domenica 27 settembre 2015

VLOG 85: Giochi da tavolo

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road
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Mia nonna soffriva di angina-pectoris, per ridurre la pressione al cuore e la pressione sui vasi sanguigni utilizzava una cintura di esplosivo con 2kg di nitroglicerina...
Ehm, no, aspetta: non era PER mille, era DIVISO mille!
Scusatemi: un cerotto con 2mg di nitroglicerina. Perché, come ben sapete, la nitroglicerina è un esplosivo ottimo per aprire buchi (GRANDI COSÌ!) eventualmente nella roccia, ma soprattutto per far allargare (GRANDI COSÌ!) i vasi sanguigni e, credetemi: funzionava! Un paio di volte che ho buttato via il cerotto che aveva tenuto tutta la notte, per averlo sfiorato leggermente mi ha *pulsato* il dito per una buona mezzora.
Perché vi dico questo? Perché - come ho detto - io ho sbagliato le quantità (dal kilogrammo al milligrammo... caspita: alla faccia dell'errore!) e perché «#qualità vs #quantità» è il primo video (che vi segnalo sul doobly-doo e sulla scheda) del canale di Andrea Sacchi "Science please!".
Ve lo segnalo per due buoni motivi: il primo buon motivo è che è un canale che merita tantissimo, che parla di scienza, parla in maniera corretta e ben studiata di scienza: non fa quello che faccio io, che è "fare quattro chiacchiere in libertà a bordo della mia auto", e quindi vi invito ad andare subito a iscrivervi. Vi lascio anche il link al suo canale sul doobly-doo e sulla scheda anche quello (e sto indicando la scheda di qua. Probabilmente YouTube poi cambierà posizione, comunque) così potrete interagire anche col dispositivo mobile.
«#Qualità vs #Quantità» non parla - ovviamente - di esplosivi: parliamo in questo caso dell'argomento "alimentare", di quelli che sono i cibi, di quelli che sono, in certi casi, i veleni, le tossine. È un video molto interessante - vi ripeto - è il primo video che trovate sul doobly-doo e sulla scheda.
E secondo video che vi segnalo: «Cos'è esattamente un meme? E cosa c'entra la genetica?» aiuta a togliere certe curiosità. Di nuovo trovate il video linkato sulla scheda e sul doobly-doo (se non potete accedere alla scheda, o se preferite comunque leggere la descrizione).
E infine vi segnalo, visto che sono dei video molto gustosi perché non parlare del gusto? Quindi: «La chimica del gusto: che sapore hanno le molecole?», terzo video segnalato sempre sul doobly-doo e sulla scheda.
E quindi ripeto: mostriamo un po' di karma positivo al suo canale, andate e iscrivetevi, guardate i suoi video; c'è anche una cosa che sta facendo, che ha cominciato (Andrea: aspetto che la finisci, perché voglio metterla in pratica) che è la ricetta dell'idromele. E io, da orso, sono ghiotto di miele e derivati, per cui aspetto che finisca: per ora c'è solo la prima parte.
Bene, lui era Andrea Sacchi, il canale era "Science please!", passiamo all'argomento del giorno e rimaniamo un po' "in gioco". Perché magari è una serata tra amici, un bell'incontro, qualcosa per passare il tempo che non sia "stare sul divano davanti alla televisione". Magari uno immagina: "Ok, una bella partita a scacchi". Non con me: io a scacchi sono una frana completa, so come si muovono i pezzi sulla scacchiera, punto! Molte mie partite di scacchi sono finite per abbandono alla prima mossa, perché VERAMENTE sono talmente pietoso che c'è gente che riuscirebbe a fare scacco matto su di me solo mettendo i pezzi sulla scacchiera, per cui...
Però in compenso la mia piccola "vendetta personale" è che per tantissimi anni ho giocato a Othello (o Reversi, a seconda della parte del mondo in cui vi trovate), che è un gioco completamente diverso dagli scacchi, perché negli scacchi c'è una strategia che bisogna considerare già dall'apertura, nell'Othello le aperture sono simmetriche e sono ben poche, quindi la strategia viene - diciamo - durante il gioco e ci possono essere sacrifici fatti a scopi più intelligenti, delle strategie fisse e quindi sicuramente è un gioco molto particolare, molto diverso dagli scacchi, ma un gioco che mi ha riempito le serate: contro il computer, contro altri giocatori... è un gioco che mi stimola.
Ma, al di là dei classici giochi su scacchiera, su Othelliera, su - non so - sulla "tavola da gioco", come anche il Go o, non so, gli scacchi cinesi, la dama e via discorrendo; oltre a quelli, ci sono tutta una serie di classici giochi "da tavolo" che possono riempire una serata tra amici, dal Monopoly, a Risiko!, a (non so) Trivial Pursuit.
C'è quel gioco in cui bisogna far capire al proprio compagno una "parola segreta" disegnando qualcosa su un foglio di carta. E siamo a posto, perché l'ultima volta che l'ho fatto... cioè: devi fare capire 'sta parola. «Ragazzi... ma come faccio? Io non... a disegnare? Non so fare la "O" col bicchiere!» e il mio compagno mi fa: «Aspetta, ti do una mano!», prende il bicchiere. Lo guardo e gli faccio: «Ecco. A posto. Cioè, mo' facciamo Gianni e Pinotto! Dovevo fare... ti dico che non fare la "O" col bicchiere, mi pigli il bicchiere per fare la "O" e mi pigli il bicchiere QUADRATO!»
Vedete come è facile, comunque, divertirsi una serata, magari facendo un gioco da tavolo?
Però ci sono quelle situazioni in cui il gioco da tavolo diventa una guerra. Non nel senso, magari, dice: quella partita a Risiko! (che *giustamente* è una guerra): tralasciando - appunto - giochi *veramente* di guerra, c'è in realtà, o ci può essere, quella cosa in cui attorno a un gioco da tavolo crescono (non so) lotte, discussioni, litigi...
Ma voi che cosa ne pensate? Secondo voi un bel gioco da tavolo, anche una semplice partita a scacchi, magari una partita a scacchi se si è in due ma, quando si è in più persone, un gioco a squadre, o un gioco a Monopoly, una partita a Risiko!, qualcosa del genere... può essere un modo di passare una serata in compagnia divertendosi e rilassandosi?
Oppure no? Oppure è una cosa noiosa? È una cosa che porta - comunque - a litigi (a discussioni) e magari ci sono altri modi di passare una serata in compagnia?
Magari considerate quella classica serata che uno dice «non possiamo uscire e andare a spasso» perché fuori, non so, diluvia.
Fatemelo un po' sapere sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Bene ragazzi, siamo arrivati in fondo a questo vlog, quindi io vi ringrazio per essere arrivati sino in fondo, vi ricordo - se questo vlog vi è piaciuto, se giocate a giochi da tavolo, di fare pollice-in-alto e condividere questo vlog sugli altri social network (se siete su dispositivo mobile, potete condividere questo vlog anche su Whatsapp). Vi ricordo - se non l'avete già fatto - di iscrivervi al mio canale: è gratuito, vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto che ci piace così tanto e, soprattutto, dovreste ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Bene, questo è tutto quindi, come sempre, grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

domenica 20 settembre 2015

VLOG 84: Diciotto curiosità per il... 18 settembre ^_^

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly, questo è Diario di Viaggio on the road, l'altro ieri è stato il mio compleanno e NO: stavolta niente orsacchiotto col palloncino, ma più che altro perché - in realtà - sto girando questo vlog *una settimana prima* del mio compleanno.
Per cui non perdiamo altro tempo e «let's get started!»
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Alla live del mio compleanno di venerdì sera (che non ho ancora deciso se cancellare o meno: se non l'ho cancellata la troverete sul doobly-doo, sulla scheda e nella playlist "Live, collab e community". Se l'ho cancellata non la troverete, mi dispiace: vuol dire che è venuta troppo lunga); dicevo: in quella live ho sviluppato ed espresso trentanove curiosità sui miei 39 anni. Dato che il mio compleanno è il 18 settembre, oggi voglio completare questa storia con altre "diciotto curiosità" che riguardano il mio compleanno del 18 settembre.
Quindi ecco a voi altre 18 curiosità (che questa volta rimangono e non vengono cancellate, oppure si aggiungono alle 39 della live che ho lasciato linkata sul doobly-doo).
#1: Prima di entrare su YouTube, io ero un blogger. E prima di essere un blogger, io... virtualmente ero un blogger! Perché praticamente stalkeravo i miei amici, mandando loro delle e-mail in cui raccontavo le cose che mi erano successe (non tanto la mia giornata: «oggi è stata così e cosà», quanto proprio le cose più "importanti": scrivevo veramente degli articoli che condividevo con tutti quanti). Per esempio dopo l'incidente ferroviario di Rometta Marea, come rimasi amareggiato del fatto che Francesco Rutelli alla fine non era venuto alla stazione di Siracusa.
#2: Quando andavo a scuola, la scuola cominciava tra il 20 e il 30 di settembre. Praticamente tutti gli anni, e quindi io non sono mai stato in grado di festeggiare un mio compleanno con i compagni di scuola. In realtà no, c'è stata *UNA* volta che la scuola è cominciata il 17 (o il 16) settembre: è stato l'unico anno (credo che andassi alle elementari) in cui ho potuto festeggiare il compleanno con i miei compagni di classe.
#3: (L'ho raccontata anche in "Vita da Tecnico") Se vado al mare, in una spiaggia di Siracusa, mi trovo tutti i miei clienti qui. E in realtà è stato un problema abbastanza grosso per molto tempo, perché mi dava fastidio incontrare i clienti, che la domenica mi chiedevano, problemi dei loro computer eccetera. E io, per moltissimo tempo (per quasi otto-nove anni) in estate, a Siracusa, non andavo al mare! Finché non ho deciso di fare tutta la strada e andarmene a Marzamemi.
#4: Nonostante sia uno youtuber, e nonostante abbia fatto tantissime presentazioni e dibattiti pubblici, io sono una persona tremendamente timida!
#5: Nel 2006 a Siracusa, con il Linux User Group organizzammo il Linux Day. In quell'occasione dovevamo fare una serie di conferenze, e molti ragazzi erano preoccupati del parlare a contatto con il pubblico, quindi tutti loro parlavano a voce abbastanza bassa, e il tecnico non faceva altro che alzare il volume del microfono. Quando finalmente passarono il microfono a me, la prima cosa che dissi alla sala fu, ovviamente: «Buonasera a tutti!» e il tecnico si fece una corsa per abbassare il volume, perché avevo stonato tutti quanti...
#6: Il mio primo modem è stato un Hayes a 1200 baud. Milleduecento baud: significa 1200 bit al secondo. Sì, ragazzi: BIT al secondo. Pensate che io adesso, in ufficio, ho una connessione a 30 megabit, TRENTA MEGABIT, trenta MILIONI di bit, cioè MIGLIAIA di volte più veloce del mio primo modem.
#7: La prima volta che sono stato allo SMAU di Milano, ho assistito - tra le altre cose - alla presentazione di una stampante a sublimazione su carta A0. Il prototipo improvvisamente, durante la presentazione si bloccò e - tra l'ilarità generale - cominciò a fumare.
#8: Come ho già raccontato nella live, sono andato a vedere i fuochi d'artificio della Notte di Fiaba, per due volte, con l'orsacchiotto Simon nello zaino. In realtà, poi, con l'orsacchiotto Simon sono andato a vedere altre volte i fuochi d'artificio (in altri posti), e devo dire che in realtà è stato proprio Simon a farmi riscoprire il piacere di andare in un luogo panoramico a guardare i fuochi d'artificio.
#9: Un 17 settembre di alcuni anni fa eravamo a casa di amici e stavamo parlando del più e del meno. A un certo punto: «Ragazzi, è mezzanotte e due minuti. Virtualmente è il mio compleanno...» e la padrona di casa subito disse: «Ah, no: dobbiamo festeggiare! Brindiamo subito col caffè», fece il caffè e abbiamo "brindato" tutti assieme. È stata una cosa molto estemporanea, molto spontanea ed è stata una cosa molto divertente, che mi ricordo ancora con veramente grandissimo piacere.
#10: Una sera in un pub con un gruppo di amici, parlando del più e del meno davanti a una birra, ci ritrovammo improvvisamente a discutere della telefonia internazionale. E in poco tempo (non mi ricordo, né ho idea esattamente di COME) la discussione andò a finire sul motivo per cui il satellite ha un ritardo. E questa discussione andò avanti facendo calcoli algebrici abbastanza complessi su una tovaglietta del pub, e con una discussione proprio su calcoli matematici, talmente complessa che a un certo punto mi resi conto che in tutto il pub tutti si erano zittiti e stavano guardando noi. La tovaglietta, ripiena di calcoli, schemi e disegni, è ancora conservata da uno dei nostri amici.
#11: Ho sempre detto che adoro gli animali, e che spesso questo sentimento è ricambiato. Bene: una volta il cane di un amico, che non mi aveva MAI visto, appena mi vide da lontano, venne di corsa, mi "accolse", mi fece un sacco di feste, si fece accarezzare e il mio amico mi guardò sconvolto e mi disse: «È la prima volta che questo cane vede una persona sconosciuta e non va a nascondersi».
#12: Fino a quando ho avuto 26 anni, molti miei amici erano più grandi di me: trovavo i miei coetanei estremamente puerili. Il bello è che molte persone che hanno fanno il mio percorso e hanno cominciato a lavorare da giovani, la pensavano come me, e anche loro avevano amici più grandi di me.
#13 (che porta anche jella): Parliamo dell'incrocio sotto casa mia. Quando fu aperto e non c'era ancora il semaforo, c'erano talmente tanti incidenti che una volta arrivai a chiamare il 113 e dissi: «Senta: non so se le devo dire che c'è stato un incidente in via Monteforte con l'incrocio di via Francica Nava, che ci sono dei feriti, che mi deve mandare le ambulanze e anche i vigili del fuoco, perché forse c'è una persona bloccata in una macchina. O se le devo dire "il solito, grazie" e mi capisce lo stesso!»
E se pensate che questo sia sarcasmo fuori luogo, provate a immaginare la mia faccia quando l'operatore del 113 mi rispose: «Di nuovo? Ce n'è stato uno stamattina!»
#14: La mia prima telecamera è stata una Sony Handycam Vision Video8 (8mm), e nonostante la "bassa qualità" dell'immagine, in realtà aveva una qualità superiore a molte videocamere VHS che c'erano in quel periodo. Inoltre era una "compatta".
#15: Avrete notato che sopra il mio letto ci sono tre mensole piene di orsacchiotti di peluche. Tempo fa ci fu una scossa di terremoto, in Grecia, talmente forte che arrivò a sentirsi fino in Sicilia. E il bello è che mentre c'era questa scossa di terremoto (a capo di mattina) io mi svegliai, ebbi l'impressione - appunto - della scossa di terremoto e all'improvviso mi caddero addosso una decina di orsacchiotti, svegliandomi del tutto, anche perché ero da solo a casa e non me l'aspettavo. Però a un corso di protezione civile in cui parlavamo proprio del rischio legato, per esempio, a molte famiglie che hanno un crocifisso di marmo da 8kg sopra il letto, io dissi: «Beh, al massimo a me cascano addosso gli orsacchiotti!»
#16: In un centro commerciale con un amico: «Cavoli! Ti ricordi quel film, "L'occhio nel triangolo", ma con i nazisti che camminavano sott'acqua, c'aveva fatto anche una parodia sui Simpson... ma chissà che fine ha fatto quel film». Bene, quel giorno lo trovammo nel cestone a €1,99 e l'abbiamo comprato sia io che il mio amico.
#17: Le linee telefoniche funzionano elettricamente. Generalmente c'è una tensione di circa 48 volt sulla linea portante, che diventano 60 volt in corrente alternata (due fasi alternate) quando squilla il telefono, e però si abbassa a 6 volt quando si apre la conversazione. Bene, ho preso *diverse volte* la scossa sulle linee telefoniche: dà fastidio, ma non è proprio "dolorosa" (sulla ISDN, che son 110 volt, invece fa proprio male). Però a Catania c'era un collega che era diventato famoso perché per cercare i guasti, si leccava il dito e lo appoggiava sulle morsettiere, sino a quando... «Ou: qui non prendo la scossa! Questa è guasta»
Bene ragazzi: queste erano le curiosità, vi prometto che da domenica prossima ricominciamo con i vlog classici, ricominciamo a parlare degli argomenti classici, per il momento vi ricordo, se questo vlog vi è piaciuto, di fare pollice-in-alto e di condividerlo con gli amici, e di iscrivervi al canale se non l'avete già fatto.
Ragazzi vi ringrazio per essere arrivati fino in fondo a questo vlog, per cui - come sempre - grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!
E adesso so benissimo che cosa state pensando:
«Eh, ma Grizzly: hai detto diciotto curiosità, queste sono solo diciassette!»
E tranquilli, ecco la diciottesima: ha sempre a che fare con la scossa. Siamo a bordo di un'auto.
Quando scendete dalla macchina, voi toccate la parte metallica dell'auto e prendete la scossa? Beh, sì: succede (credo) al 100% delle persone che guidano!
Per cui la 18ma curiosità è un trucco: quando scendete dall'auto, aprite lo sportello, appoggiate il dito su una parte metallica, tenete la parte metallica dello sportello e scendete. Niente più scossa.
Bene, se questo consiglio vi è servito, ricordatevi di fare pollice-in-alto, e noi ci vediamo domenica prossima.

domenica 13 settembre 2015

VLOG 83: Fantasmi

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
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L'argomento del giorno di oggi è tale che avrei potuto, forse, trattarlo per il giorno di Halloween, ma per Halloween ho qualcos'altro in mente, quindi per il momento lasciamo stare e, prima di parlare dell'argomento di oggi, vi presento un canale youtube.
Il canale YouTube di oggi ha a che fare con l'argomento del giorno, perché è un canale che tratta di misteri, di fenomeni paranormali, di argomenti inquietanti. Il canale è D. Thecnocaos, trovate il link del canale sul doobly-doo: vi segnalo tre video che ho trovato particolarmente interessanti.
Innanzi tutto il primo è, certamente, a tema con l'argomento di oggi: "Le cinque fotografie di fantasmi più inquietanti"; ora, farò anche una veloce parentesi, ma la farò dopo.
Intanto andiamo avanti e vi segnalo anche un secondo video che è "I cinque posti più inquietanti della Terra": in questo caso non parliamo, necessariamente, di paranormale, ma anche di situazioni che hanno una storia alle spalle molto complessa. Pensate, per esempio, alla città di Pripyat, in Ucraina (vicino alla centrale nucleare di Chernobyl).
E come terzo video vi segnalo "L'uomo che ha visto l'inferno", ossia l'inquietante storia (non si sa bene se è una storia o una creepypasta) di Clifford Hoyt. Terzo video che trovate linkato sul doobly-doo.
Il canale è D. Thecnocaos, vi lascio il link al canale e ai video sia sul doobly-doo, sia sulla scheda. Andate, visitate il canale: è molto interessante, i video sono ben curati, e quindi merita tantissimo, secondo me.
E passiamo quindi all'argomento del giorno. Allora, innanzi tutto una breve parentesi, quella che accennavo poco fa: io - fondamentalmente - essendo ateo non credo nella vita dopo la morte. Sono particolarmente scettico nell'ambito del discorso "spiriti, fantasmi, demonologia, eccetera". Soprattutto nella considerazione che, per quanto parliamo (per esempio, non so) di esorcismi, è interessante notare come spesso la necessità di un esorcismo abbia a che fare con l'invasione di uno "spirito maligno"... guardacaso questo spirito maligno può essere combattuto, per l'appunto, dalla religione che è più diffusa in quell'area geografica: quindi nella zona europea ci sono, magari, molti esorcismi cristiani. Mentre - non so - in India magari sono molto diffusi degli esorcismi induisti, contro degli spiriti induisti...
Quindi ecco che tendo ad essere particolarmente scettico. Però voglio raccontarvi una breve storia: è una cosa che mi è successa personalmente in passato.
Il mio ufficio, quello dove ho attualmente la sede della mia azienda, è un locale commerciale che ho acquistato (con un mutuo anche pesantissimo) alcuni anni fa. Ho due ambienti separati: il laboratorio e il... l'ufficio, il "punto di accoglienza del pubblico", e questo ufficio...
Insomma: ho acquisito il locale, ho fatto i lavori, ho realizzato il mio ufficio e, essendoci il soppalco, c'è una scala. C'era una scaletta di legno appoggiata lì, abbiamo - con l'amico muratore - progettato e costruito una scala un po' particolare, un tantinello ripida, perché sale di due metri e qualcosa in circa altrettanti due metri di larghezza, quindi è una scala pressoché a 45 gradi.
Mia nonna (la mia nonna paterna) che è stata qualche volta dentro l'ufficio (ha visitato l'ufficio) non è mai stata in grado di vedere il laboratorio, perché in passato aveva subito due incidenti, nei quali si era fratturata una volta un femore, e la volta dopo l'altro femore: aveva subito gli interventi di ricostruzione, i chiodi etc etc.
Il problema è che aveva dei problemi di deambulazione, era malferma sulle gambe, gli veniva una fatica tremenda fare pochi scalini: persino lo scalino del marciapiede davanti alla porta di casa l'affaticava, quindi non è mai potuta salire in laboratorio perché dover fare quella decina di scalini abbastanza ripidi sarebbe stata una cosa molto pesante.
Mia nonna è venuta a mancare. Dopo - comunque - molto tempo che, obiettivamente, non stavo nemmeno pensando a lei in quei giorni, stavo facendo dei lavori, stavo sistemando un pochino le cose in ufficio. Una mattina salgo in laboratorio e, mentre salgo, noto per terra (finite le scale, sul pavimento del laboratorio) un braccialetto.
Un braccialetto semplice, uno - in realtà - di questi braccialetti proprio da mercato (no?): non un bracciale d'oro o un bracciale d'argento, era un braccialetto con delle pietre, degli ossi di oliva, delle pietre colorate... una cosa anche un po' kitch che era stata regalata a mia nonna qualche anno fa, da un'amica: forse un ricordo di Chianciano, o un ricordo di Peschiera sul Garda: una fesseriola, no?
E mi ricordo questo bracciale molto bene, perché - al di là di essere una fesseriola (era, sì, carino) - ma aveva un gancio (per chiuderlo intorno al polso: era un laccetto con un gancio)... aveva un gancio che era di una scomodità pazzesca: praticamente chiuderselo da solo, utilizzando la mano "opposta" al polso era pressoché IMPOSSIBILE! BIsognava poggiarsi, tirare... una cosa incredibile. E quindi aveva rigorosamente bisogno di una mano per allacciare questo braccialetto, e anche quando io le davo una mano ad allacciare questo braccialetto, comunque era di una scomodità pazzesca questo gancetto anche da operare con le due mani!
Richiedeva proprio, non lo so, le classiche dita tozze, piccoine... quindi mi ricordo molto bene questo bracciale, e mi ricordo molto bene che questo bracciale, morta mia nonna, chissà dov'era andato a finire? Probabilmente, pensavo, fosse stato anche buttato via. Ma non lo vedevo da molti... già non lo vedevo quand'era viva la nonna da moltissimo tempo, però - ripeto - me lo ricordavo perché tutte le volte che le ho dato una mano ad allacciarlo, ci ho dovuto combattere con questo braccialetto.
Il punto è che quella mattina, per terra (sul pavimento del laboratorio) ho trovato quel braccialetto. E sono sicuro che era quello, proprio perché l'ho riconosciuto per il gancino terrificante da attaccare.
Solo che - appunto - quel braccialetto che mi risulti era sparito da chissà quanto tempo. Quel braccialetto non l'ho mai avuto, perché lo usava mia nonna.
E, sopra ogni altra cosa, anche volendo ammettere che - magari - quel braccialetto l'aveva avuto la nonna al polso, era venuta in ufficio e l'era cascato, era andato a finire magari sotto un mobile...
Uno: l'avrei capito se l'avessi trovato in ufficio, che è da basso, ma non in laboratorio perché c'era (c'è) quella scalinata che è così difficile da... tirare su... da salire, soprattutto per una persona ultraottantenne che ha avuto problemi a entrambe le gambe. Uno quello.
Due: avevo fatto dei lavori, in ufficio, quindi avevo spostato i mobili, avevo (la sera) addirittura passato l'aspirapolvere in laboratorio. E quel bracciale NON C'ERA.
E - tra le altre cose - quel bracciale non è "comparso" in terra in mezzo a un mucchio di cose: il pavimento era completamente pulito e, in mezzo, alle nove del mattino (io... alle 8:45 del mattino, quando sono entrato in laboratorio) ho trovato quel bracciale per terra, in mezzo al NULLA. Nel pavimento non c'era niente: era persino pulito, il pavimento!
E sono abbondantemente sicuro che la sera prima non c'era, perché quando ho chuso il laboratorio, l'ultima cosa che ho fatto è stata, appunto, passare l'aspirapolvere, guardare il pavimento (è tutto pulito), chiudere tutto, spegnere e andare.
E io NON SO come abbia fatto quel bracciale a finire nel mio laboratorio. Quello che mi viene da pensare è che in qualche modo, forse, alla fine mia nonna è riuscita a vedere anche quel laboratorio.
Anche se - comunque - resto sempre piuttosto scettico.
E quindi vi chiedo, voi cosa ne pensate? Al di là del fatto che abbia trovato il braccialetto dentro il mio laboratorio, sul pavimento del mio laboratorio. Secondo voi l'argomento "fantasmi" ha senso? Esiste una vita dopo la morte, o comunque esiste qualcosa per cui uno spirito, di una persona, possa restare su questa terra per qualche motivo? Esistono - come nel film casper - dei compiti da completare? Dei lavori da concludere prima che l'anima venga liberata e, quindi, possa lasciare questa terra?
Oppure siete atei, come me, e quindi credete che ci possa essere una spiegazione razionale a tutti i fenomeni di fantasmi, e quindi anche al braccialetto?
Non so: fatemelo sapere con un commento, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Bene, ragazzi, io sono Grizzly, ho concluso e vi ringrazio per essere arrivati sino in fondo a questo vlog. Vi ricordo - se questo vlog vi è piaciuto, di fare pollice-in-alto e condividerlo sugli altri social-network (e condividerlo con i vostri amici). Vi ricordo di dare un'occhiata anche al canale D. Thecnocaos, di iscrivervi al mio canale, se vi ho incuriosito, e se non l'avete già fatto.
Ricordate: l'iscrizione è gratuita, vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto e DOVRESTE ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Bene, di nuovo: grazie per essere arrivati sino in fondo a questo vlog, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

domenica 6 settembre 2015

VLOG 82: Macchine autoguidanti e... implicazioni

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
Ok, auto!
{tono di attesa}
Portami al Bar Groff, in località Stella
{tono di conferma}
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Scherzi a parte (ma relativamente scherzi) questa potrebbe essere, in futuro, la modalità con cui interfacciarsi con un autoveicolo, cioè quello di definire qual è l'indirizzo di destinazione e lasciare che sia l'auto a guidarsi automaticamente a destinazione.
Poco tempo fa, guardando un video di Roberto Cordero a proposito delle auto che si guidano da sole (delle "self-driving-cars") mi è venuta in mente una cosa (un po' guardando questo video, che vi lascio sul doobly-doo e sulla scheda) ma che concerne - appunto - una serie di problemi che riguardano le auto senza autista.
Che sicuramente hanno tempi di reazione molto più veloci, rispetto a quelli umani, che sicuramente hanno tutta una serie di possibilità per quanto concerne il rischio di incidenti rispetto al tamponare altri veicoli, al rispetto delle regole del codice della strada (certamente superiori!), ma che pongono una serie di dubbi non solo rispetto a concetti come - appunto - la sicurezza, il fatto che possano avere un incidente, ma soprattutto (secondo me) su quelle che sono le responsabilità, non necessariamente in caso di incidente, ma in caso di tutta una serie di errori (e considerazioni).
Per esempio: facciamo conto che io salgo sulla mia nuova auto guidata autonomamente, no? Gli do l'indirizzo, mi allaccio la mia bella cintura di sicurezza e così sono sicuro che - anche in caso di frenata di emergenza - non mi faccio niente; però - visto che l'auto si guida da sola - io son lì con il tablet che seguo delle cose importantissime sul lavoro, che faccio un'importantissima partita all'ultimo videogame, o che - insomma - passo il tempo sul tablet.
Un cane attraversa la strada, l'auto effettua una frenata di emergenza, ovviamente molto brusca, perché magari andava secondo il limite di velocità urbano, che è di 40-45km/h, 50km/h, quindi effettua una frenata molto brusca: io ho la cintura, non mi faccio niente, ma il tablet mi vola e va in mille pezzi.
E di chi è la colpa?
L'auto fa una frenata di emergenza, e le dieci auto che sono dietro di me, tutte teleguidate, che comunque stanno facendo la guida seguendo anche la miglior distanza di sicurezza calcolata dal computer, a seguito (appunto) di una frenata di emergenza, o di una situazione come: davanti a me si apre una buca per strada, l'auto fa una frenata d'emergenza, ma le altre pur facendo calcoli per fare una corretta frenata di emergenza mi tamponano o c'è un bell'incidente. Di nuovo: di chi è la responsabilità? Come ci si comporta in questi casi?
Ecco che ci sono molti dubbi che sicuramente devono essere chiariti su quello che è il concetto delle auto che si guidano autonomamente. E giustamente Roberto si chiedeva: "Ma quando finalmente ci saranno a disposizione le auto che si guidano autonomamente, sarà comunque necessario avere una persona patentata a bordo, per le situazioni di emergenza? O comunque per la possibilità di dover intervenire? Oppure no? Oppure si darà piena fiducia alle macchine?"
Io faccio una considerazione stupida, eppure funzionale: gli aerei, per quanto molte procedure richiedono ancora - naturalmente - l'occhio umano, ormai sono virtualmente in grado di procedere pressoché con tutte le procedure, dal decollo all'atterraggio, utilizzando una serie di strumenti legati al cosidetto "pilota automatico".
Naturalmente anche se l'aereo è nelle "mani" del pilota automatico, il pilota è lì seduto, e può intervenire in qualsiasi istante. Moltissimi meccanismi, per esempio, hanno un pilota automatico che fa delle microcorrezioni basate sul computer, per cui anche delle "microcorrenti d'aria", qualche "microturbolenza" viene corretta decine e decine di volte al secondo: una cosa che un pilota umano non può fare. Però nel momento in cui il pilota piglia la cloche e gira da una parte, il pilota automatico subito gli lascia il comando al pilota.
Ci sono treni metropolitani che procedono senza il conducente. L'esempio più pratico è la linea "viola", la M5 di Milano, che è stata inaugurata da pochissimo. E ci sono, ovviamente, tutta una serie di dubbi che comunque vengono (appunto) sulle responsabilità in caso di incidente o in caso di situazione di pericolo. Io mi chiedo, per esempio, la cosa più stupida sulla metropolitana senza conducente: da un po' di tempo sulle metropolitane non necessariamente tirando il freno di emergenza si ferma il treno: tirando il freno di emergenza può essere effettuato un avviso al conducente, e il conducente può stabilire se fermarsi o meno. Per cui sull'M5, sulle linee senza conducente si va a supporre che tirando il freno di emergenza, il treno si ferma comunque. Ora, che cosa succede se viene tirato il freno d'emergenza perché è un abuso? Perché è una ragazzata? Perché è qualche cretino gruppo di tifosi che prendono e tirano il freno di emergenza?
Che cosa succede... è successo a Roma su una metropolitana con il conducente, ma che cosa succede se il treno parte con le porte aperte?
Purtroppo l'automazione, sicuramente da una parte è una cosa positiva perché può introdurre tutta una serie di situazioni e funzionalità che con l'uso umano, con la gestione umana, sono complesse da ottenere, e dove l'errore umano può essere dietro l'angolo, e il cosidetto errore umano può essere la causa di un incidente.
Ma, purtroppo, la causa di un incidente non è necessariamente l'errore umano: come dicevo la macchina teleguidata può controllare tutte le altre auto, le strisce, le cose... milioni di volte al secondo! Ma se c'è improvvisamente una frana e mi cascano dei pietroni davanti all'auto? Se improvvisamente attraversa la strada un cane? Che sono tutte situazioni non necessariamente prevedibili: che cosa succede?
Quindi questo indubbiamente indica che le auto che si guidano autonomamente sono un futuro certamente interessante, ma secondo me non sono un futuro così "dietro l'angolo" come possa sembrare: ci sono ancora tantissime cose da chiarire.
Per cui io vi chiedo: secondo voi, soprattutto considerando (lo ripeto: lo trovate sul doobly-doo) il video di Roberto Cordero, soprattutto considerando (per esempio, con l'esempio che ci fa Roberto) il problema dei ciechi, esisterà in futuro la possibilità di un cieco che va da un concessionario, si compra l'auto ed esce sulla sua nuova auto teleguidata? Oppure no?
In futuro arriveranno queste auto a cui tu chiedi una destinazione e l'auto ti porta a quella destinazione?
Oppure siete d'accordo con me che ci sono ancora troppi punti oscuri da chiarire, che richiederanno molto tempo per essere chiariti, o per trovare una posizione?
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