sabato 18 aprile 2009

Quarto giorno - sabato 18 aprile

Mi sveglio tardissimo (ossia apro gli occhi che sono gia' le sei e cinque...) per cui mi salta la doccia. Mi lavo a spezzoni e mi metto subito a lavorare assieme agli altri.
E' una giornata molto uggiosa. Ma le avvisaglie del maltempo arrivano verso le nove, quando comincia a piovere insistentemente. Questo non solo abbassa il morale di tutti, ma rende difficoltoso anche lavorare nell'area cucina, di cui solo il tendone mensa e' al coperto. Richiediamo e otteniamo, dopo un po' di difficolta', un telone per poter riparare l'angolo sotto cui vengono lavati i piatti.
E quindi verso le undici io, assieme ai colleghi Francesco "Ciccio" Cefalu' e Salvatore "Turi" Giarratana ci prendiamo il meglio dell'acqua che piove per tirare il telo sopra il tetto della struttura che sovrasta la seconda cucina e il container frigorifero. Riusciamo a finire in tempo per andare a servire il pranzo.
Nel pomeriggio, subito dopo pranzo, approfittando del fatto che tutti i colleghi sono impegnati, salgo al COC per sedermi in un ufficio e rimettere in ordine i primi appunti da bloggare.
Scrocco un angolino nell'ufficio gestione volontariato, ove trovo una presa elettrica ed un pezzetto di tavolo accanto ad altri due portatili. Ma qui e' la tragedia: infatti io ho preparato parte del materiale sul cellulare, e ora sto scaricando tutto al computer leggendo manualmente i messaggi salvati nelle bozze, mentre diversi personaggi (Turi soprannomina la categoria finzionari) passano il tempo parlando del piu' e del meno, scherzando e, soprattutto, cercando di tirare dentro anche me nelle varie discussioni. Dopo qualche risposta breve e concisa data senza neppure togliere gli occhi dallo schermo (Lui: "Ma e' un Apple?", Io: "No, un EEE-PC"), finalmente interviene la funzionaria della presidenza del dipartimento chiedendo di lasciarmi lavorare, ed e' quindi uno dei suoi colleghi che chiude la porta ricordando che e' obbligatorio bussare prima di entrare; altri due ragazzi dopo mi chiedono qualcosa ma taglio secco sottolineando appunto che devo lavorare.
Sono al COC in parte per sistemare gli appunti, e in parte per vedere se c'e' modo di avere un po' di connessione ad internet. Risultato: niente da fare, e' la funzionaria stessa, nostra amica, a chiedermi: "Mirko, ma tu avresti connessione ad internet, per caso?"...
Riprovo anche dal COC a connettermi col pennino internet e la sim TIM che mi ha prestato il collega, ma non ne vuole, per cui quando finalmente esco, chiamo il 190 per farmi attivare la Vodafone 100 ore UMTS.
Al 190, chiamando dalle aree terremotate non si passa dal menu, ma risponde direttamente l'operatore. Chiedo le informazioni ed ottengo l'attivazione dell'opzione, che avviene nel giro di mezzoretta (ci vuole un terremoto per far funzionare bene le cose, eh?). Ritorno quindi al campo per aiutare con la cena e altri lavori.
La cena, come il pranzo, si svolge in piu' fasi. Anzitutto vengono preparati e distribuiti i pasti specifici per gli anziani (minestre, pastine in bianco, pasta cotta senza sale e roba del genere), poi seguono i pasti "normali" distribuiti in tenda e ai diabetici sotto insulina, quindi si "apre" la fila della popolazione.
Il funzionamento e' il seguente: anzitutto si mettono in fila tutti gli sfollati, successivamente seguono i volontari e le forze dell'ordine, alla fine vengono i regionali. Noi mangiamo per ultimi (mediamente pranziamo intorno alle 15 e non ceniamo mai prima delle 23). Ma ci sono alcune piccole eccezioni. Ad esempio la squadra medica 118 (d'istanza al PMA) che appena ha cinque minuti liberi (se ci riescono) li facciamo saltare tutta la fila, perche' cosi' mangiano e rientrano subito, sebbene gia' un paio di volte siano persino dovuti correre fuori a meta' pasto lasciando tutto li'.
Oppure le squadre di volontari e di forze dell'ordine che, dato un turno di lavoro da svolgere subito, anche in questo caso mangiano subito e vanno via. Ma in questo frangente si e' verificato un problema che ha richiesto l'intervento con polso fermo da parte nostra e del coordinamento: diversi operatori della forestale avevano preso l'abitudine di saltare a pie' pari tutta la fila anche senza motivi di servizio, cosa che ha provocato un certo numero di, chiamiamole, discussioni con i volontari e - soprattutto - un palese malcontento della popolazione. Turi, da ex sindacalista, ha consigliato alla popolazione di lamentarsi con la dirigenza; al briefing dei responsabili di questa sera la discussione sara' portata in campo e gia' adesso ci hanno informato che le cose cambieranno registro pesantemente.
Oggi pomeriggio ne abbiamo discusso, ed ho ricordato a tutti che vale una regola: *tutto* il personale volontario in emergenza opera con la figura di Incaricato di Pubblico Servizio (art. 352 del Codice Penale) e, di fatto, chiunque porti una divisa (e/o un pass volontariato) in campo e' comunque equiparato ad un pubblico ufficiale: nessuno comanda e ognuno coordina il suo settore. Per definizione noi gestiamo la mensa e la cucina e il coordinamento di questa sezione e' interamente nelle nostre mani: durante un'emergenza, meno burocrazia c'e', meglio e'.
Vedremo come si muovono le cose nei giorni a venire.

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