sabato 31 dicembre 2011

Messaggio di fine anno del DdV

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Tratto da un sogno fatto qualche pomeriggio fa, mentre cercavo un po' di relax.

I tempi avanzano, la tecnologia si evolve, per non dire che tutto si evolve. L'altro giorno guardavo il mio nuovo orsacchiotto di peluche (un regalo, viene dall'Inghilterra) e mi dicevo che forse non tutto si evolve. Forse, però devo riconoscere che lo guardavo mentre girava sul piatto del forno a microonde: ancora un minuto e sarebbe stato un orsacchiotto tutto coccoloso, quasi un kg di semini al delicato profumo di lavanda e alla piacevole temperatura di circa 38~40 gradi.
Cos'è l'evoluzione? L'evoluzione in questi ultimi anni è quella situazione per la quale sembra che l'apporto di innovazioni tecnologiche e non solo serva a rendere la vita più semplice ed efficace per tutti. Sembra che sia così, ma non sono d'accordo.
Perché penso: faccio una passeggiata, clima permettendo, e mi vado a prendere un bel gelato. Un bel gelato presunto artigianale, ma in realtà dell'Antica Gelateria di Gallifrey. «Au Giovà, l'hai messa la bustina in ammollo con due litri di latte? A posto, ecco il suo gelato, signore». Uguale a Siracusa, come a Milano, come a Londra o, magari, Kathmandu. Stesso prezzo, stesse calorie, stesso sapore, stesso gelato. Un'appiattimento in stile fast-food per rendere le cose più semplici: un giro da milioni di euro non perché qualche bravo artigiano sa ancora fare il gelato come una volta, bensì perché è tutto pronto, in scatola, a prova di imbecille. Siamo tutti pasticceri, gelatai, tecnici informatici e, perché no? Medici, magari.
La cura per il cancro? Magari sulla Wikipedia trovo qualcosa, e se ci sono farmaci sperimentali da procurare, non serve il mercato nero. Vedrai che una carta di credito ricaricabile intestata alla nonna novantenne del tuo vicino e una farmacia on-line in Russia sono tutto quello che serve e che ci basta.
Oggi che tutto corre. L'adsl in casa che mi rende connesso 24 ore al giorno, persino senza motivo. Io rimpiango gli anni fa, rimpiango il mio modem a 14.4k, il suono dell'handshaking e la scoperta del cyberspazio come un mondo ristretto, limitato e con le sue regole, rimpiango quando "UNIX" era un parolone che richiamava alla mente il sistema operativo di qualche gigantesco sistema informatico industriale sull'orlo dell'epoca degli informatici in camice bianco, e non l'amorfo e impalpabile variante che mi gira persino sul tablet o con cui posso interagire col telefonino cellulare mentre sono in fila per il mio gelato da McDonalds.
E non lo rimpiango perché c'è un gusto del vintage, bensì perché l'evoluzione non è stato un passaggio positivo, ma un appiattimento progressivo degli strumenti, del mondo, della mente. Della tecnologia come della cultura. Il social network sta uccidendo la comunicazione, e un giorno ci troveremo su due grandi fazioni contrapposte: noi blogger che cerchiamo di sostenere ancora un minimo la libertà d'espressione, contrapposti agli utenti dei social network, che reclamano il loro spazio per uniformarsi con tutti gli altri, ognuno spargendo indomite puttanate che vengono sommerse dalle puttanate scritte da tutti gli altri, in uno spazio ristretto del web (ahhhh, il web, come odio questo termine) dove bisogna essere iscritti per leggere le elucubrazioni in questo enorme carnaio comune per tutti. Io me ne sono andato da facebook, come tantissimi altri stanno facendo tutti i giorni. Ma c'è ancora gente che alza il dito e non si rende conto che mi chiama "anticonformista".
Anticonformista del web (eccolo, di nuovo quel termine!). Perché io da blogger nel web ci metto i contenuti, quella cosa che agli utenti del social network non va giù: perché quelli vogliono continuare a condividere foto di gatti che si leccano intorno alle palle e barzellette dell'epoca fenicia. Odio definire internet il web, per quanto la tecnologia abbia fatto evolvere l'ipertesto. Ci sono tanti altri strumenti, dimenticati. Come l'e-mail, come la connessione diretta sistema-sistema. Ma a che servono? Tanto si fa tutto sul web. Tutto, parola sostenuta dagli utenti dei social network che hanno vissuto e vivono l'evoluzione in un appiattimento culturale senza limiti.
Io ho spento la televisione, già da molto tempo. Consumo libri. Tanti libri. Sto leggendo molta fantascienza, perché mi piace come genere letterario, ma con la velocità che sto prendendo, presto finirò i grossi temi, e di certo (per buona curiosità, soprattutto) mi aprirò anche alle altre forme narrative. Agli autori più grandi del panorama letterario mondiale, ma anche a quelli di nicchia. Come è giusto che sia o, piuttosto, come sarebbe giusto che fosse, visto che in un mondo dettato dalla tecnologia tutti si comprano l'e-book reader (e hanno da dire come preferiscono il libro cartaceo) mentre si leggono l'ennesimo romanzo da cui è stata tratta una saga (o forse dovrei dire sagRa) di film o telefilm per adolescenti nel pieno delle tempeste ormonali. Eppure io sono cresciuto in una generazione che i "libri per ragazzi" ce li aveva, e li leggeva. Mi stupisce (non poco) sapere che un sacco di quindicenni-ventenni che incontro oggi non hanno la più pallida idea di chi sia, per esempio, il signor Fallaninna di quella geniale raccolta di Rodari intitolata "Le favole al telefono", né che appunto ha mai letto qualsiasi altra cosa di Rodari (quando non sa manco chi diavolo sia questo signor Rodari che cito). Diciamo che però mi considero fortunato perché ho avuto genitori che mi hanno fatto fare la "sperimentazione alla lingua inglese alla scuola elementare" (perché nei primi anni '80 l'inglese era solo sperimentale), o ancora perché ho avuto modo di leggere molti libri quando lo strumento principale era andare a comprarli in libreria, dopo aver letto qualche recensione sui giornali o sentito qualche amico. Oggi l'evoluzione (che parola importante, vero?) aiuta a trovare nuovi libri, nuovi testi, nuovi autori, anzi: aiuta addirittura a diventare autori (come è successo con me, o con Francesco Candelari, o con tanti altri).
Eppure c'è sempre qualcosa che mi resta con l'amaro in bocca: quest'evoluzione che ha creato così tanti strumenti e mezzi, ma che ha ucciso lentamente la diffusione della cultura. Grazie all'evoluzione al giorno d'oggi abbiamo modo di comunicare da una parte all'altra del mondo in un solo battere di ciglia, ma ora - come recitava una vecchia battuta sull'argomento - non ci resta che aspettare l'uscita di un software che ci generi i contenuti, che decida che cosa dire da una parte all'altra del mondo.
Concludo, con un'ultima frase importante sull'evoluzione. Grazie all'evoluzione io ho una carta di credito ricaricabile, ho un sito internet che mi trova i viaggi che mi piacerebbe fare a un prezzo che fino a qualche anno fa mi sarei sognato, a forza di girare per agenzie di viaggi e amici vari, e soprattutto grazie a questa evoluzione io ho scritto questo messaggio di fine anno il 26 dicembre ma voi lo potrete leggere a partire dalle 20:15 del 31 dicembre, quando io sarò a cena, mi auguro con un gruppo di persone interessanti come l'anno scorso, fuori dall'Italia e lontano dalla tecnologia per una tre giorni di puro relax, cosa di cui avevo un profondo ed inestimabile bisogno dopo quasi un mese di lavoro improponibile.
Buon anno a tutti voi, con l'augurio che il futuro ci porti un po' di quei contenuti e di quei sentimenti che l'evoluzione lentamente ci ha portato via. (-:

martedì 20 dicembre 2011

Incendio al serbatoio SG-10 della raffineria di Priolo

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L'incendio di stamattina sono riuscito a immortalarlo con la dashcam:

Immagini inquietanti ma, per fortuna, tutto sotto controllo rapidamente.

lunedì 12 dicembre 2011

Addio a Francesco Pinna

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Mi unisco al dolore dei familiari, degli amici, dei colleghi e degli Italiani tutti nell'esprimere il mio più sincero sconcerto non solo per l'ennesima morte da lavoro, ma soprattutto per la perdita di una persona così giovane.
E mi sento nauseato dalle polemiche nate intorno al (presunto o reale) stipendio percepito dal ragazzo: che avesse preso otto euro l'ora, o piuttosto ottomila, questo in qualche modo potrebbe giustificare il fatto che sia morto sotto il crollo di un'impalcatura di metallo?
Mi auguro che finalmente si chiudano le sterili polemiche sull'argomento: ce n'è un gran bisogno...

Stupro consenziente

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Torino.
Una ragazzina di sedici anni dice di essere stata stuprata da due rumeni.
Una manifestazione (spontanea?) nasce con l'intenzione di una fiaccolata, ma finisce come una massa informe di persone armate di torce e forconi che, al grido di "crepate merde" (o tanti altri epiteti sullo stesso livello) da alle fiamme un campo nomadi alla periferia di Torino.
E subito si scatenano le posizioni: chi è contrario al comportamento della popolazione, chi è contrario alla presenza di rom clandestini (pronto? Siamo in comunità europea e anche loro, non sono clandestini...) in campi abusivi e chi invece si riempie la bocca che "Torino non è una città razzista".
Ma poi... ma poi la magia! Perché poi la ragazzina ammette, placidamente, che non è vero niente: era lei che aveva scopato col fidanzato ma voleva tenere alla verginità.
E adesso? E adesso chiede scusa e RISCHIA una denuncia.
Rischia? Io invito tutte le associazioni a difesa delle donne vittime di stupri e violenza a DENUNCIARE quella ragazza che si è fatta forte di un reato odioso e spregevole per coprire una propria scappatella, senza la minima idea di quale dolore bruciante si porti dentro una VERA vittima di una violenza carnale.
E invito il sindaco di Torino, il presidente della provincia, le autorità tutte a ricredersi prima di dire che "Torino non è una città xenofoba".
Perché in una città civile una cosa del genere forse provoca una manifestazione pacifica, ma ciò non toglie che la manifestazione o era organizzata ed autorizzata dalla questura (e quindi ci sarebbero dovute essere forze dell'ordine a scortarla e, eventualmente, isolare immediatamente i violenti), oppure no (e quindi si doveva bloccare sul nascere, con la civilità e l'obbligo di disperdersi, ma anche costringendo mille persone al fermo di polizia e all'identificazione per manifestazione non autorizzata. Perché se una città non è xenofoba, i suoi cittadini non mettono a ferro e fuoco lo spazio occupato da un gruppo di poveracci. Se no, è invece una città xenofoba eccome, in cui è il momento di dire "abbiamo sbagliato, colpiremo i colpevoli e faremo in modo di ripulirci da questa immagine orribile che abbiamo dato a tutta l'Italia".
Ma no, come sempre: "Volemose bene, siamo tutti brava gente". Vediamo se il campo se lo sono bruciato i nomadi da soli.
Soprattutto perché in questo periodo di profonda crisi, di tagli da tutte le parti possibili e immaginabili, mi chiedo con tutto il cuore perché ci sono frange pronte a mettere a ferro e fuoco una baraccopoli piena di donne e bambini, ma negli ultimi anni non sono riusciti a mettere a ferro e fuoco il parlamento e i personaggi che hanno mangiato l'Italia guadagnando sulle nostre spalle, spesso indipendentemente dal colore politico di ciascuno. Gli stessi che adesso piangono merenda per la proposta di tagliare il loro stipendio di qualche punto. Io ce l'ho una proposta in tal senso: il tempo di elaborarla con calma e porrò fra qualche giorno su questo blog...

domenica 11 dicembre 2011

Arretrati di dicembre

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In questi giorni sono pieno di lavoro. Così pieno che ho avuto poco tempo da dedicare al blog. Ma in questi giorni sono successe tante cose. Troppe cose. Troppe per poter lasciare che il blog rimanesse fermo. Voglio cercare di mettermi in pari con gli arretrati, questo sarà un articolo certamente lungo e, tra l'altro, almeno due specifici argomenti (la caduta del governo Berlusconi e, soprattutto, ICI/IMU e relative polemiche di questi giorni) li voglio trattare separatamente perché c'è tanto da dire.
Ma per ora direi che la maniera migliore di cominciare, consiste nel tirare una linea, e cominciare.

Fra novembre e dicembre io ho fatto molti acquisti su e-bay ed altri siti di negozianti cinesi. Piccole cose (sotto i 15~20 euro mediamente, a parte due cose sopra i 60), tutte dedicate a piccoli esperimenti che sto facendo, a prodotti che vorrei analizzare con un paio di amici per vedere se potrebbero avere un mercato qui in Italia ma, soprattutto, qualche solido passatempo tecnologico e non solo che vorrei mettermi da parte.
Anzitutto io mi sono comprato un tablet da 7" con Android 2.2 (un I-INN M77V): un modello "economy" del centro commerciale preso sotto i 150 euro, ma comunque con Android 2.2 ben funzionale, accesso all'android market ufficiale, usb, wi-fi (no, niente 3g, dovrebbe riconoscere alcuni pennini umts, ma al momento quelli che abbiamo provato ci hanno risposto cilecca: non riconosciuto).
In effetti in questi frangenti io ammetto che la mia scelta era fra un tablet e un e-book reader, dato che una delle cose a cui punto principalmente è proprio uno strumento per leggere più comodo del portatile.
Naturalmente non si può paragonare un tablet a un e-book reader (per durata della batteria e differenza fra lo schermo e-ink e quello attivo touch del tablet), ma tutto sta anche a una funzione: la mia abitudine a leggere testi sullo schermo del pc (d'altronde è la stessa abitudine di quando scrivo sul blog, o di quando sviluppo un racconto, un libro o un racconto usando lo schermo del computer).
Detto questo, c'è un oggetto in particolare che ha attirato la mia attenzione in questi giorni: la cosiddetta "dash cam".
La dash cam è una piccola telecamera che viene montata sul parabrezza dell'auto. Riprende quello che vede l'autista del veicolo (alcuni modelli, più evoluti, addirittura riprendono sia quello che avviene fuori dal veicolo che quello che avviene dentro, e addirittura dispongono di un'antenna GPS che registra anche posizione e velocità del veicolo, oltre a un accelerometro integrato che reagisce ai comportamenti "particolari" come improvvise decelerazioni etc).
Questo genere di telecamere sono molto diffuse in USA e in Russia, dove qualche compagnia di assicurazione offre un piccolo sconto agli utenti che accettano di tenere tale sistema (che diventa una vera e propria "scatola nera") in funzione sul veicolo: in caso di incidente si evidenzia subito chi ha saltato la precedenza o è passato col rosso (e inoltre smaschera facilmente alcune truffe assicurative come quello che si ferma accanto all'amico con gli stop spenti per farsi tamponare, salvo poi dimostrare che gli stop funzionano (un interruttore nascosto per escluderli), o altri giochi simili. Ovviamente in Italia, con la normativa sulla privacy esistente, al momento non si possono utilizzare in modo ufficiale. Ma io me ne sono comunque ordinata una, perché voglio passarmi il piacere (oscurando le targhe) di poter caricare su youtube lo splendido comportamento medio di molti automobilisti siracusani che saltano il rosso o fanno tante altre cose carine e che meriterebbero d'essere sanzionate con lo STRAPPO UFFICIALE DELLA PATENTE...
Concludo questa parte citando il sito che raccoglie un po' di filmati di incidenti registrati con queste telecamere: http://www.dashcamcrash.com/

Inoltre, vorrei poter dire la mia sull'ICI/IMU (anche se tratterò l'argomento governo in un articolo separato). Perché tanto si è detto a proposito del pagamento delle imposte da parte, soprattutto, della Chiesa Cattolica (e con uno strascico di polemiche che ha investito le altre confessioni religiose e, soprattutto, in generale le altre categorie esenti da un po' di pagamenti).
Intanto apro una parentesi: l'ICI è stata progressivamente abolita per la prima casa fra il 2006 ed il 2008. Siamo nel 2011, il che significa che siamo rimasti senza questa imposta per la prima casa fra i cinque (fasce più deboli) ed i tre (le altre fasce) anni. Sentire adesso una lamentela del tipo "una famiglia di due giovani con un lavoraccio che prende uno stipendio da fame e sta pagando il mutuo, come fa a pagare anche l'ICI/IMU?", mi fa sorridere.
Primo perché rispondo: "come abbiamo sempre fatto tutti quanti, almeno fino al 2008 (dal 2006 soprattutto anziani con la pensione minima erano esonerati). E perché sono d'accordo che sia un ennesimo balzello sugli italiani, ma anche che questo balzello c'è sempre stato ed ha sempre portato una minima ma funzionale quantità di fondi nelle casse dei comuni. I comuni adesso hanno le casse piene delle quantomai catulliane ragnatele, e in questi momenti ci si ingegna nelle soluzioni più disparate per recuperare fondi, come l'allargamento a macchia d'olio delle aree di sosta "a strisce blu", improvvisi disseminamenti di divieti di sosta con vigili che girano nei posti più dimenticati staccando centinaia di multe, improvvisi controlli con l'autovelox in luoghi con limiti di velocità assurdi (zona con limite di 20km/h per esempio) e cose simili (ricordate quei simpatici semafori automultanti chi passava col rosso?)
Bene. Io sono del parere che togliendo al comune la possibilità di fare giochetti un tantinello maliziosi, tolga tout-court la possibilità (ci sarà sempre qualche sindaco che fa il biricchino, ma ci saranno sempre i controlli e le denunce che evidenziano comportamenti non più sull'orlo della legalità, ma proprio dalla parte dell'illegalità che spesso vengono sanzionati. Magari non in maniera esemplare come si meriterebbe, ma vengono sanzionati).
Detto questo, da agnostico ma rispettoso delle scelte di coscienza degli altri, ho sentito di tutto a proposito del diffuso discorso del pagamento dell'IMU da parte della Chiesa. Di tutto, veramente. Compreso che con il lavoro che fa la chiesa gratuitamente con gli oratori e lo spazio che da gratuitamente ai bambini, dovremmo essere noi debitori verso di essi (forse abbiamo dimenticato l'otto per mille, il cinque per mille e tanti altri meccanismi di donazione?). Ma transeat, perché c'è una cosa che mi sta sullo stomaco, e che sta sullo stomaco di molte persone che, come me, cercano solo un equilibrio.
Io sono favorevole che i luoghi di culto (effettivamente ed ESCLUSIVAMENTE di culto, come le chiese medioevali che sono anche patrimonio storico e culturale) siano esonerati dal pagamento dell'imposta mi sta anche bene (*tutti* i luoghi di *tutti* i culti: anche le Sale del Regno dei Testimoni, le moschee, le sinagoghe eccetera).
Ma che questa invece colpisca, e anche con violenza, tutti gli altri luoghi in cui un movimento religioso ha fatto lo spazio per guadagnare del vile denaro, a cominciare da alberghi, case del pellegrino, appartamenti da affittare a famiglie bisognose, terreni agricoli forniti con contratti non dissimili al latifondo, e tante altre belle proprietà che con la pratica del culto religioso ben poco hanno a che fare.
Questo non lo dico solo io: lo diciamo tutti noi italiani stufi di sapere che ci viene richiesto di fare l'ennesimo sacrificio, e come sempre ci troviamo sempre la cricca di "eletti" che non ha da fare nessun sacrificio oppure delle variazioni sul tema moooolto all'acqua di rose. Soprattutto perché, e mi dispiace dirlo, se pur vero che ci sono moltissime cose positive fatte dai movimenti religiosi, ma anche purtroppo tanti che ne approfittano per trovare un tornaconto economico non indifferente, specie sulle spalle della povera gente

Detto questo: in questi giorni si è parlato tanto di portare l'età della pensione allo stesso livello per uomini e donne, seguendo il modello tedesco. Ecco, perché non seguiamo TUTTO il modello tedesco: gli operai che non prendono uno stipendio da fame, i parlamentari che prendono uno stipendio normale e dopo cinque anni se vanno in pensione prendono meno di mille euro al mese, anziché cifre luculliane. Dove tutti i luoghi di culto di qualsiasi religione pagano le tasse e le imposte come tutti gli altri luoghi. Dove l'autorità di controllo sul mercato se un'azienda fa un "gioco sporco" nei confronti dell'utente gli da una sanzione lacrime & sangue della serie che l'azienda ci pensa mille volte prima di ritentarci. E dove lo Stato può prendere la tua licenza di servizio pubblico e STRACCIARLA se non segui le regole. Dove l'asta per l'assegnazione delle frequenze (radio, tv, telefonia mobile, DVB eccetera) porta miliardi di euro nelle casse dello stato, anziché regalare le frequenze ai soliti noti, dove... dove mi fermo, perché mi sta salendo una sgradevole sensazione. No, non è acidità, ma piuttosto quel fastidio provocato dalla rotazione contropelo delle pa%%e, la quale provoca peraltro un pesante spostamento d'aria. Provate la stessa sensazione, non è vero?