martedì 25 gennaio 2011

Il significato intrinseco delle scelte di coscienza

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Un amico. Un amico con una grave insufficienza epatica. Un amico che aspettava l'ormai prossimo trapianto di fegato.
Ma un amico con un problema di coscienza. SC era un Testimone di Geova praticante, e pertanto ha chiesto di poter effettuare il trapianto a Modena, dove l'intervento si effettua senza l'uso di trasfusioni di sangue. E ha cominciato una battaglia, con la Regione Sicilia e l'ASL, perché l'intervento è effettuabile anche qui, ma con l'uso delle trasfusioni.
Una battaglia in cui alla fine non ha vinto nessuno, ed SC oggi pomeriggio alle 17 se n'è andato, circondato dall'affetto dei suoi cari, a causa di complicazioni per un'influenza stagionale.
Addio SC. Ci mancherà il tuo sorriso, e ci mancherà perché la tua scelta di coscienza ha voluto influire con così tanta importanza nella tua vita.
Quando dico che rispetto le scelte di coscienza a patto che gli insegnamenti di moralità non vadano a cozzare con la vita stessa.
Sono amareggiato...
Ora raggiungo la camera mortuaria.
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Grizzly - sul Nokia E90 Communicator

domenica 16 gennaio 2011

Un po' di... film

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Durante tutto il periodo festivo ne ho approfittato molto anche per una lunga e piacevole visione di alcuni film che rimandavo da tempo o che sono usciti da poco tempo e mi hanno incuriosito.
Alcuni sono risultati delle piacevoli sorprese: un modo interessante o simpatico di trascorrere poco meno di un paio d'ore la domenica o la sera dopocena, ma altri invece delle armi non convenzionali per favorire una sonnolenza incommensurabile non appena presa posizione sul divano.
Vediamo di citare qualche titolo, così mi esplico meglio (ps: sì, ci sono anche cartoni animati: io guardo un po' di tutto).

La principessa e il ranocchio
L'ennesima produzione Walt Disney che tratta la fiaba trita e ritrita della bella principessa e del principe trasformato in ranocchio... no, decisamente no: in questo caso le cose sono state impapocchiate e ingrovigliate per benino, miscelando sapientemente fiaba, vudù, tempi più o meno moderni e onestà tipica dei personaggi da cartone animato (tipica perché ormai certa onestà la vedi solo lì, purtroppo...).
Un racconto piacevole, interessante, in certi momenti ti viene veramente in mente "e adesso che succederà?".

L'apprendista stregone
E restando a parlare di Walt Disney, ecco che la scenetta di Topolino che fa l'apprendista del mago combinando un macello per ripulire la cantina... diventa una storia in chiave realistica, ambientata nell'America del XXI secolo con personaggi che fra i loro problemi esistenziali potrebbero annoverare il numero di brani da scaricare sul loro iPod.
La storia scorre, ci sono begli effetti speciali e qualche trovata degna di un bel film, anche se la trama, appoggiandosi alla classica storia della guerra fra maghi cominciata nel medioevo e che continua alla ricerca del mago potentissimo che metterà fine al conflitto è una sagra del trito e ritrito. E infatti la storia ha una serie di buchi e pecche non indifferenti (apoteosi della quale è la scena del lavaggio dell' "antro dell'apprendista" che ricalca quella di "Fantasia", ma che si sarebbe potuta evitare abbondantemente), oltreché una trama talmente scontata che circa la prima metà del film si cominciano a scorgere tutti i punti che passeranno nel corso della seconda parte, ivi compreso il finale...

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini
Vorrei esprimere un giudizio breve e conciso. Sarò telegrafico: "vorrei essere Harry Potter, ma sono americano e devo infarcire la trama di americanate fino in fondo".
Lo posso definire solo un "colpo di fallo detonante" (ossia: una min%%%ata col botto) che ho rinunciato a guardare dopo circa quarantacinque minuti di resistenza attiva al sonno, alla noia e alla palese sequela di scene in cui l'eroe si presenta come il classico mago potentissimo che non sa di esserlo e si trova in mezzo a una schiera di suoi pari con il bisogno di chiarire la situazione storica che riguarda i suoi genitori. Ah, no, quello è Harry Potter. Qua il personaggio è un semidio potentissimo che non sa di esserlo e si trova in mezzo... sì, insomma: mi avete capito.

The Karate Kid: la leggenda continua
Dopo aver visto decine e decine di film in cui Jackie Chan fa le sue parti da macchietta comica in combattimenti da arti marziali figurate che neanche in "Matrix Regurgited" [Link alla versione più anziana che ho trovato in rete. Non so se si tratti dell'autore originale], ci resti male a vedere l'attore che fa la parte del vecchio cinese col cappello consunto, il pizzetto e l'espressione da venditore di chincaglieria di quart'ordine al mercatino rionale, anche se quando combatte coi bulli rivedi per qualche istante quelle gustose scenette che fanno il personaggio. Ma alla fine il film altro non è che il remake (ambientato in Cina) dell'omonimo film degli anni '80, simile in molto (comincio ad essere stufo di vedere gente che impara le tecniche di kung-fu mettendo la cera o togliendo il giacchetto), ricco di valori da film per ragazzini dell'età del personaggio principale {età non ben identificata, visto che all'inizio del film, seguendo delle tracce sul muro di altezza e date particolari, segnala un "4th birthday" nel 2006, ma poi dice al maestro [e si suppone che il film sia ambientato nel 2010 (devo segnalarlo su bloopers.it)] che ha dodici anni...}.

A Christmas Carol
Basta canti di natale. Basta, non ne posso più: quando si avvicinano le feste ci devono propinare il lavoro di Dickens in tutte le salse possibili e immaginabili. Mi sono "vendicato" nel mio personale canto di natale.
Questa versione, quantomeno, è fra le varie salse quella più simile al racconto di Dickens, e rappresenta comunque un eccellente produzione in tecnica mista.

Polar Express
A proposito di film in tecnica mista a proposito delle favole di natale, voglio citare questo lavoro di animazione che pur camminando nell'ovvietà del film natalizio dal finale scontato, intanto è una bella trasposizione di una fiaba natalizia non molto nota. Il film è piacevole e scorre bene, un'oretta e quaranta che vanno via non troppo velocemente e senza annoiare mai.

Mordimi
L'ennesima parodia che approfitta degli ultimi film di successo per tirare un po' le somme. Dato che non ne posso più della sagRa di Twilight, questa storia ricca di citazione e compromessi non mi ha divertito come la saga degli Scary Movie, ma è comunque stato un bel riempimento per un film prima di andare a dormire.

The Box
Dopo anni di ricordo di un cortometraggio della famiglia di "Ai confini della realtà", mi aspettavo qualcosa di innovativo, di interessante: un bel thriller mentale...
... e invece in una sagra del guardato storto il film si muove ad una lentezza esasperante con una trama scontatissima a tratti, e inattesa in altri tratti non per qualche idea geniale dello sceneggiatore, quanto piuttosto per un sistema di cambio della traccia narrativa che sembra gestito lanciando dei dadi. Mi ha deluso non poco.

Dragon trainer
Vichinghi, grandi lottatori con i draghi, come il giovane personaggio, che invece con i draghi ci riesce a stringere una splendida amicizia reciproca, scoprendo più cose con l'osservazione diretta che leggendo quattro fesserie su libri scritti da depositari della sapienza del passato. Un altro film rilassante, piacevole e che m'ha fatto passare una domenica mattina di puro relax prima della pausa pranzo.

Hancock
Sì: è vero. Non è recentissimo, ma non l'avevo mai visto, sebbene taluni film con Will Smith cominci a considerarli più che gradevoli. L'atmosfera dell'intera avventura è molto strana, e lo stesso personaggio di Hancock incarna l'antitesi del supereoe da fumetto (anche se finisce che ci diventa lo stesso, supereore colla tutina aderente che svolazza per la città picchiando criminali a tutto spiano). Alla fine è quello che vuole rappresentare: un fumettone portato su schermo, come è stato "Unbreakable" o qualche altro. Leggero, scorrevole, trama non troppo complessa e leggermente scontata, 100kg di effetti speciali per centimetro quadrato di pellicola... non lo butterei dalla torre, per così dire, ma non è comunque niente di speciale.

Trilogia "Pirati dei caraibi"
Non ho fatto altro che rinviare la visione della sequenza dei tre film, perché sono obiettivamente lunghetti. Mi piace l'argomento pirateria caraibica in stile Monkey Island, e nonostante la lunghezza non indifferente dei tre capitoli, la storia in sé mi è piaciuta (e finalmente, guardando i tre film assieme in due giorni, ho capito per bene punti della trama che non avevo assolutamente davanti al naso).

Alice in Wonderland
Un bisogno di fare un secondo capitolo di un cartone animato storico della Walt Disney che si sarebbe, secondo me, potuto evitare.
Il film è un'apoteosi di effetti digitali, più adatto al 3D da cinema con pezzi di stoffa e tazzine da te che ti arrivano a 30cm dalla faccia, che a raccontare una storia che funziona maluccio...

Per ora è tutto. In questi fine settimana sto cercando di andare avanti con la visione di qualche altro film che ho rinviato nel tempo...

martedì 11 gennaio 2011

Le cose che non arrivai a cogliere - gennaio 2011

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Da quando sono rientrato dalle libagioni di capodanno, ho passato praticamente una settimana schifosa, principalmente a letto con la tosse e qualche riga di febbre. Finalmente sto un po' meglio (no, ancora non sono al 100%), e vorrei cercare di riprendere il tempo perduto riguardo un paio di cose che sono successe in questi giorni e sulle quali penso di avere qualcosa da dire.

Attacco ai cristiani copti in Egitto
Io sono agnostico, come sanno in molti. Ma pur non condividendole, ho molto rispetto per le scelte di coscienza e spiritualità degli altri. Per questo mi aspetto lo stesso rispetto da parte degli altri per le mie e le altrui scelte di coscienza.
Ora, la libertà di professare il proprio culto religioso è, purtroppo, alla base di tantissimi conflitti, checché ne dicano in contrario molti leader religiosi (anzi, penso che riconoscere questo fatto sia il primo passo sulla strada lungo l'integrazione inter-religiosa).
Voglio essere d'accordo con il Papa quando dice che i cristiani del mondo sono sotto attacco, e voglio fare mie le parole che bisogna tutelare la libertà di culto religioso. Ma non faccio mie quelle che la libertà debba essere solo del culto cristiano (tant'è che anche l'Egitto se l'è presa un po' a male e c'è stato un dovuto chiarimento in tal senso): sono d'accordo che ognuno deve essere libero di praticare il culto religioso che ritiene più opportuno in coscienza, ma senza dover per questo sottolineare una qualche preferenza o critica per questo credo religioso piuttosto che per quello o quell'altro ancora.
Valga in questo caso il mio personale ricordo di una vecchia puntata di un telefilm di Star Trek: un tizio che è stato ibernato nel corso del XXI secolo viene risvegliato poiché è stata trovata una cura per la malattia che lo affligge.
Questo tizio passeggia lungo il corridoio della nave spaziale accompagnato dal primo ufficiale, i due discutono dei cambiamenti del mondo e dell'universo da quel lontano giorno, ad un certo punto l'uomo chiede: "E le guerre?"
Risposta laconica del primo ufficiale: "Da quando abbiamo abolito i culti religiosi si sono ridotte fino quasi a scomparire del tutto".

Educazione sessuale e parole del Papa
L'animale uomo, come tutti gli altri animali, è sottoposto a istinti, sensazioni e sentimenti. Ma come uomo, come persona civile, anche a dei comportamenti dettati dal pudore, dalla moralità, dal rispetto dell'innocenza dell'infanzia e da valori non dissimili che sono parte della essenza stessa di essere umano e fanno la differenza fra le persone e le bestie.
Detto questo, faccio mie (anche se ribadisco la mia posizione agnostica) le parole dell'amica, collega ed attualmente europarlamentare Sonia Alfano (clickate per aprire il suo comunicato stampa).
Da genitore, personalmente, ritengo che comunque la scuola sia un luogo ideale per aiutare gli adolescenti a scoprire il corpo umano e l'istinto di conservazione della specie. Io ho rimpianto non aver potuto fare educazione sessuale al liceo, e ritengo che sia più utile spiegare le cose agli adolescenti evitando di coinvolgere api, cavoli e cicogne: c'è una massa di segaioli che dovrebbero sapere quali rischi si corrono a giocare in compagnia. Stop.
Problemi di coscienza? Queste sono regole per uno Stato che si possa definire laico, civile e soprattutto intelligente: quanti cristianissimi timorati di Dio si sono trovati a far affrontare alla figlia tredicenne un aborto? Vogliamo come sempre fare il moralismo da quattro soldi? Le cose non capitano agli altri: capitano a tutti noi...


Cesare Battisti ed estradizione
Alla fine il Brasile sembra che sia riusciuto nel suo intento di non concedere l'estradizione in Italia del terrorista Battisti. Una mossa che in realtà ci aspettavamo in molti. Io, personalmente, ritengo che Battisti sia colpevole dei reati per cui è stato condannato in via definitiva, e ritengo che pertanto debba scontare la sua pena in galera. Che poi rimanga in galera in Brasile o venga incarcerato in Italia, piuttosto che in un altro stato qualsiasi, mi dice poco: basta solo che rimanga in carcere.
Ma detto questo, pur non appoggiando in pieno le sue parole, voglio segnalarvi un interessante articolo di Gennaro Carotenuto sul suo blog, che fa un'analisi comunque molto attenta dei fatti. C'è un fatto, peraltro, che è stato un pessimo precedente nei rapporti Italia-Brasile, e che è avvenuto nel senso inverso (ossia una mancata estradizione da parte dell'Italia di una persona brasiliana). Solo che questo fatto è stato accennato dai media durante i primi timidi discorsi sull'estradizione di Battisti, ed ora ne è scomparsa quasi del tutto ogni traccia. Non riesco a trovarne riferimenti, non mi ricordo il nome della persona coinvolta e, per questo, non riesco a ricostruire la storia (ho il vago sentore che fosse una cosa successa nei primi anni '70, ma forse ripensandoci con un amico è invece successa nei primi anni '90... anche lui vuoto totale...).
Il punto è che questa mancata estradizione ha comunque creato quel gelo sufficiente per aspettarsi che il governo brasiliano si sarebbe in qualche modo preso una personale specie di rivincita nei confronti dell'Italia.
Ma c'è anche altro. Battisti è stato condannato in via definitiva, contumace, per quattro omicidi commessi durante il cosiddetto periodo degli anni di piombo, e qui mi sorge spontanea una domanda: perché contumace?
Il processo contumace si celebra nei confronti delle persone irreperibili (e d'altronde Battisti è scappato dall'Italia ritirandosi prima in Francia, poi in Brasile). Ma di solito lo si celebra per evitare che si chiuda con la prescrizione. Tuttavia l'omicidio non è sottoposto a prescrizione, e mi chiedo: perché non sospendere il processo in attesa dell'estradizione?
Dico questo perché adesso i familiari delle vittime continuano a dire "non ha mai espresso pentimento per quello che ha fatto", ma tant'è che sinora Battisti si è sempre proclamato innocente, ben più grave sarebbe se avesse confessato e non avesse mostrato pentimento. Qui c'è uno che si dichiara innocente rispetto ai reati contestati: non saprei come prendere questa storia. Tecnicamente la condanna definitiva lo fa colpevole in pieno, ma tecnicamente i tre gradi di giudizio in contumacia fanno anche sì che Battisti non abbia presentato nessuna memoria difensiva nei suoi confronti. L'errore è suo, per carità, ma non può essere ignorato...

Bando al PET per il conferimento del rifiuto residuo
A partire dal primo gennaio di quest'anno i supermercati e i negozi dovranno concludere le scorte di sacchetti di plastica (PET), i produttori dovranno cambiare prodotto in sé, e lentamente dovranno essere sostituiti tutti i sacchetti nella materia plastica inquinante con bioplastiche biodegradabili.
Una manovra certamente utile per l'ambiente, specie in considerazione che molte di queste materie plastiche hanno una biodegradabilità tendente allo zero (un sacchetto di plastica abbandonato in mezzo all'ambiente rimarrà praticamente intonso per centinaia e centinaia di anni. Ma, e come sempre in questi casi, c'è un ma: i sacchetti biodegradabili sono una soluzione geniale?
Vediamo di analizzare una cosa specifica: tutto questo discorso viene fatto perché si parla di conferire i rifiuti con dei sacchetti biodegradabili, poiché possono essere usati per il compostaggio.
Bene, ma un istante: questo va bene per gettare il cosidetto "umido", con il quale per mezzo di fermentazione è possibile ottenere il compost. Ma analizziamo un secondo la raccolta differenziata: vanno separati:
  • La carta e il cartone, che possono essere reintrodotti nel ciclo di produzione per produrre altra carta e cartone, o derivati come carte assorbenti;
  • L'alluminio, riciclabile e riutilizzabile praticamente al 100% (viene fuso e reintrodotto nel ciclo;
  • Il vetro, dato che la polvere di vetro in miscela nella produzione consente di abbassare notevolmente la temperatura di fusione degli elementi, con un evidente risparmio energetico (d'accordo, il vetro riciclato tende ad essere di qualità e trasparenza inferiore rispetto al vetro classico, ma può essere utilizzato per bottiglie e applicazioni ove non si richiede una particolare qualità della trasparenza);
  • Umido (scarti vegetali, di cucina, letame etc), con cui produrre un compost (concime azotato naturale) molto adatto per l'uso in agricoltura e che permette di evitare l'uso di concimi chimici artificiali e migliora il valore dell'agricoltura;
  • Secco (es. legname, mobili), utilizzabile per produrre truciolati, compensati e altri elementi a base di legno, ivi compresi pellet e tronchetti di segatura pressata utilizzabili per il riscaldamento;
  • Talune materie plastiche, con qualche problema, però: nella produzione del PET non è possibile introdurre più del 10% di prodotto triturato, tuttavia con il PET rifuso sarebbe possibile realizzare delle sostanze isolati (lanuggine plastica, con una lavorazione simile alla lana di vetro o di roccia) termo-acustiche, inoltre con un PET di inferiore qualità si potrebbero produrre contenitori non dedicati allo stoccaggio alimentare, ma piuttosto per trasportare candeggina, liquidi e prodotti per la pulizia etc.
Il problema è che alcune sostanze non possono essere recuperate, riutilizzate o riciclate semplicemente (tutto questo viene chiamato genericamente "residuo") e va conferita per lo smaltimento (discarica o inceneritore).
A questo punto veniamo ad analizzare un punto: il modo ideale per ridurre i rifiuti è quello di ridurre gli imballaggi e utilizzare il più possibile imballaggi riutilizzabili (beviamo l'acqua minerale? Perché non torniamo alle bottiglie di vetro con il vuoto a rendere? Le bottiglie le sterilizzi in autoclave e le puoi riutilizzare mille volte!). Per quello che rimane (principalmente plastiche poco rigenerabili) ci sono le due forme di smaltimento.
La discarica comporta l'occupazione di spazio in cui sversare la mondezza per lasciarcela per dei secoli, mentre l'inceneritore riduce il problema alla cenere (che può essere riutilizzata in mille modi, di cui consiglio come principale la lisciviazione e la vetrificazione del residuo, come si fa all'estero dove le cose funzionano).
E subito tutti i miei lettori obietteranno: sì, ma l'inceneritore inquina. Non ripeterò per la miliardesima volta che l'inceneritore inquina gigantescamente meno di una discarica e di molti altri sistemi di smaltimento dei rifiuti, e che almeno produce corrente elettrica (invece di saturare una discarica e continuare a bruciare olio combustibile per fare corrente). Quello che vorrei far notare è per una volta che c'è un pericolo negli inceneritori: le diossine.
Generalmente le diossine si formano in presenza di determinate condizioni di materiale e temperatura, durante la combustione (approfondimento su Wikipedia), in particolare devono essere presenti tutte queste condizioni contemporaneamente:
  • presenza di sostanze clorurate, di tipo prevalentemente organico;
  • presenza di metalli di transizione (Fe, Cu..);
  • presenza di sostanze che forniscono idrogeno (materiali organici);
  • temperature comprese tra 200 e 500 gradi centigradi;
  • combustione in presenza di ossigeno in difetto;
  • assenza di zolfo.
Ecco il punto: nella caldaia di un inceneritore è possibile che ci siano tutte le condizioni che sono poste, tranne una: generalmente proprio per evitare o ridurre a quantità infinitesimale la produzione di diossine, si lavora con temperature fra i 700 e i 900 gradi centigradi. E si cerca di spingere a far arrivare buona parte dei materiali organici nell'umido anziché in inceneritore.
Complimenti, adesso invece si pretende di conferire tutto il residuo con i sacchetti biodegradabili, che sono a base organica. Così le città che hanno un inceneritore fanno la raccolta differenziata dell'umido per niente... mah...
... io conto che qualcuno si renda conto di questa cosa e ponga un opportuno paletto: così si rischia inoltre in discarica che i sacchetti si decompongano provocando un fantasmagorico percolato che andrebbe a finire nelle falde acquifere di dovunque, tra l'altro...

L'ennesima bestia...
Giusto per concludere: mi hanno regalato un orso di peluche lungo 120cm, enorme, morbidissimo e dannatamente sorridente... Solo quest'altro ci mancava... (((-:

domenica 2 gennaio 2011

Felice inizio d'anno a tutti quanti (-:

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Auguri a tutti i miei lettori fissi ed occasionali. (-: Quest'anno ho preso una decisione molto particolare riguardo al programma per la festività di fine anno.
Grazie a un buon giro su internet e su siti specializzati in viaggi low-cost e pacchetti last-minute o quasi a costi molto accessibili, nel corso dei primi giorni di dicembre ho prenotato un pacchetto molto ristretto (31 dic-2 gen) composto da volo+hotel+cenone in un paese vicino Vienna (un po' discosto dalla confusione maxuma della grande città).
Il viaggio, composto sia all'andata che al ritorno da uno scalo alla Malpensa, è andato fondamentalmente bene (anzi, vista la situazione di ghiaccio e aeroporti incastonati, diciamo pure che mi considero fortunato per non aver passato la mezzanotte del 31 nello scalo del varesotto).
In compenso, come avviene in questi casi, l'aver prenotato e pagato il pacchetto per tempo, mi ha costretto a partire nonostante tutto. No, non tanto "nonostante gli svariati inviti a passare il capodanno in compagnia di questo o di quell'amico", quanto piuttosto "nonostante il raffreddore e il mal di gola che mi hanno preso il 29 dicembre si stessero facendo sentire sempre peggio".
E infatti il 31 dicembre arrivo in albergo con uno sparuto gruppetto di sei ragazzi col pulmino che ci aspettava in aeroporto. Arriviamo un po' prima delle 19, e il tempo di darci le chiavi della camera, una gentilissima vecchina con i capelli incorniciati di argento che continua spiegare le varie informazioni commutando fra inglese e tedesco con una facilità che neanche ad accendere e spegnere una abat-jour. Fra le varie informazioni la prima che colpisce quasi tutto il gruppo in attesa nella sala tv accanto alla hall, riguarda l'eventualità entro le 19:30 di prendere un pulmino che sta per arrivare e trasferirsi a più ondate poco fuori dal paese, vicino a una grande pista da sci, per assistere alla fiaccolata di fine anno.
Ora: nevica, c'è vento gelido, la temperatura si aggira intorno ai 14-15 sotto zero, e promette pure di peggiorare. L'oscurità è totale, senza luna e senza stelle: solo un cupo cielo nuvoloso costellato di fiocchi bianchi che turbinano...
... per cui io passo con piacere, e dato che mi ritrovo in sala tv con una nutrita schiera di persone, ritengo che passino anche molti altri.
Guardiamo lo stesso questa benedetta fiaccolata (o forse un'altra, ma... chissenefrega?) su un canale locale spiattellato sul 50 pollici al plasma in sala comune: una veloce strisciata di sci con le candele in mano e poi con mezzo applauso tutti si ritirano nei bar circostanti... fiumi di brulé e grappino, probabilmente (((-:
Restiamo praticamente tutti quanti in sala comune fino quasi all'ora del cenone (previsto inizio fra le 21:30 e le 22, in realtà credo di aver preso posto verso le 22:30 passate, con una fame abnorme), e ne approfitto per cercare di fare un po' di conversazione con un gruppetto più ristretto di persone.
Sono quasi tutti giovani, principalmente studenti o neo-laureati che hanno preso questo pacchetto come me su internet. Buona parte di loro pensava di essere relativamente vicina a Vienna, ma dato che siamo a mezzoretta di auto dal centro città, il problema più di tanto non si pone.
Anzitutto vediamo l'ambiente. Come dicevo: sono quasi tutti ragazzi, principalmente inglesi: ho discusso piacevolmente con una coppia di Manchester, una di Birmingham e una del circondario di York (non ho capito bene il nome del paese...), oltre che con una famigliola americana (marito, moglie e due figlie di cinque e otto anni) che da circa tre settimane sta girando l'Europa in occasione dell'approssimarsi delle feste (sono stati a Parigi, da noi a Roma, poi dopo questa ripetizione del capodanno qui in Austria sono diretti in Spagna, Madrid e poi Barcellona). Il freddo esterno è tale che tutti quanti preferiamo discutere piacevolmente delle nostre terre natie (ah, sono l'unico italiano! Ha colpito sapere che abito a meno di 100km da Taormina, ma praticamente nessuno ha mai sentito parlare di Siracusa... groan), o del nostro lavoro e tempo libero.
Finalmente entriamo nel ristorante adiacente all'albergo: il cenone mette in evidenza che la grande ospitalità austriaca va a sbattere con la loro ristorazione più che discutibile.
Antipasti a buffet: quasi tutti non ben identificati, compresa una specie di frullato di gamberetti e panna acida(*) dal colore e odore poco invitanti, che scelgono i miei compagni di tavola.
(*) No, non "panna andata a male", bensì "panna con fermenti lattici attivi", una specie di yoghurt fatto con la panna fresca... buonino, ma discutibile come condimento.

Segue il primo: una specie di via di mezzo fra un minestrone e un risotto a base di pesce (cavoli, siamo in montagna: ma perché dovete prendere queste abitudini?) dall'odore non ben identificabile e dal sapore misto fra la segatura di legno e il vomito che è servita a raccoglierlo, che lascio sul piatto dopo una fugace forchettata.
Segue una trota salmonata al forno veramente eccellente, anche se accompagnata da patate lesse semicrude con erba cipollina. Mi rifaccio quasi a mezzanotte con una fettona di Sacher a dir poco fantasmagorica, annaffiata con caffè slavato e champagne francese di sesta categoria [probabilmente prodotto in Ungheria con uve vietnamite... (-: ] e poi la serata continua con il karaoke, cominciato un'oretta prima e che ha coinvolto una sfilata di brani in inglese e tedesco che spaziavano dagli anni '50 a Kate Perry, in una miscellanea molto divertente. Propongono un brano di Elvis ("Run on") e, dato che ho avuto l'ardire di dire "Ehi, I like Elvis", prima che possa capire come, mi trovo con metà dei commensali trascinato sull'angolo-palco dove ci buttiamo in un improbabile quartetto molto divertente.
Lascio il ristorante poco prima delle due di notte, dato che il raffreddore e la stanchezza cominciano a farsi sentire un po' di più.
La mattina dell'uno gennaio mi alzo intorno alle sette, anche se mi sento molto spossato. Una doccia e scendo per la colazione.
Con orrore e un pizzico di disgusto noto che, essendo quasi tutti inglesi, stanno servendosi con piacere di uova fritte, wurstel, pancetta, pane tostato con burro e caviale, salumi e formaggi vari e mentre l'attendente mi indica con un sorriso un tavolo che più che apparecchiato per la colazione pare il banco di una grigliata di paese, con un'espressione particolarmente schifata annuncio: "Keine! Keine! Ein croassant und ein espresso, bitte!"
Verso le 9:30 molti con un paio di bus si traferiranno a Vienna per una visita turistica (approfittando anche del fatto che il tempo sembra clemente, anche se ancora siamo abbondamente sotto lo zero centigrado), ma a causa di un non indifferente mal di testa, declino l'invito.
La signora anziana della sera prima (ho capito che è la madre di uno dei proprietari dell'hotel) mi offre un termometro clinico (sì: ho 37,7... gosh), e poi mi dice di rimanere tranquillamente in camera, se voglio: faranno rifare la camera domani. Cerco di guardare un po' la BBC alla televisione, ma poi decido che è il caso di cercare di riposare. Intorno alle 11 la signora mi viene a trovare portandomi un bicchiere d'acqua e un'aspirina (l'ospitalità tedesca è comunque eccezionale) e così più tardi riesco ad uscire e mangiare qualcosa di leggero in un bistrot quasi di fronte all'alberghetto.
Nel pomeriggio riposo ancora un po', verso le sei del pomeriggio, quando quasi tutti gli ospiti stanno rientrando, visto che l'indomani non tutti quanti partiremo presto, mi accordo con la famigliola americana che è diretta in mattinata presto all'aeroporto per restituire l'auto a noleggio e prendere un aereo una ventina di minuti dopo il mio, pertanto risparmierò di prendere un taxi alle cinque di mattina.
Il due mattina partiamo, arriviamo in aeroporto alle cinque e mezza di mattina: mi sento un po' assonnato, e la signorina del check-in a quanto pare è più addormentata di me, visto che per almeno cinque volte comincia a darmi istruzioni in tedesco e si corregge dopo il mio ennesimo: "Enchuldigung: ich NICHT sprechen deutsch". Partiamo, e verso le otto di mattina sono di nuovo a Malpensa. Una pausa veloce al bar (e un cornetto di nutella, che di solito contiene una LACRIMA di crema da eurospin surrogato di nutella, si rileva contenere nutella originale. TANTA nutella originale, dato che mi esplode addosso macchiandomi la camicia, grrrrrrrrr), e poi finalmente il rientro a Catania verso le undici e mezza di mattina. La febbre sta facendo su e giù, il raffreddore mi da molto fastidio, per cui arrivo a casa, pranzo veloce e ora si dorme abbracciati a un'asprina gigante... (((-:
E a voi? Com'è andata?