Due periodi storici, intesi come quello del Superman con cui chi ha qualche capello bianco ha sognato in gioventù, e quello inteso come il sogno di giovani che riscoprono un personaggio nato da un piccolo fumetto americano molti anni fa.
Tom Welling (Il giovane Superman) si ritrova per un cammeo a ricevere notizie importanti ed un vero e proprio "passaggio di testimone" proprio da chi per molto tempo ha impersonato il superman adulto. Un confronto diretto fra passato e futuro che si presta ben poco a semplici canoni di share televisivo.
Rimasi colpito, come molti - d'altronde - non solo quando seppi che una semplice caduta da cavallo gli era costata ben più di quanto potrebbe meritare un povero quarantacinquenne nelle menti e negli occhi di tutto il mondo, quanto piuttosto da come il suo amico - forse di fama ben paragonabile per le sue grandi interpretazioni [da "Risvegli" a "Toys", da "Patch Addams" a "Good Morning Vietnam"] - Robin Williams non ha esitato a sostenere le spese delle complesse cure mediche a cui Reeve si è dovuto sottoporre.
Mi è piaciuta la forza d'animo di Reeve, sfociata nelle sue interpretazioni, nelle sue attività, nella sua ricerca di aiutare le persone invalide.
Mi è piaciuta la sua campagna a sostegno di un Internet Provider Europeo, World On Line ["Freedom to communicate, freedom to act, freedom to reach... WOL: freedom of movement"].
Pochi personaggi hanno lasciato un'impronta indelebile nel mondo del secondo dopoguerra. Amo pensare che ora Reeve potrà cavalcare in tutta libertà, in un posto dove Charles McSchultz, magari, continua a disegnare le strisce di Snoopy e la voce di Corrado Mantoni accompagna ancora trasmissioni radiofoniche che fanno la storia dell'emittenza pubblica.
Goodbye Christopher, I'll miss you.
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