venerdì 27 agosto 2004

Il ritorno dell'uomo

Dopo un pranzo leggero e consumato intorno alle 11:30, finalmente alle 12:30 in punto salgo in macchina e, dopo aver salutato i miei, mi dirigo verso Bologna.
Il treno mi aspetta alle 20:58 per ripartire alle 21:21 [Sì, sempre la freccia della laguna, il treno che ha la più lunga storia di incidenti, deragliamenti (Sulla tratta Palermo-Messina, a memoria d'uomo, almeno due: uno senza conseguenze gravi ed uno quello tragico di Rometta Marea), sfondamento di una porta da un clandestino albanese (grrrrr), allarmi tirati nei momenti meno opportuni e praticamente ogni volta senza un grave motivo...]
Giro un po' per la città, compro qualche cosa da mangiare, poi giro un po' ramingo ricordandomi che in passato con mia madre ci eravamo fermati in un centro commerciale a Borgo Panigale. Giro un po' e riesco a raggiungerlo, ne approfitto per fare un giretto [anvedi mi mancano i sinonimi, sono stanco, ndG], compro un libercolo da 4 euro sulla massoneria [Ero indeciso fra quello ed uno sui rosacroce (devo dire che anche il rosacroce è un argomento molto interessante)], rinuncio alla mia mezza idea di comprarmi un orsetto di peluche, mi fermo al bar a bere un succo di frutta ACE con la pesca invece dell'arancia.
Un gusto stranissimo, e devo dire molto buono. A quanto pare al nord è più diffusa l'usanza di chiedere "un succo di frutta" senza disquisire a lungo su quale gusto si preferisce.
Poi finalmente mi fiondo in stazione. Arrivo e si caricano le macchine, poi mi porto al binario 8 in attesa del treno: arrivo lì alle 19:50 e quindi dovrò aspettare più di un'ora... poco male: mi siedo nella garritta d'attesa, mangio un paio di panini, bevo un po' di the freddo, poi esco e mi siedo fuori a prendere un po' di fresco.
Giunge nel frattempo un'altra famigliola che ha caricato l'auto sul treno: marito, moglie e figlia di 9 anni... loro hanno mangiato al McDonalds della stazione [BAREA!]
Occuperemo scopartimenti attigui: io il 34 e loro il 31-33-35
Fumo un paio di sigarette per ammazzare il tempo, poi alle 21:10 in punto dal tabellone del binario sparisce l'indicazione "PALERMO SIRACUSA 21:21 EXP let cuc aut/seg" e la voce stentorea ed elettronica degli altoparlanti della stazione annuncia: "Si informano i signori passeggeri che il treno espresso 1931 Freccia della Laguna per Palermo, Reggio Calabria e Siracusa viaggia con circa CINQUANTA MINUTI DI RITARDO"
Bestemmie in turco.
Faccio amicizia con il "marito" della famigliola di vicini, si parla un po' delle solite cose: mi dice che sta partendo per le ferie adesso (uno di quelli che approfitta della bassa stagione) e che sono diretti a Taormina. Ci raccontiamo un po' delle peripezie passate sui treni a proposito di ritardi. Una giovane ragazza della DOXA per di più approfitta del ritardo per intervistare un po' di gente alla stazione per una ricerca di mercato.
Poi fumo un paio di sigarette, faccio "amicizia" con la bambina del trio che sta passando il tempo torturando [Naaaa, teneramente, ndG ((-: ] il suo orsacchiotto "Mizzy", e con due altri bambini che cominciano a giocare con lei. Sono stanco quando finalmente a distanza di ben un'ora e venti (Alle 22:20....) giunge il treno.
Saliamo, prendiamo posto, incontro il mio unico compagno di viaggio (Stavolta abbiamo fortuna: il terzo posto non è prenotato e quindi siamo soli e un po' più larghi).
Andiamo a dormire quasi subito perché siamo stanchi entrambi, ed il resto è noia: a Villa San Giovanni abbiamo sempre 50 minuti di ritardo (i 30 minuti cresciuti a Bologna sono stati recuperati strada facendo e - soprattutto - riducendo al minimo le permanenze Bologna-Firenze-Roma), il mio compagno scende perché anziché continuare fino a Catania sul nostro treno preferisce traghettare a mano e prendere il primo treno: dice che si risparmia un'ora buona di viaggio ma... chissenefrega? Io adoro viaggiare in treno: mi riesco a riposare tantissimo e... ho pur sempre la macchina un paio di vagoni più avanti.
Sul traghetto controllo che non ci siano sulla macchina sorprese come quelle della mercedes e della yaris dell'andata, ma a parte la solita proverbiale quintalata di moscerini sembra tutto a posto.
Tanto per restare in tema, a metà traghettamento restiamo fermi in mezzo allo Stretto di Messina per un quarto d'ora attendendo che si liberi uno dei due invasamenti di Messina.
Giunti a Messina, mi stendo e mi faccio un'altra mezzoretta di sonno, poi macchina, strada interminabile e finalmente sono di nuovo a casa...
Per il resto... alla prossima!

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