Grizzly: Fai sempre tu, l'intro
ALE: Faccio sempre io? Vabbè! Benvenuti, viaggiatori! Io sono Ale e lui è Grizzly - ovviamente - e siamo su Diario di Viaggio on the road, EVVVVAI: sigla!
[Ride]
Ti piace?
Sì, sì
Qua c'è la sigla…
Bravo! E adesso l'attacco…
[🎵🎶]
Oggi siamo stati a mangiare assieme, perché - naturalmente - quando io e Ale ci vediamo, la prima cosa che si fa è mangiare, ma soprattutto anche bere, ma soprattutto ANCHE MANGIARE!
Moderatamente, bere!
E moderatamente mangiare!
Beh, no… sss… no!
[Ridono]
Mentre mangiavamo (e mentre bevevamo: mentre sorseggiavano dell'ottimo vino), parlavamo anche di vini, di amari, di birre… e di come, una volta, molti di questi prodotti (soprattutto le birre e gli amari) fossero appannaggio - soprattutto - dei monaci, dei monasteri, di monaci erboristi che hanno realizzato alcuni dei più importanti amari storici (o delle più importanti birre storiche) e commentavamo come - ormai - il fatto che sia diventato tutto quanto commerciale fa sì che tantissimi prodotti (alcolici e superalcolici), anche se realizzati con l'Antica Ricetta di Una Volta™, principalmente sono realizzati con il classico “ciclo industriale”
Purtroppo.
Tipo oggi: c'hanno… non ci hanno offerto: l'abbiamo pagato! Un fantastico Amaro della Casa alle erbe, che era palesemente del Fernet Branca misto a Brancamenta e un po' slavato…
Sì.
In modo molto ignorante, se si può dire, cioè la definizione per darvi il sapore che c'era in bocca.
C'era quel retrogusto di pino, vagamente esistente, quello sì. Quantomeno
Sì
quel minimo di erbe c'era. Però poteva funzionare. E anche lì c'è quel discorso, appunto, che - magari - è l'Antica Ricetta del Monaco, ma è chiaramente un amaro “Fatto in Casa”, solo che è fatto “in fabbrica”: ci mettono su l'etichetta!
Però bevuto ghiacciato, indubbiamente (dai!), ci stava: era buono. Quello, cioè,
Sì, sì.
non era il classico amaro, comunque, che bevi dappertutto; sicuramente era una ricetta - magari - tradizionale, ovviamente rielaborata nella maniera moderna, e ovviamente industrializzata, dunque con un sapore che può piacere a tutti,
Sì.
perché alla fine è quello: far piacere qualcosa tutti, o se no si ottengono dei sapori, dei gusti, che magari molte persone non sopportano o non apprezzano: quello poco ma sicuro.
Sì.
In modo molto ignorante, se si può dire, cioè la definizione per darvi il sapore che c'era in bocca.
C'era quel retrogusto di pino, vagamente esistente, quello sì. Quantomeno
Sì
quel minimo di erbe c'era. Però poteva funzionare. E anche lì c'è quel discorso, appunto, che - magari - è l'Antica Ricetta del Monaco, ma è chiaramente un amaro “Fatto in Casa”, solo che è fatto “in fabbrica”: ci mettono su l'etichetta!
Però bevuto ghiacciato, indubbiamente (dai!), ci stava: era buono. Quello, cioè,
Sì, sì.
non era il classico amaro, comunque, che bevi dappertutto; sicuramente era una ricetta - magari - tradizionale, ovviamente rielaborata nella maniera moderna, e ovviamente industrializzata, dunque con un sapore che può piacere a tutti,
Sì.
perché alla fine è quello: far piacere qualcosa tutti, o se no si ottengono dei sapori, dei gusti, che magari molte persone non sopportano o non apprezzano: quello poco ma sicuro.
Un po' come le birre!
Sì: parliamo - particolarmente - anche di «birre quaresimali», e c'era un video molto interessante sulle birre quaresimali (poi ve lo lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda là in alto, se lo trovo); ancora c'è qualche posto, qualche piccolo monastero dove sono ancora i monaci a preparare la birra, magari con processi industriali, ma sono ancora loro.
Ma, sempre di più, sono molte birre che vengono realizzate con processo industriale e, poi, c'è il monastero dei monaci X che ci mette l'etichetta sopra.
Magari la ricetta è quella, ma ormai si è arrivati al punto di industrializzazione, anche perché si parla di lievitazione che deve avvenire con dei lieviti che devono essere anche puri a livello microbiologico, microbatteriologico, problemi d'igiene… difficilmente puoi ancora produrre la birra fermentata nei tini di legno antico, quindi!
Attenzione: dopo la strettoia, poi, dovrai girare sulla sinistra, perché dobbiamo tornare sul lago.
Ah, ok
Perché se no finiamo sul serpentone, perché due sole strade…
Qua a sinistra, tu dici?
Sì, sì.
Sì, sì: da dove siamo arrivati, allora!
Sì, sì: altrimenti finiamo di nuovo nel serpentone.
Questa cosa mi ricorda che mi piacerebbe avere la classica manopola illegale
Sì: l'ho avuta sul 126, che non c'era l'airbag, quindi potevo anche permettermelo. Non c'era neanche il servosterzo, quindi aveva anche un minimo di senso: un amico, che mi diceva sempre "ah: lo voglio provare, a guidare con la manovella!", poi fa manovre: [crrr, crrr!]
Sì: parliamo - particolarmente - anche di «birre quaresimali», e c'era un video molto interessante sulle birre quaresimali (poi ve lo lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda là in alto, se lo trovo); ancora c'è qualche posto, qualche piccolo monastero dove sono ancora i monaci a preparare la birra, magari con processi industriali, ma sono ancora loro.
Ma, sempre di più, sono molte birre che vengono realizzate con processo industriale e, poi, c'è il monastero dei monaci X che ci mette l'etichetta sopra.
Magari la ricetta è quella, ma ormai si è arrivati al punto di industrializzazione, anche perché si parla di lievitazione che deve avvenire con dei lieviti che devono essere anche puri a livello microbiologico, microbatteriologico, problemi d'igiene… difficilmente puoi ancora produrre la birra fermentata nei tini di legno antico, quindi!
Attenzione: dopo la strettoia, poi, dovrai girare sulla sinistra, perché dobbiamo tornare sul lago.
Ah, ok
Perché se no finiamo sul serpentone, perché due sole strade…
Qua a sinistra, tu dici?
Sì, sì.
Sì, sì: da dove siamo arrivati, allora!
Sì, sì: altrimenti finiamo di nuovo nel serpentone.
Questa cosa mi ricorda che mi piacerebbe avere la classica manopola illegale
Sì: l'ho avuta sul 126, che non c'era l'airbag, quindi potevo anche permettermelo. Non c'era neanche il servosterzo, quindi aveva anche un minimo di senso: un amico, che mi diceva sempre "ah: lo voglio provare, a guidare con la manovella!", poi fa manovre: [crrr, crrr!]
[tac! Sgreeee] Caspita! Hai ragione: è COMODISSIMA!
L'ultima volta che ho guidato un'auto senza servosterzo, ci sono rimasto di un male! Era l'auto di un mio cliente, dice: il dipendente era in ferie, doveva fare il collaudo, e c'è l'altro dipendente, c'è un'altra macchina:
Questa la tieni come inframezzo di pausa del video
Sì: sì, sì.
Sì, sì: ci sta, ci sta!
Questa la tengo
Questo è l'inframezzo!
-Vabbè: scendiamo assieme, io salgo con Danilo, portiamo la macchina giù e poi la andiamo a pigliare.Bello: mettro la retromarcia, giro lo sterzo…
-Sì, sì: va bene: facciamo così!
-OU: PERCHÉ È COSÌ DURO LO STERZO?Mamma mia: senza servosterzo! Una Atos, mi son tolto la vita con quella macchina.
Questa la tieni come inframezzo di pausa del video
Sì: sì, sì.
Sì, sì: ci sta, ci sta!
Questa la tengo
Questo è l'inframezzo!
Concludiamo, comunque.
Siamo arrivati alle birre supercommerciali: facciamo anche qualche esempio, tipo.
Consideriamo anche che questo discorso del “fare le cose industriali con le ricette” tende a rendere anche dei fenomeni particolari: c'era stata quella discussione sulla “Birra Messina Cristalli di Sale”, che è realizzata con la ricetta (con il sale della Sicilia), ma non è realizzata in Sicilia, quindi c'era anche tutta questa discussione. E non è la sola: mi pare che ci sono anche altre birre che sono prodotte per essere con l'antica ricetta, con l'antico metodo, con le antiche tutte… e poi son realizzate dalle grandi case!
Potremmo anche fare qualche esempio, però - dai - non sponsorizziamo troppe birre!
No: esatto.
Molte di… cioè… [blleaa 😜]Alla fine, da una parte quello che conta forse è vero che è la ricetta, che è il metodo di lavorazione; cambiano alcune cose: non c'è più il tino di legno, c'hai il tino di acciaio, perché deve essere sicuro microbiologicamente e batteriologicamente etc, ma poi - alla fine - se la ricetta è quella, la funzionalità si suppone che sia quella; poi non è che se la birra la fa il mastro birraio, o la fa il monaco, il monaco la fa meglio perché la fa benedire, voglio dire!
Concludiamo!
Vai!
Non penso che ci siano grossissime differenze, ma questa è la domanda che lasciamo al pubblico: voi cosa ne pensate? Per quanto concerne le birre, per quanto concerne gli alcolici, i superalcolici, meglio quei lavori artigianali di una volta, il risultato artigianale di una volta? Meglio il processo industriale?
O, in fondo, il processo industriale non è detto che danneggi così tanto quella che è l'idea del prodotto di una volta? Sono curioso un po di sentire la vostra: parliamone nei commenti, o su Twitter con l'hastag #DdVotr
A te per la conclusione!
Ok, sì: e che conclusione devo fare? Amante di birra, e amante di amari, voglio leggere i commenti e le risposte del pubblico: alla fine io - più che altro - penso che si perda un filo di tradizione, se diventa… se il prodotto diventa industriale, però se la ricetta rimane la stessa (e il sapore cambia quel poco), ci può anche stare.
Niente: io sono Ale, lui è Grizzly…
L'importante è bere in compagnia, con moderazione, e divertirsi in compagnia!
Esattamente. E noi ci vediamo in una prossima… birreria! Ci può stare?
Ci può stare. E concludiamo con il solito…
Ed ha riniziato a piovere: concludiamo che ha riniziato a piovere!
Concludiamo con il solito…
EVVAI! 🔝🔝🔝
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