In questi giorni ho apprezzato alcune produzioni cinematografiche e televisive del passato e del presente [no: per quelle del futuro al momento non mi sono del tutto attrezzato... (-: ].
In particolare ho portato la mia visione alle due versioni de "La fabbrica del cioccolato", ossia quella walt disney del 1971 ("Willy Wonka e la fabbrica del cioccolato", regia di Mel Stuart) e quella del 2005 ("[Charlie e] La fabbrica del cioccolato", regia di Tim Burton).
Devo ammettere che e' difficile restare indifferente di fronte a fiumi di cioccolato e dolciumi vari [io sono un bambinone, specie di fronte a queste cose. Avete presente Homer Simpson? Arf, arf! (-: ] e devo dire che non avrei disdegnato la parte del ragazzino di Dusseldorf che finisce a mollo nel fiume di vero cioccolato che la produzione di Tim Burton ha organizzato, anche se mi chiedo sinceramente quante docce siano poi necessarie per ripulirsi da quella roba, oppure quante imprecazioni si tirino prima di riuscire a rimuoversi dalla faccia i residui di un pallone di gomma da masticare di oltre un metro di diametro (-: [anzi (*: deve comunque essere divertente, a parte il rischio di crisi respiratoria ahahah] o dopo essersi macellati i denti per aver dato un morso alla versione 2005 del "succhiasucchiachemaisiconsuma" (-:
Tra le due versioni si nota subito una diversa chiave di lettura. In entrambi i film Charlie e' il ragazzino povero in canna con i quattro nonni bloccati per casa, ma mentre nella versione del '71 viene sottolineata la condizione di povero che, nel vedere realizzato un suo sogno, vede coronare anche la risoluzione di tutti i suoi problemi, nella nuova versione pur mantenendosi la trama la chiave di lettura vuole invece insegnare il valore della famiglia sopra ogni altro.
Non so. Nella versione del '71 trionfa l'onesta' di Charlie [mi ha quasi commosso la scena in cui il giovane, scoperto che Willy Wonka non e' il santuomo che e' stato dipinto, rinuncia alla vendetta di fornire la caramella alla concorrenza e preferisce restituirla] mentre il voler puntare a tutti i costi a dimostrare un estremo spionaggio industriale nella versione del 2005 mi lascia piuttosto con l'amaro in bocca.
La storia del '71 e' toccante, scorre piacevolmente e lascia trasparire solo lentamente gli stereotipi dei film per ragazzi di quel periodo (si vedano fenomeni di costume quali Mary Poppins) mentre la versione 2005 scava molto sulla struttura scenografica, sugli effetti speciali [e ho gia' espresso piu' volte che non amo i film densi solo di effetti speciali].
Poi per restare in tema in casa di FC abbiamo gustato, a distanza di lungo tempo, la versione originale de "la guerra dei mondi" di cui quest'anno e' seguito un riuscitissimo remake.
Anche qui nella versione anni '50 si sente piu' che altro l'atmosfera di quel periodo in ambito cinematografico (mi e' piaciuto il commento di SS: "sembra una di quelle puntate di 'Ai confini della Realta', che d'altronde e' sempre dello stesso periodo").
La versione 2005 e', come posso dire, soffocante, non c'e' un solo attimo di respiro: tutto quanto insegue, attacca, esplode, minaccia, sempre, sempre, sempre, in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento.
Mi e' piaciuto, nonostante il pesante carico di effetti speciali, proprio perche' rispetto a moltissimi altri film sull'argomento o sul sistema moderno, la versione 2005 ti "attacca alla poltrona" fino all'ultimo.
E a conclusione, voglio citare la serie di telefilm che piu' mi ha lasciato incollato al divano in queste serate di duro lavoro: 'Dr House Medical Division'.
Rispetto ad altre serie sull'argomento (prima fra tutte 'ER') e' meno carica di tensione e piu' ricca di arzigogoli mentali.
Tra l'altro in una delle puntate c'e' stata una fine citazione, che potremmo quasi definire "denigratoria" nei confronti di serie quali - soprattutto - ER e Camelot: un bambino in preda ad una crisi respiratoria deve essere intubato con urgenza, ma mentre uno dei medici e' convinto di farcela ad intubarlo, l'altro invece propone senza battere ciglio di operare una tracheotomia (di quelle che nelle altre serie vengono fatte ogni 5 minuti, usando persino temperini svizzeri ed involucri di penne Bic per far respirare la vittima), ma sul piu' bello, quando il medico ha ormai appogiato il bisturi sul collo del bambino lasciando uscire una fugace gocciolina di sangue, il primo medico sbotta con un geniale: "Ok e' intubato: OSSIGENO!".
Non pensavo che avrei riso cosi' tanto, ma questa e' veramente fine e dovreste conoscere tutta una serie di situazioni che, riguardo ai fenomeni della tracheotomia in televisione, dovreste prima conoscere [un giorno magari ve le raccontero'].
Ora vado: domani mi aspetta di nuovo la solita giornata alla ditta di manutenzione ascensori, in attesa del prossimo cantiere...
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