domenica 26 maggio 2019

VLOG 268: Pericolo dal fuoco - il fumo



Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.
Andiamo in Austria: è giorno 11 novembre 2000, siamo a Kaprun (vicino Salisburgo), è una località sciistica molto rinomata: ci sono le piste del ghiacciaio di Kitzsteinhorn.
C'è una funicolare alpina che porta dal paese di Kaprun in quota, sulle piste da sci: è una funicolare lunga quasi quattro km (3,8km) e alle nove del mattino ci sono 161 passeggeri a bordo del convoglio.
Il convoglio si blocca in galleria e scoppia un incendio.
In questo incendio moriranno 155 persone e se ne salveranno soltanto dodici.
Dodici pressoché incolumi, perché hanno fatto qualcosa di diverso dalle altre 155 persone.
Oggi, in questa puntata di Diario di Viaggio on the road continuiamo a parlare del fuoco e analizziamo il più importante pericolo legato al fuoco: il fumo.
Per cui cominciamo il vlog: sigla!
[♪♫♪]

Da Kaprun per arrivare sul ghiacciaio, sulle piste da sci, ci sono due possibilità: una è la classica telecabina, l'altra è una funicolare alpina molto bella, molto moderna.
La telecabina impiega 13 minuti per percorrere i 3,8km che dal paese portano in quota, la funicolare ne impiega nove minuti: si muove a una velocità di 25km/h, quindi è preferita da molti perché è molto più veloce.
Quella mattina dell'11 novembre 2000 alle nove, 160 persone trovano posto sul convoglio della funicolare (161 se consideriamo l'operatore), quando il convoglio entra nel tunnel per circa 500~600 metri, improvvisamente il convoglio si blocca, perché si blocca l'impianto frenante e, lentamente, il convoglio viene avvolto dalle fiamme: scoppia un incendio.
Le persone che sono a bordo di questo convoglio, 161 persone, cercano *disperatamente* di uscire dal convoglio spaccando i vetri con i bastoncini da sci (perché non c'è un comando di ‘Apertura di Emergenza’).
Qualcuno riesce a spaccare un finestrino e - piano piano - le persone cominciano a uscire.
A questo punto c'è una difficile scelta da fare: l'incendio si è sviluppato nella cabina di coda del convoglio, il convoglio è in salita, quindi hai due possibilità, una volta che sei uscito: salire per quasi 2km per allontanarti dalle fiamme, o scendere di 600mt per raggiungere il fondo del tunnel, però scendendo significa che dovrai passare - praticamente - davanti alle fiamme.
Dodici persone scendono. Quasi senza nemmeno pensarci (ma c'è un motivo).
Dodici persone scendono, passano davanti all'ultima parte del convoglio che è in fiamme, arrivano in fondo al tunnel (a 600mt più in basso) camminando con difficoltà, perché c'è una scaletta di emergenza inclinata di 30 gradi, e bisogna percorrerla con gli scarponi da sci: è una cosa di una difficoltà assurda!
Eppure ci riescono: queste 12 persone arrivano in fondo al tunnel, arrivano all'aria aperta; sono spaventati, ma sono vivi, sono praticamente incolumi.

149 persone - invece - cercano di allontanarsi dal convoglio salendo, verso l'alto.
Due persone sono sull'altro convoglio (quello che stava scendendo): sono l'operatore e un turista; sono a quasi 1,5km di distanza dall'incendio.
Quel convoglio non viene coinvolto dall'incendio.
Quattro persone si trovano nella stazione di arrivo (a 2,5km), dove c'è il centro commerciale, dove c'è il ristorante.

Sono 155 persone, moriranno *TUTTI*
155 morti: la più grave strage in Austria in tempo di pace.
Ci ha parlato di questa strage il documentario del National Geographic “Seconds from disaster” (in italiano: “Quei secondi fatali”): se non avete visto quella puntata vi consiglio di recuperarla, se la trovate - per esempio - sulla vostra piattaforma di streaming preferita, perché è *VERAMENTE* molto interessante.
Oggi noi ci soffermeremo ad analizzare espressamente il motivo per cui 155 persone sono morte e 12 persone sono sopravvissute praticamente incolumi.
Partiamo dall'analisi finale dei fatti: il convoglio che si è incendiato è il convoglio che stava salendo lungo la montagna.
È stato *completamente* avvolto dalle fiamme: si trovava a 600mt dall'imbocco inferiore del tunnel; l'alluminio stesso che lo componeva si è fuso, le rotaie si sono piegate, ma è stato L'UNICO PUNTO coinvolto dall'incendio: l'altro convoglio (a quasi 1,5km di distanza) non è rimasto coinvolto nell'incendio (non direttamente: non ci sono state fiamme).
Nel ristorante non ci sono state fiamme.
Le 149 persone che erano a bordo del convoglio (che sono morte) erano riuscite ad aprire le porte, erano riuscite ad uscire dal convoglio: alcune persone sono state trovate - mediamente - a 15mt dal convoglio. Una a una sessantina di metri; la persona che era più lontana dal convoglio è stata trovata a 142mt dal convoglio.
Solo il convoglio stava bruciando. Queste persone sono salite lungo il tunnel, allontanandosi dal treno, allontanandosi dal fuoco… eppure sono morte. Stiamo parlando di sportivi, di persone molto allenate.
Dodici persone si sono salvate e 155 no: che cosa hanno fatto di diverso 12 persone, rispetto alle 155?
Tra le 12 persone che si sono salvate c'è un vigile del fuoco volontario (uno che da 25 anni fa il vigile del fuoco volontario) che - quando vede il fuoco in un tunnel inclinato - la prima cosa che fa, e che la fa meccanicamente, è quella di pensare: “Il fumo va in alto: DOBBIAMO ANDARE VERSO IL BASSO!”
Loro sono scesi, avvicinandosi a 600mt più in basso all'ingresso del tunnel, da dove continuava a entrare aria fresca.
Tutti gli altri sono saliti, cercando di allontanarsi dal fuoco e seguendo lo stesso percorso dei gas tossici della combustione, della nuvola di fumo nero che è arrivata fino al ristorante, saturando il ristorante e il centro commerciale, l'intera stazione.
Erano lontani dal fuoco e sono morti INTOSSICATI DAL FUMO.
Il fuoco… (vi ricordate il Triangolo del Fuoco?) ha bisogno di COMBURENTE: il tunnel aperto in basso e le porte di emergenza aperte in alto, quando è saltata la luce e le persone sono scappate lasciando le porte aperte, hanno fatto diventare il tunnel un gigantesco camino.
Dal basso continuava a entrare aria fresca e continuava a entrare ossigeno: ossigeno che ha dato possibilità alla combustione del convoglio di svilupparsi sino all'estremo (sino a sviluppare temperature altissime), e chi cercava di scappare dal fuoco lo faceva seguendo la strada non solo del fumo, ma di TUTTI i gas di combustione.
Sotto entrava ossigeno, sopra ossigeno non ce n'era più: era tutto quanto consumato dal fuoco.
Perché a uno quello che gli viene da pensare è: “BISOGNA ALLONTANARSI DAL FUOCO!”
E invece prima di tutto, prima ancora di pensare che bisogna allontanarsi dal fuoco, bisogna pensare a qual è la direzione che prenderà il fuoco, qual è la direzione che prenderà il fumo, e cercare di EVITARE quella direzione.
Quello che rappresenta il più grave pericolo di un incendio non è il fuoco in sé: sono i gas tossici, il fumo.
Quattro persone sono morte nel ristorante (nella stazione di arrivo) a 2,5km dall'incendio.
E ve lo ripeto: ha bruciato solo il convoglio, ci sono quattro persone che sono morte… A DUE CHILOMETRI E MEZZO DALL'INCENDIO!
Cercate di immaginarvi: c'è un incendio A DUE CHILOMETRI E MEZZO DA QUI (DALL'ALTRA PARTE DELLA CITTÀ!): c'è un incendio a 2,5km da qui e IO, *QUI*, rischio di morire.
Riuscite a rendervene conto?
I pericoli legati al fumo sono spesso sottovalutati: il fumo contiene tantissimi gas tossici: tutti i residui della combustione, quando c'è combustione di sostanze plastiche ci possono essere fosgeni, ci possono essere diossine, ci possono essere furani… ci possono essere tantissime sostanze dai nomi più impronunciabili e dagli effetti più deleteri.
Il monossido di carbonio… ve ne ho già parlato: abbiamo parlato di gas tossici (vi lascio quella puntata linkata sul doobly-doo e sulla scheda, così gli date un'occhiata); il monossido di carbonio si sostituisce all'ossigeno nel sangue, si lega all'emoglobina e… non si «slega» poi più tanto facilmente, quindi l'emoglobina smette di poter funzionare per continuare a dare ossigeno al corpo.
In un'atmosfera ricca di fumo, ricca di gas tossici, che si trova «a  monte» rispetto all'incendio, è un'atmosfera in cui c'è pochissimo ossigeno, perché quasi tutto l'ossigeno l'avrà consumato l'incendio.
Le persone si erano allontanate dalle fiamme: sono morte intossicate dal fumo, lontane dal fuoco… eppure NON ERANO AL SICURO.
Dodici persone si sono salvate per aver fatto questo stupidissimo ragionamento: “Questa è una galleria inclinata: dove vado? Vado in basso, scendo.”
Perché c'era un vigile del fuoco con loro che gli ha detto: -Ragazzi dobbiamo scendere!
-Ma dobbiamo passare davanti a una parete che, praticamente, sta bruciando!
-Ma dobbiamo scendere! È vero: bisogna allontanarsi dal fuoco, ma anche FARLO NELLA DIREZIONE CORRETTA. Non basta solo dire “Ok, allontaniamoci dal fuoco: SCAPPIAMO!”
Purtroppo il fumo di un incendio spesso viene sottovalutato, purtroppo quando si parla di persone che sono morte in un incendio, spesso si immagina che siano finite incenerite, non ci si immagina che si può morire per un incendio anche se si è LONTANI dalle fiamme.
Si può morire intossicati anche se l'incendio non arriva direttamente dove ci troviamo.
Ecco perché bisogna sempre tenere a mente che il calore e la tempertura tendono a salire, il fumo tende a salire e bisogna avere un'idea di quale sarà la strada che prenderà il fumo, che prenderà il calore, prima di scappare da un incendio; ma soprattutto bisogna avere la capacità di saper scappare quando ancora l'incendio non è arrivato, ma già sta arrivando il fumo.

Ecco quindi la mia domanda: voi conoscevate i rischi legati al fumo? Potevate immaginare che si potesse morire a 2,5km da un incendio, semplicemente per colpa del fumo?
Avete sentito notizie di cronaca che hanno parlato - proprio - di persone che sono morte a causa dell'intossicazione da fumo?
Avete sentito parlare della strage di Kaprun? Magari la conoscevate, perché avete sentito quando è successa in cronaca (in fondo è successa 19 anni fa).
Oppure no? Oppure pensavate che il più grosso rischio legato all'incendio è quello del fuoco E BASTA?
Lì - di nuovo - quello che non ci viene incontro, spesso, è il cinema, dove quando si tratta di un incendio, quello che ci fa vedere sono le fiamme che si avvicinano: tutto il rischio del fumo è trasformato in delle persone che restano per tutto il tempo nelle zone che stanno bruciando, con qualche colpo di tosse, dicendo “Presto: dobbiamo scappare!”
Non è così: quando un ambiente si satura di fumo ci possono essere due colpi di tosse, ma dopodiché si sviene e, se non si riesce ad uscire, non importa che il fuoco arrivi.
Con questo vlog spero di essere riuscito a farvi pensare, a farvi conoscere un pericolo che può sembrare invisibile (anche se in realtà non è invisibile: il fumo lo si vede!), eppure viene spesso sottovalutato.
Se sono riuscito a farvi pensare in maniera differente ai pericoli dell'incendio - come sempre - vi invito a mettere pollice-in-alto e condividere questo vlog con i vostri amici, anche su WhatsApp o Telegram.
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Infine se c'è un argomento che vi piacerebbe io trattassi in #DdVotr, potete farmi sapere anche quello in un commento qua sotto.
Io sono Grizzly, questo è tutto, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

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