giovedì 31 dicembre 2015

VLOG speciale: Messaggio di fine anno

0 commenti - [Leggi tutto]


Bene: siamo arrivati alla fine di un altro anno; è stato un anno difficile, ma ora dobbiamo guardare avanti e sperare che le nostre azioni possano rendere migliore l’avventura dei prossimi dodici mesi che ci attendono.
Sta piovendo ed è un buio e freddo pomeriggio, ma io sono comodamente seduto accanto al camino acceso, e mi crogiolo al calore del suo fuoco, bevendomi un buon whisky.
Sono sereno: il fuoco scoppietta dolcemente e mi rassicura; vorrei che fosti qui accanto a me, per godere del piacere di una chiacchierata tra amici, bevendo un buon whisky con me.
Purtroppo non ci sei, vorrà dire che ne berrò uno anche per te: salute e felicità, caro amico mio.
Ci sono tante cose di cui vorrei parlarti, della vita e dell’amicizia per esempio. Gran cosa l’amicizia, forse il sentimento migliore di noi umani, forse neppure l’ammore, tanto vantato, può ritenersi più nobile.
A volte mi chiedo comme mai il wisky su di me non abbia un grande effetto. Certo mi scalda e mi rallega, forse mi fa divenire un poco mela e nconico, ma non mi provoca altre conseguenze e posso berne quanto ne voglio.
Bene, pensando all’amicizio mi sono come osso, azo il calicio alla tua felice età amiho miao, e alle magni fiche… serrate in culo ci siamo divvertiti noio due questo ano.
Azzo: questo wisho è buonno, ma folse legge e lino, lo tlacanno come acua e non mi blisa fa e fotto.
Bevvo e tlinco ala amisissia, vivva il vishi, il mio sole e amicho.
Si, pelché thu te ene fotti delli ammici, e mi lassi cui da sollo a bear comme uno cane, mo io thi mando a lo diable e re sto sollo co my solla vela ammicah.
My bottle of old wischo.
E cuindhi peffinnire thi manndo a fale in cuiio, e bbon ano!
HIC!

martedì 29 dicembre 2015

Youtube Entertainment Rewind 2015

0 commenti - [Leggi tutto]


Il gruppo Facebook YouTube Entertainment ha tirato fuori un videuzzo per le feste...
... c'è anche il mio orsacchiotto Otto ^_^ ah, sì, ci sono anche io (-:

domenica 27 dicembre 2015

Commenti ai video su GooglePlus

0 commenti - [Leggi tutto]


Aiur (o Aiùr, o Aìur: non so bene come si pronunci): FoxTrot.
E sì: io in macchina ascolto brani Creative Commons.
Comunque: non voglio parlare di questo.
Quello di cui voglio parlare oggi è questo: io ho, stamattina (che è domenica 27 dicembre), ho pubblicato la puntata settimanale di #DdVotr.
Dopo che io ho pubblicato la puntata è successa una cosa un po' particolare: la cosa che è successa è che mi hanno commentato due persone la puntata.
Uno l'ha commentata sulla pagina YouTube, e uno l'ha commentata sulla condivisione automatica Google+ del video.
Bene!
Le notifiche dei commenti mi arrivano comunque sulla "campanella" di YouTube, però il commento fatto sulla pagina YouTube è lì, disponibile sulla pagina YouTube, mentre il commento Google+ si vede SOLO aprendo il post Google+: sulla pagina YouTube (che una volta ti diceva "Commento da link") non c'è più nulla.
Comincio a capire perché alcuni commenti, che venivano fatti, improvvisamente scomparivano, cioè: ho questo strano sentore che alcuni commenti, che mi erano scomparsi sotto ai video, saranno dispersi sulle pagine Google+; oltre al fatto che - comunque - sì: qualche volta mi è capitato che mi siano proprio "spariti" dei commenti.
Una volta uno mi commentò il video (un paio di settimane fa), stavo rispondendo, clicko su "Rispondi": "Si è verificato un errore".
Perché "Si è verificato un errore"? Boh, vabbè: ricarica la pagina... non c'era più il suo commento!
Quindi... mamma mia! Ma perché le cose invece di migliorare vanno a peggiorare?
Questo, veramente... oh! Sono senza parole, io spero che con l'anno nuovo migliori qualcosa di YouTube, perché sta andando sempre peggio... sempre peggio!
Vabbè ragazzi: ciao a tutti e ci vediamo alla prossima.

VLOG 97: Buone feste, e notizie sui feed YouTube

0 commenti - [Leggi tutto]


Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly, lui è Kent, questo è Diario di Viaggio on the road; tutti e due vi diciamo: «Ancora buone feste!»
[♪♫♪]
Allora, ragazzi: com'è andata?
Voi che avete celebrato il natale, avete mangiato come gli animali? Io, perlomeno, ho mangiato in maniera abbastanza "normale", e soprattutto mi sono riposato e rilassato, che era una cosa di cui avevo tantissimo bisogno, dato che in tutto il mese di dicembre sono stato tutti i giorni (compreso domenica e festivi) in ufficio, e quindi avevo veramente bisogno di fare un momento di pausa, e mi ci voleva proprio un attimo per fermarsi, per tirare un pochettino il fiato.
Cercherò di tenere questo vlog breve, veloce e leggero, perché comunque molti di voi hanno mangiato parecchio sotto le feste, quindi gli sarà dura digerire anche questo vlog.
Vorrei parlarvi di una cosa che è girata un po' in questi giorni: nello specifico di un hashtag, che è stato un messaggio importante inviato a YouTube Italia.
Allora, come vi dico, alla fine di ogni vlog: «Iscrivetevi: è gratuito e vi farà assumere quel buon profumo di nuovo iscritto e soprattutto *POTRESTE* ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video»; perché lo scopo di essere iscritti al canale, principalmente è quello: non tanto quello di far aumentare il numero di iscritti al canale (che è una cosa che mi fa piacere, ma relativamente), ma soprattutto quella di *sapere* che io pubblico dei video, ogni tanto pubblico dei video. Per esempio #DdVotr lo pubblico ogni domenica mattina, ogni tanto pubblico qualcos'altro e potreste ricevere una bella notifica: "ATTENZIONE: Grizzly ha pubblicato un nuovo video".
Il problema è: perché continuo a dire "POTRESTE", o "DOVRESTE POTER ricevere"? Perché, nella realtà dei fatti, quello che succede è che spesso & volentieri non si riceve alcun messaggio quando si è iscritti a un canale e quel canale pubblica un video.
In effetti ci sarebbe una procedura da seguire, che è una procedura talmente cervellotica che io ve la spiego: se volete seguirla, seguite il video (mettete in pausa e lo riascoltate) però vi renderete conto di quanto è cervellotica.
Se siete iscritti a un canale attraverso il dispositivo mobile, dovete aprire l'applicazione YouTube, andare alla voce "Le mie iscrizioni" che è quell'icona strana. A questo punto sulla voce "Le mie iscrizioni" vedete tutto quello che hanno pubblicato i canali che seguite.
E dove c'è il menu, "Impostazioni". Su "Impostazioni" c'è una voce che si chiama "Notifiche", selezionare QUALI SONO le notifiche che vi interessa ricevere...WOW!
Se guardate su computer... Aaahhh: semplicissimo!
Andate sul sito di YouTube, andate dove c'è (in alto a destra) l'icona con la vostra fotografia, aprite il menu clickandoci e compare "Creator Studio" e accanto un'icona con un ingranaggio.
Andate sull'ingranaggio e vi apre il menu delle impostazioni di YouTube, scegliete la voce "Notifiche" e selezionate che volete ricevere delle notifiche o su e-mail, o sull'applicazione mobile, o preferibilmente entrambi (almeno: è quello che utilizzo io) ogni volta che ci sono delle attività sui canali che seguite.
E il bello è che lui vi dice "occasionalmente", intanto dovete selezionare quello, poi dovete andare sul canale a cui siete iscritti: accanto alla voce iscrizione trovate un piccolo ingranaggio. Clickate sull'ingranaggio, vi si apre UN ALTRO menu nel quale dovete indicare "Ok, a questo punto INVIAMI TUTTE LE NOTIFICHE di questo benedetto canale".
E così facendo, dopo tutta questa beata procedura, ogni volta che pubblichi un nuovo video, ti e ci arriverà una notifica?
NO! Comunque diverse volte succede che la notifica non arriva.
C'è di peggio: per vedere che cosa hanno pubblicato i canali che seguite, dovete andare su "Le mie iscrizioni" (o sul fisso, o sul mobile).
Sulle mie iscrizioni c'è l'elenco dei video che sono stati pubblicati, e questo elenco dovrebbe essere in ordine cronologico: in alto i video più recenti, in basso mano a mano a scorrere i video pubblicati un po' prima. Tipo c'è il video pubblicato un'ora fa, scendo più in basso: il video pubblicato due ore fa; scendo più in basso: il video pubblicato ieri, il video pubblicato l'altroieri eccetera... di tutti i canali.
Ora, una cosa che è successa - per esempio - sul canale dei New Bakery (che se seguite, avrete notato che un paio di volte hanno dovuto cancellare un video e ripubblicarlo il giorno dopo) è che addirittura tu pubblichi un video: non solo non arriva la notifica agli iscritti, ma per un bel pezzo non compare questo video nemmeno nella voce "Le mie iscrizioni"!
L'ultima cosa che è successa, praticamente: i ragazzi han pubblicato un video alle 15 e io a quel punto (avevano scritto su facebook: "abbiamo pubblicato il video, ci fate sapere se arriva la notifica?") e gli feci una catena enorme di commenti:
15:05 No, ancora nessuna notifica.
15:15 No, ancora nessuna notifica, eccetera.
Praticamente mi è arrivata l'e-mail alle 15:38, ma ancora (fino alle 15:45) sulla voce "Le mie iscrizioni" il video non c'era!
Talmente tanti commenti che mi ricordo che poi mi scusai con Luca su whatsapp, dicendo: "Guarda, scusa se ho mandato 6mila commenti, ma almeno c'è una cosa in più di sapere 'sì, mi è arrivato' o 'no, non mi è arrivato'.": mi è arrivata l'e-mail dopo 38 minuti e il video è comparso sulle mie iscrizioni dopo 45!
E che cosa succede in questo caso? Succede che uno che è iscritto, che sa "Ok, di solito i New Bakery pubblicano un video alle 15... son le 15:15 (son le 15:30), andiamo a vedere... mi è arrivata una notifica? No. E vabbè: non arrivano ogni tanto le notifiche. Andiamo a vedere le mie iscrizioni: ah, non c'è il video. Ok: oggi non han pubblicato niente", poi passi domani, altre venti persone han pubblicato venti video: PRAAMM! Il video è andato a finire lì sotto, perché ci sono venti video prima di quello dei New Bakery.
Ogni tanto c'è gente che mi dice: "Ma come, tu stai ancora pubblicando video? Non ne sapevo nulla"
Eh sì che sto pubblicando video: uno alla settimana con #DdVotr, un altro alla settimana con Vita da Tecnico: adesso s'è fermata, però questo giovedì ho pubblicato la mia versione del Canto di Natale di Dickens, e questo 31 dicembre (questo giovedì) ho un altro video programmato, pronto per esser pubblicato, che è il mio personale messaggio di fine anno.
Ma queste benedette notifiche, a voi vi arrivano? Tra le altre cose fatemi sapere su un commento se state ricevendo le notifiche.
Alcuni di noi, del gruppo YouTube Entertainment (e altri youtuber, che si sono uniti) qualche giorno fa abbiamo lanciato un hashtag su Twitter: #YouTubeFEEDme
Poco prima, assieme a qualche altro youtuber (tra cui Pio3D e altri) avevamo lanciato (avevamo tentato di lanciare) un altro hashtag: #YouTubeSaveCreators
Entrambi gli hashtag con uno scopo: dire a YouTube "Ma insomma: ma fai funzionare i feed! Ma che cosa ci vuole? Se una persona si iscrive al mio canale, per quale motivo non deve ricevere un messaggio quando pubblico un nuovo video?"
La soluzione di ripiego che stiamo adottando tutti quanti è il canale Telegram.
Ora: cos'è Telegram? Telegram è un'applicazione che gira sui telefoni mobili, ma che gira anche sui computer (gira su Windows, su Macintosh e anche su Linux), oltre che su telefoni iPhone e telefoni Android, che è un po' come se fosse Whatsapp, ma sotto steroidi.
Il primo punto a favore di Telegram sicuramente è che è gratuito: non si pagano neanche gli 89 centesimi.
Il secondo punto a favore di Telegram è che quando ti registri hai bisogno del numero di telefono per ricevere l'SMS di conferma della registrazione, ma poi Telegram non usa necessariamente il numero di telefono: tu puoi selezionare uno pseudonimo e tutte le persone che ti contattano con quello pseudonimo, se non sanno il tuo numero di telefono, non lo vedranno.
Telegram permette di creare delle chat punto-punto criptate: sono criptate, come si suol dire, "end-to-end", dal mio telefono al telefono di destinazione sono criptate.
Il canale Telegram è una chat molto speciale: sul canale posso scrivere solo io, tutte le persone che s'iscrivono possono solo leggere.
Ricevono una notifica (un segnale) quando viene scritto un messaggio sul canale Telegram e io - in questo modo - posso condividere, segnalare che ho pubblicato il mio video, condividere il mio video, segnalare determinati messaggi ai miei iscritti, e loro ricevono sul dispositivo mobile (o sul computer) questa notifica ogni volta che scrivo qualcosa sul canale.
Ora naturalmente molti youtuber stanno utilizzando il canale Telegram e - giustamente - tutti noi capiamo che per una persona che si metta Telegram sul telefonino, ricevere 100milioni di notifiche ogni giorno può essere una cosa particolarmente fastidiosa: ecco perché tutti noi che stiamo utilizzando il canale Telegram per diffondere il nostro feed, cerchiamo di utilizzarlo con parsimonia, per non disturbare gli utenti: io stesso limito tantissimo l'uso del canale, inviando un breve messaggio magari il giorno prima che esca il video (giusto per ricordarlo) e poi dopo che è uscito il video.
Comunque se v'iscrivete al canale (trovate naturalmente il link del canale Telegram sul doobly-doo, lo lascio sull'annotazione e lo metto anche sulla scheda), così facendo riceverete una notifica sul vostro dispositivo (o sull'applicazione Telegram sul computer) ogni volta che pubblico un nuovo video.
Soprattutto fatemi sapere se ricevete una notifica quando pubblico un nuovo video: è una cosa che aiuta ad andare avanti, anche perché - insomma - già il mio canale è piccolo (e lo riconosco): ho meno di seicento iscritti, ma ogni video mi arriva a fare un centinaio di visualizzazioni, il che significa che - sicuramente - tantissime persone proprio non lo sanno che io sto continuando a pubblicare i video.
E il bello è che di questo centinaio di visualizzazioni, guardando Analytics, solo metà mi arrivano dagli iscritti: che è una cosa che abbiamo notato tutti quanti, solo un 10% degli iscritti riceve le notifiche.
Io di 500 iscritti ho 50 iscritti che vedono il video perché han ricevuto la notifica. Gli altri 50 circa che vengono "da fuori", da YouTube, che vanno a guardare il canale "a mano". È una cosa allucinante!
E detto questo, ragazzi, non c'è molto altro da aggiungere: di nuovo e ancora buone feste, noi ci vedremo il 31 dicembre col mio messaggio di fine anno, ma con #DdVotr poi ci vediamo con l'anno nuovo.
Per cui auguri a tutti, a tutto quello che festeggiate: felice Hanukkah, felice Natale, felice Kwanzaa, felice festa del Solstizio d'inverno, felice quello che sia... Insomma: passate bene questi giorni, statemi bene, che penso sia la cosa più importante essere benauguranti, no?
Quindi non è che alla fine ci stiamo mandando tutti, sonoramente, a quel paese: stiamo solamente augurandoci ogni bene.
E detto questo, come sempre vi ricordo - se questo vlog vi è piaciuto - di fare pollice-in-alto e di condividerlo con gli amici: potete condividerlo su Twitter, potete condividerlo persino su Whatsapp o Telegram; vi ricordo di iscrivervi al mio canale se non l'avete già fatto: è gratuito, vi fara assumere quel buon profumo di nuovo iscritto che vi dicevo prima, e appunto se cambiate tutte le impostazioni, rivoltate il computer e accarezzate il gatto potreste anche ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video!
Vi ricordo di iscrivervi al canale Telegram: lì SICURAMENTE riceverete una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Ebbene, questo è tutto, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

giovedì 24 dicembre 2015

Il mio Canto di Natale

0 commenti - [Leggi tutto]


[Il mio Canto di Natale è tratto da «My Christmas Carol» pubblicato sulle Pagine Oscure a dicembre 2010]

Dicembre, Londra.
Vigilia di Natale. Mattina.
E.S., il presidente di una grossa corporazione che gestiva centri commerciali praticamente in metà Europa era nel suo ufficio.
Erano le nove di mattina. Improvvisamente bussarono alla porta: una persona trafelata si fiondò quindi dentro l’ufficio con una serie di cartellette e incartamenti in mano: «Mi scusi, signore: c’è un traffico tremendo per via della vigilia, ed ho trovato persino la neve per strada.»
E.S. alzò lo sguardo dallo schermo del portatile sulla scrivania, e tirò un’occhiataccia al suo segretario, poi ritornò con lo sguardo e la concentrazione alle immagini del computer.
Mentre l’uomo appena arrivato depositava tutte le cartellette sulla scrivania accanto a quella presidenziale, e si avvicinava alla parete per appendere il cappottone imbiancato dalla neve che cercava di togliersi velocemente, tuttavia, E.S. riprese la parola senza distogliere lo sguardo: «Lo so che c’è confusione, Mike. Ma lo sapevi anche tu che oggi sarebbe stato così. Potevi organizzarti meglio e partire un po’ prima, o forse vorresti dirmi che dovevi accompagnare i tuoi figli a scuola?»
Mike si fermò vicino alla parete, con la giacca in mano: «Ha ragione, signore. Mi scusi, non si ripeterà più.»
«È già tutto pronto? Lo sai che domani non possiamo sbagliare. Ci sarà un sacco da lavorare, però.»
Il repentino cambio di argomento da parte di E.S. lasciò per un istante il giovane segretario con le sopracciglia alzate, ma poi tornò l’abitudine al lavoro e subito rispose: «Naturalmente. Tutto preparato sin nei minimi dettagli: domani mattina alle otto in punto saremo tutti qui; non un solo dipendente si è azzardato a prendere permessi o giorni di malattia. Sappiamo che ci sarà del lavoro duro da fare, ma siamo tutti pronti, signore.»
Il presidente accennò una specie di abbozzo di sorriso, poi i due cominciarono la giornata analizzando conti e studiando strategie commerciali da applicarsi con l’anno nuovo.
Giuse finalmente la sera, e alle 19 il grande edificio pieno di uffici chiuse. Mike assieme al presidente uscirono infine dallo stabile deserto.
«Uff: si è fatto tardi, ma è la sera della Vigilia. È sicuro di non voler venire da noi per questa cena di Natale, signore?» Mike si era rivolto con un sorriso amichevole al suo superiore, nonostante l’espressione stanca di entrambi, ma quest’ultimo lo guardò di sottecchi con un’espressione vagamente scura: «Uhm! Sai bene che cosa ne penso di Natale, per cui lasciami perdere. A domani!»
E.S. arrivò davanti alla sua casa, un po’ defilata dal centro città, che appariva grande, austera e vuota. Si avvicinò alla porta guardando il battacchio di ottone in stile antico. Il solito leone che teneva l’anello gli fece l’occhiolino, e l’uomo rimase letteralmente surgelato osservando meglio il fregio, che adesso appariva statico e freddo come al solito.
Fece spallucce e varcò la porta d’ingresso, chiudendosela alle spalle con un colpo secco.
Serata: E.S. da solo, in casa, in vestaglia e davanti al caminetto acceso in un salone molto grande.
Si sedette in poltrona con un bicchiere di brandy in mano, quando all’improvviso un rumore secco risuonò dalla stanza adiacente: «Ma che…?»
La porta si spalancò con un colpo secco e una figura evanescente si fiondò dentro la stanza, trascinandosi appresso delle catene attaccate a dei grossi macigni.
E.S. era letteralmente paralizzato da questa visione: la figura senza battere ciglio si avvicinò al piano-bar, si versò una copiosa dose di scotch e infine si posizionò malamente sulla poltrona, da cui E.S. schizzò via immediatamente.
Dopo una veloce sgargarozzata di pressoché l’intero scotch, e un commentaccio a proposito del bicchiere che il fantasma continuava a tenere con la mano sinistra, stese quel braccio puntandolo verso l’uomo, il quale accantonava il terrore per cercare di capire chi fosse quell’entità.
Il fantasma cominciò a parlare, avvolgendo l’uomo di parole come un fiume in piena: «Ebenizer Scrooge: sono Jacob, il tuo vecchio socio; forse ti stai ricordando. Sono qui per lanciarti un messaggio: non fare il mio stesso errore, non isolarti e non morire da solo. I tuoi soldi non ti seguiranno nella tomba. Questa notte tu riceverai la visita di tre spiriti, che ti spiegheranno come cambiare: dai loro ascolto, perché è molto importante. E ricordati, di nuovo: i tuoi soldi non ti seguiranno nella tomba. Ora devo andare, vecchio bastardo. Stai attento.»
La figura evanescente scomparve in una silenziosa dissolvenza. Il bicchiere che stringeva in mano con un residuo di scotch cadde sulla moquette con un tonfo sordo, macchiando in terra. Passarono diversi minuti prima che E.S., sconvolto, si riscosse dalla sua catatonia: «Il mio ex socio… Jacob?»
Un paio d’ore dopo, preoccupato da questa strana storia, era ormai in camera da letto e in procinto d’infilarsi sotto il piumone, quando un sinistro scricchiolio scosse il corridoio fuori dalla camera.
La porta della camera da letto (chiusa a chiave, nonostante l’uomo fosse da solo) si spalancò di schianto con un rumore violentissimo.
Ne entrò una figura simile a una bambina di neanche dodici anni, decisamente meno incorporea del fantasma che aveva già visitato l’uomo; si avvicinò, gli acchiappò una mano e cominciò: «Buona sera, Ebenizer. Io sono lo Spirito dei Natali Passati e sono qui per farti vedere come hai vissuto questo periodo dell’anno nel passato.»
«Ma, ma io…»
«Oh, taci: abbiamo fretta.»
La ragazzina diede uno strattone al braccio di E.S., la stanza cadde nell’oscurità e improvvisamente i due si trovarono sul balcone di un grosso condominio. Quella continuò: «Non possono vederci, né toccarci, ma noi potremo vivere questa storia in tempo reale, come un film. Vieni, Ebenizer: entriamo.»
«Ma io…»
«Non discutere, brutto avaraccio: vieni a vedere che cosa succedeva a Natale quando eri piccolo. Vedrai se non ti commuoverai quando rivedrai i tuoi genitori!»
La scena che si vedeva dalla finestra era molto semplice: i due genitori e il ragazzino (dai lineamenti molto simili a quelli di E.S.) erano seduti intorno a una tavola. Su un mobile alla parete un televisore a colori da 28" mandava in onda il telegiornale della sera.
Uno sparuto albero di natale con quattro palline e quattro luci era nell’angolo opposto della cucina.
Padre e figlio stavano discutendo piacevolmente: «Papà… io gliel’ho spiegato che essere buoni una volta l’anno, e dimenticarsi gli affetti il resto dell’anno è una cosa molto ipocrita, ma non c’è verso di farglielo capire a quella testaccia dura.»
«Sai bene che gli atei – come noi – sono sempre visti di cattivo occhio da chi non riesce a guardare oltre il lume del proprio naso, ma che cosa ci vuoi fare?»
«Niente: l’importante è andare avanti per la propria strada tenendo il massimo rispetto per coloro i quali hanno deciso di seguire altre strade. Finché c’è il rispetto, c’è tutto.»
«Bravo, belle parole. E in fondo nell'ultimo periodo il valore spirituale di questa festa è andato lentamente scemando, per spingere di più su quello commerciale. Anzi: non sarebbe proprio da sottovalutare l'ipotesi nell'eventualità di un futuro nell'ambito della grande distribuzione.»
«Ma certo: un’occasione del genere non ho nessuna intenzione di farmela sfuggire! Vaben, io sono stanco: finiamo di mangiare, così vado a dormire.»
La scena si oscurò, e la bambina si girò a guardare E.S. sconvolta: «Ma… ma.… che razza di cena della Vigilia è questa?»
«Ma noi da sempre siamo a…» E.S. si interruppe, mentre la piccola passava dai singhiozzi a un pianto disperato e si avvicinava lentamente; la luce ritornò e li vide nuovamente nella camera da letto da dov’erano partiti.
E.S. si avvicinò alla piccola e cercò di abbracciarla per rincuorarla un po’, ma scoprì che non poteva toccarla: era evanescente, esattamente come un fantasma.
Passarono pochissimi istanti e una seconda figura superò la porta spalancata della camera da letto: un uomo altissimo (quasi un gigante: sarà alto almeno due metri e trenta), che aveva dovuto inchinarsi per passare dall’uscio e ora rischiava di dare una sonora capocciata al lampadario in vetro di Murano della camera. Non era solo altissimo, ma anche letteralmente enorme: mostrava una rotondità non indifferente, ma con il fisico di un camionista norvegese in piena attività.
Non appena entrato, assistendo a quella scena grottesca, commentò furioso: «Ma che sta succedendo? È la prima volta che… Ebenizer, ma cosa hai combinato…?»
«Ma io non…»
Il gigante afferrò quello che in confronto era l’esile E.S. per il braccio sinistro, scuotendolo violentemente: «Uhm: a quanto pare con te sarà più difficile del previsto, eh? Non c'è problema: io sono lo Spirito del Natale Presente e ti farò vedere che cosa pensano di te i tuoi collaboratori e soprattutto… vieni, andiamo!»
Un altro strattone, di nuovo buio, di nuovo luce: adesso erano in mezzo alla strada, nel quartiere dove abitava Mike.
Lo Spirito del Natale Presente prese E.S. di peso e lo spinse violentemente contro la porta di casa: E.S., terrorizzato, alzò le braccia, ma attraversò la porta come se fosse un fantasma anche lui; tuttavia si spalmò contro la parete opposta, a circa un metro di distanza, con un tonfo secco.
Mentre il povero E.S. si allontanava dalla parete tastandosi il naso per capire se fosse tutto intero (e notava che la sua immagine non si rifletteva nello specchio accanto alla porta) il fantasma lo prese rudemente per l’avambraccio destro, tirandoselo appresso sino a raggiungere il salotto della casa di Mike.
Era una scenetta piacevole: la tavola apparecchiata con un bel tacchino ripieno al centro, i familiari tutti intorno con delle corone di carta colorata in testa. Lungo le pareti del salotto c’erano varie decorazioni natalizie, compreso un albero di natale piacevolmente addobbato, delle calze rosse attaccate a una mensola sulla parete e persino due palline rosse erano attaccate alla carrozzina parcheggiata a capotavola.
Mike e la moglie erano in piedi, ai lati della carrozzina su cui era seduto un bambino dell’apparente età di otto anni, senza capelli né sopraciglia, con degli occhi di un blu così profondo che avresti potuto annegare nel suo sguardo.
La sua espressione era serafica e, mentre gli altri stanno parlando proprio del posto di lavoro di Mike, il piccolo prese la parola, con qualche difficoltà ma con un tono risoluto e autoritario: «Smettetela. D’accordo: non è venuto, ma si è comunque meritato il rispetto di tutti noi, e siamo noi a dover rispettare le sue scelte spirituali. In fondo chi siamo noi per giudicare un uomo perché non festeggia il Santo Natale? Giudicare è un compito di Dio. Inoltre è Natale: dobbiamo essere più buoni con gli altri, soprattutto con lui, che ha fatto così tanto, e continua a fare così tanto per la nostra famiglia.»
Un mormorio di approvazione girò fra i commensali, sopra tutti quanti spiccò la voce della madre: «Bravo Timmy. Belle parole, le tue. E in fondo, anche se domani mattina tuo padre sarà al lavoro già di mattina presto, sarà comunque un Natale splendido.»
Lo Spirito del Natale Presente strabuzzò gli occhi, girandosi di scatto verso E.S.: «Ebenizer! Mi vuoi spiegare che significa…?»
Gli diede uno spintone, ma più delicato del previsto, e dopo un breve istante di oscurità erano ritornati in camera da letto, dove la bambina era ancora lì in lacrime.
Una terza figura, incappucciata e con un saio nero, entrò nella stanza mentre E.S. prendeva la parola: «È quello che sto cercando di dire da un pezzo. Prima di tutto io…» ma si fermò, osservando con interesse l’essere incappucciato che gli puntava addosso una mano ossuta, che faceva capolino da una manica troppo larga. «Spirito del Natale Futuro, eh? Scommetto che vuoi portare Ebenizer Scrooge a vedere che cosa lo aspetta nel natale del futuro, giusto? Bene! Aspetta uno stramaledetto istante, adesso.»
Nella stanza risuonò un ruggito cupo, ma immediatamente lo Spirito del Natale Presente, indicandogli la bambina in lacrime, fece: «Un minuto, Bruce. C’è qualcosa che non va, e vogliamo capire cosa…»
«Ecco, appunto. Per cominciare: io non so chi diavolo sia questo Ebenizer Scrooge che state continuando a cercare, anche perché io mi chiamo Erbert Soorce! E ho cercato anche di spiegarlo a… a quell’altro squinternato di… come si chiama, Jack?»
«Jacob» lo corresse lo Spirito del Natale Futuro con voce cavernosa.
«Sì ecco: Jacob. Ma… Ma quale socio? Vinsi alla lotteria dieci anni fa e ho aperto i Grandi Magazzini Soorce da solo! Ma quale cavolo di socio?» si girò, puntando un dito verso il terzo spirito: «E ora? Vuoi farmi vedere cosa mi aspetta nel natale futuro? Eh? Vuoi farmi vedere Mike e la moglie che piangono sulla tomba del piccolo Timmy? Lo so già, lo sappiamo già tutti quanti: Timmy è terminale. Gli hanno amputato le gambe, e ogni due settimane si sottopone a massacranti cicli di chemioterapia e radioterapia, che lo lasciano debilitato anche per due giorni interi. Eppure affronta tutto questo con una grandissima energia. È un bambino molto forte, e mi ha insegnato di più il suo semplice sorriso che quello che avete cercato di fare voi tre, anzi quattro squinternati in un’intera serata. Altrimenti perché che cosa pensate che sarei io a continuare a pagare le spese mediche, i supporti specialistici, persino quella carrozzina di ultima generazione?»
La bambina smise di singhiozzare, alzò la faccia rigata di lacrime e chiese, incredula: «Paghi tu le loro spese?»
«Andiamo: Mike con il solo stipendio di segretario non riuscirebbe a donare alla sua famiglia tutta la dignità che lo aiuta ad andare avanti ogni giorno! Lo considero un brav’uomo, e non si merita tutto il dolore che sta passando…»
Dalla porta spuntò di nuovo Jacob, puntandogli baldanzoso il dito contro: «Ma Mike domani sarà al lavoro! Anzi: ci sarete tutti quanti. L’hai detto anche tu che ci sarà tanto da lavorare. Mike sarà lontano dalla famiglia.»
«Per forza! Le decorazioni natalizie mica si possono mettere da sole, e ci sarà bisogno di cucinare per tutti quanti; passeremo una giornata tutti assieme, magari in nome del natale, o magari più semplicemente in nome del rapporto di reciproco rispetto e di amicizia che ci lega tutti quanti. Mike mi ha promesso che con i dipendenti arriverà la mattina presto, e poi tutti gli altri familiari ci raggiungeranno all'ora di pranzo.»
«Cosa?» risposero tutti in coro.
«Domani avremo il pranzo aziendale di natale, nonché la festa per tutti i figli dei dipendenti. E, come ho fatto negli ultimi tre anni, mi vestirò da Babbo Natale e distribuirò regali a tutti i bambini presenti.» Erbert si fermò, fece un sospiro e i suoi occhi divennero lucidi. «Me lo chiese Timmy quando era più piccolo, e io non ho avuto bisogno di pensarci un solo istante. Subito gli promisi che avrei organizzato la festa di natale ogni anno. Visto? Non c’è bisogno di spiritualità per poter fare delle buone azioni.»
I quattro fantasmi uscirono dalla stanza, visibilmente commossi, tenendosi spalla su spalla. Aver sbagliato il proprio lavoro è seccante, ma aver cercato di lanciare un messaggio a una persona come Erbert Soorce era stato l’errore più stupido che mai si potesse fare.
L’ultima frase che echeggiò nella stanza, prima che la porta si richiudesse, fu quella di Erbert, che concludeva: «Ad ogni modo, se voleste unirvi a noi domani, ne saremo lieti tutti quanti. Per me il natale non è altro che un giorno festivo sul calendario, in cui si chiude bottega. Ma ciò non toglie che possa essere passato con calma, spensieratezza, lontani dal tran-tran quotidiano e dallo stress del lavoro, e pensando semplicemente all’amicizia, o alla famiglia.»

domenica 20 dicembre 2015

Science please! La chimica dei fuochi d'artificio

0 commenti - [Leggi tutto]


[Video collaborazione - Andate a iscrivervi anche al suo canale (-: ]

Buongiorno a tutti: torno a girare questo video dopo un piccolo periodo d'assenza, periodo però durante il quale ho avuto alcuni contatti e, da questi contatti nasceranno alcune collaborazioni interessanti per questo canale, che "trasmetterà" delle nuove puntate anche attraverso un nuovo media. Non posso ancora spoilerarvi niente, ma si parlerà - comunque - di gennaio 2016, quindi tra pochissimo, e per non perdervi queste novità vi invito - ovviamente - a rimanere sintonizzati e iscrivervi al canale.
E - sempre a proposito di anno nuovo - ho pensato, per questo video, di trattare come argomento i fuochi d'artificio.
[♪♫♪]
Il mondo dei fuochi d'artificio e delle "arti pirotecniche" è un mondo molto vasto. Ciò che, però, caratterizza tutti questi strumenti è la presenza di polvere da sparo compressa.
Questa polvere da sparo, bruciando, esplode con il caratteristico scoppio dei fuochi d'artificio.
Le componenti principali di tutti i fuochi d'artificio sono tre: il primo è l'accenditore elettrico, che permette quindi di accendere il fuoco da distanza di sicurezza.
Il secondo è la spoletta, che altro non è che un temporizzatore: quindi il fuoco d'artificio viene acceso, la "prima" esplosione serve per lanciare il fuoco fuori dal mortaio di lancio, questo «temporizzatore» (quindi questa spoletta) brucerà in un determinato tempo, deciso ovviamente dal costruttore a priori; una volta che sarà bruciata completamente la spoletta, avverrà la "seconda" esplosione, che è quella che noi vediamo - appunto - in cielo.
Terzo componente sono le "stelle", ossia dei piccoli scompartimenti dove c'è della polvere da sparo pressata, mescolata con diverse altre sostanze. E sono proprio queste sostanze che - bruciando insieme alla polvere da sparo, danno il caratteristico colore (e persistenza in aria) di quel particolare fuoco artificiale.
Ed è proprio qui che interviene la chimica, anche se già di per sé - ovviamente - l'esplosione e la combustione sono processi analizzabili da un punto di vista fisico o chimico.
Ma secondo me la cosa davvero interessante è proprio come, mescolando diversi composti (diversi elementi) alla polvere da sparo, possiamo ottenere colori, forme e esplosioni differenti.
Forse qualcuno si ricorda di aver fatto un esperimento - magari alle scuole superiori - chiamato «saggio alla fiamma»: tipicamente viene fatto ponendo un materiale solido (tipicamente in polvere) sopra un fornellino Bunsen.
Ecco: quello che avviene all'interno di un fuoco d'artificio, più o meno, è la stessa cosa. Questo fenomeno è dovuto proprio alla struttura atomica degli elementi che vengono mescolati con la polvere da sparo.
Infatti tutti gli atomi (di qualsiasi elemento della tavola periodica) hanno, al centro, la maggior parte della massa atomica, che è costituita dai neutroni (quindi una parte con una carica «neutra», quindi tecnicamente senza carica) e dai protoni (che è la parte dell'atomo con una carica positiva).
Attorno questa struttura, attorno al nucleo, ruotano gli elettroni, che sono quella parte dell'atomo che ha una massa un po' più piccola, ma una carica «negativa», opposta a quella dei protoni.
Ebbene, questi elettroni ruotano attorno all'atomo, ma non ruotano proprio "a caso": se dovessimo fare un paragone, potremmo pensare un po' al "centro" (al nucleo dell'atomo) come il sole e i pianeti che ruotano attorno al sole. Ovviamente non è corretto dal punto di vista delle proporzioni tra le masse e le dimensioni del nucleo e degli elettroni, ma questo esempio è molto comodo a livello teorico perché gli elettroni, proprio come i pianeti, non si muovono "a caso" attorno al nucleo, ma stanno in una zona particolare, e seguono delle determinate orbite: in chimica vengono chiamate proprio «orbitali elettronici», quindi lo spazio dove girano gli elettroni.
Questi orbitali hanno molte caratteristiche, ciò che contraddistringue, però, tutti gli orbitali è che gli orbitali più vicini al nucleo (quindi con gli elettroni che sono vicini al centro del nucleo) hanno un'energia "inferiore" rispetto agli orbitali più distanti.
Sempre per fare un altro esempio, pensiamo di essere noi un elettrone e di dover girare attorno a un nucleo in un orbitale molto vicino, per esempio poniamo un pallone al centro di un campo: immaginiamo di essere nel primo orbitale e ruotiamo a una distanza di un metro attorno al pallone. Per fare un giro ci servirà una determinata quantità di energia.
Se invece che essere sul primo orbitale, fossimo sul quarto orbitale (quindi ci mettiamo a una distanza di quattro metri dal nostro pallone) e giriamo attorno al nostro pallone, sempre mantenendo la distanza di quattro metri, ovviamente per fare un giro ci servirà più energia.
Ecco: pressapoco la stessa cosa accade anche negli elettroni, negli orbitali elettronici.
Cosa c'entra tutto ciò con le esplosioni dei fuochi artificiali? C'entra, perché nel momento in cui avviene l'esplosione, il calore che si sviluppa con l'esplosione fornisce energia ai nostri elettroni, che sono la parte più esterna dell'atomo, e la prima che può assorbire energia - quindi - dall'esterno (in questo caso energia termica).
Questa energia fa in modo che gli elettroni dal loro orbitale (per esempio nr. uno) riusciranno ad avere abbastanza energia per spostarsi di uno, o di due, o di più orbitali, e andare nel numero due, o nel numero tre. Quindi ruotare a una distanza maggiore dal centro dell'atomo.
Tutto ciò, però, dura davvero molto molto poco tempo e, una volta che questo elettrone ha perso questa energia arrivata attraverso il calore (energia termica), tornerà nel proprio orbitale.
Per stare però all'interno di un orbitale, serve un energia ben definita, per esempio: mettiamo conto che per girare nell'orbitale più vicino al nucleo serva una quantità pari a 10 di energia (senza unità di misura, per semplicità).
Nell'orbitale numero due, ne servirà 20. Questo significa che quando l'elettrone passerà da energia 20 a 19: "Ehi: non è sufficiente quel 19 per stare nell'orbitale numero due!" e passerà all'orbitale numero uno. Passerà all'orbitale numero uno, dove gliene bastano però 10 di energia; e questi nove in più, cosa se ne fa? Se ne libera: se ne sbarazza attraverso un'emissione (energetica) non più di energia termica, ma libererà questa energia in eccesso attraverso energia luminosa, quindi attraverso luce, che è un'altra forma in cui può essere - appunto - liberata questa energia.
E il modo in cui libererà questa energia dipenderà dal tipo e dalla natura chimica dell'elettrone, ed è proprio quella luce che caratterizza i diversi colori nel nostro saggio alla fiamma e i diversi colori nell'esplosione.
Quindi ciascun elettrone emetterà questa energia in eccesso quando retrocede di un livello con un modo (e un colore) caratteristico di quel tipo di atomo. E quindi ciascun elemento emette una luce (e quindi un colore) differente dagli altri.
Questo è un fenomeno che avviene molto velocemente, quindi appena viene fornito calore gli elettroni passano all'orbitale più energetico (si dice che passano ad uno stato "eccitato") e poi retrocedono al loro orbitale di partenza.
Ovviamente finché teniamo il materiale sulla fiamma del becco Bunsen, allora continiamo a vedere questo fenomeno, perché questi elettroni continuano a fare avanti e indietro. Con l'esplosione il fenomeno s'interrompe appena l'energia termica (generata appunto dall'esplosione) non è più sufficiente a far fare agli elettroni questo passaggio di orbitali.
Quindi conoscendo bene la chimica dei diversi composti, i costruttori di fuochi d'artificio possono scegliere il colore da attribuire a quella particolare esplosione.
Prima di salutarvi ho alcuni appunti. Innanzi tutto i fuochi d'artificio (così come i petardi) al di là della chimica, per essere utilizzati bene il segreto è avere sempre, sempre, molto buon senso. Vi chiederei inoltre di considerare, durante i festeggiamenti di fine anno (e di inizio anno nuovo) di considerare sempre chi vi sta attorno, e cosa vi sta attorno: in particolare di fare attenzione a persone piccole o bambini e animali domestici, che potrebbero non gradire l'esplosione (è un rumore così forte) vicino a loro.
Altra cosa che vorrei segnalarvi è il video del mio amico Grizzly, che sta proprio affrontando dal punto di vista sociale e culturale l'arte della pirotecnica e la diffusione dei petardi e in particolare proprio dei fuochi artificiali nelle diverse realtà italiane e anche internazionali.
Quindi se vi va di dare uno sguardo un po' più «a tutto tondo» su questa tradizione (devo dire molto antica) vi consiglio davvero vivamente di andare a fare un giro sul suo canale. Vi lascio qui il link al suo canale, e anche nella descrizione sotto il video.
Direi che per questo video è tutto, vi ringrazio per l'attenzione e ci vediamo l'anno prossimo: buon anno!

VLOG 96: La storia dei fuochi d'artificio

0 commenti - [Leggi tutto]



Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly, lui è Kent, questo è Diario di Viaggio on the Road.
Questa puntata è in collaborazione con il canale "Science please!", che trovate linkato sul doobly-doo e sulla scheda, quindi andate, iscrivetevi al canale (se non l'avete già fatto), poi tornate che cominciamo il vlog: sigla!
[♪♫♪]
Cielo scuro, di colpo illuminato
     d'una luce spettrale, accecante.
Un rumore scuote uomini e terre,
     è un rombo forte, immenso, tonante!
La natura mostra la sua maestosa potenza nel temporale: il fulmine e il tuono scuotono le terre e riportano alla mente l'atavica paura con cui l'uomo ha convissuto sin dalla notte dei tempi.
Perché l'uomo non è in grado di eguagliare o di imitare le forze della natura...
... o forse sì!
Cielo scuro, di colpo illuminato
     d'una luce spettrale, accecante.
Un rumore scuote uomini e terre,
     è un rombo forte, immenso, tonante!
E beh, déjà-vù: stiamo parlando del temporale...
NO!
Sto parlando dei fuochi d'artificio: il modo che ha l'uomo di cercare di "competere" con la natura nel produrre qualcosa, che... con il fuoco, questa forza scatenata invece viene "incatenata" dall'uomo e "piegata" alle sue volontà.
La «pirotecnica», l'arte del fuoco, l'arte di saper "giocare con il fuoco" è nata in Cina e la sua storia si perde, veramente, anche questa nella notte dei tempi.
Tutto è cominciato con quella che era la "Festa di Primavera" (il "Capodanno Cinese"), ma di - veramente - centinaia se non migliaia di anni fa, quando i cinesi per festeggiare la primavera, l'arrivo della primavera, accendevano dei grandi falò.
E dato che in Cina, oltre a esserci del legno, c'erano grandi quantità di bambù, in mezzo ai falò prima o poi finiva anche del bambù.
E le canne di bambù sono come tante "pentole a pressione", tante piccole pentole a pressione: tanti piccoli contenitori in pressione, che con il calore generato dal fuoco la pressione aumenta, sino al punto in cui la canna non riesce più (la "camera") non riesce più a sostenerla e scoppia. Come dei palloncini che sono gonfiati oltre il loro limite e scoppiano, solo che le capsule in pressione delle canne di bambù sono come dei palloncini... di legno! Fanno un botto pazzesco quando scoppiano.
E quando i cinesi misero (all'inizio, per le prime volte) delle canne di bambù nel fuoco, furono *improvvisamente* stupiti da questi scoppi violenti, molto forti: si spaventarono: era un rumore che non avevano mai sentito.
E pensarono che, come si erano spaventati loro, si sarebbero spaventati gli "spiriti maligni", quindi da quel momento cominciarono a mettere sempre più spesso canne di bambù nel fuoco, perché questi scoppi improvvisi avrebbero tenuto lontani gli spiriti maligni.
Poi si è sviluppata la polvere da sparo, e poi siamo arrivati all'«arte» della pirotecnica, al creare fuochi d'artificio.
Ora, la pirotecnica in quello che possiamo definire il "mondo occidentale" è arrivata relativamente tardi: intorno alla metà del XVII (diciassettesimo) secolo.
E adesso facciamo un breve salto nel presente, e poi torniamo un attimo nel passato. Il breve salto nel presente è questo: spettacolo di fuochi d'artificio, per esempio un bellissimo spettacolo pirotecnico sul lago, oppure sul mare.
È sicuramente quel momento che strapperà applausi, quel momento degli «Ohhh!» e degli «Ahhh!», e l'accoglienza che - comunque - dà la gente che va a vedere uno spettacolo di fuochi d'artificio.
È sempre stato così, giusto?
No, sbagliato! Infatti adesso torniamo alla metà del XVII secolo, quando la pirotecnica è arrivata nel mondo occidentale, quando hanno cominciato a vedersi i primi spettacoli di fuochi d'artificio.
All'inizio quest'arte non era molto diffusa, non era molto ben vista, quindi - veramente - ci sono state tantissime persone che nella loro vita avrebbero potuto assistere solo una volta a uno spettacolo di fuochi d'artificio.
E immaginate che esperienza dev'essere stata, invece, trovarsi di fronte a qualcosa di sconosciuto, di puzzolente di polvere da sparo, di così rumoroso (come una battaglia), di queste fiamme che volano nel cielo...
Eh sì: ci sono racconti dei primi spettacoli di fuochi (parliamo, appunto: la fine del XVII secolo, l'inizio del XVIII secolo, e un po' avanti per tutto il XVIII secolo, finché non ha cominciato a diffondersi di più quest'arte)... tra questi racconti c'è per esempio quello di un ufficiale delle guardie reali in Gran Bretagna, che descrive lo spettacolo come «frecce fiammeggianti che volano da tutte le direzioni» e di «rumori - veramente - che riportano alla memoria il campo di battaglia»; l'ufficiale che ci dice: «Se non avessi saputo, attentamente, che si trattava di una specie di "fuoco amico", avrei avuto lo stesso timore reverenziale del nemico che si avvicina cercando di bombardare».
E infatti prima della diffusione degli spettacoli di fuochi artificiali in Europa, poi negli Stati Uniti... prima che venissero utilizzati a scopo celebrativo, spesso la reazione è stata non tanto di "urla di piacere e di applausi", quanto proprio di "urla di terrore", pianti o di "prove di coraggio" veramente particolari, nevvero!
Successivamente, grazie alla diffusione di grandi feste, la diffusione negli Stati Uniti, la diffusione in Italia (tra l'altro gli italiani nel mondo sono stati - storicamente - tra i più bravi pirotecnici del mondo occidentale) ha cominciato a far vivere questa cosa in maniera certamente differente.
Tra le altre cose, nell'ambito religioso l'uso dei fuochi d'artificio è stato visto un po' come un modo di "ricostruire", di "narrare" quella che è stata la creazione dell'universo, quello che è stato il lavoro della divinità nel «costruire l'universo»: con queste "grandi sfere di energia", con queste "grandi esplosioni", quindi c'è stata una buona accoglienza nell'ambito religioso dei fuochi artificiali, e questo ha fatto sì che - comunque - quest'arte si diffondesse.
Nel corso del tempo alcune cose, nell'ambito dei fuochi artificiali, sono migliorate, quantomeno nell'ambito della sicurezza, però quelle che sono le polveri, quelle che sono le formule, quelli che sono i "segreti" nella realizzazione dei fuoci artificiali, non sono cambiate tantissimo dai tempi in cui la polvere da sparo fu scoperta dai cinesi, e questo comunque rende la pirotecnica un'attività che - comunque - ha i suoi pericoli insiti.
E a questo punto voglio rilanciare il video del mio amico Andrea (Science please!), nel quale ci parla anche lui dei fuochi artificiali ma, in questo caso, sotto l'ambito della chimica, della fisica, della scienza che c'è dietro ai fuochi artificiali: ci spiega qual è il funzionamento dei fuochi, qual è il funzionamento degli esplosivi, qual è il funzionamento dei colori in questo video-collaborazione molto interessante, che vi invito ad andare a vedere.
Lo trovate, naturalmente, sul doobly-doo, sull'annotazione e sulla scheda e - prima di concludere questo vlog - io e Andrea vogliamo lanciare un piccolo messaggio: ci avviciniamo alla fine dell'anno, e quindi alle feste per l'arrivo del capodanno. E questo comporta che tantissime persone maneggeranno (la notte del 31 dicembre) fuochi artificiali per festeggiare l'arrivo del nuovo anno.
Ed è importante ricordare SEMPRE che i fuochi artificiali sono COMUNQUE dei prodotti esplosivi, sono comunque fatti con della polvere da sparo, sono comunque - anche se considerati da molti dei "giocattoli" - sono dei giocattoli che possono avere dei pericoli intrinsechi e sono dei giocattoli che possono fare molto male.
Quindi è molto importante maneggiare fuochi artificiali con la massima sicurezza.
Quindi - innanzi tutto - è importante acquistare fuochi artificiali nei negozi specializzati o acquistare nei supermercati quei prodotti cosidetti "di Libera Vendita", che sono stati verificati (perché dimostrano di avere una pericolosità estramemente bassa).
È importante seguire attentamente le istruzioni presenti sopra i fuochi d'artificio, che sono istruzioni che DEVONO ESSERE in lingua italiana; è importante attenersi alla DATA DI SCADENZA che è indicata sui fuochi: non utilizzate fuochi d'artificio che siano scaduti.
Non utilizzate fuochi d'artificio di DUBBIA PROVENIENZA: evitate di utilizzare prodotti acquistati in strane bancarelle, fatti con carta di giornale (fatti "in casa") perché possono essere ESTREMAMENTE PERICOLOSI.
Ogni anno ci sono grandissimi incidenti per colpa di fuochi d'artificio illegali o per colpa dell'uso sbagliato di fuochi d'artificio (o delle armi da fuoco!), quindi MI RACCOMANDO: fate sempre tantissima attenzione!
E quindi ragazzi - prima di concludere - di nuovo auguro buone feste a tutti. Vi ricordo, se questo video vi è piaciuto, di fare pollice-in-alto e di condividerlo con gli amici (anche su Whatsapp o su Telegram). A proposito di Telegram: vi ricordo che potete iscrivervi anche al mio canale Telegram, per ricevere informazioni e curiosità quando pubblico i nuovi video e prima di pubblicare i nuovi video: trovate il link sul doobly-doo.
Vi ricordo, se non l'avete già fatto, di iscrivervi al mio canale YouTube: è gratuito, vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto che ci piace così tanto e inoltre DOVRESTE ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Bene, sono Grizzly e ho concluso, quindi come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

giovedì 17 dicembre 2015

Vita da Tecnico: Finale di stagione

0 commenti - [Leggi tutto]


Ciao a tutti, io sono Grizzly.
È passato un sacco di tempo da quel 19 febbraio 2014, quando ho deciso di provare a raccontare le cose dal sedile della mia auto. Così tanto tempo che mi avvicino sempre di più alla centesima puntata di Diario di Viaggio on the road, addirittura.
Ed è passato tanto tempo anche da quando ho pensato di mettermi in gioco, raccontando la mia vita da tecnico informatico, per intrattenervi, per divertirvi, per "portare fuori dalla soffitta" i miei appunti, quasi dimenticati, su quanto può essere difficile, o divertente, fare il tecnico informatico in un mondo che vive sempre più sulla tecnologia, ma che la capisce sempre di meno.
Dopo tutto questo tempo, pensavo che forse avrei perso la voglia di fare video, di continuare a curare il canale.
E in fondo in due anni, pur crescendo molto più di quanto avessi mai potuto immaginare, resto comunque un produttore di contenuti "di nicchia", con numeri veramente bassi.
Mi fa piacere vedere chi è intorno a me che sta crescendo. Mi fa piacere sapere che c'è chi migliora ogni giorno, mi fa piacere pensare che anche io, nel mio piccolo, sto migliorando ogni giorno.
E ho intenzione di migliorare ancora, perché questo per me è un hobby, ma mi sta facendo anche ritornare una passione, che sinceramente credevo di aver perso, nel tempo, facendo un lavoro che a tratti può essere divertente e simpatico, ma a tratti sa anche essere noioso e ripetitivo.
In questi due anni è cambiata la mia opinione su YouTube Italia, perché ho conosciuto tanti creatori di contenuti (tanti "creativi") ed ho quindi scoperto che esiste quella piccola nicchia di persone che, in una piattaforma piena di gameplay, challenge e videotag ripetitivi e stupidini, invece cerca di portare la propria passione, i propri interessi, gli argomenti che conosce meglio o dei videotag seri ed importanti, come #formazione7x7, o anche #stopcyberbullismo.
Ho avuto quello che considero "l'onore" di entrare nel gruppo Facebook Youtube Entertainment e di conoscere tanti youtuber che, come me, coltivano una passione.
Io voglio continuare a coltivare questa mia passione, e per questo Vita da Tecnico per un pochino si fermerà. Quello che non si ferma, invece, è il canale: Diario di Viaggio on the road continuerà ogni domenica mattina, introducendo anche con qualche novità già da gennaio.
Assieme a Marco e Andrea stiamo cominciando un nuovo progetto, a cui stiamo già lavorando e che vi presenterò sicuramente entro marzo: un progetto che - in qualche modo - unirà la mia passione per il videomaking con la mia attività di volontario di soccorso e protezione civile.
E anche se in futuro i numeri del mio canale dovessero rimanere piccoli, comunque sto facendo quello che mi piace, quello che mi diverte: so che quell'iscritto in più, quel commento in più, quella persona in più, è comunque qualcuno che sto intrattenendo, che sto divertendo, a cui sto rubando qualche minuto del suo tempo per farlo sorridere, farlo pensare, magari farlo commuovere, ma mettendoci tutta la mia passione.
Per cui, ancora e come sempre, io vi dico GRAZIE.
GRAZIE a tutti voi che trovate il tempo di guardare i miei video, che trovate la spinta a iscrivervi al mio canale e addirittura a condividere i miei video.
E a tutti voi che avete scoperto da poco il mio canale, dico: non esitate a iscrivervi! Potrete scoprire contenuti sempre nuovi, curati e fatti con passione, e naturalmente assumerete subito quel buon profumo di nuovo iscritto che ci piace così tanto.
Ragazzi, prima di concludere voglio augurare a tutti voi di passare delle buone feste: i miei contenuti non mancheranno, e anzi ho in serbo ancora qualche piccolo video proprio per festeggiare un po' assieme a voi.
Di nuovo grazie, ricordatevi di fare pollice-in-alto e di condividere questo video con gli amici se l'avete trovato simpatico; ricordatevi che potete condividere questo video anche su Whatsapp o su Telegram, e che peraltro potete iscrivervi al mio canale Telegram per ricevere notizie e curiosità sul mio canale ed i miei video. Inoltre potete anche seguirmi su Twitter, che è il social su cui sono più attivo e su cui condivido il mio feed youtube, segnalo i video che mi sono piaciuti e gli youtuber che ho trovato interessanti: trovate tutti i riferimenti sul doobly-doo.
Io sono Grizzly: ciao a tutti e ci vediamo su questo canale!

(... e devo dire che il teleprompter funziona!)

domenica 13 dicembre 2015

VLOG 95: "Strangers": un libro per le feste

0 commenti - [Leggi tutto]


Io sono Grizzly, lui è Kent: la mia decorazione personale. Questo è Diario di Viaggio on the road e tutti e due vi diciamo: "Benvenuti a bordo, viaggiatori. E buone feste!"
[♪♫♪]
Periodo delle feste, quando finalmente arriva il momento in cui è possibile rilassarsi per un attimo, mettersi in poltrona o sul divano (sotto la copertindi lana); magari si guarda un bel film natalizio...
come i cinepanettoni [mormorio] No... no.
Come gli omnipresenti "Una poltrona per due" e "Mamma ho perso l'aereo"... [mormorio] No: nemmeno!
Beh, io - come ben sapete - ho smesso di guardare la televisione da un po', quindi quello che mi porta nel clima festaiolo, più che "guardare un film (o un cartone animato)", o guardare l'omnipresente canto di natale in una delle 150milioni di versioni esistenti...
Considero molto rilassante, e mi fa entrare un po' in quello che dovrebbe essere il mood delle feste, leggere un buon libro.
In tutta la mia vita prima del lettore ebook non ho letto tanti libri quanti ne sto leggendo adesso: ho regalato un Kindle a mia madre, e anche lei la ho convertita all'ebook reader e sta leggendo anche lei tantissimo.
E questa volta voglio segnalarvi un libro, voglio parlarvi di un romanzo. Di un breve romanzo di fantascienza che, secondo me, è il romanzo ideale per questo clima festivo, perché - pur essendo un romanzo di fantascienza (ed è un romanzo di fantascienza SOLO per quello che viene fuori sul finale, che naturalmente non vi spoilero): c'è una cosa che dici «Va bene, non è una cosa "reale"», però è una cosa talmente poetica, l'ho trovato talmente poetico, talmente profondo, che è un romanzo che - veramente - mi ha commosso.
Allora: il romanzo è "Strangers", dell'autore Dean Koontz.
È un romanzo un pochino datato (è stato pubblicato nel 1986) e prima che mi diciate «Sì: è un romanzo di fantascienza del 1986, cosa mi interessa?» e vabbè. Però il canto di natale di Dickens è ancora più vecchio, quindi ci può anche stare!
Comunque: mi era stato segnalato l'autore Dean Koontz e io ho letto tantissima roba, ma veramente tantissima roba: Dean Kontz ha scritto, credo, una sessantina di romanzi (forse qualcuno in meno o qualcuno in più: 55~65); non mi ricordo il numero esatto, ma ho letto quasi tutti i suoi romanzi e i suoi racconti, e i suoi racconti brevi e le sue raccolte.
Strangers comincia col raccontarci la storia di alcuni personaggi totalmente slegati fra di loro. Questi personaggi hanno una cosa in comune, una cosa particolarmente strana: hanno delle improvvise - possiamo definirle - crisi di panico, proprio invalidanti, scatenate da determinati fattori. Però scatenate in momenti totalmente casuali e con cose normalissime: una ragazza vede un paio di guanti, e improvvisamente si sente mancare il respiro, le viene questa crisi, scappa... ha un vuoto di memoria, però poi riguarda i guanti, riguarda gli strumenti che le hanno provocato questa crisi e... non sa perché.
E uno dei personaggi ha una clamorosa paura del buio, ma non riesce a capire perché ha questa clamorosa paura del buio.
Tutti i personaggi hanno delle allucinazioni stranissime, molto vivide e - oserei dire - molto violente.
E tutti quanti, piano piano, cercando di ricostruire il passato, cercando di capire che cosa porta a queste allucinazioni, che cosa porta a queste crisi di panico, si ritrovano in un hotel (veramente in un motel: in mezzo al deserto, quasi) in un posto molto fuori mano, a cercare di percorrere che cosa è successo nel loro passato, che li ha portati a questo punto.
Ed è lì che poi si scopre una storia più grande di loro, ed è lì che poi il lettore, che si è fatto un'idea su quello che potrebbe essere per via delle allucinazioni che hanno queste persone, per via di quello che hanno in comune, per via del fatto che hanno un vuoto di memoria che riguarda un determinato periodo... tu che leggi il romanzo ti fai un'idea e quell'idea è completamente sbagliata: quando viene fuori qual è la vera cosa, la cosa che viene fuori è - come ripeto - veramente toccante: mi è piaciuto tantissimo.
Ho letto (appunto) una sessantina di romanzi di Dean Koontz, forse qualcuno in più (perché tra romanzi e raccolte di racconti brevi) e Strangers è quello che mi è piaciuto più di tutti.
È una storia toccante, è un racconto di fantascienza bellissimo, poetico: secondo me il racconto ideale per chi vuole entrare, in questo periodo di feste, in quello che dovrebbe essere lo "spirito natalizio" in maniera diversa dai classici "film di natale", dai classici cinepanettoni o dal classico canto di natale in 100mila salse diverse.
Quindi il consiglio che vi do per queste feste è: «Spegnete la televisione e prendete in mano un buon libro: il libro che vi consiglio per queste feste è "Strangers" di Dean Koontz: dategli un'occhiata!»
Se l'avete già letto, in passato, vi consiglio di rileggerlo e sono sicuro che questo consiglio (se l'avete già letto) lo prenderete in considerazione, perché è un romanzo che merita anche di essere riletto, anzi: probabilmente - visto che io l'ho letto proprio durante le feste scorse (l'anno scorso) - probabilmente quest'anno lo rileggerò, perché è molto cupo, molto pesante, ma eppure questa cosa finale lo rende molto toccante, molto poetico: l'ho trovato bellissimo, una narrazione eccezionale, è un romanzo che merita tantissimo.
E quindi - tra l'altro - se trovo qualche edizione (o in ebook o in cartaceo) a un costo decente, ve la segnalo sul doobly-doo. Se ci sarà un link di Amazon sul doobly-doo NON SARÀ un link di partnership, perché ho cancellato la mia partnership con Amazon (di questo ne parlerò l'anno prossimo).
Bene ragazzi: quindi direi che - fondamentalmente - ho concluso. È un vlog veloce, volevo (appunto) parlarvi di questo romanzo (di "Strangers" di Dean Koontz).
Tra le altre cose se poi lo leggete e vi ha incuriosito, vi consiglio anche di dare un'altra occhiata a tutti gli altri romanzi, racconti e raccolte di racconti di Dean Koontz, perché - come ripeto - è un autore molto bravo e merita tantissimo.
Comunque secondo me Strangers è un romanzo veramente eccellente e che merita di essere letto come "romanzo natalizio".
Bene ragazzi, io come sempre vi ringrazio per essere arrivati sino in fondo a questo vlog assieme a me. Vi ricordo se questo vlog vi è piaciuto, se avete letto Stranger e vi è piaciuto, se siete incuriositi da Strangers comunque di fare pollice-in-alto e di condividere questo vlog con i vostri amici: potete condividerlo usando i bottoni di condivisione che trovate in fondo al video (o in alto se siete su dispotivo mobile). Vi ricordo di condividere questo vlog con i vostri amici eventualmente su Whatsapp o Telegram.
Vi ricordi di iscrivervi al mio canale, se non l'avete già fatto: è gratuito, vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto e - soprattutto dovreste poter ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video. E vi ricordo di iscrivervi anche al mio canale Telegram: vi permetterà di ricevere più facilmente notifiche quando pubblico nuovi video e altre piccole curiosità sul mio canale.
Bene: questo è tutto, per cui - come sempre - grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

giovedì 10 dicembre 2015

Vita da Tecnico 2x12 - Chi ha... urgenza!

0 commenti - [Leggi tutto]


Sapete come mi vorrebbero i miei clienti?
Così!
[squillo del telefono]
Assistenza informatica, buonasera.
La stampante s’è inceppata? *ARRIVO IMMEDIATAMENTE!*
[accensione del pick-up]
[partenza a sirena spiegata]
[♪♫♪]
E di questo... beh ne parliamo subito: ciao a tutti, sono Grizzly, il vostro tecnico informatico *URGENTE* di fiducia.
L’informatica è entrata di prepotenza negli uffici e nei luoghi di lavoro, e il computer spesso anziché affiancare, sostituisce intere parti del “processo produttivo”.
Per cui lo capisco: in caso di guasto, un’intera azienda può trovarsi in grossi guai.
Quello che invece *non capisco* sono quei clienti che, dopo avermi chiesto di intervenire neanche gli stesse andando a fuoco l’ufficio (appunto!), poi...
Io vado a prendere il computer di venerdì sera, trovo ricambi dopo aver bloccato i miei fornitori che – praticamente – stavano chiudendo il negozio, mi passo un sabato e una domenica piantumato in questo laboratorio riformattando e reinstallando venti programmi alla volta, tirando fuori configurazioni tipo incantesimi che neanche Harry Potter insieme all’Esercito di Silente!
E recuperando driver che manco la cerca degli Horcrux è stata così complicata!
Arrivo al lunedì mattina alle otto, quando chiamo il cliente, stravolto.
[sospiro] Il computer è pronto, ci sono riuscito.
“Eh? Ah, no, tranquillo, sono andato a sciare in Svizzera, ci sentiamo quando rientro. Alla fine della prossima settimana”
Ciao a tutti, e alla prossima.

Sì: c’è scritto ruspa/escavatore/pala meccanica.
No, no, non sono tre mezzi, è uno solo: è polivalente. Davanti c’ha ruspa, dietro c’ha l’escavatore, sopra c’ha le lame rotanti, di lato c’ha l’alabarda spaziale e si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole.
Ou: in  caso di alluvione è utilissimo!

martedì 8 dicembre 2015

Vita da Tecnico 2x11 - Pericolo!

0 commenti - [Leggi tutto]


Sicuro? A me non sembra che funzioni…
{fuori campo} Prova ad aprire la finestra.
Ah, sì: avevi ragione!
[♪♫♪]
L’informatica e la tecnologia sono ormai entrate in tutte le case: dai computer, dai tablet o gli smartphone, agli elettrodomestici intelligenti, alla domotica.
Ormai – veramente – non riusciamo più a fare a meno della tecnologia. Tecnologia che, ovviamente, non è entrata in casa nostra tutta quanta all’improvviso, bensì piano piano nel corso degli ultimi anni.
Ovviamente non è sempre stato così: fino a qualche anno fa…
Il computer…
(che era anche un affare dalle dimensioni non indifferenti)
… non voleva partire, per cui ci avevano chiesto se potevamo fare un intervento lì sul posto.
(In quel periodo curavamo tantissimo l’immagine, quindi quando si andava dal cliente eran d’obbligo giacca & cravatta)
Arrivati a casa del cliente, il mio collega si sedette con aria professionale, mentre il marito, la moglie e il figlioletto di sei o sette anni attendevano il responso in religioso silenzio.
Il collega digitò qualche tasto, poi con tono di voce rilassato e molto professionale annunciò: «Niente di grave: semplicemente il computer ha preso un virus…»
ATTIMI DI PANICO! La madre, preoccupatissima, aggrappandosi al figlio: «Esci, esci Bartolinzio, che può essere pericoloso!»
Curare l’immagine, ricordate?
Mi fiondai sotto la scrivania con un grido strozzato: «Io controllo i cavi dietro il case!»
Lasciai il collega, rosso come un peperone, che si mordeva la lingua e sembrava VERAMENTE sul punto di esplodere. Ciao a tutti, e alla prossima.

Fu storico il ritorno in negozio: tutta la strada in prima, a dieci all’ora, ridendo fino a farci girare la testa!

domenica 6 dicembre 2015

VLOG 94: Finale di stagione (parte 1) in #crossover di Vita da Tecnico

0 commenti - [Leggi tutto]


Sì, guarda. Penso anche che sarà pirotecnico… o più che altro quando attaccherai la spina alla corrente, farà tante scintille, tanti colori e taaaaanto rumore!
Anzi. Visto che siamo vicini alle feste di natale, se vuoi lasciare i tuoi amici senza parole, montalo in balcone il 31 dicembre e attacca la spina a mezzanotte: RISULTATO GARANTITO!
[♪♫♪]
Ciao a tutti, sono Grizzly, il vostro tecnico informatico di fiducia, e no: non sono a bordo della mia auto.
Di nuovo vi ho intrattenuto il giovedì pomeriggio, per dodici puntate, raccontandovi le mie peripezie facendo questo lavoro (calmatevi e non sbraitate tutti assieme: ancora non sono “andate in onda” tutte e dodici le puntate, lo so. Però - siccome ho tante novità per le feste, ho pensato di fare una prima parte di questo “finale di stagione” adesso) ma questa volta ho avuto anche la possibilità di mettere in cantiere tante piccole sorpresine.
La prima, che come vedete porto addosso (in realtà la portiamo tutti: anche il cameraman Marco e il fonico Andrea) è la felpa ufficiale di “Vita da Tecnico”, che troverete assieme alle magliette, alle tazze, alle custodie per cellulare e a tutti gli altri gadget sul mio negozio SpreadShirt! (Che vi lascerò linkato sul doobly-doo e sulla scheda).
Naturalmente non manca il fratellino di Alexander: l’orsacchiotto ufficiale della serie. Disponibile per tutto dicembre in edizione natalizia (oppure se preferite, c’è anche una simpaticissima renna) in offerta al prezzo speciale di 18 euro (più spedizione).
Innanzi tutto ci tenevo a dire a tutti voi “grazie”.
Grazie, veramente, dal profondo del mio cuore per il supporto che mi avete dato (e ci avete dato) sino ad ora: noi (e quindi spero anche voi) ci siamo divertiti tantissimo durante la realizzazione di questa stagione, e questo mi permette di dire che sì: ci sarà anche una terza stagione di Vita da Tecnico.
Però stavolta dovrete aspettare un pochino di tempo: ho tante idee che mi frullano per la testa. Una di queste è un nuovo format a cui stiamo per cominciare a lavorare, e che ci porterà via un po’ di tempo: come sapete il mio canale non si ferma mai, e quindi non mi fermo neanche io.
Nel frattempo vi segnalo l’apertura del mio canale Telegram ufficiale: a partire da oggi troverete il link sul doobly-doo di ogni mio video. E quindi potete iscrivervi al canale e, in questo modo, riceverete (direttamente sul vostro dispositivo) una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video o che voglio segnalarvi qualcosa.
Tra l’altro vi ricordo di seguirmi su Twitter e su Telegram (anche i miei link social sono sul doobly-doo) perché in qualsiasi momento potrei lanciare dei coupon sconto su SpreadShirt (o su altre piattaforme che sponsorizzeranno) proprio usando quei canali. Inoltre io sono molto attivo su Twitter!
Ora “Vita da Tecnico” si prende una breve pausa: speriamo di ritornare entro l’estate, perché come vi dicevo nel frattempo stiamo preparando tantissime novità.
Per cui, se volete sempre essere informati sulle novità, non dimenticate di iscrivervi al mio canale YouTube (e di seguire il mio canale Telegram!): è gratuito e vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto che ci piace così tanto.
Bene: noi ci vediamo giovedì con l’ultima puntata di Vita da Tecnico, ma anche giovedì prossimo con la seconda parte di questo finale di stagione; naturalmente ogni domenica, sempre con Diario di Viaggio on the road e…
… iscrivetevi al canale Telegram: anche lì ci saranno delle novità durante le feste.
Bene: io sono Grizzly, ciao a tutti, e alla prossima!

venerdì 4 dicembre 2015

Vita da Tecnico 2x10 - Sciroccati

0 commenti - [Leggi tutto]


Durante la formattazione di quel PC sono rimasto colpito.
Maledetto spigolo!
[♪♫♪]
[squillo del telefono]
Assistenza informatica buonasera, sono Grizzly
{tel} “Pronto?”
Pronto, buonasera, sono Grizzly: la posso aiutare?
{tel} “Ma chi parla?”
(Ma questo c’è, ci fa, o c'ha solo il telefono guasto?)
Sono *GRIZZLY*, TECNICO INFORMATICO, L-A P-O-S-S-O A-I-U-T-A-R-E?
{tel} “Ehm, sto cercando Grizzly…”
(Propendo per il “ci fa”)
Sono io, desidera qualcosa o posso chiudere la telefonata?
{tel} “Ehm, non lo so, cercavo un tecnico informatico.”
[sospiro] Qual è il problema al computer?
{tel} “Ehm, sa non ne capisco molto, dunque non lo so qual è il problema. Mi può aiutare?”
(No, ho sbagliato: questo c’è!)
No: grazie per aver chiamato e arrivederci.
[sbuffo disperato]
Ciao a tutti, e alla prossima.

Ma se già sono così di lunedì, io a sabato come ci devo arrivare?!

mercoledì 2 dicembre 2015

Vita da Tecnico 2x09 - Piange il telefono

0 commenti - [Leggi tutto]


IMPORTANTE: non ho niente contro i ragazzi che lavorano nei call-centre. Questo è solo un modo per riderci sopra (-:
Arrivo al bancomat: “Prelievo non disponibile”.
Vabbè: tanto devo fare una ricarica. Inserisci la carta, batti il PIN.
“Scontrino non disponibile, si vuole procedere?”
Vabbè, dai: ricarica telefonica.
“SERVIZIO MOMENTANEAMENTE NON DISPONIBILE! Ritirare la carta”
[♪♫♪]
[Squillo del telefono]
Assistenza informatica sono Grizzly, posso aiutare?
Buon pomeriggio Carlantrocchio, che cosa…?
Sì, comunque tralasciamo che la fibra ottica l’ho fatta l’anno sco…
No, guarda: il campionato di calcio? Lasciamo stare: è più di vent'anni che non guardo una partita di calcio. Come sport mi nausea e ad ogni modo non mi inter…
Allora: non ti dico che cosa penso della TV via internet. Anzi: non voglio neanche dirti quello che penso per tutte le volte che mi contattate: mi telefonate e mi proponete servizi dei quali non m'interessa assolutamente nulla.
Ecco: esatto, tuttavia – se proprio ci tieni – potrei anche decidere di aprirmi ed esprimere tutte le mie opinioni. Vuoi provare?
Ah, cogli l’ironia, eh? Bene…
Eh, caro Alexander, meno male che coglie l’ironia…
… perché lui è uno che coglie.

Ma uno che coglie veramente, eh?
Ma proprio un grandissimo…!