domenica 7 giugno 2015

VLOG 69: Sessualità e prostituzione



Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
Puntata sessantanove!
UUUUUUUUuuuuuuuuuuuuuuuuuuhhhhhhhhhh:
oggi parliamo di sesso!
[♪♫♪]
Sì, ma mettete via i rotoli di carta igienica: non parliamo di sesso così... approfonditamente, eh!?
Anni fa, parlando con un cliente, mi disse (in realtà lo immaginavo, ma me lo confermò) dell'esistenza di siti internet dedicati agli incontri tra persone adulte, con i quali si prendeva un "primo contatto" con ragazze (soprattutto dell'est-Europa) che, generalmente, per uno o due mesi l'anno vengono nelle grandi città italiane (ma con «grandi città» non intendo, magari, Roma o Milano e poche altre: bensì principalmente nei capoluoghi di provincia), prendono in affitto un appartamentino per uso "stagionale" (per - appunto - uno o due mesi, tre mesi) e quindi vengono qui in Italia e si prostituiscono utilizzando quell'appartamentino come punto di appoggio.
È una cosa abbastanza risaputa: ne parlò, tempo fa, qualche trasmissione televisiva (tra cui "Le Iene"), e questo avviene sia con ragazze, sia con transessuali, sia con ragazzi, eccetera. Quindi non è una cosa che riguarda specificatamente un sesso (o un orientamento sessuale): riguarda più che altro il concetto di prostituirsi in casa.
Ora, due considerazioni velocissime. La prima considerazione è: personalmente mi trovo fondamentalmente contrario alla mercificazione del corpo umano, all'utilizzo del corpo umano come «bene di marketing», come strumento di marketing. Mi danno un certo fastidio (non eccessivo, ma mi danno comunque fastidio) quelle pubblicità, per esempio, in cui se il prodotto venduto è (non so) una caramella, il prodotto pubblicizzato, e il claim più che sottolineare la caramella, si ferma sulle curve di una possente signorina, magari in costume da bagno, quindi evidenziando più che altro due tette enormi, più che la caramella (o il prodotto in sé).
Dicevo: sono fondamentalmente contrario, considero un'aberrazione la mercificazione del corpo umano, soprattutto del corpo femminile.
Ma sono comunque della posizione che: se l'attrice, se la persona che sta svolgendo questa cosa si trova a proprio agio, gli va benissimo che faccia questa cosa... cavoli! È una sua scelta: liberissima di farlo.
Per quello dico: non sono quel bacchettone che va a dire "sì, va bene, togliete queste pubblicità", ma chi se ne frega! Insomma: siamo tutte persone adulte e vaccinate, ed è questo il punto che deve contare.
Perché quando c'è una persona che decide, liberamente, di prostituirsi, di «vendere il proprio corpo» e non lo fa perché è sottoposta a sfruttamento, perché è sottoposta a minaccia o per una situazione di cui vi vengo a dire fra poco, che comunque è di estrema povertà, di estrema indigenza... ma è una persona che LIBERAMENTE decide di svolgere questo tipo di "lavoro", io non ci vedo nulla di male.
C'è il caso estremo: lo sfruttamento della prostituzione, le persone che vengono appunto, sfruttate per vendere il loro corpo, per foraggiare la criminalità organizzata, ci sono situazioni (e soprattutto in paesi dell'America Latina: s'era segnalato zone del Brasile, Thailandia, eccetera) dove si fa un «turismo sessuale», dove c'è anche una cosa INQUIETANTE che è il turismo sessuale verso minorenni.
Sicuramente questa è quella parte, quell'aberrazione che no: non solo non condivido, ma soprattutto quella dell'ambito del turismo sessuale per minorenni è una cosa non solo da combattere, perché è facile dire "no è sbagliata la prostituzione minorile".
Una trasmissione (sempre, credo, Le Iene, o roba del genere) molto tempo fa fece un servizio in una favela di Rio de Janeiro dove veniva intervistata - a un certo punto - una ragazzina di 14 anni, 15 anni, con un bambino di pochi mesi, che vive con la nonna, il padre in galera, la madre è morta di stenti e la ragazzina che dice: "io sono costretta a prostituirmi per poter andare avanti".
Ed ecco che qui da una parte c'è, sì, il discorso che la prostituzione minorile diventa un reato gravissimo, per cui chi va con questa ragazzina di 14 anni meriterebbe di essere (veramente come diceva Beppe Grillo: «Sì, sì, castrazione chimica: gli sciogliamo le p***e nell'acido!»). Però dall'altra parte c'è anche il disagio enorme che bisogna andare a combattere, perché una ragazzina di 14 anni, 15 anni, tra l'altro pure con un figlio, che campa di stenti, che arriva al punto di dire "no, sono COSTRETTA a prostituirmi perché è la cosa che mi permette di avere del denaro, di poter CAMPARE"... cioè: mi pare evidente che il problema è enorme, e non è solo il problema di dire "eh, la ragazzina si prostituisce", è un problema a livello di politiche sociali che proprio bisogna rivedere in ogni punto, veramente!
Ora, ritorniamo per un attimo alla prostituzione... chiamiamola "legale", cioè non prostitute che vengono sfruttate, non minorenni, parliamo di persone che - liberamente - decidono, umanamente, in piena libertà, di vendere il proprio corpo: la famosa immagine di Bocca di Rosa.
La prostituzione, la presenza così grande di prostituzione, di prostitute (prostituti maschili e anche di trans, di viados e compagnia cantante) naturalmente si diffonde perché sono persone che, al di là del fatto che vendono il loro corpo, si diffonde perché ci sono persone che VANNO a fare sesso a pagamento.
Ora, tra i mammiferi sono pochissime le razze che fanno dell'attività sessuale non solo un'attività riproduttiva ma anche un'attività di mero piacere. Il più importante dei mammiferi (dopo l'uomo) che applica il mero piacere sessuale è il leone, è abbastanza noto. Poi c'è il bonobo che fa... è ampio praticante di masturbazione, ci sono dei comportamenti nei lupi in cui - addirittura - c'è la sodomia come mezzo di controllo del territorio, quindi...
Nell'ambito cristiano l'attività sessuale è propedeutica alla riproduzione e basta. Nell'ambito pastafariano il Mostro Volante di Spaghetti ci ricorda che se avesse voluto che non lo si praticasse, l'avrebbe reso disagevole, ci avrebbe messo delle spine o qualcosa che provocasse dolore.
Quindi i pastafariani, invece, praticano il "ma vivi la tua sessualità come ti pare, e non stare lì ad ascoltare i bacchettoni" nel limite del rispetto degli altri.
E fondamentalmente, nonostante appunto i principi cristiani dell'uso della sessualità esclusivamente come atto propedeutico alla riproduzione, innanzi tutto le prostitute hanno una marea di clienti, e non solo le prostitute: a quanto pare nessuno va a trans o a viados, però stanno sempre pieni di clienti.
Un trans brasiliano alle Iene (o da Marco Berry, mi pare) spiegò che non molti lo vogliono ammettere, però il principio è che chi vuole provare una forma "differente" di piacere va con un altro uomo, perché un uomo sa come far godere un uomo. Una donna può immaginarlo, ma non conosce molto bene quali dovrebbero essere le meccaniche.
Una sana sessualità, invece, può essere sicuramente una valvola di sfogo, e la mia impressione è che il voler essere estremamente puritani, soprattutto nell'ambito familiare, fa sì che moltissime situazioni di disagio si vengano a creare anche all'interno delle famiglie, perché c'è una linea di «tabù» estremamente bassa: ci sono tantissime situazioni che concernono la sessualità che sono considerate tabù anche da persone adulte e vaccinate, che poi va a finire che, possibilmente nell'ambito di coppia, spesso e volentieri la sessualità non è vissuta come un momento... dovrebbe essere, la sessualità nella vita di coppia, anche un interessante «collante» e un modo di creare anche una complicità tra i partner. Almeno: questo è quello che penso, e mi pare che non sia una cosa così campata in aria. Eppure ci sono tantissime situazioni, tantissime famiglie in cui quest'argomento non è vissuto in questo modo, tantissime coppie anche sposate, in cui l'argomento è vissuto con un altissimo livello di tabù.
E si arriva a determinati estremi, veramente, quando potrebbe essere la sessualità, invece ripeto, un modo per scoprirsi complici in tantissime cose, e può essere anche un modo di scaricare la tensione. Invece no: si va a finire che nella coppia l'atto sessuale diventa quel rapporto necessario al fine riproduttivo, e dopo di ché nessuno lo vuole ammettere, ma cani & porci vanno poi a prostitute.
Ed ecco quindi la mia domanda: secondo voi ho ragione io che bisognerebbe, un pochettino, cercare di liberarsi dai tabù e vivere la propria sessualità di coppia in maniera più aperta, in maniera più spontanea e con il piacere della scoperta, della complicità?
Oppure no? Oppure pensate che no: l'attività sessuale debba essere esclusivamente propedeutica alla riproduzione e anche andare a prostitute è una pura aberrazione che porterà all'inferno?
Oppure pensate che debba esserci una via di mezzo?
Non lo so! Fatemi sapere sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Bene ragazzi, questo è tutto, spero di non aver urtato la sensibilità di qualcuno... anzi, in realtà spero di averla urtata, perché spero di aver spinto (e di spingere) a un dialogo costruttivo.
Mi raccomando: non facciamo discussioni buttando fango sulle prostitute o sulle ragazze dell'est perché quei commenti saranno piacevolissimamente tacitati: cerchiamo di costruire una discussione, appunto, costruttiva!
Bene, io ho concluso, quindi come sempre vi ricordo, anzitutto, se questo vlog vi è piaciuto, l'avete apprezzato, di fare pollice-in-alto e di condividerlo con gli amici, condividerlo sugli altri social network. Vi ricordo (se questo vlog vi è piaciuto) se non l'avete già fatto di iscrivervi al mio canale: è gratuito, vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto e potreste anche ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Come sempre vi ringrazio per essere arrivati fino in fondo a questo vlog, per cui grazie, ciao a tutti, e ci vediamo alla prossima!

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