domenica 12 maggio 2019

VLOG 266: Il triangolo del fuoco



Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly e oggi vorrei parlarvi del fuoco.
Un elemento magico: in fondo è uno dei Quattro Elementi Fondamentali (assieme a Terra, Aria e Acqua).
Ma - scherzi a parte - il fuoco possiamo considerarlo, in qualche modo, *veramente* magico: in fondo noi possiamo utilizzare il fuoco per illuminare le nostre notti;
possiamo utilizzarlo per scaldare i nostri cibi;
possiamo utilizzarlo per scaldare i nostri ambienti domestici;
possiamo *PERSINO* utilizzare il fuoco a scopo d'intrattenimento.
Però questo a patto di avere PIENO CONTROLLO del fuoco: infatti se dovessimo perdere il controllo del fuoco, allora la sua forza distruttiva è - a dir poco - immensa!
Oggi, in questa puntata di Diario di Viaggio on the road, analizzeremo il fuoco, parleremo del «Triangolo del Fuoco» e - quindi - in parte parleremo anche dei sistemi che abbiamo per cercare di controllare il fuoco e di spegnere gli incendi.
Per cui cominciamo: sigla!
[♪♫♪]

Direi di cominciare rispondendo a una domanda semplice, eppure ovvia: che cos'è il fuoco?
Beh, il ‘fuoco’ - la ‘fiamma’ - costituisce la parte visibile della ‘combustione’.
La combustione è un processo di ossidazione che avviene ad elevata temperatura.
Ora, perché abbiamo il fuoco, perché ci sia (nel corso del tempo) il fuoco, noi abbiamo bisogno di tre elementi: sono i tre elementi che sostengono il processo di combustione.
Questi tre elementi (che costituiscono - appunto - i TRE LATI del cosidetto “Triangolo del Fuoco”) sono necessari.
Tutti e tre: se ne manca ANCHE UNO SOLO non possiamo avere la combustione; ma di questo parleremo meglio nella seconda parte del vlog, per il momento limitiamoci a scoprire QUALI sono questi tre elementi.
Cominciamo dal primo elemento (la “base” del nostro triangolo): la prima cosa che ci serve, per avere una combustione, per avere il fuoco, è una sostanza che bruci: qualcosa che possa bruciare.
Può essere un solido (come il legno), oppure un liquido (come la benzina) o magari un gas (come il metano), o anche un insieme di più sostanze (magari legno e benzina!)
La sostanza che può bruciare si definisce, semplicemente, «COMBUSTIBILE»
La base del nostro triangolo è il combustibile.
Ovviamente il combustibile da solo non è sufficiente per avere il fuoco, altrimenti non saremmo circondati da oggetti di legno e io non guiderei un veicolo che contiene del carburante!
Allora: abbiamo detto che la combustione è un processo di ‘ossidazione’, eccolo il nostro secondo elemento: un Agente Ossidante, qualcosa che dia ossigeno al processo di combustione.
Beh, la cosa più semplice - ovviamente - è l'ossigeno, anche perché per esempio troviamo ossigeno nell'aria che respiriamo; nell'atmosfera che c'è intorno a noi - infatti - troviamo all'incirca una percentuale pari a circa il 21% di ossigeno.
Ma ovviamente non semplicemente l'ossigeno dà ossigeno alla combustione: esistono delle sostanze che in determinate condizioni possono offrire ossigeno al processo di combustione.
Non so, per esempio il primo (il più semplice che mi viene in mente) è il protossido d'azoto: è un gas che in determinate condizioni si comporta in questo modo, offrendo ossigeno alla combustione.
Qualunque sostanza sia in grado di fornire ossigeno alla combustione, qualunque agente ossidante, costituisce il secondo lato del nostro triangolo e viene definito «COMBURENTE»
Il comburente non brucia, ma contribuisce all'azione della combustione, al processo di combustione.
Dunque abbiamo il combustibile, abbiamo il comburente, per cui finalmente abbiamo il fuoco, giusto?
Beh… questo è un accendino e contiene del combustibile; qui intorno a me c'è dell'aria che contiene ossigeno, dunque un comburente… ma non mi pare che questo coso stia bruciando spontaneamente.
Per sostenere il fuoco abbiamo bisogno di qualcos'altro.
E subito tantissimi di voi mi risponderanno:
-Naturalmente! Ti manca un innesco
Nì: l'innesco serve per *avviare* la combustione, ma per *sostenere* la combustione mi serve qualcos'altro.
Ritorniamo alla definizione: la combustione è un'ossidazione che avviene ad alta temperatura.
Ecco il nostro terzo elemento: la «TEMPERATURA»
Il «Triangolo del Fuoco» è infatti costituito da COMBUSTIBILE, COMBURENTE e TEMPERATURA: in presenza del giusto combustibile, in presenza di un comburente e in presenza di una elevata temperatura possiamo avere il fuoco.
A questo punto ci potrebbe essere l'innesco: nel caso dell'accendino - per esempio - la pietra focaia che emette delle scintille incandescenti, che immette nel sistema (nella miscela gas e aria) la elevata temperatura che serve ad INNESCARE (appunto!) la miscela di gas e aria.
Ma una volta che s'innesca la miscela non è che io devo continuare a girare la rotella all'infinito: la temperatura che si genera è sufficiente per continuare a portare avanti la reazione.
In certi casi non serve neppure un innesco, perché moltissimi combustibili, se c'è presenza di comburente, sopra una certa temperatura possono innescarsi spontaneamente: è infatti chiamata «Temperatura di innesco spontaneo».
Per esempio - per vostra curiosità - la temperatura d'innesco spontaneo della carta è pari a circa 451 gradi Fahrenheit: vi ricorda qualcosa?
Ora, come dicevo prima: per avere il fuoco dobbiamo avere *tutti* *e* *tre* i lati del triangolo (combustibile, comburente e temperatura).
Quando io tengo premuto il pulsante dell'accendino continuo a immettere combustibile, che si miscela con l'aria (con il comburente), la temperatura dell'innesco iniziale e la temperatura della reazione in corso continua a tenere presente la fiamma…
Ma nel momento in cui io lascio il pulsante dell'accendino smetto di immettere combustibile e, anche se abbiamo comburente (perché c'è ossigeno nell'aria), anche se abbiamo temperatura (perché la fiamma ha tenuto un'elevata temperatura), non c'è più combustibile, ho tolto un lato del triangolo e il fuoco si è spento.
Questo è il sistema più semplice che abbiamo per controllare il fuoco: chiudiamo il rubinetto del gas e si spegne il fornello, la lampada, quello che sia.
Ora naturalmente quando si tratta di controllare il fuoco, non è che SEMPRE io posso intervenire sul combustibile: se è il fornello del gas, chiudo il rubinetto e spengo il gas, ma se sta bruciando un bosco non è che posso fare scomparire magicamente tutti gli alberi…
(Eh: il Decreto sulla Segretezza delle Arti Magiche, per i babbanEHMscusate: pensavo a voce alta!)
Quindi non potendo intervenire su un lato del triangolo, che è il combustibile, cercherò di intervenire su un altro dei due lati: il comburente o la temperatura.
La prima cosa che si fa, cercando di spegnere il fuoco, è GETTARE ACQUA sul fuoco.
Perché si getta acqua sul fuoco? Perché l'acqua abbassa la temperatura del combustibile, semplicemente!
Quello che si cerca di ottenere è di abbassare sufficientemente la temperatura da non poter più avere la reazione di combustione.
Quando non è possibile utilizzare acqua, per esempio se la «cosa» che sta bruciando è un impianto elettrico e quindi gettare acqua può danneggiare ulteriormente la situazione (o peggiorare la situazione se l'acqua arriva in parti che non stanno bruciando ma che sono sotto tensione) allora si cerca di intervenire non più sul lato della temperatura ma sul lato del comburente.
Come si fa a intervenire sul lato del comburente? Per esempio gettando sabbia o polvere sopra il combustibile (è il caso - per esempio - degli estintori a polvere).
La polvere che cosa fa? COPRE il combustibile *separandolo* dal comburente.
In questo modo il combustibile non può venire a contatto con il comburente: abbiamo sempre il combustibile, abbiamo sempre la temperatura ma MANCA IL COMBURENTE, e mancando il comburente allora non possiamo avere il fuoco. Ecco perché si usa il termine «soffocare la fiamma».
Tra l'altro togliere il comburente è lo stesso principio che c'è alla base dell'esperimento che si fa quando si mette la candelina e si copre col bicchiere capovolto: nel momento in cui brucia tutto l'ossigeno (brucia tutto il comburente) abbiamo il combustibile, che è la candela, abbiamo la temperatura, perché la fiamma della candela è stata a un'elevata temperatura, manca - però - il comburente ed ecco che la fiamma si spegne.
Ancora una piccola curiosità prima di concludere: intorno al 1815 il chimico Sir Humphry Davy inventò una piccola variazione sulla lampada da miniera.
Nel 1815 nelle miniere di carbone si entrava con delle lampade a “fiamma viva” (anche perché le torce ATEX nel 1815 erano *molto* difficili da reperire: credo siano state inventate quasi DUECENTO ANNI DOPO!), per cui che cosa fece? Mise la fiamma viva della lampada all'interno di un cilindretto di metallo cavo: una parte di questo cilindro era completamente chiusa e una parte era chiusa da una sottilissima reticella di rame.
Facendo questo si generava una turbolenza specifica, s'interrompeva la turbolenza del flusso: si generava una turbolenza specifica solo all'interno del cilindretto; una turbolenza tale che un po' di gas entrava dalla parte bassa della reticella (quindi principalmente un po' di aria, contenente ossigeno), arrivava alla fiamma e, nella parte alta del cilindretto, usciva solamente il gas della combustione e il calore.
Sappiamo che il metano (e molti gas di miniera) in forma naturale sono completamente inodore e quindi possono essere un grave rischio di esplosione, e non possiamo accorgercene.
Allora questa lampada che cosa faceva? Se fosse entrato del metano all'interno della lampada attraverso la reticella, poiché la turbolenza era separata, il circuito - per così dire - era separato, quindi sarebbe entrato del metano in presenza della fiamma.
Ora: abbiamo un combustibile, abbiamo un'elevata temperatura, se entra del metano aggiungiamo del combustibile, quindi avremo una fiamma più alta!
Eh no, perché se entra del metano, il problema è che dentro il circuito non c'è più ossigeno, quindi sì: abbiamo del combustibile; sì: abbiamo la temperatura, ma non c'è più il comburente.
Ecco che la Lampada di Davy se entrava del metano all'interno del circuito, SI SPEGNEVA!
Ecco quindi la mia domanda: voi conoscevate il Triangolo del Fuoco? Ne avevate sentito parlare?
Sapevate che i meccanismi che utilizziamo per tentare di spegnere il fuoco cercano di intervenire su uno o più lati del triangolo?
Sapevate di meccanismi come la lampada di Davy, che - pur in presenza di un combustibile, sono in grado di *spegnersi*?
Conoscevate il Triangolo del Fuoco, però pensavate che il terzo lato non fosse la temperatura ma l'innesco?
Avevate sentito parlare della Temperatura di Innesco Spontaneo?
Ci sono altri dubbi che avete su questo argomento? Considerate comunque che in un prossimo vlog vi parlerò anche di estintori, ma se avete qualche dubbio, se volete saperne qualcosa di più, parliamone: nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene ragazzi: questo è tutto. Spero di essere riuscito a intrattenervi CALOROSAMENTE; se ce l'ho fatta - come sempre - vi invito a mettere pollice-in-alto e condividere questo vlog con i vostri amici, anche su WhatsApp o Telegram.
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Infine se c'è un argomento che vi piacerebbe io trattassi in #DdVotr, potete farmi sapere anche quello in un commento qua sotto.
Io sono Grizzly, questo è tutto, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

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