domenica 2 giugno 2019

VLOG 269: Storia degli estintori #OperazioneNostalgia



Benvenuti nel mio ufficio, viaggiatori: io sono Grizzly e questo è il mio estintore.
È un estintore a polvere da 6kg: rappresenta un efficientissimo strumento per contrastare i principi di incendio prima che il fuoco si diffonda; ci sono molte misure di estintori, come per esempio questo, che è un piccolo estintore da 1lt, che può essere molto comodo da tenere in auto, per esempio (anche se io, in auto, ho un estintore a polvere da 6kg)
E infatti mi è servito già alcune volte. Una - addirittura - è stata filmata: se non l'avete vista, vi lascio il video sul doobly-doo e sulla scheda. E sì, compare anche nella sigla: è nel parcheggio di un centro commerciale.
Questo può essere utile in caso di principio d'incendio in auto, ma un estintore da 1lt dura praticamente un paio di secondi, mentre quest'estintore arriva a durare quei 10~12 secondi, quindi ha la possibilità di spegnere un principio d'incendio anche se comincia già ad estendersi.
Ovviamente quest'estintore è un estintore “moderno”, utilizza una polvere molto particolare: non è bianca (o gialla), è di colore AZZURRO, perché questa polvere a contatto con un'elevata temperatura rilascia - tra l'altro - azoto (contiene dei componenti a base di ammoniaca, che rilasciano azoto) per allontanare l'ossigeno, quindi non solo procede separando il combustibile dal comburente perché lo «copre», ma anche proprio interviene allontanando l'ossigeno grazie alla presenza dell'azoto.
Ma ovviamente non sempre gli estintori hanno funzionato in questo modo, anzi rispetto alla vita dell'uomo (alla STORIA dell'uomo) l'estintore è un'invenzione piuttosto recente: diciamo gli ultimi trecento anni all'incirca, ma gli ultimi cento anni (l'ultimo secolo) per quello che concerne gli estintori moderni, più simili a questo.
Bene! Oggi ripercorreremo velocemente la storia degli estintori portatili, in questa puntata di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia
[♪♫♪]

Nella storia dell'uomo il principale strumento per cercare di contrastare i principi d'incendio è stato - soprattutto - un secchio pieno d'acqua.
Già dal 1700 abbiamo le prime testimonianze di rozzi contenitori con una sorta di pompa manuale per l'acqua.
Per vedere quello che possiamo considerare il vero e proprio ‘antenato’ dell'estintore portatile dobbiamo arrivare al 1723, con il chimico Ambrose Godfrey, che ha brevettato un'idea sicuramente rivoluzionaria per l'epoca.
Ambrose Godfrey ha costruito un estintore portatile prendendo una botticella di legno piena di acqua e mettendo all'interno di questa botticella un grosso mortaretto.
Fondamentalmente quello che succedeva è che, una volta che veniva innescato il mortaretto, la sua deflagrazione avrebbe fatto scoppiare il contenitore, lanciando l'acqua sul fuoco.
Se fate confusione su deflagrazione, detonazione e scoppio vi lascio un video linkato sul doobly-doo e sulla scheda, così gli date un'occhiata: spiega per bene cosa sono le varie esplosioni.
Abbiamo avuto anche testimonianza di situazioni nelle quali l'estintore di Godfrey è stato utilizzato con un discreto successo.
Purtuttavia si è cercato sempre di migliorare la situazione, soprattutto di costruire qualcosa che fosse più semplice da trasportare e da potersi utilizzare, ed ecco che nel 1813 George William Manby inventa quello che possiamo considerare il primo vero e proprio «estintore pressurizzato»: si trattava di un contenitore di rame (da circa 12lt) che conteneva una miscela di acqua e potassa che era stata pressurizzata attraverso - semplicemente - aria compressa.
Da Manby in poi non è che siano cambiati tantissimo gli estintori: stiamo parlando - comunque - di un contenitore in pressione che contiene un liquido (o una sostanza) che serve a spegnere gli incendi.
Naturalmente non sempre sul fuoco è possibile gettare semplicemente acqua: ci sono situazioni nelle quali «gettare acqua sul fuoco» può essere più pericoloso, per esempio quando si parla di incendio di una sostanza infiammabile *liquida*.
In questi casi la maniera efficiente per intervenire è quella di utilizzare uno schiumogeno: una sostanza che separi la superficie del combustibile dal comburente.
Nel 1860 cominciano a diffondersi i primi agenti schiumogeni nella cosidetta accoppiata «soda-acido», però dobbiamo arrivare al 1904 in Russia, grazie ad Aleksandr Loran [Александр Лоран] per vedere il primo vero e proprio «estintore portatile ad agente schiumogeno».
L'estintore di Loran è composto da un contenitore metallico che contiene una soluzione acquosa di carbonato di sodio; al suo interno c'è UN ALTRO contenitore che contiene solfato di alluminio.
Quando si *CAPOVOLGE* l'estintore, questo cosa fa? Provoca la miscelazione delle due sostanze, quindi si crea della schiuma e la reazione produce anche CO₂ (diossido di carbonio) che mette in pressione il contenitore; a questo punto aprendo una valvola è possibile far uscire la schiuma (grazie alla pressione della CO₂).
Anche dell'estintore di Loran abbiamo - storicamente - una testimonianza di funzionalità ed efficienza: fu provato con successo su una vasca di nafta in fiamme.
L'uso degli estintori a schiumogeno, come quelli inventati  da Loran (o comunque con situazioni similari), si è diffuso nel corso del tempo: sono state utilizzate delle formule differenti per produrre lo schiumogeno, si sono inseriti degli additivi particolari… uno degli additivi più diffusi nell'ambito degli estintori a schiumogeno nel corso del tempo - tra l'altro - è stato estratto dalla pianta della liquirizia.
Nel 1911 la Pyrene Manufacturing Company realizza un estintore che contiene un liquido a base di tetracloruro di carbonio (o “Tetra”): si tratta del primo vero e proprio estintore ad halon; sono dei liquidi estinguenti che si sono diffusi nel corso del tempo, grazie a delle caratteristiche molto importanti di efficienza e della possibilità di intervenire su diverse tipologie di incendi.
Abbiamo avuto degli estintori che erano molto semplici: alcuni - addirittura - con una pompa manuale, che (come quelli ad acqua del 1700) però, dato che c'era una pompa manuale che lanciava il liquido sull'incendio, erano molto semplici da ricaricare.
Nel 1924 la Walter Kidde Company realizza il primo estintore a CO₂: è un contenitore che contiene gas CO₂ compresso e liquefatto.
È stato realizzato su espressa richiesta dalla Bell Telephone perché serviva uno strumento per poter contrastare i principi di incendio all'interno delle centrali telefoniche, quindi serviva un estintore che contenesse un fluido o una sostanza adatta a contrastare i principi di incendio che non danneggiasse gli impianti elettrici.
Nel 1928 viene realizzato il primo estintore a polvere: l'estintore è un contenitore che contiene polvere di bicarbonato di sodio (con alcuni additivi per evitare che assorba umidità) e una capsula di CO₂ che serve a mettere in pressione l'estintore sul momento dell'uso.
Praticamente l'uso avviene in due passaggi: prima di tutto si gira un rubinetto che fora la capsula di CO₂, mettendo il contenitore in pressione, subito dopo si preme la maniglia dell'estintore e questo espelle la polvere.
Per curiosità: questa tipologia di estintore si definisce «estintore a polvere a pressione ausiliaria».
Il funzionamento è simile a quello della bottiglia del seltz, semplicemente.
Nel 1969 negli stabilimenti ‘Montecatini’ di Porto Marghera (VE) viene realizzato il “fluobrene” (o “Halon 2402”) che viene sperimentato - con successo - per la gestione degli incendi nell'ambito automobilistico: viene utilizzato - per esempio - a Monza e a Hockenheim.
E - tra l'altro - gli estintori a fluobrene furono utilizzati con successo proprio durante il gravissimo incidente di Monza del 1978.
Nel corso degli ultimi anni molti prodotti halon sono stati banditi, perché
  • o sono risultati essere delle sostanze tossiche
  • o risultano essere dei Cloro-Fluoro-Carburi [CFC] e quindi - comunque - possono danneggiare la fascia d'ozono.
Vi sono tuttavia delle situazioni dove si utilizza ancora l'halon come prodotto antincendio, per esempio nell'ambito avionico o in alcuni ambiti militari.
Naturalmente al giorno d'oggi gli estintori sono migliorati tantissimo, adesso abbiamo - soprattutto - estintori a polvere e a CO₂ che sono molto funzionali e molto efficienti, abbiamo estintori idraulici (quindi estintori a base di acqua), abbiamo sistemi antincendio molto intelligenti, per esempio abbiamo sistemi antincendio a gas inerti (come argon o azoto) che vengono utilizzati in quelle situazioni in cui sia necessario avere a disposizione un gas che tolga completamente il comburente, senza danneggiare ciò che si trova all'interno dell'ambiente: per esempio abbiamo sistemi di estinzione degli incendi ad argon nelle grandi librerie, nelle grandi biblioteche e nei musei.
Bene ragazzi: io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia
Come sempre vi invito a mettere pollice-in-alto, condividere questo vlog, iscrivervi al canale, noi ci vediamo alla prossima puntata: ciao a tutti!

0 commenti: