domenica 5 luglio 2015

VLOG 73: Incidenti con... armi da fuoco



Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
[♪♫♪]
Buon quattro luglio a tutti: Festa dell'Indipendenza!
Beh, sì: in effetti è dell'Indipendenza degli Stati Uniti, ma dato che importiamo una marea di feste qui in Europa, prima o poi sono sicuro che importeremo anche questa.
Festa dell'indipendenza dal Regno Britannico per gli Stati Uniti, e... a Roswell, nel Nuovo Messico, anche dell'indipendenza dagli extraterrestri, quindi: questa sera si festeggia! Ci saranno grigliate, ci saranno parate, a Roswell ci saranno palloncini a forma di extraterrestri e, probabilmente fuochi d'artificio verdi (come in Tommyknockers).
Ma voglio parlare comunque di Stati Uniti, oggi, anche se in realtà il discorso è un pochino più generale e ha a che fare con quasi tutto il mondo.
Oggi vi parlo di armi, di incidenti con le armi. Gli Stati Uniti sono il posto in cui, veramente, c'è la più grossa quantità di armi pro-capite nel mondo civilizzato (se poi escludiamo, non lo so: posti come... i terroristi dell'ISIS che, probabilmente, hanno più armi degli americani, ma dico: seriamente probabilmente!) visto che comunque in America personaggi come Burt Gummer (di Tremors) sembra che siano molto più diffusi di quanto si possa immaginare.
E ora il punto di cui vi voglio parlare è questo: gli incidenti con le armi. Quando si parla di armi da fuoco e di incidenti, principalmente uno s'immagina "Beh sì: parte un colpo e ferisce (o uccide) qualcuno", come il colpo (o la raffica di mitra) che è partita a una bambina di nove anni in Arizona, che ha ferito mortalmente il proprio "trainer".
E tralasciamo che la bambina di nove anni era in un poligono di tiro, ma lo tralasciamo perché adesso, in Arizona, per legge bisogna avere dodici anni per entrare in un poligono di tiro. [sospiro]
Io ho un onore: sino ad oggi non ho utilizzato nessuna arma da fuoco. È un onore molto particolare perché, tra i maschi italiani della mia generazione, per quanto possa sembrarvi, a prima vista «stupida» questa dichiarazione (non ho mai usato un'arma da fuoco), invece è una cosa relativamente rara. Perché tutti i maschi italiani della mia generazione sono stati obbligati a svolgere la «naja»: il servizio di leva obbligatorio. E io ho svolto il servizio di leva obbligatorio, solo che non ho fatto il servizio militare, bensì ho fatto il servizio sostitutivo civile. E infatti della mia generazione (dei maschi italiani della mia generazione) moltissimi a 18-19-20 anni (età massima 24 anni, per i vari rinvii), moltissimi italiani (almeno della mia generazione) hanno avuto il primo incontro con le armi da fuoco. Che può essere vissuto in molti modi: io alla fine ho vissuto il mio «servire lo Stato Italiano» in maniera non armata, c'è chi ha voluto servire lo Stato Italiano in maniera armata, chiuso la parentesi del servizio militare e basta, c'è chi - successivamente invece - ha avuto un altro modo di rapportarsi con le armi: per via del lavoro, perché - magari - è entrato nelle Forze dell'Ordine, o perché è una guardia particolare giurata, o perché è un (non so)... fa comunque un lavoro che lo costringe ad essere armato (e non parlo di rapinatori di banche!) ma per esempio un gioielliere, una "categoria a rischio" che ha un porto d'armi.
Oppure semplicemente ci sono persone che praticano l'attività della caccia.
Gli incidenti con le armi: come dicevo, principalmente uno quando immagina un incidente con un'arma da fuoco, immagina soprattutto che «parta un colpo accidentalmente», ma in realtà dobbiamo considerare l'arma come una macchina, e una macchina può fallire in più modi. L'arma può fallire perché - appunto - può partire accidentalmente un colpo, ma può fallire perché può incepparsi, perché può bloccarsi la canna, potrebbe esplodere l'arma per un problema nella cartuccia o di qualunque altro genere.
E in questo una delle cose che interviene, nella sicurezza dell'arma, è la sua manutenzione e l'uso che se ne fa.
È vero il detto "non sono le armi che uccidono, sono le persone che hanno le armi che uccidono" ma molto relativamente, perché purtroppo di moltissime cose non è la cosa in sé che uccide: anche la mia automobile, guidando correttamente, non uccide nessuno. Ma se io mi metto a guidare come un pazzo a 300km/h in città, stirando tutti i pedoni che incontro, è ovvio che la mia auto diventa un'arma.
La sicurezza è data da tanti fattori; ora: ci sono delle figure che sono gli «esperti della sicurezza delle armi», gli esperti delle armi. E ci sono delle persone che PENSANO di essere esperte nell'uso delle armi, ma purtroppo la grande differenza tra chi DICE di essere un esperto di armi, e chi È un esperto di armi, spesso è una GRANDE DIFFERENZA, che appunto c'è e si vede.
Perché chi dice di essere un esperto di armi, spessissimo si dimostra - purtroppo - un completo DECEREBRATO che sicuramente quanto prima rimarrà coinvolto in un grave incidente con un'arma da fuoco.
E mi riferisco soprattutto a quei tantissimi americani che hanno un poligono di tiro in casa, che permettono a bambini (BAMBINI!) di operare con delle armi da fuoco, a CINQUE ANNI! Non sai leggere e scrivere, ma sai caricare una nove millimetri?
The Amazing Atheist, parlando dell'incidente in Arizona (avevo linkato quel video in quel vlog) aveva citato l'intervista appunto a un decerebrato della lobby delle armi (o comunque della categoria di americani che dormono abbracciando un fucile a guisa di orsacchiotto di peluche!) che (e SPERO CHE SIA FALSO, anche se *temo* che non sia così...) sin da quando era "in fasce" suo padre... quando aveva pochi mesi suo padre gli prendeva la manina e col ditino gli faceva tirare il grilletto del fucile!
C'è questa cultura, e chi ha questa cultura prima o poi farà un danno. Ed è un dato di fatto: le statistiche parlano da sole.
Gli esperti di armi (veri!) sanno che prima o poi rimarranno coinvolti in un incidente, che potrebbe essere provocato dalla disattenzione dei «passaggi di sicurezza», ma potrebbe essere provocato anche dal fallimento dell'arma in sé. Essere consapevole, e applicare una serie di regole, non cancella il rischio di incidente, ma lo riduce molto sensibilmente.
Quando si considera che quello che si ha davanti non è un giocattolo, ma un'arma, diventa tutto molto più evidente.
Ora, io sono - da obiettore di coscienza - contrario all'uso delle armi e favorevole a controlli e tecnologie mirate per rendere virtualmente impossibile, e comunque estremamente complesso, e legislativamente pesantissimo, l'abuso delle armi: limitazioni! Non è possibile che uno possa avere in casa 700mila fucili, pistole, proiettili, granate... Eh Oh!?!
Ecco quindi che vi chiedo: voi che cosa ne pensate? Siete d'accordo con me che bisogna avere delle normative estremamente restrittive sulle armi da fuoco? Oppure pensate che mi sbagli o che in tutto il mondo dovrebbe esserci una cosa, come in America, che tutti devono poter avere un'arma da fuoco? In certi Stati addirittura (degli Stati Uniti) basta essere residente in quello Stato, non c'è bisogno di chiedere il porto d'armi: se sei residente hai diritto, in qualsiasi momento, a entrare in armeria e comprarti un'arma da fuoco (una pistola o un fucile) per difesa personale.
Pensate che si debba arrivare a questo livello?
Oppure no? Oppure pensate che sì, effettivamente sia il caso (non solo in America) di applicare delle normative estremamente restrittive e di poter sfruttare sempre determinate tecnologie?
Oppure avete altre posizioni? Non lo so: fatemelo sapere sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Se avete il porto d'armi, avete una licenza di caccia e avete una posizione specifica, che dovrebbe essere differente per quanto concerne la caccia, rispetto all'attività sportive... non lo so: se fate le guardie giurate e pensate... conosco gente che ha il porto d'armi, ed eppure la pensa come me, quindi non lo so: fatemi un po' sapere sui commenti, su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Ragazzi: so che è un argomento abbastanza complesso e negli Stati Uniti è un argomento che ogni volta genera ogni genere di discussione, e vi chiedo quindi, comunque, di restare pacati sui commenti.
Bene ragazzi: questo è tutto, io come sempre vi ringrazio per essere arrivati fino in fondo a questo vlog.
Vi ricordo, se questo vlog vi è piaciuto, vi ha incuriosito, se l'argomento vi ha stuzzicato, di fare pollice-in-alto e condividerlo con gli amici, condividerlo sugli altri social network (trovate tutti i bottoni di condivisione sotto il video).
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Di nuovo (e come sempre) grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

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