domenica 17 febbraio 2019

VLOG 254: La chiamata di emergenza più... assurda!



Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.
Nel corso della mia vita ho fatto diverse volte chiamate ai numeri di emergenza: per due motivi principalmente.
Il primo è - facendo attività di protezione civile - per semplice COORDINAMENTO con le sale operative.
Il secondo motivo è: essendo un volontario di protezione civile, ho la MENTALITÀ del Cittadino Attivo, quindi per fare segnalazioni di situazioni di pericolo o di situazioni di emergenza.
La chiamata - sicuramente - più terrificante che abbia mai fatto la ho già raccontata su questo canale YouTube nella puntata 113 di #DdVotr: se non l'avete vista ve la lascio linkata sul doobly-doo e sulla scheda, così potete andare e dargli un'occhiata.
Oggi voglio raccontarvi la storia di un'altra chiamata ai numeri di emergenza: quella che - invece - per il tipo di chiamata, per il tipo d'intervento e per come hanno reagito le forze… che potrei definire probabilmente la chiamata più ALLUCINANTE che io abbia mai fatto.
Da una parte ha mostrato una perfetta collaborazione inter-forze, dall'altra - però - ha mostrato anche una… certa disorganizzazione, probabilmente.
Questo, però, è anche da imputare al fatto che parliamo della seconda metà degli anni '90: ancora non c'era una buona unificazione, ancora c'erano dei problemi logistici; molte cose sono state risolte (non tutte le cose sono state risolte), ma difficilmente l'avventura che sto per raccontarvi mi potrebbe succedere ancora al giorno d'oggi.
Comunque cominciamo la nostra avventura: sigla!
[♪♫♪]

È una splendida domenica mattina di fine primavera (siamo tra la fine di maggio e l'inizio di giugno); l'anno è il 1996 (o il 1997: non ricordo con precisione).
Quello che succede è questo: c'è una bellissima giornata di sole, la temperatura è molto piacevole, anche il polline sembra essersi un pochino abbassato e mi sta dando un po' di «spazio di manovra»: la mia allergia mi sta permettendo un pochino di respirare.
È un periodo in cui io ho già il cellulare, ma lo considero uno strumento di lavoro, quindi tendo a non portarmelo appresso il fine settimana; diciamo che a seguito di questa avventura ho cominciato a prendere l'abitudine a portare - comunque - sempre il cellulare con me.
Comunque: sto facendo una bella passeggiata, di mattina, sto andando al bar a fare colazione, a comprare il giornale, a fare le cose con molta calma.
Mentre passeggio, a un certo punto imbocco un marciapiede su una strada e su questo marciapiede (all'incrocio con il semaforo) vedo che c'è una serie di macchie per terra, proprio in prossimità dell'attraversamento pedonale) e da questa serie di macchie strane parte una scia di macchie molto regolari (ogni 15~20cm).
Guardo bene queste macchie di un colore rosso scuro tendente al marrone (al «fondo di caffè») e vedo che c'è questa lunghissima scia di macchie, di gocciolone che sono cascate. E il colore e la sequenza delle macchie mi fa capire che è *chiaramente* del sangue.
Per cui, incuriosito, comincio a percorrere quel marciapiede seguendo questa lunghissima scia di macchie di sangue che va avanti per almeno duecento, duecentocinquanta metri; mentre la seguo continuo ad essere perplesso, mi chiedo cosa sia potuto succedere: "Com'è possibile che ci sia questa lunga scia di macchie di sangue?"
Arrivato - appunto dopo 200~250mt - vedo che c'è qualcosa in fondo, in mezzo al marciapiede; la cosa che c'è in fondo, in mezzo al marciapiede, è un maglione insanguinato, buttato praticamente in una pozza di sangue.
C'è un muretto che dà sulle erbacce, sulle sterpaglie: mi affaccio dal muretto ma non vedo niente e le macchie di sangue finiscono in quel punto.
Sono piuttosto stupito e, visto che sono senza il cellulare ma - praticamente - mi trovavo tipo a duecento metri dalla questura di Siracusa, a questo punto allungo il passo, vado in questura, arrivo, parlo con l'agente che c'è in portineria:
Io: “Senta: qui, in questa strada c'è questa lunga scia di macchie di sangue, c'è il maglione insanguinato etc.”
L'agente mi guarda e, molto gentilmente, mi fa:
PS: “Sìììì… però, guardi: non la posso aiutare direttamente. Ehm… dovrebbe - cortesemente - chiamare il 113”
E io lo guardo… credetemi: credo mi sia cascata la mascella sul tavolo! Cioè: faceva prima a dirmi "guardi: salga al primo piano: c'è la sala operativa del 113"
Sono talmente stupito, talmente BASITO dalla risposta dell'agente di polizia che, come si suol dire, prendo le pive, le metto nel sacco, esco. Fuori dalla questura c'era una cabina del telefono: entro nella cabina del telefono e chiamo il 113.
Il telefono squilla, naturalmente al 113 all'epoca non ti dava occupato: se tutte le linee erano occupate, restavi in coda all'infinito.
Il problema è che squilla per almeno due~tre minuti e non mi risponde nessuno.
Insomma, risentito sbatto il telefono: "vabbè, abbiamo capito!" e chiamo i carabinieri.
(112: oggi sarebbe il Numero Unico di Emergenza)
Comunque chiamo i carabinieri, subito un operatore mi risponde, "guardi: così e cosà, in questa strada, queste macchie di sangue, etc."
Il carabiniere raccoglie tutta la mia segnalazione e a questo punto mi dice:
CC: “Guardi: potrebbe aspettare un minuto in linea?”
Gli dico: "Sì, certo: ci mancherebbe!”
Non so cosa faccia il carabiniere, CREDO che avesse intenzione di mettermi in attesa, in qualche modo, ma a questo punto io comincio a sentire tutto quello che succede.
Questo carabiniere sento che prende una linea, sento il tono di linea, sento che compone 113 (perché sento comporre i toni telefonici), sento che il telefono squilla e che anche questo carabiniere resta in linea per almeno tre~quattro minuti, aspettando che qualcuno gli rispondesse!
E io - intanto - sono lì che sento tutta questa cosa che va avanti… dopo tre minuti/tre minuti e mezzo almeno (cioè, credetemi, un tempo lunghissimo!) finalmente qualcuno gli risponde "Questura, sala operativa" E questo carabiniere gli fa:
CC: “Sì, collega, sono il brigadiere Mario Rossi, ascolta: ho una persona in linea al 112, ci puoi parlare un attimo?”
PS: “Sì, sì: passamela”
E quindi il carabiniere mi fa:
CC: “Signor Grizzly, è ancora al telefono?”
Io: “Sì, sì: sono qui.”
CC: “Allora, per piacere, parli con questo signore”
Io: “Sì: va bene.”
E - praticamente - il carabiniere al 112 mi passa la questura, che ha risposto al 113. Rifaccio tutta la segnalazione, rispiego tutta la situazione: "Ci sono queste gocce di sangue etc."
L'agente mi dice:
PS: “Va bene: allora adesso vediamo di mandare qualcuno per dare un'occhiata”
E io gli dico: “Va bene: io sono a piedi, adesso sto tornando lì sul posto, vi aspetto.”
Chiudo la conversazione, mi allontano dalla questura, ritorno verso la zona dove è successo il fatto; avvicinandomi vedo che c'è un'altra persona lì presente: gli dico che ho appena chiamato i soccorsi e mi dice:
Tz: “Beh, in realtà anche io ho chiamato i carabinieri poco fa dal telefono della macchina”
Comunque dopo cinque minuti, finalmente, arriva una pattuglia.
E vi faccio un piccolo quiz: provate a indovinare quale pattuglia arriva: arriva la polizia o arrivano i carabinieri?
Vi lascio qualche istante di tempo per rispondere, anzi: se volete, rispondetemi nella scheda là in alto.
Avete fatto? Bene!
Allora, se avete risposto la polizia o avete risposto i carabinieri…
AVETE SBAGLIATO!
Perché la pattuglia che arriva è una pattuglia della polizia municipale.
Siamo (io e l'altro signore che aspettava) piuttosto stupiti dal fatto che sia arrivata la polizia municipale, l'agente che scende ci dice "Sì: ci ha girato la segnalazione la polizia, perché purtroppo i carabinieri son dovuti andare da una parte dove c'è una rapina; la polizia ha una pattuglia fuori zona in questo momento… quindi ci hanno girato la segnalazione a noi"
Vedono la situazione, vedono anche loro questo maglione insanguinato.
Sì - dice - chiaramente questo è sangue. Anche se è rappreso, quindi probabilmente è qui da alcune ore. Ma che cosa può essere successo?
Anche loro guardano dietro il muretto ma non c'è nessuno, non si capisce cosa sia successo.
A un certo punto al vigile viene un'idea: "Vediamo di provare a fare una chiamata in ospedale, vediamo se in ospedale sanno qualcosa."
Telefona al pronto soccorso, e al pronto soccorso finalmente viene chiarito l'arcano: un senza fissa dimora, che lo si vedeva spesso girare intorno a quella zona con una bicicletta, la sera prima (la notte prima, tipo all'una di notte) girava con la bicicletta in mano, ed era completamente ubriaco.
Talmente ubriaco che ha attraversato la strada, è andato a sbattere con la bicicletta contro il cordolo del marciapiede, è inciampato e finito per terra. Ha battuto la testa, per fortuna non violentemente, ma nel farlo si è "aperto" (letteralmente) la testa: cioè un taglietto ampio, non profondo, ma abbastanza da cominciare a sanguinare, e dato che era ubriaco NON SI È RESO CONTO che stava sanguinando copiosamente, si è alzato, ha preso la bicicletta e ha continuato a camminare sgocciolando sangue.
Scusatemi per l'immagine allucinante!
Qualcuno che l'aveva visto cadere ha chiamato un'ambulanza, sono arrivati e l'hanno "recuperato" mentre era arrivato a un certo punto: dato che ha cominciato a girargli la testa, tra l'ubriacatura e il sangue che stava perdendo, e si era fermato dove avevamo trovato il maglione insanguinato, si era fermato (tipo s'era seduto per terra) e l'hanno soccorso.
Infatti notiamo - mentre i vigili aspettano che verrà la ditta che si occupa di pulire le strade da olio e da liquidi pericolosi - notiamo che tra il maglione e la macchia di sangue c'era una garza, che effettivamente dice "Sì, effettivamente dev'essere qualcosa che hanno lasciato gli infermieri del 118"
Quindi questo: ora, l'avventura allucinante qual è stata? Chiamare il 113 (la polizia di stato), non avere risposta - perché evidentemente c'erano molte segnalazioni, probabilmente a causa della rapina (che ci hanno detto) a cui erano andati i carabinieri; e chiamare i carabinieri, i carabinieri che chiamano la polizia e la polizia che poi ha chiamato la polizia municipale.
Un po' di confusione, lo riconosco, ma la cosa che mi rimarrà sicuramente in mente per più a lungo è l'agente di polizia in portineria che mi ha detto "Guardi: non la posso aiutare, per piacere chiami il 113"
Quella è stata la cosa che mi ha lasciato più senza parole.
Bene ragazzi, anche oggi siamo arrivati in fondo al vlog. Prima di concludere, la mia domanda velocissima: a voi è mai successa un'avventura particolare come questa?
Che ha avuto a che fare con il dover effettuare una chiamata di emergenza: vi è capitato di vedere una buona collaborazione tra le forze? Oppure vi è capitato di trovarvi di fronte a una situazione complessa come quella di andare a fare la segnalazione "a voce" e sentirsi dire "No guardi: deve fare la segnalazione chiamando telefonicamente"?
Non lo so: parliamone! Nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Spero con questa avventura di essere riuscito a intrattenervi, a stuzzicare un po' la vostra curiosità, almeno a divertirvi! Se ci sono riuscito come sempre vi invito a mettere pollice-in-alto e condividere questo vlog con i vostri amici (anche su Whatsapp o Telegram).
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Infine se c'è un argomento che vi piacerebbe io trattassi su #DdVotr, potete farmi sapere anche quello in un commento qua sotto.
Io sono Grizzly, questo è tutto, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

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