.
L'impianto elettrico: vi dilettate di attaccare cavi col nastro adesivo, oppure chiamate un bravo elettricista, quando si tratta di fare qualche connessione?
Le riparazioni? I tubi, l'acqua calda? Avete regolato lo scaldabagno affinché l'acqua calda... generi quell'acqua calda che vi serve, non generi acqua a 700mila gradi? Che tanto ogni volta che dovete aprire l'acqua calda, poi dovete aprire l'acqua fredda per miscelarla perché è impossibile da usare (e - tra l'altro - abbassare la temperatura dello scaldabagno aiuta anche ad abbassare un po' la bolletta energitica). Vedete quante piccole cose?
Voi in casa avete mai considerato quali sono i rischi di incidenti? Di piccoli incidenti o di grandi incidenti? Avete mai preso dei provvedimenti? Avete mai considerato, per esempio, che cosa fare in caso di determinate emergenze? Avete un rilevatore di fumo? Un rilevatore di fughe di gas? Lo provate? O l'avete messo lì e basta? Controllate che l'impianto elettrico è a regime? Attaccate 100mila cose, tra cui - possibilmente - stufe, e cucine e piastre elettriche, e diosolosa che cosa, con una sfilza di doppie spine alla presa dove di solito sta attaccata solo una abat-jour?
Spero di non avervi messo in paranoia, ma vorrei che tutti quanti guardassimo con maggior attenzione l'ambiente domestico, perché (come ripeto) uno dice "mi sento tranquillo come se fossi a casa", ma questo vale se uno effettivamente a casa è tranquillo.
Per cui sui commenti, oppure su Twitter con l'hastag #DdVotr, fatemi un po' sapere se vi sentite tranquilli a casa, se avete messo in opera delle situazioni per evitare incidenti, o per ridurre al minimo il rischio di incidenti, il rischio di ferimenti, in casa...
Fatemi sapere quali sono le cose che avete messo in atto, fatemi sapere se questo video vi è servito a guardare in maniera differente il vostro modo di vivere la casa.
Fatemi sapere se vi è capitato di avere qualche incidente domestico (spero niente di grave!), e fatemi sapere se aver avuto un incidente domestico vi ha fatto capire che ci sono dei rischi, che ci sono delle cose che devono essere guardate sotto un occhio diverso.
Perché tutto è semplice, tutto è tranquillo, tutto fa parte della routine, finché questa routine non rischia di diventare un pericolo per se stessi o per gli altri.
Almeno: questo è quello che penso, e voi? Che cosa ne pensate?
Fatemi sapere anche se pensate che stia dicendo delle immani fesserie, e voi in casa non avete nessun rischio! Come sempre lo spazio sui commenti è libero, come sempre potete interagire con me anche su Twitter (che è il social network che utilizzo più degli altri): trovate - comunque - tutti i link sul doobly-doo.
Bene ragazzi: io sono arrivato in fondo a questo vlog, quindi come sempre vi ricordo, innanzi tutto, se questo vlog vi è stato utile, vi ha permesso di guardare in maniera differente la vostra casa e di prendere dei provvedimenti, ricordate di fare pollice-in-alto e condividere questo vlog con gli amici, condividerlo sugli altri social network.
Se vi sono stato utile vi ricordo di iscrivervi al mio canale: è gratuito, vi farà assumere quel buon profumo di nuovo iscritto e, soprattutto, potreste anche ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Bene ragazzi, questo è tutto, come sempre io vi ringrazio per essere arrivati sino in fondo, per cui: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

domenica 14 giugno 2015

VLOG 70: Il... teddy bear effect

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Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly, il vostro techEHM NO scusate: questo è Diario di Viaggio on the road!
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Sono stato un utente di moltissimi canali YouTube in lingua inglese, poi (piano piano) ho cominciato anche a seguire youtuber italiani. Tra i primi youtuber che ho cominciato a seguire, ce n'è uno - sicuramente - che mi è rimasto nel cuore, ed è lo «Zio».
Lo Zio è Aldo Jones, e trovate il link al suo canale sul doobly-doo, e vi segnalo dei video fatti dallo Zio, tra cui il video più importante, che il 14 ottobre 2011 - secondo me - ha cambiato un po' proprio YouTube: moltissimi adesso imitano lo Zio, ma lui è l'unico e l'originale.
E il video che vi segnalo, del 14 ottobre 2011, è "Ken il Guerriero in otto minuti e mezzo", e NON VI DICO NULLA: andate a guardarlo.
Poi, quando avete finito di guardarlo, date un'occhiata anche (anche se è uscito molto tempo dopo, a marzo 2014: noi poveri nipoti abbiamo dovuto aspettare tantissimo): "Ken il Guerriero 2: la seconda stagione, in sedici minuti e mezzo".
E - se cominciate ad apprezzare lo stile dello Zio, perché non segnalarvi un film che, in realtà, è comico già di suo (perché è della Asylum); comunque: "Sharknado in quattordici minuti e mezzo", terzo video che vi segnalo sul doobly-doo. E piccolo extra: "Sharknado 2 in sedici minuti e mezzo", che però (per motivi logistici) è su Dailymotion (trovate comunque il link sul doobly-doo anche di quello).
Oppure, se volete farvi un'idea di quali sono i video dello Zio in maniera molto veloce, video extra sul doobly-doo: "Il trailer di Jurassic World" visto dallo Zio.
Ripeto: non dico nulla. Lui è Aldo Jones, trovate il link sul doobly-doo, andate e iscrivetevi: è un canale che merita tantissimo, sta facendo una serie di piccoli esperimenti, ci racconta i riassunti delle puntate di alcuni cartoni animati... andate sul suo canale: è veramente... merita, credetemi! Non c'è nulla da aggiungere.
E passiamo all'argomento del giorno. Una leggenda metropolitana, forse con certe basi di verità (di cui adesso vi dirò) narra che nell'anticamera di un docente universitario di matematica fosse presente una scrivania con un orsacchiotto di peluche e un cartello: «Chiunque voglia espormi qualsiasi problema, dubbio o situazione che non riesce a comprendere (riguardante una lezione, riguardante un concetto), prima di poter essere ammesso nel mio ufficio dovrà sedersi a questa scrivania e spiegare, con molta calma e dovizia di particolari, qual è il problema all'orsacchiotto. Se (e solo se) non riuscirete ad avere le idee più chiare, dopo, a quel punto potrete entrare nel mio studio».
È una leggenda, c'è chi la fa "un docente di matematica dell'Università La Sapienza di Roma", c'è chi dice di un docente di Cambridge, che mi sembra più probabile, perché questa cosa degli orsacchiotti di peluche è più tipica dei paesi britannici che di quelli italiani.
Comunque può darsi che sia una leggenda, come può darsi che arrivi qualcuno e mi dica "No, guarda, il mio docente c'aveva *veramente* la scrivania con l'orsacchiotto", perché comunque quando ha cominciato a diffondersi questa «leggenda» è probabile che qualcuno l'abbia presa sul serio, soprattutto conoscendo un fenomeno.
Un fenomeno che si chiama «Teddy Bear Effect», appunto: «Effetto Orsacchiotto (di peluche)».
Sapete cos'è? Tu sei lì, con un amico qualsiasi, hai un problema (di carattere logistico) e non riesci a trovare la soluzione. Allora quello che fai è: chiedere aiuto al tuo amico.
Per chiedergli aiuto gli spieghi qual è il problema che stai avendo e perché non riesci a trovare la soluzione. Ma, seppur pensare ai concetti può generare una situazione che non è lineare, e quindi può dare molti più sfoghi (e molti più sbocchi) e può essere quindi più funzionale, nel momento in cui devi esprimere il problema a parole, nel momento in cui devi parlare, con la voce, a "voce alta" diciamo, devi costruire un concetto lineare. Spessissimo, questo è sufficiente per farti vedere il problema sotto una luce differente, e TROVARE qual è la soluzione.
Nell'ambito sistemistico esiste il detto, appunto, "La verità è dentro di te".
E, per quanto possa sembrare una cosa stupida, in realtà a me - da tecnico informatico - questa cosa è successa decine di volte: mi è capitato più volte (penso che - probabilmente - lo racconterò nella prossima stagione di Vita da Tecnico), ma più volte mi è capitato di clienti che mi telefonano o m'incontrano per strada e mi dicono: "sai, ho questo problema, perché devo fare questo e questo, ho provato a fare così. Ora provo a fare colà, vediamo! Casomai ti faccio sapere com'è andata" beh... va bene....
È questo il punto, no? Praticamente si chiama Effetto Orsacchiotto perché è un dialogo che in realtà è un monologo: cioè l'interlocutore della conversazione non ha nessuna funzione, perché resta lì a guardare in silenzio.
Quindi se a quello che sta esponendo il problema noi togliamo l'interlocutore e gli mettiamo davanti un orsacchiotto di peluche, la situazione non cambia, perché non è l'interlocutore che sta fornendo la soluzione. Per questo si chiama Effetto Orsacchiotto (Teddy Bear Effect): è un termine che mi è piaciuto, naturalmente, per la mia passione (e la mia SCONFINATA collezione) di orsacchiotti, ma anche perché - appunto - facendo il lavoro di tecnico informatico mi è capitato diverse volte di scontrarmi con questa cosa, e quindi sono curioso e vi chiedo: a voi è mai successo di essere una delle due controparti dell'Effetto Orsacchiotto? Cioè di avere un problema, ma del fatto che solo parlare con un amico, con un collega, con un collaboratore, con un professore del problema, vi ha aiutato a trovare la soluzione prima ancora che potesse intervenire l'interlocutore? Oppure vi è capitato di fare da "orsacchiotti" e qualcuno vi dice "senti, sai: c'ho un problema perché se faccio questo e quello, bla bla yada yada... va bene, grazie!" e non avete neanche detto "eh"?
Vi è mai capitato? Raccontatemelo sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Bene ragazzi: un vlog veloce e tranquillo, anche perché - nel frattempo - sto preparando qualcosa di molto più grande (avevo accennato qualcosa nella FAQ dei 300 iscritti): voglio "coinvolgere" il mio lettore e-book e dei libri in questi vlog, quindi restate connessi (stay tuned!) per le novità.
Allora, ragazzi, io come sempre sono arrivato in fondo, vi ricordo - se questo vlog vi è piaciuto - di fare pollice-in-alto; se siete stati l'orsacchiotto di qualcuno (volenti o nolenti) fatemelo sapere sui commenti o su Twitter, e - se non l'avete già fatto - ricordatevi di iscrivervi al mio canale: è gratuito, vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto e - inoltre - potreste anche ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Bene, questo è tutto, per cui, come sempre: grazie per essere arrivati fino in fondo a questo vlog, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

domenica 7 giugno 2015

VLOG 69: Sessualità e prostituzione

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Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
Puntata sessantanove!
UUUUUUUUuuuuuuuuuuuuuuuuuuhhhhhhhhhh:
oggi parliamo di sesso!
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Sì, ma mettete via i rotoli di carta igienica: non parliamo di sesso così... approfonditamente, eh!?
Anni fa, parlando con un cliente, mi disse (in realtà lo immaginavo, ma me lo confermò) dell'esistenza di siti internet dedicati agli incontri tra persone adulte, con i quali si prendeva un "primo contatto" con ragazze (soprattutto dell'est-Europa) che, generalmente, per uno o due mesi l'anno vengono nelle grandi città italiane (ma con «grandi città» non intendo, magari, Roma o Milano e poche altre: bensì principalmente nei capoluoghi di provincia), prendono in affitto un appartamentino per uso "stagionale" (per - appunto - uno o due mesi, tre mesi) e quindi vengono qui in Italia e si prostituiscono utilizzando quell'appartamentino come punto di appoggio.
È una cosa abbastanza risaputa: ne parlò, tempo fa, qualche trasmissione televisiva (tra cui "Le Iene"), e questo avviene sia con ragazze, sia con transessuali, sia con ragazzi, eccetera. Quindi non è una cosa che riguarda specificatamente un sesso (o un orientamento sessuale): riguarda più che altro il concetto di prostituirsi in casa.
Ora, due considerazioni velocissime. La prima considerazione è: personalmente mi trovo fondamentalmente contrario alla mercificazione del corpo umano, all'utilizzo del corpo umano come «bene di marketing», come strumento di marketing. Mi danno un certo fastidio (non eccessivo, ma mi danno comunque fastidio) quelle pubblicità, per esempio, in cui se il prodotto venduto è (non so) una caramella, il prodotto pubblicizzato, e il claim più che sottolineare la caramella, si ferma sulle curve di una possente signorina, magari in costume da bagno, quindi evidenziando più che altro due tette enormi, più che la caramella (o il prodotto in sé).
Dicevo: sono fondamentalmente contrario, considero un'aberrazione la mercificazione del corpo umano, soprattutto del corpo femminile.
Ma sono comunque della posizione che: se l'attrice, se la persona che sta svolgendo questa cosa si trova a proprio agio, gli va benissimo che faccia questa cosa... cavoli! È una sua scelta: liberissima di farlo.
Per quello dico: non sono quel bacchettone che va a dire "sì, va bene, togliete queste pubblicità", ma chi se ne frega! Insomma: siamo tutte persone adulte e vaccinate, ed è questo il punto che deve contare.
Perché quando c'è una persona che decide, liberamente, di prostituirsi, di «vendere il proprio corpo» e non lo fa perché è sottoposta a sfruttamento, perché è sottoposta a minaccia o per una situazione di cui vi vengo a dire fra poco, che comunque è di estrema povertà, di estrema indigenza... ma è una persona che LIBERAMENTE decide di svolgere questo tipo di "lavoro", io non ci vedo nulla di male.
C'è il caso estremo: lo sfruttamento della prostituzione, le persone che vengono appunto, sfruttate per vendere il loro corpo, per foraggiare la criminalità organizzata, ci sono situazioni (e soprattutto in paesi dell'America Latina: s'era segnalato zone del Brasile, Thailandia, eccetera) dove si fa un «turismo sessuale», dove c'è anche una cosa INQUIETANTE che è il turismo sessuale verso minorenni.
Sicuramente questa è quella parte, quell'aberrazione che no: non solo non condivido, ma soprattutto quella dell'ambito del turismo sessuale per minorenni è una cosa non solo da combattere, perché è facile dire "no è sbagliata la prostituzione minorile".
Una trasmissione (sempre, credo, Le Iene, o roba del genere) molto tempo fa fece un servizio in una favela di Rio de Janeiro dove veniva intervistata - a un certo punto - una ragazzina di 14 anni, 15 anni, con un bambino di pochi mesi, che vive con la nonna, il padre in galera, la madre è morta di stenti e la ragazzina che dice: "io sono costretta a prostituirmi per poter andare avanti".
Ed ecco che qui da una parte c'è, sì, il discorso che la prostituzione minorile diventa un reato gravissimo, per cui chi va con questa ragazzina di 14 anni meriterebbe di essere (veramente come diceva Beppe Grillo: «Sì, sì, castrazione chimica: gli sciogliamo le p***e nell'acido!»). Però dall'altra parte c'è anche il disagio enorme che bisogna andare a combattere, perché una ragazzina di 14 anni, 15 anni, tra l'altro pure con un figlio, che campa di stenti, che arriva al punto di dire "no, sono COSTRETTA a prostituirmi perché è la cosa che mi permette di avere del denaro, di poter CAMPARE"... cioè: mi pare evidente che il problema è enorme, e non è solo il problema di dire "eh, la ragazzina si prostituisce", è un problema a livello di politiche sociali che proprio bisogna rivedere in ogni punto, veramente!
Ora, ritorniamo per un attimo alla prostituzione... chiamiamola "legale", cioè non prostitute che vengono sfruttate, non minorenni, parliamo di persone che - liberamente - decidono, umanamente, in piena libertà, di vendere il proprio corpo: la famosa immagine di Bocca di Rosa.
La prostituzione, la presenza così grande di prostituzione, di prostitute (prostituti maschili e anche di trans, di viados e compagnia cantante) naturalmente si diffonde perché sono persone che, al di là del fatto che vendono il loro corpo, si diffonde perché ci sono persone che VANNO a fare sesso a pagamento.
Ora, tra i mammiferi sono pochissime le razze che fanno dell'attività sessuale non solo un'attività riproduttiva ma anche un'attività di mero piacere. Il più importante dei mammiferi (dopo l'uomo) che applica il mero piacere sessuale è il leone, è abbastanza noto. Poi c'è il bonobo che fa... è ampio praticante di masturbazione, ci sono dei comportamenti nei lupi in cui - addirittura - c'è la sodomia come mezzo di controllo del territorio, quindi...
Nell'ambito cristiano l'attività sessuale è propedeutica alla riproduzione e basta. Nell'ambito pastafariano il Mostro Volante di Spaghetti ci ricorda che se avesse voluto che non lo si praticasse, l'avrebbe reso disagevole, ci avrebbe messo delle spine o qualcosa che provocasse dolore.
Quindi i pastafariani, invece, praticano il "ma vivi la tua sessualità come ti pare, e non stare lì ad ascoltare i bacchettoni" nel limite del rispetto degli altri.
E fondamentalmente, nonostante appunto i principi cristiani dell'uso della sessualità esclusivamente come atto propedeutico alla riproduzione, innanzi tutto le prostitute hanno una marea di clienti, e non solo le prostitute: a quanto pare nessuno va a trans o a viados, però stanno sempre pieni di clienti.
Un trans brasiliano alle Iene (o da Marco Berry, mi pare) spiegò che non molti lo vogliono ammettere, però il principio è che chi vuole provare una forma "differente" di piacere va con un altro uomo, perché un uomo sa come far godere un uomo. Una donna può immaginarlo, ma non conosce molto bene quali dovrebbero essere le meccaniche.
Una sana sessualità, invece, può essere sicuramente una valvola di sfogo, e la mia impressione è che il voler essere estremamente puritani, soprattutto nell'ambito familiare, fa sì che moltissime situazioni di disagio si vengano a creare anche all'interno delle famiglie, perché c'è una linea di «tabù» estremamente bassa: ci sono tantissime situazioni che concernono la sessualità che sono considerate tabù anche da persone adulte e vaccinate, che poi va a finire che, possibilmente nell'ambito di coppia, spesso e volentieri la sessualità non è vissuta come un momento... dovrebbe essere, la sessualità nella vita di coppia, anche un interessante «collante» e un modo di creare anche una complicità tra i partner. Almeno: questo è quello che penso, e mi pare che non sia una cosa così campata in aria. Eppure ci sono tantissime situazioni, tantissime famiglie in cui quest'argomento non è vissuto in questo modo, tantissime coppie anche sposate, in cui l'argomento è vissuto con un altissimo livello di tabù.
E si arriva a determinati estremi, veramente, quando potrebbe essere la sessualità, invece ripeto, un modo per scoprirsi complici in tantissime cose, e può essere anche un modo di scaricare la tensione. Invece no: si va a finire che nella coppia l'atto sessuale diventa quel rapporto necessario al fine riproduttivo, e dopo di ché nessuno lo vuole ammettere, ma cani & porci vanno poi a prostitute.
Ed ecco quindi la mia domanda: secondo voi ho ragione io che bisognerebbe, un pochettino, cercare di liberarsi dai tabù e vivere la propria sessualità di coppia in maniera più aperta, in maniera più spontanea e con il piacere della scoperta, della complicità?
Oppure no? Oppure pensate che no: l'attività sessuale debba essere esclusivamente propedeutica alla riproduzione e anche andare a prostitute è una pura aberrazione che porterà all'inferno?
Oppure pensate che debba esserci una via di mezzo?
Non lo so! Fatemi sapere sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Bene ragazzi, questo è tutto, spero di non aver urtato la sensibilità di qualcuno... anzi, in realtà spero di averla urtata, perché spero di aver spinto (e di spingere) a un dialogo costruttivo.
Mi raccomando: non facciamo discussioni buttando fango sulle prostitute o sulle ragazze dell'est perché quei commenti saranno piacevolissimamente tacitati: cerchiamo di costruire una discussione, appunto, costruttiva!
Bene, io ho concluso, quindi come sempre vi ricordo, anzitutto, se questo vlog vi è piaciuto, l'avete apprezzato, di fare pollice-in-alto e di condividerlo con gli amici, condividerlo sugli altri social network. Vi ricordo (se questo vlog vi è piaciuto) se non l'avete già fatto di iscrivervi al mio canale: è gratuito, vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto e potreste anche ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Come sempre vi ringrazio per essere arrivati fino in fondo a questo vlog, per cui grazie, ciao a tutti, e ci vediamo alla prossima!