giovedì 10 marzo 2011

Tassa di Concessione Governativa: dovuta o no?

In questi giorni la Commissione Tributaria della Regione Veneto ha depositato due sentenze (la nr 4/11 depositata il 17 gennaio 2011 e la nr 5/11 depositata 10 gennaio 2011), nelle quali ha espresso anzitutto l'esonero dal pagamento della Tassa di Concessione Governativa (TCG) sugli abbonamenti di telefonia mobile della Pubblica Amministrazione, dichiarando inoltre che sotto il profilo formale a seguito della liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, stante ai pareri e alle norme espresse sul Codice delle Comunicazioni Elettroniche (d.l. 259/2003) la tassa di concessione non sia dovuta tout-court.
Subito molti (l'ADOC in primis) hanno lanciato una campagna per la cancellazione di questa tassa, e il recupero dei pagamenti di questa tassa effettuati negli ultimi tre anni.
Nello specifico mi sono chiesto "se il codice delle comunicazioni è del 2003, perché negli ultimi tre anni?", e sono andato a cercare su internet. Dal sito Fisco e Tasse (in particolare questo approfondimento) leggo che secondo l'art. 13 del D.P.R. 641/1972 il contribuente può richiedere la restituzione delle TCG "erroneamente pagate entro il termine di decadenza di tre anni a decorrere dal giorno del pagamento o, in caso di rifiuto dell'atto sottoposto a tassa, dalla data della comunicazione del rifiuto stesso". Sempre che la Corte di Cassazione non la dichiari illegittima, cosa che porterebbe il limite a dieci anni.
Ora, da una parte questa è una notizia interessante perché interessa una certa fetta (non indifferente) di utenti di telefonia mobile. Dall'altra, invece, mi pongo determinati dubbi sul comportamento che l'ADOC, il sito Fisco e Tasse e molti altri invitano a tenere per ottenere la cancellazione ed il rimborso.
In particolare si chiede di inviare una raccomandata di messa in mora al proprio operatore di telefonia mobile. Ma, e c'è un pesantissimo ma, è proprio l'operatore colui che è deputato a rimborsare e cancellare questo prelievo?
La figura dell'operatore di telefonia si configura come quella di fornitore del servizio di telefonia, ed è responsabile in sede civile e penale del corretto funzionamento del servizio. E il suo ufficio amministrativo si occupa dell'emissione dei documenti fiscali (fatture) e del loro incasso. Ma riguardo al pagamento della TCG l'operatore opera solo con la mera figura di esattore, poiché tali denari non vanno all'operatore, bensì devono essere dallo stesso rigirati all'erario. Immaginate il pagamento dell'ICI che va al comune, ma l'incasso che viene gestito da Equitalia, ad esempio.
Ora, il punto è questo: l'esattore (credo si definisca "agente di riscossione") risponde degli errori nella sua emissione di cartelle di pagamento (es. se mi chiedono di pagare due volte l'ICI per lo stesso anno e lo stesso stabile, quando l'ente ha emesso una sola richiesta di pagamento), ma non degli errori commessi dall'ente stesso: se è il comune a chiedermi di pagare due volte l'ICI, è sempre il comune che deve cancellare la seconda richiesta di pagamento. In questo caso l'esattore, quando viene informato dell'esistenza dell'errore, può solo congelarlo (senza quindi interessi per ritardato pagamento) in attesa che sia l'ente ad esprimersi.
Per lo stesso ragionamento, io non posso chiedere al mio operatore di restituirmi gli ultimi tre anni di TCG, perché non sono denari dell'operatore, bensì dello Stato. Al più posso chiedere all'operatore di sospendere i pagamenti della tassa in attesa di chiarimento da parte dello Stato (e in caso lo Stato avesse ragione, dovrò versare gli arretrati con gli interessi legali e moratori).
Il mio è solo un dubbio, ma mi pare più che legittimo. Io sono in possesso di tutte le fatture di telefonia mobile (non già degli ultimi tre anni, ma di tutte quante dalla stipula dell'abbonamento nel 1997) e quindi sono pronto a mettere in mora chiunque debba cancellare questo balzello e restituirmi (eventualmente) il "maltolto", ma prima di scrivere all'operatore [e magari sentirmi rispondere picche] vorrei le idee ben chiare sull'argomento.
E invito tutti gli interessati a restare sintonizzati su questo blog: in questi giorni mi sentirò con l'ADOC di Siracusa e - soprattutto - cerchero di prendere maggiori informazioni (mi sarebbe comodo leggere le due sentenze della commissione tributaria, anzi: se qualcuno mi sa dire come si fa, anche a pagamento, le sue informazioni sarebbero molto utili). Quando sarà il momento, avvierò tutte le procedure, e vi terrò informati sulla strada da seguire.
Sapete che di solito mi porto sempre avanti quando si tratta di soprusi nei confronti dei consumatori, e cerco di andare anche in prima linea sull'argomento, per cui potrebbe questa volta sembrarvi strano che prenda questa storia con la dovuta quantità di piombo sui piedi... Però fidatevi di me: se riusciamo a trovare la strada corretta, ne avremo dei benefici tutti quanti. Mandare raccomandate a caso rischia solo di essere un inutile spargimento di inchiostro e altri denari...

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