domenica 2 aprile 2017

VLOG 158: Cellulare eTACS #OperazioneNostalgia



Benvenuti viaggiatori: io sono Grizzly e questo è il mio Bosch Cartel SX/E1, è stato il mio primo telefonino cellulare (con questa antenna estensibile!). L'ho comprato nel - credo - 1995 o forse '96, quindi una ventina d'anni fa.
E non solo è stato il mio primo telefonino cellulare: questo telefonino cellulare non è un GSM, è un "eTACS", è un telefonino "analogico": fondamentalmente allo stato attuale abbiamo gli smartphone che ci permettono di collegarci in internet, di leggere le mappe, di andare sui social, di fare - veramente - la qualsiasi cosa. Con questo telefonino all'epoca era possibile solamente telefonare: solo inviare telefonate o ricevere telefonate.
E basta: non ci si poteva fare - fondamentalmente - nient'altro, tranne forse, viste le dimensioni (e - con la batteria - anche il *peso* dell'apparato), magari tirarlo in testa a qualcuno che ci stava antipatico.
Scherzi a parte, di questo telefonino, anzi in generale della rete di telefonia eTACS voglio parlarvi oggi, perché questo è Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia
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Possiamo utilizzare il nostro smartphone in mezzo alla campagna, letteralmente, e ricevere non solo telefonate ma anche informazioni, navigare su internet, guardare dei video (magari voi stessi in questo momento state guardando questo vlog attraverso il vostro smartphone).
Questo perché il dispositivo riceve dalla rete di telefonia mobile digitale una "modulazione radio" che - appunto - è digitale (una sequenza di uno e zero): sarà il vostro smartphone a separare questi segnali per determinare quali vadano a un applicazione, quali vadano ad un'altra, e quindi in questo modo con una singola modulazione (con un singolo segnale radio) è possibile far transitare una grossa quantità di informazioni dedicate a funzionalità differenti.
Certamente una grandissima innovazione, ma naturalmente non è stato sempre così: tutto è cominciato con la "telefonia mobile analogica", con la rete TACS.
Per poter raggiungere questo scopo ci si è basati - all'inizio - sulle tecnologie che c'erano a disposizione, e la tecnologia principale che c'era a disposizione era la trasmissione in onde radio a modulazione di frequenza. Un po' quello che succede come quando accendete la "vecchia" radio (non quella digitale, ma la radio analogica, non so: l'autoradio della macchina) e ascoltate il segnale radio che arriva.
Il segnale passa "in chiaro", la telefonata passa "in chiaro" (la conversazione), e allora come si può utilizzare questo meccanismo per fare in modo che possano parlare due persone fra di loro, ma due persone che stanno - magari - lì accanto e hanno un altro telefonino non si parlino uno sull'altro?
Si utilizza il sistema di suddividere la rete in piccole "celle" (da cui il nome "cellulare") e si utilizzano delle piccole segnalazioni digitali (chiamate FSK: Frequency Shift Keyring), dei segnali che si limitano a mandare semplici informazioni alla rete, scambiare queste informazioni tra il telefono e la torre cellulare per capire "chi è il telefono", per capire "qual è la conversazione", se "è cominciata la conversazione", se deve "arrivare la conversazione" etc.
La rete TACS ha funzionato per molti anni, per vari motivi. Uno dei motivi per cui ha funzionato la rete TACS era anche quello che le stazioni di trasmissione e gli apparecchi cellulari utilizzavano una potenza del finale di trasmissione calcolata "sulla carta" e generalmente arrotondata per eccesso: quello di cui stiamo parlando è del fatto che il TACS (il telefonino TACS) prendesse *DOVUNQUE*.
Qui a Siracusa abbiamo delle catacombe e i telefonini TACS riuscivano a ricevere il segnale dentro le catacombe, sotto terra! Qualcosa che attualmente - comunque - resta un sogno. Cioè, addirittura per riuscire a ricevere il segnale della telefonia mobile - non so - dentro le gallerie, sotto le montagne, nelle zone di confine (nellle gallerie molto particolari) si utilizza un sistema che è il ripetitore con il cosiddetto «cavo fessurato».
Ma di nuovo: parliamo di telefonia mobile, parliamo del TACS. Ha avuto molta diffusione nonostante anche i costi elevati di esercizio: acquistare un telefono (ancora eravamo con le lire) costava veramente tantissimo, si parlava comunque di spendere sopra il milione delle vecchie lire (quindi sopra i 500 euro) per un dispositivo estremamente semplice: consentiva di telefonare e ricevere telefonate, punto.
Altro che adesso: c'è lo smartphone che - fra un po' - bisogna stare attenti quando lo si maneggia perché improvvisamente potrebbe uscire del caffè e bruciarci le mani!
E anche il costo dell'abbonamento (perché non c'erano all'inizio i piani "ricaricabili", c'era solo il piano di abbonamento) era abbastanza elevato, oltre al costo piuttosto elevato propro delle singole telefonate.
Un fattore che influì tantissimo alla diffusione dei telefonini TACS è un «fattore collaterale» del quale vorrei parlarvi oggi, perché i telefonini TACS di prima generazione (soprattutto i Bosch e i Motorola, perché è con questi che si diffuse questa storia) avevano una particolarità: la batteria aveva tre contatti elettrici, ma il telefonino ne aveva solo due (i due estremi): il contatto centrale era predisposto a essere connesso, ma non ci si collegava alla batteria.
E questo - naturalmente - serviva per uno scopo: il "terzo contatto" serviva per mettere il telefono in modalità di programmazione, perché il telefonino doveva essere programmato per accedere alla rete cellulare. Quando parliamo di TACS, parliamo di telefonini in cui non è che tu mettevi "la scheda" e c'era (sulla SIM) il tuo abbonamento, il tuo profilo, il tuo tutto-quanto, no. Doveva essere programmato il telefono, in base al proprio numero di serie, in base a una serie di specifiche caratteristiche, per poter funzionare sulla rete di telefonia mobile.
Quel contatto elettrico non serviva solo a quello, ma andava il telefonino (se alimentato) nella cosiddetta modalità di autotest.
In modalità di autotest il telefonino non poteva essere utilizzato per telefonare, ma poteva essere utilizzato per effettuare una serie di verifiche sul dispositivo stesso... e non solo sul dispositivo, infatti il motivo principale della diffusione della telefonia TACS (soprattutto di dispositivi Bosch e Motorola) è stato questo: chiudendo sulla batteria il terzo contatto, il contatto centrale (tipicamente lo si faceva con la carta stagnola di un pacchetto di sigarette: si appoggiava la carta stagnola, si ci metteva la batteria e si faceva in modo che facesse contatto - quindi - anche il terzo polo), immettendo dei codici era possibile effettuare delle verifiche, non so: leggere la versione del firmware del telefono. Ma soprattutto c'era una modalità che è la cosiddetta «Modalità di Monitoraggio».
Come dicevo, le comunicazioni cellulari - per l'appunto - avvenivano all'interno di delle «celle». Queste celle erano identificate da dei numeri, dei numeri che andavano - principalmente - da "00" [zero-zero ndG] a "99". Le prime otto celle (da "00" a "07") erano riservate per uso interno, per comunicazioni interponte etc. mentre le celle da "08" a "99" venivano utilizzate dagli utenti (virtualmente in maniera "automatica"): era il terminale, il cellulare, che utilizzava quella cella, occupava la prima cella libera e la utilizzava per la conversazione.
Ora, mandando il telefono in modalità di monitoraggio, inserendo un opportuno codice era possibile andare all'ascolto di che cosa stesse transitando sulle celle. Quindi una volta che si metteva il telefono in monitoraggio, si digitava il codice identificativo della cella (sul Bosch si faceva "110 <numero_della_cella> #", per esempio "110 09 #") e il telefonino cominciava ad ascoltare quello che transitava su quella cella.
Se la cella al momento era vuota, si sentiva il "fruscio di fondo", ma se la cella non era vuota, allora si sentiva la conversazione: si sentiva la persona che parlava al cellulare e l'interlocutore che stava parlando con quella persona.
In questo modo - pur non essendo del tutto legale - era possibile ascoltare le conversazioni telefoniche che avvenivano "in chiaro". E la grande diffusione di questi telefonini e la grande diffusione a macchia d'olio di questa notizia che immettendo la stagnola del pacchetto di sigarette era possibile ascoltare le telefonate che avvenivano sulla rete cellulare, hanno contribuito sicuramente alla diffusione del sistema TACS e alla diffusione di notizie su tradimenti (e tutta un'altra serie di cose), perché - naturalmente - per quello che concerne le capacità di poter spiare il prossimo... questo tipo di notizie si diffondono a macchia d'olio. Cioè: queste notizie si sono diffuse (di utilizzare la carta stagnola) nonostante non ci fosse una grandissima diffusione di internet nei primi anni '90, quindi figuratevi se queste notizie avessero dovuto diffondersi con la presenza di internet!
Scherzi a parte, volevo raccontarvi questo aneddoto, appunto, di tantissimi che hanno avuto il telefonino eTACS non tanto per poter essere rintracciabili nelle situazioni più complesse, perché prima dell'eTACS c'era - soprattutto - il Teledrin (e di cui vi parlerò un'altra volta, perché ho avuto anche quello), ma adesso tocca a voi, raccontatemi un po: voi avete avuto un telefonino eTACS? Voi sapevate che c'era questo "trucco" di mettere la cartina delle sigarette e di mettere il telefonino in programmazione, ed era possibile ascoltare le altre conversazioni? L'avete mai fatto?
Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene: io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia. Come sempre vi ricordo di fare pollice-in-alto, condividere questo vlog, iscrivervi al canale e seguirmi su Telegram. Noi ci vediamo alla prossima: ciao a tutti!

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