domenica 6 dicembre 2020

VLOG 346: Scaricavamo file pirata sul P2P #OperazioneNostalgia



Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.
Nei primi anni 2000 cominciò a diffondersi moltissimo, sul mercato, una grandissima quantità di autoradio compatibili con lo standard MP3.
E cerchiamo di guardare in faccia la realtà: uno dei fattori che ha influito tantissimo alla diffusione di questa tipologia di dispositivi è stata la semplicità con la quale era possibile procurarsi brani MP3 attraverso il sottobosco della pirateria.
Bene: oggi voglio parlarvi di una parte della storia di questo sottobosco della pirateria musicale (e non solo) in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia
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Nel 1999 il diciottenne Shawn Fanning cerca un modo di condividere i suoi brani musicali (i suoi file MP3) con gli amici e, con l'aiuto del programmatore Sean Parker, realizza un software che permette - appunto - a lui e agli amici di avere, attraverso un server che fa solo da «collegamento tra gli utenti», un'idea di quali sono i file MP3 disponibili sui computer degli amici e, nel momento in cui si voglia scambiare un file, permette di mettere in collegamento il computer della persona che sta cercando il file con il computer della persona che ha quel file, e di scaricare quel file direttamente.
Nasceva Napster.
Napster è stato il primo software per la condivisione dei contenuti in modalità peer-to-peer (cioè in modalità "nodo verso nodo"), che però utilizzava questo server esterno non come modalità di "appoggio" (su cui andare a mettere i file), ma solo per il coordinamento, perché i file restavano ognuno sul proprio computer e, nel caso in cui si fosse avviato uno scambio, lo scambio avveniva da un computer all'altro, senza bisogno di passare dal server.
Napster è stato - appunto - il primo software di file-sharing in modalità peer-to-peer e, naturalmente, su Napster si diffuse a macchia d'olio una quantità ABNORME di file MP3 pirata, così tanto che il sistema fu chiuso ufficialmente nel 2002, e condannato a pagare una maximulta da 26 milioni di dollari per la violazione dei diritti d'autore di tutti i brani MP3 che erano stati condivisi, più ulteriori 10 milioni di dollari per le condivisioni future; attualmente il programma esiste nuovamente: è stato riaperto, ma è… adesso funziona a pagamento, è un programma legale ed è un'infrastruttura del tutto simile a quella di iTunes.

Con questo discorso che il sistema era basato su un server, che serviva per gestire il coordinamento e, quindi, che uccidendo quel server (mettendo giù quel server) s'interrompeva il servizio, si sono sviluppati altri software che - invece - non avevano bisogno di questo server: il padre di tutti questi software, il primo software di peer-to-peer «puro» che non aveva bisogno di un server, è stato un lavoro molto interessante di Justin Frankel e Tom Pepper della Nullsoft.
Un lavoro sviluppato nel 2000, il cui rilascio fu annunciato sul sito di Slashdot e avvenne il 14 marzo del 2000. Solo che questo programma venne rilasciato quel giorno E SOLO QUEL GIORNO perché immediatamente, su pressione di Slashdot, su pressione di AOL (America on-line), su pressione di molte major e via discorrendo, si concluse il rilascio di questo software velocemente, perché era molto elevato il dubbio che - all'interno di questo software - sarebbe stata rilasciata un'abnorme quantità di materiale pirata.
Il software di cui stiamo parlando è Gnutella (in realtà il software è il client: quella che era stata rilasciata era la «Rete Gnutella»): la rete Gnutella era una rete p2p pura, che non faceva utilizzo di server centralizzati per qualsiasi funzione di coordinamento, bensì che gestiva il coordinamento attraverso il broadcast tra i vari nodi.
Problema è che quando è stato rilasciato quel programma, grazie agli annunci fatti su Slashdot, quel programma - solo quel 14 marzo 2000 - è stato scaricato da diverse centinaia (se non migliaia) di persone, si è diffuso ancor di più grazie al fatto che era diffuso sulla rete di Gnutella e la rete è tuttora esistente, anche se il software non è stato poi rilasciato. Adesso esistono anche dei fork del protocollo Gnutella, ma la rete esiste tuttora, perché una volta rilasciato quel software si avviarono dei nodi e, una volta che è stato chiuso il rilascio di quel software, i nodi erano ormai attivi, la rete era ormai attiva ed essendo una rete serverless, non c'era più modo di spegnerla.

Il protocollo p2p era molto semplice da far funzionare, non richiedeva grandissime risorse a livello hardware e, quindi, i «figli di Napster» sono nati e si sono diffusi molto velocemente, subito dopo la chiusura di quel servizio: i due più importanti «figli» del servizio Napster sicuramente sono stati KaZaA e WinMX.
KaZaA ha avuto una grandissima diffusione, non fosse per tutta una serie di controversie legate al fatto che il client conteneva una quantità abnorme di Spyware, Bloatware e Altra-Robaccia-Ware che s'installava sul computer della persona che voleva accedere alla rete di KaZaA e gli metteva la qualsiasi cosa (dai virus ai programmi rompiscatole, agli AdWare etc.), quindi aveva avuto un grande successo iniziale, ma poi a causa di gravi controversie per tutta la robaccia che installava il client, ha avuto un po' un declino.
WinMX, invece, ha avuto una diffusione un pochino più lenta, ma un pochino più costante, tanto che sembra che la rete di WinMX funzioni tuttora.

Oltre ai «figli di Napster», dovremmo citare anche i «nipoti di Napster», il più importante nipote del servizio Napster, che utilizza un protocollo p2p ibrido (in parte basato su server, in parte completamente serverless) è il software eMule (e la rete eDonkey).
eMule utilizza un approccio “in ambito server di coordinamento” come protocollo nativo, ma utilizza anche una rete serverless denominata KADemlia.
Questa tipologia di rete effettua il bootstrap attraverso i «nodi conosciuti» e, poi, si coordina attraverso le altre persone che sono collegate alla rete ed è in grado di funzionare perfettamente anche se non sono presenti i server di coordinamento: è possibile utilizzare la rete di eMule (la rete eDonkey), anche se non sono disponibili dei server, utilizzando solo la rete Kademlia, nativamente.

Il più grosso progetto, in ambito p2p, che è utilizzato tuttora (e non solo per la pirateria, ma anche e soprattutto per la distribuzione di contenuti legali) è BitTorrent.
BitTorrent viene utilizzato, per esempio, per la distribuzione di Linux (di moltissime distribuzioni Linux), e un protocollo in ambito p2p simile al BitTorrent è utilizzato - per esempio - per la condivisione degli aggiornamenti sui sistemi Microsoft Windows, e meccanismi similari (nell'ambito p2p) sono stati sperimentati e utilizzati con successo per tantissime cose: si è sperimentato anche nell'ambito dello «streaming legale» per costruire degli uplink (per non gravare interamente sui server delle aziende di streaming), quindi il protocollo p2p in sé funziona, funziona molto bene, è un protocollo che consente la condivisione di ciò che si sta ricevendo (di una parte di ciò che si sta ricevendo) utilizzando la propria banda internet, senza - quindi - gravare su un unico server e accodarsi tutti quanti sull'unico server; questo è stato non solo il motivo di successo della rete p2p, ma proprio il motivo di successo del protocollo (e dei protocolli) p2p in generale.
Il fatto che sia diffusa una grandissima pirateria - ovviamente - è stato di spinta a quelli che sono stati - appunto - dispositivi come le autoradio MP3, ma anche di spinta (piano piano, cercando di contrastare la pirateria) al venire incontro alle persone che cercavano modi differenti e modi nuovi di accedere (e fruire) ai contenuti e, sicuramente, la grossa diffusione delle reti p2p è stata una scintilla che ha dato la partenza anche ai grossi servizi di streaming a la Netflix, Amazon Prime Video etc.

Comunque molto velocemente questa era la storia del peer-to-peer e di come piccoli software installati sui computer degli utenti hanno consentito di condividere velocemente con gli altri i propri file, fossero essi programmi, fossero file multimediali, fossero contenuti cinematografici legali o… più o meno legali 😅
Ha contribuito alla creazione di un gigantesco sottobosco di pirateria - ovviamente - ma anche ha contribuito alla costruzione di un gigantesco sottobosco di distribuzione legale di contenuti musicali, software, cinematografici, multimediali etc. Voi la conoscevate? Sapevate qualcosa?
Avete utilizzato qualcuno di questi software in passato? Oppure - magari - lo utilizzate ancora adesso?
Non siate timidi e parliamone nei commenti qua sotto oppure su Twitter con l'hastag #DdVotr
Bene: io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia
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