mercoledì 27 maggio 2009

Quinto giorno: sabato 23 maggio

Suona la sveglia (eh, no: stamattina non sono riuscito a svegliarmi prima di lei), solo che per un errore madornale anziche' suonare alle cinque, suona alle cinque e venticinque. Mi fiondo fuori dalla tenda di corsa e mi faccio una doccia talmente rapida che praticamente mentre la prima goccia d'acqua percorre il percorso che dal telefono della doccia la porta a terra, gia' mi sono insaponato e sciacquato.
Comincio con la preparazione della colazione intorno alle sei, mentre arrivano gli scout (peraltro gli stessi due che ieri sera mi hanno preso per i fondelli per tutta la serata su quel discorso, e di cui uno dei due continua finche' non si rende conto con i suoi occhi di che cosa intendevo: l'altro collega viene chiamato ogni 30 secondi e nel giro di una mezzoretta-tre quarti d'ora praticamente restiamo noi due a preparare le colazioni e portarle in sala, quando non e' Gianfranco o qualche altro collega a portarci di corsa il thermos del caffe' o il bidone del latte.
Dimentico (in realta' non ci pensavo proprio) che di sabato la scuola non c'e' (cavoli! Quando andavo a scuola io, a malapena non c'era scuola di domenica) e mi restano sullo stomaco gli ultimi cinque litri di latte (GRRR possibile che non si riesce a metterne via solo uno o due?), ma che per fortuna servono al cuoco. Ripulitura della cucina, poi e' il momento di una pausa caffe'/COC, dove chiedo le ultime informazioni riguardo il mio scorporo e quello dei colleghi. Mi confermano la situazione riguardante la nave (pero' in mano non ho nulla: vi prego di ricordarvi questo particolare) e idem per quanto concerne l'autostrada.
La situazione sembra essere chiara, per cui mi allontano e mi dirigo lentamente al bar per un caffe' [dopo averne preparati millemila, vorrei anche prenderne uno che mi fa qualcun altro (-: ], poi ritorno in campo dove con Santina ci mettiamo a lavorare sui pacchi che ci ha mandato il COC con prodotti alimentari da organizzare per la popolazione. Sono tutti da catalogare perche' le scatole sono stipate con contenuto il piu' possibile a caso [c'e' pasta e scatolame rimescolato in maniera quasi pirotecnica. A parte che su una scatola che riporta la nota "pasta 10kg - Zucchero 8kg" ritroviamo 22 kg di farina, di almeno 20 qualita' diverse (compreso un kg di farina per dolci e tre di farina per polenta, tutti e tre diversi...)].
Nella catalogazione di prodotti che saranno destinati ad essere direttamente donati alla popolazione, pero', notiamo anche una grossa quantita' di pasta della marca e del tipo che usiamo in cucina per la popolazione di Tornimparte. Io e Santina ci guardiamo negli occhi: se riusciamo a recuperare 25-30kg di penne rigate, altrettanti di rigatoni, di spaghetti e via discorrendo possiamo tenerli per cucinarli direttamente alla popolazione, mentre se recuperiamo solo due o tre kg di pasta per tipo, non ci servono a molto (la "calata" di pasta all'inizio era di 72kg a botta, ora si e' attestata fra i 35 ed i 40. E' ovvio che si deve infilare nel bollitore una robusta quantita' dello stesso tipo di pasta); questo significa dover catalogare la pasta aprendo millemila scatole e ammucchiando manualmente sacchetti di pasta da un kg, al massimo da un kg e mezzo...
Dopo tre ore abbiamo recuperato circa 20kg di rigatoni e altrettante mezze penne rigate, che portiamo nel container della pasta. Il resto rimane nel gigantesco mucchio di scatoloni appoggiati a delle pedane, subito dietro la cucina (maledizione... forse oggi finalmente il sindaco ha firmato la richiesta di riparazione del transpallet, il tempo che venga protocollato dal COM e possiamo andare), sotto un telone.
Nel frattempo l'odore di fognatura sul retro della cucina peggiora.
Poco dopo pranzo, mentre alcuni ragazzi si stanno riposando un po', finisco di preparare il caffe' e salgo sulla cucina di Canicattini per lavare la caffettiera. Mi accorgo che e' finito il rotolone di carta e mi dirigo verso il container di fondo per prenderne un altro rotolo. E' in questo frangente che vedo una scena a dir poco inquietante. L'odore di fognatura e' adesso insopportabile, e proprio davanti alla porta del container, in direzione del pozzetto della fossa imhoff, c'e' una vistosa macchia marrone coperta di mosche. Mi fiondo indietro e raggiungo Maurizio, che e' in tenda a cambiarsi.

Io: "Maurizio! E-MER-GEN-ZA! La fossa e' arrivata, c'e' una macchia di acqua di scarico davanti alla fossa biologica!"

Partiamo di corsa, siamo io, Maurizio e uno scout (Gaetano). All'inizio pensiamo che forse e' una scolatura venuta nella tarda mattinata dal camion della nettezza urbana, ma con un manico di scopa Gaetano prova a smuovere il ghiaietto sotto la macchia, mettendo in evidenza che e' proprio bagnato che risale. Arriva una ventata dall'odore impronunciabile, e Gaetano si allontana soffocando conati di vomito. Maurizio chiama subito SL della regione, che arriva con un collega e, vista la situazione, aprono subito il pozzetto della fossa imhoff vedendo che e' "piena a tappo", tanto che il lavaggio dei piatti in corso sta facendo versare acqua del limite di troppo pieno direttamente nel fiume. E' probabile che la macchia stia salendo per via del fatto che i tubi di scarico sono stati connessi fra di loro per mezzo dell'incastro ma senza mettere mastice.
I regionali si muovono subito per trovare la ditta di spurgo e farla venire di corsa, ma ci vorrano letteralmente diverse centinaia di telefonate e non solo... (dopo vi spiego con l'articolo su domani).
Avverto anche Santina che data l'aria irrespirabile intorno al container, non si faccia scrupoli a lasciar andare me sul container (che non mi pongo piu' di tanti problemi) onde evitare un forte senso di nausea.
Continuiamo con l'organizzazione dei materiali, poi segue una breve pausa al bar, quando all'improvviso mi rendo conto che sono quasi le quattro del pomeriggio.

Io: "Maurizio! Ca$$o quello del transpallet ci aspettava verso le due-e-mezzo/tre! Abbiamo la richiesta fatta?"
Mau: "Porca pu$$$na! Me l'ero scordato! Voliamo al COC e andiamo subito a far riparare quell'affare!"

Al COC passano diversi minuti per recuperare il documento (anche perche' sembrano spariti tutti), poi finalmente partiamo [siamo io, Maurizio, Nuccio (uno scout) e Maria] in direzione dell'area industriale di Bazzano. Dopo qualche lungo tentativo riusciamo ad arrivare nel capannone della ditta. Il tizio si lamenta del ritardo con il quale siamo venuti (si, si... leggete dopo) e alla fine otteniamo solo la consegna di quattro ruote e otto cuscinetti, dovremo spostare la riduzione e montarceli da soli, perche' siamo arrivati tardi, perche' i ragazzi stanno andando via e perche' pasta ferrara e' buona e la supercazzora prematurata con scappellamento quadratico si sposta a sinistra (con tanto di scena a livello di pianto di Maurizio perche' il tizio ci aiutasse, in quanto voleva tenere il transpallet fino a lunedi'/martedi', non ha un transpallet da prestare manco per sbaglio, e al massimo puo' vendercene uno nuovo).
Ritorniamo con le quattro ruote in una scatola, ci fermiamo dal distributore di benzina di Sassa ove avevamo fatto benzina e che ha un'officina. Il meccanico ci da una mano a montare le ruote SUBITO e le montiamo tutte e quattro nel giro di cinque minuti. Peraltro per quanto volessimo pagare l'intervento, ci manda via in malo modo ["dopo tutto quello che state facendo per noi, ci mancherebbe pure che vi faccio pagare tre minuti di operazione del cavolo!" (questo per farvi capire che cosa pensa di noi la popolazione...)].
Ritorniamo, finalmente il transpallet scorre con una fluidita' spettacolare [Gianfranco riesce a tirare con una sola mano una pedana carica di roba con Santina sopra che fa surf (((-: ]
Arriva la cena, ci organizziamo io e Maria per domani pomeriggio (partiremo assieme. C'e' stato un altro papocchio: partendo io, si supponeva che la squadra che rimaneva fosse di dieci persone, che non potevano scendere tutti in pulmino, per cui doveva scorporarsi un'altra persona. Il papocchio e' che non solo dopo aver fatto lo scorporo di Maria, l'aiuto cuoco Francesco 'Ciccio' Rizza dice che rimarra' un'altra settimana, ma per di piu' non abbiamo considerato che il cuoco e la moglie si spostano sul loro camper...)
Nel tardo pomeriggio, considerando che domani e' domenica e non so se il distributore e' aperto, intorno alle 19 mi presento alla segreteria del campo per avere il buono carburante ed andare a fare nafta, ma la stampante della segreteria non collabora. Stacco intorno alle venti (rinuncio) e vado a gestire la cena. Mi e' venuto un mal di testa inquietante, e questa sera e' prevista anche una festa con musica e karaoke; chiedo a Maurizio e l'altro collega di rimanerne fuori, poi mi dirigo al PMA e mi faccio dare qualcosa per far scemare un po' il mal di testa.
Gestisco un po' il magazzino, poi mi siedo fuori e, quando arriva il momento della cena, dato che dentro continua a infuriare il karaoke a tutto volume, Iano mi prepara un panino al volo e mangio seduto fuori, mentre lentamente il mal di testa sembra passare.
Preparo il caffe' per tutti i ragazzi dopo cena, poi dato che la cucina e' gia' pronta e il te freddo era stato gradito, ne preparo altre quattro bottiglie in maniera da poterne dare un po' anche a qualcuno della popolazione.
Vado a dormire, stanchissimo, intorno a mezzanotte, mentre parte dei ragazzi propone di uscire per un giro da qualche parte. Domani sara' (purtroppo) l'ultimo giorno...

0 commenti: