domenica 30 luglio 2017

VLOG 174: Salvati col... traghetto!

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly.
Durante la FAQ per i mille iscritti ho promesso che avrei raccontato in un video a parte il soccorso più complesso che abbiamo svolto come volontari di protezione civile.
Bene, mettetevi comodi: in questa puntata di Diario di Viaggio on the road vi racconterò proprio quella storia, per cui cominciamo. Sigla!
[♪♫♪]
Una veloce premessa: la nostra associazione di volontariato, svolgendo attività di protezione civile, ha a disposizione una serie di mezzi.
Vari mezzi, a cominciare dalla grandissima cucina da campo (che è stata anche in Abruzzo nel 2009), passando per pick-up antincendio, carrelli con gruppi elettrogeni, carrelli con torre-fari, pompe idrovore e via discorrendo.
Tra tutti questi mezzi, tempo fa la nostra associazione ha acquisito un mezzo anfibio: un FIAT 6640 che era stato dismesso dai Vigili del Fuoco.
Il FIAT 6640 è un coso come questo qua: fondamentalmente un barcone con quattro ruote, un'elica e un timone posteriori. Fino a circa 1,50 mt di profondità lavora "con le ruote", superato il metro e mezzo di profondità c'è la «linea di galleggiamento», a quel punto comincia a galleggiare e lavorerà con l'elica posteriore, tant'è che per guidare quest'affare sono richieste la patente "C" e la patente nautica.
Comunque cominciamo la nostra storia: era una notte buia e tempestosa...
... e SUL SERIO: era una notte di novembre e stava piovendo molto forte. Io mi ero addormentato verso le undici e mezza/mezzanotte meno un quarto, anche perché con la pioggia continuava, la luce, a staccarsi, quindi era impossibile fare qualsiasi cosa: io avevo letto un po' un libro, praticamente con la torcia, perché l'abat-jour continuava a spegnersi...
Mi ero addormentato verso le 23:45, fatto sta che a mezzanotte e mezza circa mi suona il cellulare; riconosco che è la suoneria della protezione civile (anche perché è una suoneria molto forte, apposta per svegliarmi), prendo il cellulare: il collega mi dice "Mirko, vieni subito in sede con gli stivali e la cerata: abbiamo un'emergenza"
Quando scendo, arrivo davanti al portone di casa. Davanti al portone c'è un pezzetto di marciapiede e il cortile. Il marciapiede sarà alto una decina di centimetri: sta piovendo così forte che l'acqua lambisce il marciapiede.
Ora, dove abito siamo sulla punta della collina, da casa mia tutte le strade partono IN DISCESA, ragion per cui quei 10cm di acqua non è che vengono dalla strada, perché sta scorrendo da qualche parte acqua, no: è solo acqua che sta PIOVENDO!
Stava piovendo letteralmente a secchiate, e c'erano 10cm di acqua in terra, davanti casa mia.
Fortunatamente la sede della protezione civile, rispetto a casa mia, si trova a 250 metri, che sono stati *massacranti*, perché salgo in auto, l'illuminazione stradale spenta perché mancava la corrente, e io (con i fari fendinebbia, perché non riuscivo a vedere nulla), e faticavo persino a vedere i tergicristalli per quanto forte stava piovendo.
Comunque arrivo in sede, trovo gli altri colleghi: stanno preparando il mezzo anfibio e stanno preparando la jeep, e il presidente ci dice che siamo stati chiamati dai carabinieri, perché c'è una situazione molto grave in un paese vicino Siracusa, che è Priolo Gargallo, per cui saliamo sui mezzi (io, un collega e il conducente sul mezzo anfibio). Comunque noi ci avviamo, arriviamo all'uscita di Siracusa, superiamo una rotonda (contromano, perché nel frattempo sulla rotonda c'erano degli scavi: la pioggia aveva allargato lo scavo e non si poteva passare, c'era la polizia municipale. Ci fa segno di passare contromano, quindi una cosa complicatissima), finalmente arriviamo non a Priolo, bensì più o meno a metà strada.
Di fronte alla zona industriale, dopo l'ennesima portineria della zona industriale, la strada fa 200mt dritta e una piccola curva. E vediamo che c'è una fila di auto (tipo sette~otto macchine) ferme con le quattro frecce. Davanti alla prima auto non c'è nulla (e comincia questa curva).
Insomma il mio collega guarda: "Mah... magari c'è stato un incidente dopo la curva, che è tipico con questa pioggia, no?"
E quindi ci fermiamo, ci mettiamo in fila assieme alle altre auto: "Cosa facciamo? Chiamiamo la Sala Operativa e gli diciamo che siamo bloccati?"
In quella sento qualcuno che chiama da fuori
"Scusatee!"
Il conducente è seduto, il mio collega è seduto, io sono in piedi dietro e dico: "Aspettate un attimo, vediamo chi è che sta chiamando"; vado dietro il mezzo, alzo il tendalino guardo fuori e c'è un carabiniere con la cerata che sta facendo segnale verso il mezzo.
Io: "Mi dica"
Lui: "A duecento metri c'è l'acqua alta più di un metro, e ci sono diverse persone bloccate nelle auto"

Capisco subito che il punto dove dovevamo andare non era "a Priolo città", ma "sulla strada per andare a Priolo".
Nel frattempo arriva la nostra jeep, quindi dico subito al carabiniere: "Guardi: spieghi tutto al mio collega, noi intanto facciamo manovra", perché eravamo in fila, quindi ritorno dentro e dico al collega "fai manovra, perché dobbiamo andare di là", gli spiego velocemente com'è la situazione; salgono i ragazzi, che hanno lasciato la jeep lì, sullo spartitraffico. Il collega che ha parlato col carabiniere ci spiega non solo che - appunto - quello è l'intervento che ci hanno chiesto.
C'è uno spezzone di strada di trecento metri con più di 1,50mt d'acqua, quindi ci sono le persone bloccate e i carabinieri col fuoristrada - comunque - non ci potevano entrare nemmeno loro (e quindi per quello ci hanno chiamato a noi, sapendo che avevamo il mezzo anfibio). Comunque il collega ci dice una cosa che ci gela il sangue, perché non solo, dice, ci sono una decina di persone bloccate tra le auto.
Tra queste persone c'è una donna che era con due bambini (di due anni e di pochi mesi), che ha chiamato il 112 dicendo che stava salendo l'acqua; L'operatore è arrivato a dirle di salire sul tetto dell'auto... ed è caduta la linea. E l'operatore del 112 non è più riuscito a mettersi in contatto con la signora!
Quindi *terrorizzati* partiamo, il collega supera contromano tutta questa fila di auto, "entriamo" praticamente nella situazione e cominciamo a vedere... la prima cosa che abbiamo visto - superata la curva - è appunto improvvisamente che comincia l'acqua. In mezzo a questo immenso lago delle persone (in fila indiana). E la cosa inquietante è questa: l'acqua - praticamente - era alta almeno 1,40~1,50mt, arrivava più o meno a quest'altezza.
Non faccio questo segno con la mano «per modo di dire»: quello che vedevamo erano persone sedute sui tetti delle auto, e dei tetti delle auto vedevamo 5~10cm... non si vedeva altro!
Quindi io e un collega usciamo, il collega si mette sul pianale anteriore del mezzo, io su quello posteriore, facciamo segnale al conducente, lo facciamo accostare alle varie auto, diamo una mano alle persone a saltare dal tetto dell'auto e salire sul mezzo; c'è una persona su un cordoletto a bordo muro, ci avviciniamo quindi anche a quel cordoletto, facciamo salire quella persona, il conducente cerca di andare avanti, ma questa persona si mette a gridare "No no fermo: c'è la mia macchina!"
C'era solo acqua lì davanti... praticamente questo signore aveva un cabrio... e scusatemi l'ironia: una FIAT Barchetta!
Talmente bassa 'sta macchina (era alta UN METRO) che praticamente si vedeva solo l'acqua: non si vedeva la macchina!
Quindi il collega fa retromarcia, fa manovra e ci avviciniamo all'ultima auto, dove non si vede nessuno.
Accendiamo il faro, cominciamo a guardare con le torce, chiamiamo... "Signora? C'è nessuno? Non c'è nessuno?" ma non si vede nessuno. Abbiamo recuperato dodici persone, l'ultima auto è deserta.
Ovviamente essendoci le persone a bordo, non è che diciamo che cosa stiamo cercando, ma siamo piuttosto preoccupati; quindi a un certo punto il collega torna indietro per parlare con i carabinieri, per dire che non riusciamo a trovare la signora e capire cos'è successo. Ma mentre torniamo indietro, il carabiniere ci fa segnale e ci dice che quantomeno, in merito alla signora e ai due bambini, per fortuna è a posto perché sono salvi: assieme al carabiniere c'è una guardia giurata (una guardia giurata uscita dalla zona industriale), una guardia giurata FRADICIA, totalmente fradicia (proprio gocciolante).
Praticamente la signora e i due bambini sono andati a prenderli due guardie giurate della zona industriale (letteralmente "a nuoto") prima che arrivassimo noi.
Quindi adesso erano in infermeria, "Le sta venendo a prendere un ambulanza per portarli in ospedale, per controllare che i bambini stiano bene", mentre noi possiamo andare verso la sala operativa della protezione civile di Priolo, perché nel frattempo dobbiamo recuperare altre persone.
Infatti ci "ributtiamo" in questa situazione profonda 1,50mt, superiamo quest'avvallamento (sono 350~400mt di strada), dopo di questa c'è un altro tratto di strada con 60cm di acqua; in mezzo c'è un pezzo (lungo 1km) con le persone bloccate. Alcune persone dicono che hanno intenzione di aspettare che smetta di piovere, perché per fortuna nel frattempo sembra piovere sempre di meno, e quindi hanno intenzione di aspettare che la situazione si stabilizzi, mentre altre che sono bloccate (perché hanno avuto danni all'auto) seguono noi, vengono con noi, perché quantomeno stiamo andando alla sede della protezione civile, dove troveranno qualcosa di caldo troveranno delle coperte, etc.
Quindi... il mezzo anfibio ha un difetto: non c'è una "scaletta per salire", dobbiamo predisporgliene una, quindi finché devi tirare fuori uno che è sul tetto dell'auto, è alla stessa altezza del mezzo. Ma quando devi tirare su qualcuno da terra, è molto difficile.
Quindi i colleghi scendono, danno una mano alle persone a salire, io e l'altro collega restiamo sopra e diamo una mano anche noi. E ci sono due persone anziane, che vengono praticamente prese di peso da tre colleghi, sedute sul mezzo e poi io e l'altro collega la prendiamo sempre questa signora (e poi l'altra signora) piano piano le facciamo salire a bordo. E infine a un certo punto, mentre facciamo salire le altre persone, insomma mi affaccio, do una mano, faccio salire una persona, mi affaccio, do una mano e mi trovo il mio dirimpettaio, lo guardo.
Io: "E tu che ci fai qua?"
Lui: "Io tornavo da Catania..."
All'una e mezza di notte succede anche questo.

By the way: per quale motivo ho intitolato questo video così? Perché finalmente - mentre stiamo andando alla sede della protezione civile di Priolo - le persone che sono a bordo del mezzo si sentono più tranquille, qualcuno tira fuori il telefonino e versa fuori una litrata di acqua... una persona riesce a ottenere un telefonino in prestito giusto per chiamare casa, e vediamo questa persona che chiama:

Tizio: "Mamma? Sì a posto. No, no: stiamo andando a Priolo. Noo: son venuti a prenderci i pompieri con il traghetto! No, no: è... con il traghetto sono venuti... Ma non lo so: pare un traghetto, però c'ha le ruote... non l'ho capito com'è sta cosa!"

Siamo scoppiati a ridere tutti quanti... vi dico per ANNI cioè... in realtà ancora adesso... ogni tanto quando diciamo "dobbiamo prendere il mezzo anfibio" lo chiamiamo «il traghetto» per questa piccola parentesi, no?

Insomma, in conclusione questo è stato il soccorso più particolare, più complesso che ci è capitato di andare a fare come volontari di protezione civile.
In varie occasioni è successo di svolgere altre attività di soccorso (dall'affrontare incendi di sterpaglie che potevano essere più o meno complessi, all'affrontare situazioni più complesse: persone scomparse, brutte situazioni a livello anche di alluvioni, di fango etc.), ma questa secondo me è stata l'esperienza più incredibile con cui ci è capitato di avere a che fare.

Fra parentesi, se ricordate la puntata di Vita da Tecnico "Pronto soccorso!" (che - se non ve la ricordate o non l'avete vista - ve la lascio linkata sul doobly-doo e sulla scheda), quella puntata racconta proprio un "piccolo incidente" con un cliente la mattina dopo quell'alluvione.

Io spero di essere riuscito a intrattenervi: se ce l'ho fatta vi ricordo di fare pollice-in-alto e condividere questo vlog con i vostri amici, anche su Whatsapp o Telegram.
Iscrivetevi, commentate, fatemi sapere se a qualcuno dei vostri familiari (o a voi) è mai successa una cosa simile a questa, o una cosa meno complicata... non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr

Io sono Grizzly, come sempre grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

domenica 23 luglio 2017

VLOG 173: Il genio della lampada... tascabile!

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[sbadiglio]
-Uhm... figurati!
[scatti dell'interruttore]
-Eh cavolo [sospiro] manca la luce!
-Mio signore, sono qui per servirti!
-AU! MA CHE CAVOLO?! Ma ma ma... chi di-diavolo sei? Vab.. bh... so-sono armato! Ho un orsacchiotto e non ho paura di usarlo!
-Ou: calmo! Sono il genio della lampada tascabile. E poi... mi vorresti colpire con un peluche?
-Ssììì, va bene... e però la mensola è di massello: te spacco questa in testa, eh?
-Mio signore: sono qui per servirti. Qual è il tuo desiderio?
-Ah! Ehm... mi dai tre desideri?
-No, un solo desiderio: le batterie della lampada tascabile sono scariche!
-Ecco, lo sapevo... [sospiro] Non dovevo mettere le vongole assieme alla peperonata... vabbè, va... sì, sì, guarda... Uhm... dammi Rafael. Cioè, scusa: desidero che mi passi Rafael.
-L'orsacchiotto? Ehm... va bene.
-Ecco, grazie.
-Ma... vuoi discutere con lui?
-No, no: a posto così. Figurati: buonanotte!
-Contento tu... buonanotte padrone!
[♪♫♪]
Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
Oggi voglio parlarvi di un canale YouTube molto particolare, innanzi tutto perché è il canale di un pasticcere, di un ragazzo molto bravo nei lavori di pasticceria: fa dei lavori di decorazione *incredibili* (cose che io - veramente - mi sogno, con la manualità pietosa che mi ritrovo!). Però è un canale che non fa solo pasticceria: l'ho scoperto infatti per una cosa che trovo divertentissima e di cui adesso parliamo.
Però - per cominciare - innanzi tutto vi segnalo il canale, lui è JK, il canale è Koalipops: lo trovate linkato sul doobly-doo e sulla scheda, andate, iscrivetevi, è veramente molto bravo, fa delle cose veramente molto simpatiche e molto divertenti, e infatti - come dicevo - lui è un pasticcere, fa decorazioni sulle torte, fa dei biscotti molto artistici, e quindi per cominciare a parlare di JK, vi presento un video in cui si parla di COSPLAY!
E voi subito mi direte: "Come si parla cosplay?"
JK io l'ho scoperto grazie a una piccola challenge che stava facendo in compagnia dell'amico Stewdippin, la challenge che si chiama "Five Dollars Cosplay Challenge", la challenge del cosplay da cinque dollari.
Come funziona? Si va in un negozio di "tutto a un dollaro", si spendono cinque dollari comprando quello che si trova in quel negozio, e dopodiché ci si può "aggiungere" esclusivamente quello che si ha già in casa (tipicamente magari, non so, una maglietta, un paio di pantaloni, una cucitrice, del nastro adesivo, una cintura, piccole cose così. E poi - non so - le forbici, la colla vinilica™) e si crea un cosplay di un particolare personaggio.
Ora JK ogni tanto fa queste challenge, ed è diventato bravissimo. Veramente una cosa incredibile: i risultati con cinque dollari (veramente: punti di cucitrice e una cintura vecchia che c'aveva in casa) sono qualcosa di *incredibile*, e infatti come primo video vi presento la Principessa Moana (o - come è arrivata in Italia - Oceania) in cinque dollari: video che vi lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda. Andate e dategli un'occhiata: scoprirete non solo che è molto simpatico come personaggio, ma che è veramente molto bravo in queste situazioni. E se non ci credete che è molto bravo, provate voi a fare un cosplay da cinque euro: andate a comprare nel negozio "tutto a 0,99/tutto a un euro" cinque cose, mettete quello che c'è in casa... secondo me comunque è una challenge interessante: magari - una volta - ci proverò anche io! Comunque: provateci e capirete QUANTO è bravo JK.
Scherzi a parte, restando nell'ambito di Moana (pardon: di Oceania), parliamo delle doll-cake: lui è molto bravo a realizzare delle torte, delle situazioni che diventano talvolta anche - non so - delle idee per le feste di compleanno o situazioni del genere, delle decorazioni per i biscotti... e fanno molto effetto le doll-cake che realizza, che sono veramente molto belle.
E ho trovato veramente bellissima la doll-cake di Moana (di Oceania), appunto: quindi il secondo video che vi voglio segnalare del canale Koalipops è - appunto - la Doll-Cake di Moana. Di nuovo lo trovate linkato sul doobly-doo e lo trovate linkato sulla scheda: andate e dategli un'occhiata, è veramente molto bello, è veramente ben fatto ma, soprattutto, date un'occhiata un po' a tutto il canale di Koalipops: ci sono molte ricette (e molte decorazioni di torte) che sono incredibili, sono veramente molto belle, lui è veramente bravissimo e merita tantissimo.
Ora come terzo e ultimo video che vi voglio segnalare di Koalipops (che - in fondo - è anche quello che mi ha dato l'idea per questo vlog) vi parlo di una silhouette cake: è una torta molto semplice, semplicemente su questa torta sono attaccate, con il cioccolato (con la pasta di cioccolato) delle silhouette.
Sto parlando della silhouette-cake di Aladdin, quindi il terzo video che vi segnalo di Koalipops è la Silhouette-Cake di Aladdin: andate e dategli un'occhiata, è veramente molto interessante, è veramente molto bello. Ve lo lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda.
E - di nuovo - andate e iscrivetevi al canale di JK, e parliamo dell'argomento del giorno, e mi lego a questo video della silhouette-cake di Aladdin, perché a un certo punto lui si è chiesto quali sono i tre desideri che chiederebbe al genio.
E ora parliamo, appunto, del genio della lampada e dei desideri. Ecco spiegato il motivo della scenetta a inizio del video, sulla quale non stendiamo il classico «telo pietoso», perché sulla *MIA* recitazione ce lo possiamo stendere il telo pietoso, ma la scenetta si salva perché ci recita Rafael, che è MOLTO più bravo di me!
Allora: scherzi a parte, partendo dal presupposto che nel racconto originale ("Aladino e la lampada meravigliosa", nel romanzo "Le mille e una notte") non c'è la «limitazione» dei tre desideri; se non ricordo male, semplicemente chi è il proprietario della lampada ha a disposizione il genio, e finché ha a disposizione il genio può esprimere tutti i desideri che vuole. Ed ecco quindi che «stringiamo» la domanda: facciamo finta di avere il «genio della lampada tascabile con le batterie scariche» che ci offre solo UN DESIDERIO, e che sia un desiderio che non preveda uccidere qualcuno, possibilmente, una singola cosa, un piacere che vi potete passare: che cosa chiedereste al genio?
Io vado terra-terra, un po' come Bart Simpson: "Fammi diventare ricco & famoso". E - tra le altre cose - considero che se diventassi ricco, per esempio probabilmente non c'avrei il "macchinone" (non so: il Ferrari), ma cercherei di essere molto pratico. Non so: per girare in città avrei la Smart (che svicola bene), però avrei la Smart con l'autista, con lo chauffeur. Secondo me questa cosa è *bellissima*, no? Cioè: farsi accompagnare in giro con la Smart, con il tizio in uniforme... questo... è uno sfizio divertentissimo, e quindi volevo condividere con voi questa piccola cosa.
Ma voi, invece, che cosa chiedereste al genio della lampada tascabile? Parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene ragazzi: io sono Grizzly, ho concluso, spero di essere riuscito a intrattenervi. Se ci sono riuscito, vi ricordo di fare pollice-in-alto e di condividere questo vlog con i vostri amici, anche su Whatsapp o Telegram, sia mai che facendo pollice-in-alto strisciate sulla torcia ed esce il genio: che ne potete sapere? Magari esce il genio del mouse, quindi voi provate subito a fare pollice-in-alto e vediamo un po' che succede!
Vi ricordo, se non l'avete già fatto, di iscrivervi al mio canale YouTube: è gratuito e assumerete subito quel buon profumo di nuovo iscritto. Guardate: quello non avete bisogno di chiederlo come desiderio al genio: basta iscriversi e subito arriva quel buon profumo, eh!
Inoltre, se mi seguite anche sul mio canale Telegram, che vi lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda, riuscirete anche a ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Infine, se c'è un argomento che vi piacerebbe io trattassi in #DdVotr, potete farmi sapere anche quello in un commento qua sotto.
Io sono Grizzly, ho concluso, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!
Ecco, finalmente ho finito il vlog, così vado un po' a riposarmi, perché stanotte - proprio - ho dormito malissimo: quegli incubi... niente, la peperonata colle vongole non è proprio cosa per la quale... poi mi sogno il genio...
... aspetta un attimo: però io stamattina mi sono svegliato abbracciato a Rafael. Allora il genio c'era per davvero!
[schiocca le dita]
Eh potevo chiedergli di diventare uno youtuber famoso, come... no: lasciamo stà, poi mi si riempiva il canale di ragazzini, va! Meglio così...

domenica 16 luglio 2017

VLOG 172: Un riassunto per... incuriosirci?

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-L'hai visto, oggi, il video di Grizzly?
-Eh? No: di che parla?
-Guarda, in pratica...
-PFFFF!!! NOIAAA!!
-... e vabbè: l'ho capito. Non sono bravo a fare i riassunti. Facciamo così: guardalo, che comincia... proprio in questo momento sta arrivando la sigla!
[♪♫♪]
Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road; come dicevo poc'anzi, effettivamente non sono la persona adatta a fare dei riassunti, perché - obiettivamente - non ci riesco.
Purtuttavia devo riconoscere che, quantomeno, c'è una cosa che riesco a riassumere molto bene: riesco a riassumere molto bene i canali YouTube degli altri, e mi piace fare questa cosa, perché in questo modo riesco a condividere i canali YouTube degli altri.
Infatti oggi voglio parlarvi di un canale YouTube che proprio di riassunti parla, ma lo fa in una maniera molto particolare, perché virtualmente noi non stiamo parlando di un canale che fa dei *bellissimi* riassunti: stiamo parlando di un canale che fa dei riassunti brutti, proprio dei «riassuntazzi brutti brutti», infatti sto parlando del Capitano Pirata Barbascura X e della sua barcaccia (più che del suo canale).
E per cominciare vi lascio il link (della sua barcaccia!) sul doobly-doo e sulla scheda: andate, iscrivetevi al suo canale, venite a bordo della sua barcaccia perché è molto bravo, infatti come dicevo i suoi riassuntazzi sono «brutti brutti», in realtà non sono brutti brutti, questo è un gioco di parole, perché i suoi riassunti sono veramente molto simpatici, veramente molto divertenti, sono un modo di essere veramente intrattenuti: mi piace tantissimo; e per darvi un'idea del livello dei suoi riassuntazzi, voglio cominciare col segnalarvi il riassunto di una cosa che coinvolge clown e palloncini, e no: non sto parlando di "Killer Klowns from Outer Space", che - secondo me - resta comunque un filmone, sto parlando - ovviamente - del serial televisivo degli anni '90 "IT" di Stephen King, quindi per cominciare, per darvi un po' un'idea del livello dei riassuntazzi brutti-brutti del Capitano Barbascura, vi segnalo - come primo video - "IT - Pagliaccio Assassino: il riassuntazzo brutto brutto", vi lascio il video linkato sul doobly-doo e sulla scheda, andate e dategli un'occhiata: è veramente molto simpatico e molto divertente.
Ma il nostro capitano, avendo a disposizione una "barcaccia", la usa anche per fare dei viaggi, ci porta un po' a spasso, come faccio io - in qualche modo - con questo Diario di Viaggio on the road anche lui ci riassume un po' quali sono i suoi viaggi di lavoro (e non solo di lavoro).
E anche nel raccontarci questi viaggi, utilizza lo stesso stile dei riassuntazzi, creando qualcosa che -  secondo me - è veramente fantastico.
E in questo caso voglio raccontarvi la "Missione Erasmus": anche questo video - molto simpatico e molto divertente - che racconta un viaggio per andare ad incontrare Erasmo da Rotterdam, è un video che vi lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda: andate e dategli un'occhiata, è un modo veramente molto simpatico di raccontare, in fondo, anche una pagina della vita del Barbascura.
Prima di concludere, voglio segnalarvi un video un pochino più datato del Barbascura, in cui anche lo stile dei riassuntazzi si presenta in maniera più acerba, ma che è un video che ho trovato veramente molto interessante: è un video estremamente semplice, eppure il messaggio che lancia è molto molto forte, e ti colpisce anche per la sua semplicità.
Quindi prima di concludere vi voglio segnalare, come ultimo video, una cosa che concerne il Ramadan. In questo video ci racconta un momento del Ramadan di qualche anno fa, così come vissuto da un suo collega egiziano, e in cui si sono messi tutti quanti a collaborare.
Questo video è intitolato "Una pasta per il Ramadan" e - ripeto - è una specie di vlog molto semplice, è un racconto fondamentalmente molto semplice, a tratti che ti strappa quel sorriso, a tratti che ti fa pensare. Ma come ripeto l'ho trovato veramente molto bello e molto ispirante, pur nella sua semplicità.
Quindi come terzo video del Barbascura io vi segnalo "Una pasta per il Ramadan", ve lo lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda: andate e dategli un'occhiata, e pensate seriamente di iscrivervi al canale del Barbascura... saliamo tutti a bordo della sua barcaccia, anzi - visto che sono sulla station wagon - del suo «traghettaccio», del suo «ferry-boat-accio»!
Facciamo un viaggio, intraprendiamo questo viaggio lungo le serie tv, lungo i cartoni animati, lungo questi riassuntazzi brutti brutti: vedrete che non ve ne pentirete, perché lui è molto bravo.
Detto questo, come argomento del giorno vorrei ricollegarmi - in qualche modo - al discorso dei riassunti.
Osservo che su YouTube ci sono moltissimi canali che fanno dalle recensioni ai riassunti, ed è difficile riuscire in qualche modo a creare intrattenimento limitandosi a raccontare le trame delle cose (limitandosi a riassumere le cose); ecco che ognuno cerca di inventarsi un po' un modo differente di raccontare una trama, di raccontare quello che è una serie tv, quello che è un cartone animato, etc.
Ma la domanda che io vi faccio, in realtà, va nel lato opposto, quindi non dalla parte di chi "fa il riassunto", bensì dalla parte di chi "ascolta", di chi "guarda" il video riassunto.
Ora: io è grazie ai recensori che ci sono su YouTube, grazie ai riassunti, ai riassuntazzi, alle trame, a queste situazioni raccontate dagli youtuber, se ho scoperto moltissime serie tv, moltissimi telefilm, non so, moltissimi film... che non avevo mai sentito nominare, o dei quali avevo sentito nominare ma ero più che altro curioso di dire "bah, magari un giorno gli darò un'assaggiata", e che poi mi sono convinto di "assaggiare" proprio grazie ai riassunti, alle trame, al modo che ho avuto di poter valutare di che cosa parla la serie, l'anime, il film e via discorrendo grazie alla trama che ho visto su YouTube.
Infatti dicevo la mia domanda è questa: voi cosa ne pensate? Nell'ambito dello "scoprire nuove serie TV", dello scoprire - non lo so - degli anime, dei manga, delle situazioni di questo genere, dei film... vi fate trascinare un po' dalla trama? Oppure vi piace «assorbire» tutto - diciamo - partendo "ad occhi chiusi" (senza sapere nulla) e provare dal nulla?
Avere un'idea della trama vi permette di valutare un po' meglio se è una cosa che fa per voi o meno? Oppure - non lo so - magari siete quella categoria di persone che se un serial televisivo (se un anime) non vi interessa assolutamente, non andrete neppure a guardare la trama? Oppure se non v'interessa vi sta bene di guardare la trama, magari anche con gli spoiler, tanto non v'interessa quella serie tv?
Insomma: che tipo di rapporto avete con chi fa recensioni e riassunti dei serial? Parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Io - come ripeto - ho un buon rapporto su questa tipologia di recensioni, su questa tipologia di riassunti, perché mi permette di scoprire delle cose, delle piccole perle, che magari mi sono perso lungo la strada. Ma come ripeto sono curioso di sentire la vostra.
Bene, io ho concluso: *riassumendo* spero di essere riuscito a intrattenervi. Se ci sono riuscito, vi ricordo di fare pollice-in-alto, di condividere questo vlog con i vostri amici (anche su Whatsapp o Telegram), ma soprattutto di andare a iscrivervi al canale di Barbascura X se non l'avete già fatto.
Vi ricordo - sempre se non l'avete già fatto - di iscrivervi anche al mio canale YouTube: è gratuito, e assumerete subito quel buon profumo di nuovo iscritto che ci piace così tanto; e andando sulla barcaccia del Barbascura torna molto comodo, perché sulla barcaccia non è facile farsi la doccia, quindi almeno uno ha quel buon profumo di nuovo iscritto addosso, e non ammorba la situazione!
Noo, sto scherzando: anche essere iscritti al canale di Barbascura lascia addosso un buon profumo di mare, di pirateria... ehm ehm!
Inoltre, se mi seguite anche sul mio canale Telegram, che vi lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda, riuscirete a ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Infine se c'è un argomento che vi piacerebbe io trattassi in #DdVotr, potete farmi sapere anche quello in un commento qua sotto.
Io sono Grizzly, come sempre grazie, ciao a tutti, un ulteriore ringraziamento al Barbascura X per essersi prestato a partecipare a questo vlog...
-Vabbè, si scherza! Grazie a te, Grizzly!
... e noi ci vediamo alla prossima!

lunedì 10 luglio 2017

Tokyo Magnitude 8 0 in 4 minuti e mezzo (by Lilletta Ely)

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Può succedere che inizi a guardare una serie pensando sia il solito anime catastrofico pieno di scene d'azione, ma poi rischi di trovarti a fare la fontana di Trevi ambulante, che nemmeno un rubinetto rotto aggiustato da un idraulico con la cataratta. Parliamo infatti di «Tokyo Magnitude 8.0», un anime che racconta le shockanti vicende della città più famosa del Giappone colpita da un devastante terremoto.
E non fatevi ingannare dai disegni colorati: è un anime davvero profondo e realistico!
[♪♫♪]
Nonostante frequenti solo la prima media, alla piccola Mirai Onosawa i genitori, sempre occupati col lavoro, affidano i lavoretti più svariati: dal seguire le faccende di casa al badare al fratellino più piccolo, Yuki.
Ricordiamo con mestizia che la stragrande maggioranza di noi a 13 anni era a malapena in grado di cucinarsi un piatto di pasta senza causare in cucina un’esplosione di plutonio degna dei migliori film di Michael Bay... ma i giapponesi no: loro sono già delle massaie fatte e finite ancor prima di compiere diciott'anni!
Così in una calda estate Mirai deve scarrozzare il fratellino ad una mostra di robot ad Odaiba, con lo stesso trasporto di quando mia nonna accendeva la tv e metteva su Canale 5 per vedersi Beautiful.
Mentre si allontana per andare alla toilette, con una piva lunga da qui fino al Canada, ecco che scoppia un terribile terremoto di magnitudo 8.0 (da qui il titolo della serie), che devasta completamente la città.
Ad aiutare i due fratellini a ricongiungersi ci penserà Mari, una super cool fattorina che farà loro da protettrice e anche da mamma.
Per fortuna la ragazza riesce a ricongiungersi presto con Yuki, dimostrando che, un po’ come in Labyrinth, tutte le sorelle maggiori - nonostante sembrino infastidite dai fratelli minori - alla fine superano sempre rischi indicibili e traversie innumerevoli per salvarli... ma senza i pupazzi rosa che cantano.
Da questo momento i tre si uniscono per ricongiungersi con le rispettive famiglie: Mari vuole ritrovare sua figlia e sua madre, mentre i nostri due protagonisti i loro genitori. Tuttavia muoversi non è così facile, in quanto Odaiba è un’isola e dopo il crollo del ponte che la univa a Tokyo l’unica è farsela a nuoto.
Il trio grazie a delle imbarcazioni messe a disposizione dalla prefettura riesce finalmente a raggiungere la città, ma le scosse di assestamento non aiutano una situazione già delicata di per sé. Una di queste scosse - per l'appunto - fa crollare la torre di Tokyo proprio sopra i nostri sventurati fratellini; dei detriti stanno per colpire Mirai ma Yuki con grandissimo coraggio la spinge via e la salva, riportando una bella botta in testa.
Proseguendo il loro viaggio, i due fratellini tentano anche di procurare una moto a Mari, perché raggiunga la sua destinazione più in fretta ma lei, commossa dal gesto, decide di non abbandonarli e proseguire il viaggio insieme.
Dopo un lungo cammino, però, Yuki si sente male e sviene per la ferita ricevuta qualche giorno prima, e viene ricoverato d’urgenza; preoccupata e straziata come non avrebbe mai pensato, Mirai ha addirittura un incubo in cui vede il fratellino senza vita, e si sente sollevata come non mai quando scopre che invece  è sano e salvo.
Riprende così il viaggio del gruppetto verso le loro rispettive case e, nonostante un primo momento di sconforto, Mari riesce finalmente a riabbracciare sua figlia, che credeva ormai persa, e persino sua madre, la quale - seppur con ferite lievi - è sopravvissuta.
Felice che la donna che ha salvato loro la vita si sia ricongiunta con la sua famiglia, Mirai riesce a convincere un soldato a dare uno strappo a lei e al fratellino fino alla loro casa, lasciando un biglietto d'addio e di ringraziamento alla loro benefattrice.
Ma una volta arrivati a casa Mirai deve venire a patti con una terribile realtà: quello che aveva fatto quando Yuki era stato ricoverato non era un incubo, quel giorno il suo fratellino era morto davvero, e quello che lei continuava a vedere era solo il suo fantasma, invisibile a tutti gli altri, che era rimasto con lei per accompagnarla nell’ultimo viaggio verso casa.
Straziata, la ragazza riesce a ritrovare i suoi genitori, e dopo il terremoto, la vita riprende come prima, seppur con l’immenso vuoto lasciato da Yuki, colmato in parte dall’affetto dei genitori e dalle visite di Mari.
Mirai continuerà a vivere perché sa che lassù Yuki veglierà sempre su di lei.

Sono grande e non piangerò.
Mi so trattenere.
È solo un anime...
Bwaaaa!

Se volete meglio comprendere questa serie, guardatevi la recensione di Grizzly, che devo ringraziare veramente per avermi fatto scoprire questa meravigliosa serie: il link lo trovate qui, o nell'infobox: il suo commento fa davvero riflettere, come d'altronde l'intera serie.
E niente: dopo un anime così drammatico, l'unica cosa che può aiutarci è vedere il facciottone di Indy, che di solito mi aspetta sulla scrivania quando arrivo a casa...
... quando - ovviamente - non mi occupa la sedia: mamma mia, questa palla di pelo!

VLOG Speciale: Tokyo Magnitude 8.0 - Una importante serie animata

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
Oggi ho intenzione di parlarvi di Tokyo Magnitude 8.0, una serie animata giapponese del 2009 che ci parla di terremoto, e infatti di terremoto - in qualche modo - parleremo, per cui cominciamo: sigla!
[♪♫♪]
La prima volta che ho sentito parlare di Tokyo Magnitude 8.0 e ho letto - a grandi linee - la trama, in cui si parlava appunto di Tokyo che viene colpita da un terremoto di magnitudine 8, onestamente la prima cosa che ho pensato è stata: "Vabbè sarà come quei film catastrofici americani, in cui c'è il cattivo che cerca di fare chissà quale cosa assurda, però arriva la catastrofe (in questo caso il terremoto), il cattivo muore sotto le macerie del terremoto, mentre l'eroe riesce a salvare tutti quanti."
Fondamentalmente il classico cliché del film catastrofico.
Bene: devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito invece dal fatto che Tokyo Magnitude 8.0 non è ASSOLUTAMENTE niente del genere.
Al contrario è una serie molto cruda, molto realistica, che praticamente ti colpisce come un pugno nello stomaco.
La trama di base è estremamente semplice: un terremoto di magnitudine 8 colpisce improvvisamente Tokyo, e noi seguiamo l'avventura di due bambini che sono rimasti isolati lontani dai genitori, che stanno cercando di intraprendere un percorso molto lungo che li riporterà di nuovo a casa.
So che non sono la persona adatta a raccontarvi la trama di una serie animata, per cui - prima di continuare - vi segnalo che Lilletta Ely ha realizzato la trama di questa serie animata: è una cosa molto funzionale e molto interessante, per cui se siete incuriositi vi invito ad andare sul canale di Lilletta a guardare la trama. Vi lascio il link del video sul doobly-doo e sulla scheda: scoprirete che è veramente molto interessante.
Noi invece qui oggi parleremo del terremoto analizzando alcuni punti della serie animata, perché io ritengo che questa serie animata sia fatta veramente molto bene, che secondo me (questa serie animata) meriterebbe di essere proiettata nelle scuole superiori e di essere portata ad esempio di quello che è l'interagire con una situazione di emergenza.
Ora, visto che parliamo di un terremoto di magnitudine 8, voglio presentarvi otto punti della serie animata Tokyo Magnitude 8.0 che - secondo me - sono dei messaggi veramente molto importanti.

Numero 1: la scossa principale e gli aftershock: lo "sciame sismico" che viene sin dalla prima scossa di terremoto. Non viene trattata questa situazione come una situazione collaterale: in un film catastrofico ci aspetteremmo che gli aftershock colpiscano nel momento particolarmente scelto, gustosamente, dal regista, mentre nella realtà la serie di scosse che seguono la scossa principale, avvengono in maniera completamente casuale, in maniera completamente improvvisa: possono essere scosse più leggere, possono essere scosse molto forti, e quello che vediamo in Tokyo Magnitude 8.0 è proprio questo.
L'aftershock è una situazione sempre presente: all'improvviso, nel momento meno atteso, arriva una scossa di terremoto a ricordarci che il terremoto funziona così, arriva in momenti totalmente random; è una cosa molto realistica.
Numero 2: Mari, che è l'Adulto Responsabile.
È un comportamento estremamente positivo, è un comportamento che merita di essere imitato.
A Manchester, subito dopo il terribile attentato al concerto di Ariana Grande, una coppia di coniugi alla stazione Victoria ha visto arrivare questo gruppo di bambini, di ragazzini spaventati, e quindi immediatamente si sono «messi in moto»: hanno raccolto una ventina (venticinque) di questi ragazzini, li hanno portati con loro in albergo e si sono subito messi in contatto con le autorità, hanno diffuso informazioni sui social per far sapere che questi bambini erano con loro e stavano bene.
Questo è gesto molto positivo, in fondo quello che fa Mari, che è una persona adulta, che vede questi due bambini in pericolo e si mette in gioco, è una cosa molto positiva e molto importante.
Numero 3: cade la rete cellulare, resta in funzione solo la TV.
È un messaggio molto importante, perché è una cosa che succede in occasione di una scossa sismica. Per questo si dice di portarsi sempre appresso, nel proprio kit di emergenza, una radiolina a batterie: perchè se la rete cellulare fallisce, l'unico modo di ottenere informazioni è quello dei media tradizionali, è quello della televisione o della radio.
Se ha la radio, il cellulare, già è un punto a favore, però in molti cellulari la radio funziona portandosi sempre appresso l'auricolare, altrimenti serve una radiolina portatile. Ecco che è un messaggio importantissimo.
Numero 4: tantissimi adulti pensano solo a se stessi. È un modo di lanciare un messaggio negativo estremamente importante.
Noi vediamo degli adulti che ignorano completamente Mirai e Yuki, quasi pestano la bambina... c'è anche un soccorritore (quando Mirai entra nell'edificio e sta cercando il fratello), uno dei soccorritori: "Bambina esci: è pericoloso"
"No, ma mio fratello..."
"Non mi interessa, esci!"
Non funziona così: Mari è l'adulto che "Ma che cosa fai: è pericoloso"
"Sì, ma mio fratello"
"Aspetta! C'è tuo fratello: cerchiamolo"
Il messaggio è: "Sì, ok: tu stai vivendo un'emergenza sulle tue spalle, ma nello stesso istante tutte le persone intorno a te stanno vivendo la medesima emergenza."
Non puoi pensare "Ah, questa bambina mi sta interrompendo: io ho un'emergenza", anche lei ha un'emergenza!
Numero 5: il traghetto che parte dall'isola di Odaiba.
Ancora molte persone sono rimaste sul molo, il traghetto sta partendo, uno dei soccorritori (uno dei soldati, dei vigili del fuoco) è lì, sul traghetto, che dice "Basta, basta: non c'è più posto. Aspettate, che sta arrivando l'altro traghetto", però mentre lo fa, vede improvvisamente Mirai e Yuki (e vede anche Mari che li sta tenendo per mano), e che cosa fa questo soccorritore?
Fa il ragionamento più ovvio: tiene fede alla classica regola «Prima le donne e i bambini», e subito dice: "Bambini, salite a bordo. Salga anche la mamma", perché naturalmente il traghetto è pieno: altre cinquanta persone non ci stanno, ma una mamma e due bambini non cambieranno molto la situazione, ed è importante che comunque si dia la possibilità a una mamma e a due bambini di essere soccorsi, non di aspettare l'arrivo dell'altro traghetto.
Sembra una cosa stupida, ma anche quello è un messaggio importante.
Numero 6: la distribuzione della logistica di emergenza. Non solo intesa nel fatto che vengono subito organizzati i punti di raccolta dove vengono distribuiti i kit di emergenza: secondo me quello che è un messaggio estremamente importante è anche quello - per esempio - Mirai e Yuki sono lì in attesa, arriva Mari e porta qualcosa da mangiare. E le dicono: "Ma... dove hai preso questa roba?"
"Beh, i supermercati - visto che c'è questa situazione di emergenza - stanno distribuendo delle piccole cose gratuitamente: della roba da mangiare, qualcosa che possa essere in aiuto". Più avanti vedremo che anche le farmacie vengono incontro ai terremotati offrendo gratuitamente piccoli kit, quantomeno per farsi delle medicazioni.
È un messaggio molto importante, è un messaggio molto positivo, un messaggio che bisognerebbe imparare in una situazione in cui c'è un'emergenza del genere.
Numero 7: l'ospitalità degli sconosciuti (mi riferisco alla scena - chiamiamola - della "casa delle rane").
Alcuni adulti abbiamo visto che si comportano in maniera negativa nei confronti dell'emergenza, per queste persone l'emergenza ha colpito loro, e non interessa loro cosa succede agli altri.
Mentre ci sono altre persone che tengono a mente il fatto che tutti quanti sono colpiti da un'emergenza: c'è chi ha qualcosa in più, c'è chi ha qualcosa in meno, ed è utile venire incontro, venire in aiuto anche nelle piccole cose. Ecco che Mari e i due bambini Yuki e Mirai si trovano sotto la pioggia, cercano di ripararsi sotto un balcone in prossimità di una casa, ma il proprietario della casa li accoglie. Questo è un messaggio molto positivo, è un messaggio veramente molto importante.
Numero 8: gli incendi, che sono molto difficili da contrastare.
Questa è una cosa estremamente reale in una situazione di emergenza complessa come un terremoto: quando c'è una scossa di terremoto molto forte (come nell'esempio di magnitudine 8) quello che succede è non solo che ci sono dei danni agli edifici, ma che ci sono dei danni anche alle infrastrutture, soprattutto alle strade.
Questo che cosa significa? Che movimentare uomini e mezzi diventa estremamente difficile, e riuscire a raggiungere determinati posti può essere complicato: questi incendi possono andare avanti pressoché indisturbati per molto tempo, senza che ci sia possibilità di poter intervenire velocemente e definitivamente, è un messaggio estremamente importante. È un messaggio molto importante perché è una cosa - come ripeto - molto realistica: le strade sono danneggiate, i mezzi non possono raggiungerla facilmente.
Magari è danneggiato l'acquedotto: non c'è la possibilità di fare acqua, di caricare acqua sulle autobotti.

Insomma: questa serie - se pur romanzata nel raccontarci l'avventura (tra virgolette) vissuta da Yuki e Mirai - quello che ci vuole mandare come messaggio è invece riguardo proprio al terremoto, riguardo al modo che si dovrebbe avere di interagire con il terremoto, e rappresentarci come si presenta molto nella realtà un terremoto.
È estremamente realistica, estremamente ben fatta: si vede che alle spalle c'è uno studio molto complesso su quello che è il terremoto, su quelli che sono i rischi del terremoto, su quelle che sono le procedure di soccorso etc.
Ora ovviamente noi vediamo in atto anche le procedure di soccorso che ci sono in Giappone, per esempio in Italia le procedure di soccorso a seguito di una calamità naturale sono leggermente differenti, ma fondamentalmente pensiamo che al di là delle forze che vengono coinvolte, al di là della tipologia di organizzazione dell'emergenza, in una situazione come un terremoto l'emergenza è sempre di due tipologie: la tipologia di intervento per quanto concerne chi è in «pericolo immediato» (chi sta sotto le macerie, chi è ferito dalle macerie etc), e la tipologia di intervento di chi è in «pericolo a lungo termine» (chi è rimasto senza nulla e ha bisogno di un luogo dove dormire, ha bisogno di mangiare, di lavarsi etc.)
Questa è la tipologia di situazioni che ti trovi quando c'è una calamità. Quindi bisogna saper affrontare in maniera corretta questa tipologia di situazioni, e soprattutto chi viene colpito da una calamità dev'essere anche a conoscenza della situazione, che ci sono determinati soccorsi che funzionano in un certo modo, e quindi deve saper essere - comunque - "attivo": se c'è un campo di accoglienza in un certo punto, dovrà sapere che deve raggiungere quel campo di accoglienza; ci saranno campi di accoglienza per quartieri, per agglomerati, per città... quindi bisognerà raggiungere determinati posti per ottenere quel minimo di aiuto e di supporto.
Per questi motivi, per questa "veridicità", per questa vera e propria realtà rappresentata all'interno di questa serie animata, io ritengo che Tokyo Magnitude 8.0 debba essere portato ad esempio, debba essere - come ripeto - non so: proiettato nelle scuole, debbano essere organizzate delle proiezioni pubbliche e venga portato ad esempio di comportamenti da seguire e di situazioni da considerare quando c'è una grave emergenza, come appunto può essere un grave terremoto, ma può questo comunque applicarsi anche ad altre tipologie di gravi emergenze, come può essere un'alluvione, una frana, una situazione nella quale ci si trova a dover evacuare delle aree, una situazione nella quale ci si trova ad avere delle persone che sono colpite dall'emergenza e hanno bisogno - letteralmente - degli aiuti più basilari.
Prima di concludere vi chiedo velocemente: voi che cosa ne pensate?
Avete visto la serie animata Tokyo Magnitude 8.0? Non l'avete vista, ma ne avevate sentito parlare? Vi abbiamo incuriosito? Parliamone, come sempre nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Io ho concluso, prima di salutarvi vi ricordo di fare un salto sul canale di Lilletta: ve lo lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda. Andate sul suo canale: lei è molto brava, fa dei riassunti delle serie tv, delle serie animate etc, molto molto divertenti e ben fatti, e ha fatto un riassunto veramente molto funzionale proprio di Tokyo Magnitude 8.0
Detto questo, come sempre se sono riuscito a intrattenervi, a stuzzicare la vostra curiosità, vi invito a fare pollice-in-alto e a condividere questo vlog con i vostri amici (anche su Whatsapp o Telegram).
Vi ricordo - se non l'avete già fatto - di iscrivervi al mio canale YouTube: è gratuito e assumerete subito quel buon profumo di nuovo iscritto che ci piace così tanto.
Inoltre, se v'iscrivete anche al mio canale Telegram (che vi lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda) riuscirete anche a ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Infine se c'è un argomento che vi piacerebbe io trattassi in #DdVotr, potete farmi sapere anche quello in un commento qua sotto.
Io sono Grizzly, ho concluso, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

domenica 9 luglio 2017

VLOG 171: Parliamo di YouTube, cyberbullismo, esperienza (ft. Pio3D)

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly, lui è Pio3D, questo è Diario di Viaggio on the road. Cominciamo: sigla!
[♪♫♪]
-E allora, cominciamo dalle cose più semplici: innanzi tutto - per l'appunto - lui è Pio3D. Lascio il suo canale sul doobly-doo e sulla scheda qua in alto
-Grande
-(sta comparendo adesso)... e parliamo un po', parliamo innanzi tutto
-(parliamo un po')
-di Pio3D in Sicilia, Pio3D a Siracusa, soprattutto.
-Che figata! La mia terra: Siracusa, Milazzo, Messina, Catania... la mia terra perché, comunque, ho i parenti a Milazzo, e ogni volta che vengo in questa meravigliosa terra non me ne voglio più andare.
-Ecco, infatti...
-Quindi... anche se so' de Roma, mi son legato alla Sicilia.
-E questo ci può fare solo piacere, quindi...
-Daje!
-... Siracusa come l'hai trovata? Ti sta piacendo? Non ti sta piacendo?
-Moltissimo! Ci sono state tante cose belle in questa meravigliosa zona, diciamo. E dopo il Siragames... ti ringrazio ancora per avermi "ospitato", diciamo. E ho conosciuto un sacco di amici, e da là è diventata una droga la Sicilia: sto facendo avanti e indietro, non so se ve ne siete accorti.
-Ecco!
-Sto a spendé più io per... grazie alla Ryanair, che mo' me ringrazia, capisci?
-È così, invece delle "miglia", gli stendono il tappeto rosso.
-Capito come? Cioè, mo' c'ho a carta prepagata d'oro, proprio... quindi mo'... proprio lo guido io, ormai, l'aereo, lo so io.
-Ah, ecco.
-Lo so guidà, quindi... Mo stiamo cercando di portare avanti un sacco di progetti, insieme a questo orso buono.
Te tutto a posto? Che me racconti?
-Che ti devo raccontare? Siamo... subito dopo la fiera del Siragames siamo ritornati subito con il lavoro, siamo ritornati subito con le attività di protezione civile... anzi (e questo finisce pure nel video): ricordami di ricordarti di ricordarmi... oh!
-Ok
C'abbiamo... questa la posso... montare con questo video.
-Sì sì: perché a uno ha voluto fa' tipo «Fast and Furious»
-No, questa sarà qualche macchina, proprio, americanissima.
-Sì sì.
-Quindi salvo il video, come ho salvato la volta scorsa un carretto siciliano.
E abbiamo ricominciato con le attività di protezione civile, dicevo appunto: ricordami di ricordarti di ricordarmi che sotto il sedile ci stanno le ricestrasmittenti, che le devo lasciare in ufficio.
-Che figata!
Stiamo cercando di portare un po' di eventi, qui in Sicilia, sul bullismo, cyberbullismo e anche qualche spettacolo comico... e ci ficchiamo dentro anche cose serie, insieme a tante altre cose...
-Si cerca di portare il classico «intrattenimento», e di portare questo intrattenimento a un livello un pochettino superiore - soprattutto - a qualcosa di non necessariamente visto su YouTube, ma che potrebbe funzionare un po' dovunque. L'idea è - comunque - quella di portare qualcosa nelle piazze, nei centri commerciali, nelle scuole se ci riusciamo.
Anche se non l'ho mai detto su YouTube (perché - comunque - non è che dico le cose della mia vita privata sul mio canale), da circa un anno, ogni tanto porto qualche cosa sul cyberbullismo e bullismo nelle scuole di Roma, e quindi ogni tanto faccio una capatina (dove parla «Fabrizio», ma non «Pio3D») su queste situazioni gravi, del tipo cyberbullismo e bullismo che, anche se non sembrano cose così gravi...
-Purtroppo lo sono ogni giorno...
-... invece sono cose molto serie. Ho lanciato tempo fa l'hashtag «#StopCyberbullismo», quindi voglio portare avanti questa iniziativa.
Ho abbandonato il mio personaggio (Pio3D), che era il classico romanaccio che diceva un sacco de parolacce etc. Me so detto "Senti: a 33 anni è ora che me do' 'na ripulita", non è quello che voglio fa' su YouTube: io cerco comunque de far divertire; per me YouTube è un hobby e deve rimané un'hobby.
Cerco di portare il mio lavoro, che è il videomaker, fuori dagli schemi, i miei monologhi comici (se se possono chiamà così), perché comunque c'è gente che non ride, lo sai, vero? E c'è gente che ride...
-E beh, insomma,
-Io spiego un po', per chi non me conosce, come sono andate le cose. Io sono arrivato su YouTube dal 2006, già da bambino facevo le parodie con i miei amici, quindi ho iniziato a caricare le mie vecchie parodie, all'epoca col... il VHS-C
-Uuuh!
-Te ricordi?
-E me lo ricordo: ho lavorato in televisione, ho lavorato con tanti di quei formati!
-320x240
-Sì.
-Qualità PESSIMA; e caricavo quelli su YouTube, perché tanto YouTube ti permetteva di fare quello all'epoca. Non potevi neanche caricare in HD, i video massimo de... cinque o sei minuti me pare... non mi ricordo...
-Allora, il limite che mi ricordo era
-Cinque minuti?
-nove minuti e cinquanta secondi. E me lo ricordo perché io facevo dei cortometraggi con gli amici, e li pubblicavamo su - invece - Google Video, perché non c'era questo limite, dato che giravamo della roba che durava 12~13 minuti.
-Ah, è vero! E neanche i copyright.
-Ecco.
-Io invece li caricavo anche su Libero.it, non so se ti ricordi.
-Sìììì, avoglia! Cioè: io penso che...
-Si parla del 2001.
-Ecco. Tutti noi siamo passati tra Libero Video, Tiscali Video.
-Vero... c'era anche Jumpy, ti ricordi Jumpy?
-Sììì, c'era... c'era anche Supereva, c'ho avuto la pagina, figurati:
-Che spettacolo!
-Il mio primo Blog è stato su SuperEva.
-Io avevo proprio il sito internet, che all'epoca eravamo "IeN", ovvero "Interviste e Notizie", era proprio un blog stupidissimo. Ho caricato questi video, ho visto che - comunque - la gente rideva, perché comunque erano cose diverse da quelle che si potevano trovare ormai su YouTube, che erano video di gattini, video di elefanti...
-Sì
-... e ragazzini che facevano i dispetti. Ed ero uno dei primi youtuber che stavano... su YouTube Italia all'epoca c'erano Willwoosh, Frank Matano, Clio MakeUp...
Ho diviso tutto in due canali: Pio3D (all'epoca proprio "Pio3D"), 'ndove caricavo doppiaggi, e Co**ionsInside, ndo' facevo le parodie con i doppiaggi, insieme ai miei amici; quindi erano due canali completamente diversi.
-E io mi ricordo quel canale (Co**ionsInside), anche perché
-Esatto
-... io mi ricordo le cose dei "Muratori"
-Sì, all'epoca sì, e...
-Perché fu così che ti scoprii. Poi t'ho perso di vista, poi ti ho riscoperto, ma...
-Poi non m'è piaciuto la cosa che a me mi riconoscevano in giro come "Oh, ma tu sei quello dei Co**ionsInside!" e me sembrava una cosa un po' brutta. E ho detto "senti, mo' mi sfrutto entrambi in un canale solo", ho cancellato tutto e me sono riaperto, nel 2009, ThePio3D e ho ricaricato tutto quanto lì.
Le parodie erano rimaste le stesse, io a ogni parodia mi calavo nel personaggio, quindi recitavo la parte del personaggio che doveva fare la parodia, etc.
I problemi sono cominciati ad arrivare quando ho cominciato a fare tante collaborazioni: perché il mio personaggio comico, che sono io "normale" (come me vedete, come faccio le live su Facebook): non me devo sforzà a fa' il romano, perché so' così, io parlo proprio così.
-E lo confermo, perché ce l'ho ospite a casa.
-Son così, son molto spontaneo: se a me me esce... me scappa 'na battuta, la dico.
Ho fatto caso che, per far ridere alcuni determinati tipi di ragazzi (e di pubblico), che mi sono accaparrato colle... colle collaborazioni, devo cercà di intrattenerle con un tipo di video che ho fatto in passato, non so se mi spiego.
Dovevo fà le smorfie, dovevo fà... la tosse ogni due secondi, dovevo fà le facce buffe... 'sta cosa ha distrutto un po' il mio personaggio, tanto che molti youtuber famosi se so lamentati, m'hanno detto "tu non sei così. Quanto a te ti vedo dal vivo, tu non sei così. Tu stai recitando." e a me - sinceramente - non mi piace.
Io l'ho portato avanti, perché comunque ormai m'ero fatto 80~90mila iscritti che me conoscevano così.
Alla fine ho detto "No, basta": m'è venuta proprio una crisi, ho detto "Stop: ritorno a fa' me stesso. Se la gente me vò seguì, bene. Altrimenti 'stica**i."
Anche perché quando io faccio gli spettacoli dal vivo (e ne faccio abbastanza), a me mi vengono a trovare persone che c'hanno anche 50 anni, con i figli.
Ed è quella la cosa bella.
E quando vengono i più piccoli a vedere i miei spettacoli: "Eh, però a me nun me fai ridé come fai ridere su YouTube", ma non è quello che voglio: per me YouTube rimane sempre (e solo) un hobby, e spero di portare la mia passione de fà il comico anche fuori da YouTube, ed è quello che sto cercando di fare, perché comunque il mio mestiere è il videomaker: lo faccio da diciott'anni
-E beh!
-Se vede nei montaggi video che faccio, etc.
Ma anche se non sembra, lo youtuber l'ho fatto proprio per fare da tirocinio per i miei montaggi video, ok?
-È relativo, ma ti capisco perfettamente, perché in fondo - anche se c'è una grossa differenza di dimensioni del canale tra di noi (perché il mio è un canale molto piccolo), però anche io vivo YouTube come un hobby, come un modo per passare il tempo e riprendere la passione.
-Esatto
-Perché io ho lavorato per molti anni presso un'emittente televisiva privata: ho imparato a fare montaggio video, proprio mi sono «fatto le ossa» con il montaggio analogico. Che ragazzi: non avete idea di che cosa significa fare il montaggio in U-Matic a ¾"! e poi quando siamo passati al SuperVHS... mi credevo di guidare un'astronave, non di girare... usare una centralina di montaggio! Quindi poi...
-Certo!
-... il mio primo... io mi ricordo il primo "rapporto" con Premiere. È stato un sogno, perché molte persone (anche ex colleghi) mi dicevano: "Non lo so: c'è questo nuovo programma, che dovrebbe facilitare il montaggio" e stiamo parlando di Premiere... la prima versione su cui ho messo le mani è stato Premiere 4!
-Che era molto simile alle macchine per fare i montaggi video...
-Sì sì: io infatti mi ricordo questo, perché il mio primo rapporto con Premiere è stato con molte persone che mi dissero "Non lo so: c'è questo programma, proviamolo!" e mi ci trovai BENISSIMO subito, imparandolo a usare nel giro - veramente - di dieci minuti, perché era la stessa sensazione di lavorare con la centralina di montaggio, però senza i «tempi morti» degli avvolgimenti dei nastri, con la precisione dello spostamento del fotogramma digitale, e per me... con una serie di effetti, che sulla centralina manco c'erano: per me fu un sogno!
-Essì, perché io all'epoca facevo anche le cose manuali, e lavoravo all'epoca anche con (quando facevo i montaggi per i matrimoni, per i compleanni)...
-Ecco.
-Ma ti parlo che.. io c'avevo 17~18 anni: già all'epoca - comunque - la tecnologia era abbastanza avanzata, perché te parlo del '99, del 2000, sì...
-Eh... io già... già avevo smesso di lavorare in TV: lì la mia storia è molto più complessa, perché io nel '98 ho smesso di lavorare in TV, e ho deciso di «prendere una pausa» facendo il tecnico informatico. Ho messo da parte la passione per le produzioni video, che poi mi è ritornata nel 2014 l'idea di «buttarmi», di rimettermi di nuovo in gioco, di riscoprire quello che era stato il montaggio video. Però considera che io già nel '98, quando sono partito a fare il Servizio Civile: quello è stato il momento in cui ho messo da parte il lavoro video e ho cominciato a fare il tecnico informatico.
-Tu quindi ti ricorderai anche il passaggio... perché io lavoravo con una VHS-C per fà le parodie.
-Eh!
-Quando m'hanno messo in mano - per lavorare - 'na 3CCD...
-Eeeeeh!
-... che era proprio tutta un'altra cosa: i primi video a 640x480, che all'epoca c'avevano una risoluzione allucinante!
-Uh: io poi ho avuto modo di lavorare, tempo dopo (così, per curiosità), ho messo le mani su un sistema con il Beta: era 720x576, quindi già era... all'epoca era non l'HD, era il 4K praticamente!
-E quello sì; quindi mi sono detto "Me voglio buttà a fare - proprio - il videomaker, però intanto voglio fare... (come posso dì?) Me voglio testà i miei limiti facendo quello che so fare, diciamo: me fa piacere fà ridé la gente, proviamo a fare el comico".
Ho fatto un po' di teatro, anche con altri comici abbastanza famosi, anche se molti non lo sanno (perché - come ho già detto - non me va de far sapé i ca**i miei).
-Ecco.
-E dopo "eh, raccomandato!"; perché ti spiego una cosa, anche se comunque lo sanno tutti: io sono uno dei primi youtuber in Italia. Non è che - comunque - lo dico perché me vanto.
-E infatti: è un dato di fatto.
-Sono stato proprio... no perché "sono il migliore": sono stato uno dei primi a entrare su YouTube Italia, molti si ricordano de me, molti (che adesso sono "big") mi venivano a commentare e congratularsi con me. Molti a me m'hanno detto "Eh, però non c'hai tanti iscritti, quindi non vali 'n ca**o".
C'è differenza tra "aver fatto la storia" (non so se l'ho detto in italiano perfetto!), "fare la storia" e "cercare di fare la storia". Perché su YouTube cercano tutti di fare la storia, però alla fine ti rimane quel sapore in bocca che dici "È sempre lo stesso piatto"
-Sì.
-Io posso dì che comunque su YouTube Italia, anche se molti video non sono stati apprezzati, ho portato tante volte tanti generi diversi. Sempre, e ne vado fiero di questo. Altri sono stati addirittura copiati, quindi vordì...
-Sì.
-Se uno te copia vor dì...
-... che qualcosa ha funzionato.
-E sì.
-Beh: sono piccole soddisfazioni.
-Sì.
-Io - nel mio piccolo - ho quella «piccola soddisfazione» dei sottotitoli, che infatti sarà un lavoraccio (cioè) sottotitolare questo video: ti annuncio che probabilmente taglierò qualche parte, come ho fatto con Dellimellow, per evitare di dover sottotitolare quaranta minuti di video!
-Ok, ahahah.
-Il mio canale è piccolo, ma cerco di avere almeno quel minimo di cura. Anche perché vivo YouTube come hobby, e quindi sono piccole soddisfazioni quelle di cui ho bisogno, e quelle che mi bastano. Quello di - già - essere riconosciuto ogni tanto, quando vado alle fiere, addirittura diventa oltre la soddisfazione. L'ho sempre detto: entro completamente nel pallone, mi vergogno maledettamente, sono una persona dannatamente timida, quindi quando vengo riconosciuto alle fiere, c'è gente "Au Grizzly: sei un grande!"
"Sì, sì: grazie..." e mi vado a nascondere! Quindi se m'incontrate alle fiere FATELO, mi mettete completamente in imbarazzo, è la cosa ideale!
-Io ringrazio YouTube pe' una cosa (e spero che questa parte la terrai): perché grazie a YouTube ho conosciuto tanta gente con la mia stessa passione. E io non odio nessuno su YouTube Italia; cioè, anche quello che...il minimo che la gente dice "Tu ce l'hai con Favij" (cosa che non è vera) perché ho fatto qualche parodia. Le parodie non significa avercela con una persona.
-No, sono d'accordissimo: io...
-Io adoro ogni singolo youtuber. E se a me uno youtuber non mi piace, non lo seguo, né lo insulto etc. Io penso che YouTube ha bisogno de tanti generi de youtuber, vari.
-Sicuramente.
-E sono contento che - comunque - c'è tutta questa vastità di vari youtuber.
-Indubbiamente.
-Senza insultarsi: bisogna sempre rispettarsi, e se non ti piace uno youtuber, cambi canale, tutto qui. Io auguro a tutti i miei colleghi - comunque - il meglio e spero che comunque riescano a realizzare i propri sogni, perché se lo meritano. Perché quasi tutti i miei colleghi, hanno tutti un gran talento. Parliamo di Yotobi, Michael Righini, Boban Pesov, Dellimellow, ma ce ne stanno proprio tanti.
-Ci sono stati tanti che sono partiti, veramente, dal basso e sono arrivati molto in alto, e mi ha fatto moltissimo piacere. Doctor Vendetta è uno...
-RaveTube!
-Ecco. Il Doctor è uno youtuber che seguo - veramente - dai tempi delle calende greche. E sono dello stesso parere: ci sono contenuti che non seguo su YouTube, perché non trovo di mio interesse, ma non significa che loro automaticamente... che lo youtuber che fa quei contenuti "deve morire perché è un cancro".
-Esatto.
-Al contrario: se quella persona fa quei contenuti e ha successo con quei contenuti, mi fa anche piacere.
-Esatto.
-Perché, soprattutto se si diverte, se trova una passione a fare quelle cose, e quella passione è remunerativa, quella passione gli fa... per me è una grande soddisfazione: sono contento per lui, altroché!
Semplicemente sono una persona trasparente: "Guarda, il tuo contenuto non mi interessa, non lo seguo." Punto.
-Ma è normale.
-Non c'è niente di male nel dire questo.
-Cioè, io ad esempio nun seguo i canali gameplay, però c'ho molti miei amici e colleghi che fanno gameplay. Ma non vordì che ce l'ho con loro, anzi! Dico che ce sentiamo al telefono, ce salutiamo alle fiere, ci abbracciamo... Cioè: sono du' cose completamente diverse.
-Appunto!
-Io sono, ad esempio, contento del successo che ha avuto Cicciogamer, che lo conosco da 'n botto, quindi gli auguro ancora di andà sempre più avanti, e di "distrugge ogni bariera de 'sti haters che rompono sempre le scatole". E so' contento che si è operato: è stata una grandissima scelta, molto coraggiosa. Buona guarigione sia a lui che al fratello.
E ve voglio far capì questo, ragazzi: nun c'è odio su YouTube Italia. Io spero che la gente lo capisca, e basta - comunque - rosicà su alcune cose. E aprite gli occhi, soprattutto, perché comunque è soltanto una piattaforma per divertirsi.
-Esatto. Bisogna viverla così, bisogna viverla con un po' di sano relax.
-Esatto: che non è una gara a chi ce l'ha più lungo... il canale, eh!
-(ride) Questa era... ai tempi di... quando io, prima delle chat, prima di IRC, prima della protezione civile, quando io avevo cominciato a usare il baracchino (il CB), c'era la "gara" a chi ce l'aveva più potente, l'amplificatore lineare, quindi (cioè) da sempre c'è questo voler «primeggiare nel chi ce l'ha più lungo» sulla qualsiasi cosa. Quindi primeggio per essere lo youtuber on-the-road con la macchina più lunga perché c'ho la station wagon! Per cui...
-Esatto, quindi ve batte: c'ha pure il link del canale dietro al cofano, quindi ha già vinto!
-Ecco, esatto. Va bene. Scherzi a parte, intanto grazie mille Fabrizio...
-De niente, me fa piacere!
-... e Pio: sono venuti qui sia Fabrizio che Pio3D, quindi il personaggio: lo youtuber e la persona.
-Anche se Pio3D non l'ho mai tirato fuori in questi giorni.
-Mah... ogni tanto ti è uscita quella parola in romanaccio che è proprio da Pio3D.
-Ok!
-Forse non c'hai fatto caso, ma ogni tanto viene fuori quel romanaccio "rumoroso", che è un po' quel... quel dialetto rumoroso che nasce un po' come... per... fa venire il sorriso, come...
-Va bene...
-.... chissà quante volte anche a noi sarà venuto fuori il siciliano «passato in terra come uno strofinaccio», il siciliano "_strigatu 'n terra_", quindi!
-Ecco: io sto a parlà in siciliano da 'n botto. Anzi: te faccio 'na bella citazione, te lascio, che è... "_Natà nuota: se nuota u sangue pumpia, tutta a circulazione furmiculia!_", ormai ce l'ho in testa.
-Ecco!
-Grande regà!
-Che è siculo della parte di Palermo, ma ci può stare.
-Esatto: la Sicilia è bella tutta regà.
-Ecco. Va bene ragazzuoli: io ringrazio ancora Fabrizio.
-Bella regà!
-Ci vediamo al prossimo video. Vi ricordo... come dice il nostro amico "Tempestate di like"
-Tempestate de like!
-Devo intervistare anche quell'altro amico.
-Grande!
-Vi ricordo il mio canale Telegram (lo trovate linkato sul doobly-doo e sulla scheda): se v'iscrivete riuscirete a ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Vi ricordo, se non l'avete già fatto, di iscrivervi al mio canale YouTube: è gratuito e assumerete subito quel buon profumo di nuovo iscritto... che è una cosa così bella che... guardate: anche Pio è iscritto al mio canale, e sente ancora quel profumo di nuovo iscritto, vero?
-Esatto!
-Perfetto. Va bene ragazzuoli, grazie, ciao a tutti...
-Bella regà!
-... e ci vediamo alla prossima!
-Penso sia andata bene, no? Stamo a registrà, sì?
-Sì, sì sì!

domenica 2 luglio 2017

VLOG 170: Il videoregistratore #OperazioneNostalgia

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Benvenuti viaggiatori: sono Grizzly e volevo mostrarvi questa scatola azzurra. Questa scatola in realtà è una custodia, la custodia di una videocassetta VHS da 180 minuti. Questa è la videocassetta: qui ci stanno tre ore di video; in realtà era possibile utilizzarne anche 360 minuti (il doppio) mandandola a mezza velocità (in LP).
Quest'affare si utilizzava dentro il videoregistratore per registrare i programmi televisivi o per riguardare le cose che si erano registrate, o per noleggiare i film (che ti arrivavano a casa sempre dentro una custodia, in una videocassetta del genere).
E di questa videocassetta, anzi più di specifico del videoregistratore che si utilizzava con queste videocassette voglio parlarvi oggi, perché questo è Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia
[♪♫♪]
Viviamo in un mondo di contenuti multimediali on-demand: la nostra serie TV preferita, oppure il nostro film preferito, il nostro cartone animato preferito li troviamo, in qualsiasi momento, sullo schermo del nostro smartphone, del nostro tablet o della nostra Smart-TV senza bisogno di dover aspettare che vadano "in onda".
Abbiamo servizi come Netflix, Infinity e via discorrendo: in qualsiasi momento, con un tocco di un tasto del telecomando, riusciamo ad avere tutto quanto davanti allo schermo; possiamo mettere in pausa per andare un attimo in bagno, per rispondere al telefono, per fare la qualsiasi cosa.
Quando c'era la televisione analogica classica, succedeva che quando usciva in TV un film, un cartone animato, qualcosa di particolare che magari non avevi visto, che magari volevi guardare con piacere, l'unica era mettersi davanti alla televisione e guardarlo.
Quelle volte che non potevi guardarlo, perché magari c'era un'altra cosa che volevi guardare con piacere su un altro canale, o magari dovevi andare - non so - alla sagra del cinghiale di peluche...
... beh: a quel punto ti veniva incontro IL VIDEOREGISTRATORE.
Il videoregistratore era quello strumento che ti permetteva di registrare sul nastro (su una cassetta VHS) una trasmissione televisiva in maniera tale che l'avresti potuta guardare (e riguardare altre volte) in un momento futuro.
Era molto comodo soprattutto nella situazione in cui non potevi essere in casa, e allora non potevi guardare quel programma televisivo, e allora l'avresti recuperato quando rientravi in casa.
Aveva una funzione molto utile, che era la cosiddetta «funzione di programmazione»: dovevi uscire di casa alle sette di sera, per esempio, e sapevi che alle otto e mezza sarebbe cominciato un film su un determinato canale, impostavi il videoregistratore per iniziare la registrazione a quel determinato orario; non so: se il film cominciava alle 20:30, magari per sicurezza mettevi cinque minuti di margine, lo programmavi per cominciare a registrare alle 20:25.
Il film finiva - magari - alle 22:30; gli dicevi di smettere di registrare alle 22:35~22:40 (in realtà no: di solito lasciavi la fine un pochino più lunga, proprio per evitare che per un qualsiasi ritardo, alla fine ti saltasse il finale!) e il risultato era che poi - quando ritornavi a casa - il videoregistratore aveva fatto il suo compito, aveva registrato il programma in tua assenza, tu avevi la possibilità di riguardare con calma il programma.
È stata una splendida invenzione che ha permesso non solo di fruire di programmi televisivi in momenti separati, ma che ha permesso anche di poter noleggiare dei film, di guardare in casa dei film che andavi a noleggiare in videoteca, perché ti portavi via materialmente la videocassetta.
Il nastro ha avuto punti positivi e punti negativi. Come punto positivo c'era la durata delle cassette: esistevano videocassette VHS da 240 minuti, quindi potevi registrarci sopra fino a quattro ore. Era possibile utilizzare la cosiddetta «modalità di registrazione LP» (Long Playing): in questa modalità la videocassetta avrebbe girato a metà della velocità normalmente utilizzata per registrare (o per riprodurre il video) e in questo modo una videocassetta da 240 minuti arrivava a durare 480 minuti, OTTO ORE! Riuscivi a farci entrare mediamente dai tre ai quattro film, considerato che duravano mediamente un paio d'ore l'uno.
Poi c'erano quelli che si passavano anche il tempo: una volta registrati i film, quelli che volevano conservarsi, e avevano il secondo videoregistratore, perché così facevano il riversamento su una videocassetta nuova, tagliavano le pause pubblicitarie, il film veniva bello pulito, lo mettevano in una cassetta, in una bella custodia, da parte e si facevano la collezione di film.
Il videoregistratore è stato uno strumento molto controverso anche proprio per questo discorso: si era parlato del fatto che il videoregistratore avrebbe - in qualche modo - permesso una certa diffusione della pirateria audiovisiva.
Per risolvere questo problema, tra le altre cose (soprattutto le videocassette da noleggio), fu introdotto un meccanismo di protezione dalla copia: se avevi il doppio videoregistratore e cercavi di registrare quello che stavi guardando in televisione, il segnale avrebbe perso di sincronismo, perché c'era una tecnica di registrazione particolare.
Ma è stata una cosa molto inferiore e comunque non possiamo negare che il videoregistratore è stato - in fondo - il papà di quella che è, adesso, la televisione on-demand, di quelli che sono i programmi televisivi, le serie TV on-demand.
Il concetto di videoregistratore con l'avvento dell'on-demand è andato molto in secondo piano, anche se esistono ancora dei sistemi per la registrazione dei programmi televisivi: io stesso ho un videoregistratore con hard disk, che permette di registrare i programmi trasmessi dalla televisione; questo videoregistratore permette di masterizzare il programma che ci interessa su un DVD, e quindi la possibilità di guardarlo successivamente su un normale lettore DVD.
Ma naturalmente sono elettrodomestici che stanno perdendo sempre più di funzionalità, di valore, di diffusione, perché vengono sostituiti proprio dai sistemi on-demand, che sono molto più comodi.
Con il videoregistratore io sono costretto ad aspettare che sia quella emittente televisiva a trasmettere quel programma, con l'on-demand io - invece - in qualsiasi momento posso andare a prendere quel film, quella serie TV e - per certi canali TV, addirittura - anche la trasmissione che non sono riuscito a vedermi ieri sera, perché appunto sono andato alla famosa sagra del cinghiale di peluche (non so se esista una "Sagra del Cinghiale di Peluche": casomai informatemi!) e, dopo essere andato a quella sagra, mi sono perso quella trasmissione, ma grazie all'on-demand posso andarmela a guardare l'indomani tranquillamente.
Programmare un videoregistratore per effettuare una registrazione era sicuramente una cosa non molto semplice, in un'epoca in cui non c'era una grande diffusione della tecnologia nelle case degli italiani: il videoregistratore era - tendenzialmente - lo strumento più tecnologico presente in casa... quindi era un pochino difficile seguire istruzioni che poi variavano da registratore a registratore: non potevi chiedere - non so - a tuo cugino "Come si programma?"
"Ah, beh, il mio si programma così" e il tuo aveva tasti completamente differenti.
Un meccanismo di "standardizzazione" del sistema di programmazione dei videoregistratori arrivò nei primi anni '90 con un protocollo che si chiamava "ShowView".
Lo ShowView era un protocollo estremamente semplice: quando tu prendevi - non so - il giornale della televisione in cui guardavi quali erano i programmi che avrebbero fatto, accanto a ogni programma trovavi un numerino da tre a nove cifre, dieci cifre. Se volevi programmare il tuo videoregistratore per registrare QUEL PROGRAMMA, ti bastava inserire quelle cifre sul telecomando del videoregistratore e premere l'apposito tasto "Programmazione ShowView", bastava solo quello. Quindi c'era - non so - il programma oggi dalle 20:30 alle 22:00 su Raiuno: il codice era - magari - 1234, semplicemente.
Allora tu facevi 1-2-3-4-ShowView e il videoregistratore era automaticamente programmato per fare la registrazione dalle 20:30 alle 22:00 di un programma sul canale numero 1.
Era basato su una formula matematica abbastanza complessa, naturalmente non si potevano fare i conti semplicemente con carta e penna, però c'erano dei programmi sul computer in cui tu impostavi il numero del canale, l'ora iniziale, l'ora finale e il giorno (se non ricordo male funzionavano con il giorno del mese in corso) e lui ti tirava fuori un numerino che potevi utilizzare per programmare il videoregistratore per fare quella registrazione in quel determinato momento.
Questo era per raccontarvi un po' come funzionava il videoregistratore, era molto utile per - anche - le «riunioni di famiglia»: ci si guarda il film di natale, si guardava il film noleggiato etc.
E quindi - prima di salutarvi - vi chiedo: voi avete avuto un videoregistratore in casa? Avete mai registrato qualcosa di particolare? Vi ricordate che era difficile andare a programmare il videoregistratore? Avete mai utilizzato un codice ShowView? Avevate mai sentito parlare dello ShowView?
Come sempre parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene, io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia, come sempre vi ricordo di fare pollice-in-alto, condividere il vlog ed iscrivervi al canale: noi ci vediamo alla prossima, ciao a tutti!