domenica 7 giugno 2020

VLOG 322: Le diapositive #OperazioneNostalgia



Benvenuti, viaggiatori: sono Grizzly e questa scatolina (della Kodak) contiene qualcosa di molto, molto particolare.
Talmente particolare che ve lo faccio vedere così, da vicino (non ho idea se si riuscirà a vedere bene…): questo è un quadro di Hans Holbein il Giovane, intitolato “Gli ambasciatori” (metto l'immagine tratta da Wikipedia qua, perché è difficile riuscire a vedere questo affare).
Questo affare che, come vedete, viene da “I grandi musei” del giornale “L'Europeo”, è una «diapositiva»: ha a che fare con il mondo della fotografia analogica e con come funzionava la fotografia analogica in passato, in particolar modo questo voleva essere una sorta di sostituto della fotografia cartacea: una via di mezzo, perché - naturalmente - la fotografia ha una dimensione umanamente accettabile per essere guardata con gli amici, guardare questo coso con gli amici, uno dice:
-Come fai? Con la lente d'ingrandimento?
-No: con il proiettore!
Questa diapositiva viene guardata con il proiettore per diapositive: è un argomento un po' particolare, per cui voglio parlarvene oggi in questo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia
[🎵🎶]

La fotografia: un modo - oserei dire - magico per fermare il tempo, fermare un momento e poterne godere nel corso del tempo futuro.
È per questo che la fotografia si è evoluta tantissimo nel corso del tempo: adesso abbiamo la fotografia digitale, ma una volta avevamo la fotografia analogica, con le pellicole (con i rullini).
Ora: di fotografia analogica ho già parlato in un altro episodio di #OperazioneNostalgia che, se non avete visto vi lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda, così potete andare, recuperarlo e dargli un'occhiata.
Oggi vorrei - in qualche modo - continuare l'argomento della fotografia analogica parlandovi di diapositive, perché la diapositiva poteva essere un po' come lo sviluppo più futuribile della fotografia in sé, ma che poi - naturalmente - è stato soppiantato dalla fotografia digitale.
Purtuttavia è stata una grandissima innovazione, la diapositiva, per molti motivi: anzitutto per quello che rispetto a prima, quando la fotografia era qualcosa di stampato su un foglio di carta (quella era la dimensione: magari potevi fare l'ingrandimento fino a una certa dimensione, perché poi c'era il limite della dimensione della carta), ma soprattutto quello era, quello avevi e allora c'erano gli album di fotografie.
Con la diapositiva e con il proiettore per diapositive siamo arrivati a un'innovazione che era simile, un po', al cinema: le fotografie non erano più quel pezzetto di cartoncino da guardare con gli amici, ma qualcosa da proiettare su un muro (o su uno schermo di proiezione), talmente grande da poterci quasi entrare dentro un po' come se fosse un green-screen, ed era molto bello quello che era tutta l'idea intorno alla serata della proiezione delle diapositive: non era tanto il discorso di guardare le fotografie in sé, quanto proprio tipicamente quella che era la serata con gli amici, magari si mangiava una pizza assieme e, dopodiché, si prendevano le diapositive.
Le fotografie erano limitate, perché erano limitate dal numero di scatti che potevi fare su un rullino, e quindi avevi - magari - di un'intera vacanza di una settimana, solo 36 fotografie, al massimo 72 fotografie perché avevi comprato due rullini; allora avevi la settantina di diapositive da andare a guardare, e c'era tutto il racconto intorno a ogni singola diapositiva, perché - di nuovo - visto che le foto erano limitate, dovevi scegliere attentamente i momenti da catturare: non potevi scattare centinaia di fotografie, come avviene adesso che - se uno va a fare una mezza giornata di vacanza da qualche parte - satura il proprio account Instagram di fotografie per non dire di fotogrammi letteralmente di ogni singolo movimento. 😅
Secondo me, tra l'altro, il discorso che la fotografia digitale sta un po' danneggiando la fotografia non è legato al fatto del supporto (la foto digitale rispetto alla foto "su carta"), quanto proprio al fatto che si è persa l'idea di andare a cercare il momento giusto, di catturare il momento giusto, perché con la foto digitale catturi qualsiasi momento, catturi letteralmente ogni singolo fotogramma e quindi è nella grandissima quantità che - secondo me - un po' si sono perse le cose.
C'è ancora chi, anche facendo fotografia digitale, magari dopo aver scattato un centinaio di fotografie di quella mezza giornata (di quella gita di mezza giornata), poi magari sceglie le due~tre migliori e SOLO QUELLE TRE se le stampa, si fa fare un bell'ingrandimento: ancora c'è questo discorso ma, secondo me, molto di questo discorso si è perso proprio col fatto che si saturano i social (come Instagram) di centinaia di fotografie, e quindi si è persa un attimo l'idea di catturare il momento.
Così come si è persa l'idea di poter raccontare quel momento: scrivi una breve descrizione a quella foto su Instagram, e poi finirà SEPOLTA da centinaia di altre fotografie.
Al di là dell'importante scelta della foto da scattare, il fatto di avere dei rullini che operassero direttamente in positivo (e non in negativo, come avveniva normalmente) era piuttosto complicato, perché l'emulsione fotografica che reagiva sviluppandosi in negativo permetteva di stampare facilmente le fotografie: mettevi la stessa emulsione sulla carta fotografica che poi avrebbe - appunto - ricevuto la stampa della fotografia: il rullino s'impressionava con colori negativi, lo sviluppavi ottenendo un negativo dell'immagine, dopo di che con una luce proiettavi il negativo dell'immagine sulla carta fotografica, che aveva la medesima emulsione; si sviluppava questa carta che era stata impressionata (di nuovo) con il negativo dell'immagine, solo che il negativo del negativo ti dà il positivo dell'immagine!
Mentre il rullino fotografico per diapositive si impressionava direttamente con il positivo…
… o quasi, perché in realtà c'erano diverse tecniche per realizzare i rullini positivi: una di queste tecniche (il meccanismo identificato dal suffisso -chrome: per esempio il primo fu sviluppato dalla Kodak e si chiamava Kodakchrome; poi sono nati Agfachrome e molti altri formati) utilizzava un ragionamento abbastanza complicato in cui era proprio durante la fase di sviluppo che si generavano i colori, perché non venivano direttamente impressi sulla pellicola: era il processo di sviluppo che impressionava la pellicola con determinati colori, quindi era un processo abbastanza complesso.
Io ho sviluppato in bianco&nero: facevi il bagno di sviluppo, facevi il bagno di fissaggio e avevi concluso; nello sviluppo a colori in negativo non era molto più complesso: bagno di sviluppo, bagno di arresto (per fermare il processo di sviluppo) e poi bagno di fissaggio, mentre per lo sviluppo a colori del positivo era piuttosto complesso: c'erano tutta una serie di passaggi da andare a fare.
Ecco che c'erano macchine particolari, ecco che il rullino costava di più, ecco che lo sviluppo costava di più. E alla fine era anche un risparmio di spazi: 36 fotografie (un rullino medio) ci riempiva abbastanza bene un album, oppure 36 diapositive riempiono questa scatolina qua.
E - appunto - il "bello" delle diapositive è che non stai a guardare così, colla lente d'ingrandimento: la proietti su un muro a dimensioni molto generose e puoi - letteralmente - entrare nella fotografia. Molto simpatica questa cosa, c'era anche la magia del proiettare le diapositive su un muro, che appunto era anche legato a tutto quello che era circostante, che con i social
(una descrizione e due hashtag)
si è andata a perdere.
Piccola curiosità: con l'avvento del digitale, molti hanno cominciato a scansionare le vecchie fotografie.
-E con le vecchie diapositive?
Beh, c'erano degli strumenti per scansionare le diapositive, perché non puoi semplicemente metterle nello scanner: non viene fuori, bisogna avere un meccanismo che retroillumina la diapositiva per poterla scansionare correttamente.
Insomma queste sono state le diapositive: un modo differente di approcciarsi alla fotografia e - sicuramente - un modo che avrebbe potuto trovare una giusta continuazione, se non fosse stato completamente soppiantato dall'ambito digitale.
Voi che cosa mi raccontate: avete mai scattato delle diapositive? Oppure avete assistito alla proiezione di diapositive, magari di qualche parente che tornava da una vacanza?
O non avevate mai sentito parlare di questo discorso e pensavate che le diapositive fossero le slide di Powerpoint‽
Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene: io sono Grizzly e questo era #OperazioneNostalgia
Come sempre vi ricordo vi mettere pollice-in-alto, condividere questo vlog, iscrivetevi al canale: noi ci vediamo alla prossima puntata, ciao a tutti!

0 commenti: