venerdì 15 marzo 2013

Il nuovo pontefice sarà...

12 marzo 2013
Cappella Sistina
Ore otto e trenta del mattino. I cardinali sono in riunione, dopo aver consumato una parca colazione in silenzio. Le porte vengono chiuse e dopo qualche istante il superiore prende la parola. In un mix di inglese e latino si fa comprendere da tutti quanti.
«Fratelli. Cerchiamo di smetterla di prenderci in giro o di prendere in giro i fedeli là fuori Sono tempi bui. Joseph si è dimesso dopo aver chiesto consiglio, nella considerazione che si è trovato a rappresentare la nostra Chiesa in un momento che mai ci saremmo potuti immaginare: pedofilia, truffe, sfruttamento di denaro, giri di potere, una perdita di fede colossale»
«E non dimentichiamo fenomeni come l'omosessualità e l'eugenetica che stanno continuando a diventare argomento quotidiano, fratello cardinale» gli fa subito eco uno dei colleghi, frase alla quale crolla il silenzio, ma a cui annuiscono velatamente tutti quanti.
Il superiore continua, come se non ci fosse stata nessuna interruzione: «Per cui, come dicevo, parliamoci chiaro: non possiamo scegliere un pontefice seguendo i soliti giochi di potere. Con Joseph ci siamo dovuti trovare a fronteggiare casi gravissimi di pedofilia e violenza, e un pontefice il cui fratello è condannato in contumacia a vari anni di galera per fatti legati proprio alla sua attività... brrrrr..... mi vengono i brividi. Adesso dovremo anche tenere il nostro pontefice emerito ben nascosto: non dimenticate che il Regno Unito ha chiesto una rogatoria internazionale per interrogarlo, e se dovesse mettere il naso fuori dall'Italia qualsiasi stato amico dei britannici potrebbe arrestarlo e portarlo a forza di fronte a un giudice inglese. Sarebbe uno scandalo!» Si guardò intorno per determinare se tutti avessero ben inteso la gravità delle sue parole, prima di concludere. «Saremo dietro e opereremo nell'ombra come si è sempre fatto, ma dobbiamo fare un gesto di facciata: abbiamo bisogno di qualcuno che dia un'immagine più moderata e morigerata, qualcuno che dia un'immagine vicina ai poveri, di una Chiesa più modesta e, soprattutto, che faccia dimenticare in uno o due anni tutti gli scandali.»
Tutti gli sguardi si girano verso un cardinale sudamericano che ha lavorato tantissimo a contatto con i poveri.
«Jorge, già da tempo abbiamo pensato a te... tu te la sentiresti di...?»
Il cardinal Bergoglio guarda tutti con un po' di soggezione, prima del pranzo vengono bruciati i fumogeni neri mentre i cardinali cercano di preparare il mondo a un impatto così violento con un pontefice "umile" e, soprattutto, preparano il piccolo cardinale argentino a un compito non indifferente. C'è una pianificazione di molti fattori in realtà già prevista da tempo, come l'evitare il crocefisso d'oro e l'ostentazione di ricchezza. I consigli
Finalmente alle sette di sera quando pensano che tutto sia stato sviluppato ed analizzato sin nei minimi dettagli, il superiore ordina: «Ok, adesso ce la prenderemo con calma. Accendete un paio di fumogeni bianchi e intanto procediamo. Jorge mi raccomando: niente croce d'oro e molto relax, non devi fare altro che essere te stesso... Certo: qualcuno storcerà un po' il naso per un gesuita che si rifà a Francesco, ma lo capisci anche tu che l'immagine della Chiesa è la cosa più importante. Dobbiamo far credere di essere giunti a una scelta giusta solo all'ultimo, non di esserci arrivati con calma e dovizia di dettagli in una strategia ben ragionata già da molti giorni. Fratelli! Ricordo a tutti il vincolo del segreto! Che non si diffonda la notizia di come il conclave sia stata una pura strategia e non un voto guidato dallo spirito santo!»

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Almeno. Io penso proprio che sia andato così. Magari mi sbaglio. Magari no.

2 commenti:

amleta ha detto...

La scorsa domenica per caso stavo facendo zapping e ho beccato la messa delle palme e mi sono fermata perchè ero curiosa di sentire il suo discorso. Sono rimasta meravigliata per il suo discorso chiaro, preciso, semplice e realistico. Altro che i discorsi filosofici di Ratzinger! Poi è successa una cosa che mi ha sconvolta e mi ha fatto battere il cuore: mentre girava con la sua papamobile, ha fatto fermare l'auto ed è corso ad abbracciare la gente. Mi sono sentita commossa da un tale gesto così umano di un papa che ha bisogno di abbracciare davvero e non di stare a debita distanza. Insomma, la mia impressione è molto positiva per ora e speriamo bene :)

Grizzly ha detto...

Chiariamo un punto: è finito il medioevo, e il pontefice non è il solo e unico comandante della chiesa.
Una cosa, infatti, è certa: potrà essere aperto verso i poveri quanto vuoi, ma puoi stare tranquilla che se dovesse esprimersi per esempio con un bel: «Fratelli cardinali, dobbiamo chiudere lo IOR e dare tutti i nostri soldi ai poveri», nel giro di poche ore uscirebbe un cardinalino anzianotto e visibilmente commosso ad annunciare la prematura dipartita del santo padre a causa di una improvvisa malattia [sai, una cosa alla "Ritorno al futuro": un saturnismo fulminante, così perché magari c'aveva saturno (o più probabilmente una calibro nove) contro...].