... che in lacrime e battendo i piedi per terra ha insistito di essere nata il 9 luglio 1987, e quindi di averne solo ventisei.
Sì, ci scherzo sopra. Perché parlo di un'altra ragazza, forse. Se il processo fosse stato per omicidio in USA a un italiano, anzitutto non sarebbe stato consentito durante il processo di lasciare gli States. Se dovesse venire confermata la condanna in Cassazione, dubito mooooooooolto caldamente che la dolce ragazzina tornerebbe a mettere i suoi dolci piedini sulla terra italica.
Purtuttavia osservo anche una cosa: la famiglia di Amanda potrà lamentarsi quanto vuole di un presunto accanimento della magistratura nei loro confronti, ma dovrà anche tenere a mente del presunto accanimento della giovane contro Patrick Lumumba, costato alla ragazza una condanna per calunnia in primo grado ed appello, e di cui attendiamo lo sviluppo eventuale in cassazione, con buone probabilità di condanna anche nell'ultimo grado di giudizio.
Comunque le vere vittime di questo groviglio mediatico rimangono la verità (non credo che sapremo mai fino in fondo cos'è successo a Perugia quella maledetta notte), e la povera Meredith Kercher, alla cui famiglia va la mia silenziosa solidarietà.
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