lunedì 11 ottobre 2004

ER: esagERati in prima linea

All'inizio dell'inizio ER aveva ancora quel senso di fiction da ospedale americaneggiante di terzo livello con la possibilità di sopportare quattro menate sui generis ed una serie di storie legate alle persone che svolgono servizio nel pronto soccorso del grande ospedale newyorkese.
Ma ora si va sempre peggio.
Lunedì sera il panorama televisivo proponeva tante di quelle menate che sono andato a scegliere l'unica che ancora poteva salvarsi.
E come sempre l'americanata se non è in grande non fa pubblico, allora vai con i medici che non hanno problemi a farsi rappresentare da sindacalisti ringhiosi come cani idrofobi, ma sempre pronti a mandare a fan%%%o figli, mariti, nonni e altri familiari la sera del ringraziamento per farsi un dodici, quindici ore di straordinario a fine turno senza retribuzione minima sindacale [perché a fine turno al max lo stato ti consente tre ore di straordinario, data la situazione a rischio di un pronto soccorso...].
Ma niente tocca l'apoteosi dello sfascio come il vento che cambia di colpo e che fa impiantare un elicottero contro il tetto dell'ospedale prima di spatasciarsi sulle spalle del dr. Romano mentre il collega era appena stato sorpreso a spippacchiarsi una canna a) rubata ad un nero con il glaucoma a cui ha ammonito il divieto d'uso della marijuana [peccato, però, che questo è un messaggio che ci lancia la produzione, dato che nello stato di New York si fa uso terapeutico della marijuana proprio per ridurre la pressione dei capillari nell'occhio] per poi andarsi a scegliere il posto più ridicolo [fuori dalla porta dell'ospedale, accanto all'ingresso... con tutti i bar, vicoli, bagni, sgabuzzini...] e poi non muovere un dito per tutta l'emergenza mentre Romano era impegnato a farsi tostare da un elicottero in fiamme.
Ma per favore!

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