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e tutti gli sviluppatori che passavano di lì
dicevano: "Ma che bella vipiesina in Canada"!
La smetto, la smetto: non c'è bisogno di prendere torce e forconi. E ritorno subito a smanettare sulla ssh del serverino per finire gli aggiustamenti.
No: no che non la smetto! Cioè sì, la smetto, ma non in quel senso: scherzavo con la canzone, ma non scherzo con il discorso.
Io ho *veramente* attivato una VPS Linux in Canada, e adesso sto sviluppando per la prima volta i miei esperimenti di suddivisione dei carichi di lavoro usando una connessione ad internet largamente più affidabile ed una macchina virtuale con caratteristiche non eccelse ma più che affidabili e ad un costo molto contenuto.
Si tratta di una macchina di "base" attivata col provider Cloudatcost, che per un periodo di tempo limitato (ed un numero di macchine limitate, sta offrendo dei pacchetti VPS in abbonamento mensile o, in alternativa, a un costo fisso ed unico per il setup iniziale. E basta, solo quel costo "per tutta la vita" (-:
Io volevo solo sperimentare, per cui ho scelto il modello "developer 1" (che probabilmente più avanti aggiornerò), che per il costo fisso di 35 dollari mi offre:
- 1 (uno) core vCPU Xeon a 2.27GHz;
- 1 (uno) IPv4 pubblico (e mi sono attivato un IPv6 grazie a un tunnel broker);
- 512MB ECC RAM (e una partizione di swap in LVM di pari dimensioni);
- 10GB SSD (partizione di root da circa 500MiB, altrettanti di swap, root in LVM);
- Connessione di rete a 100 Mbit [e, credetemi, è veloce. un sudo apt-get upgrade mi è letterlamente volato o_O davanti al naso con la stessa velocità con cui mi fallisce sul laptop quando mi cade la wi-fi...];
- 500GB di trasferimento incluso al mese (il resto viene fatturato a cifra simbolica, tipo 0,01 cent per ogni gigabyte aggiuntivo).
I sistemi operativi disponibili al momento sono Ubuntu (ubuntu server 12.04.3 LTS), Debian e CentOS. La mia scelta è caduta su ubuntu perché (of course) è il sistema che conosco meglio, e posso dire con molto piacere che tolto qualche tic iniziale (in particolare l'installazione del sistema di default prevede l'utente root attivato con una password e l'unico utente della macchina definito "user" e attivato senza essere parte del gruppo "adm". Su ubuntu generalmente si usa l'utente parte del gruppo adm e si va di comando sudo spesso e volentieri, ma in generale con pochi comandi e la modifica manuale di un paio di file si riporta la situazione a questo punto di controllo).
Sono riuscito con poco lavoro a far funzionare a puntino lighttpd e php, ho dovuto sbattere un po' la testa per far funzionare mrtg (soprattutto per far funzionare come si deve snmp) ma adesso sono soddisfatto, e in questi giorni ne approfitterò per ritornare ad avere su questo blog anche qualche utile articolo tecnico, con qualche occhio sulla gestione della macchina virtuale. (-:
E a tutti quelli che mi dicono "sì, ok, hai un computer in Canada, e ora che cosa ci fai?", ricordo che ognuno ha un giocattolo... e un giocattolo collegato in fibra ottica a 100mbit su internet non mi pare tanto da buttare via... ((-:
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