domenica 11 luglio 2021

VLOG 369: Luca: quattro cose sul film Pixar 2021



Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly e oggi voglio parlarvi di “Luca”: film Pixar rilasciato a giugno 2021 sul canale Disney+; film diretto da Enrico Casarosa e ambientato in Italia: è un film bellissimo, è un film che - se non avete visto - vi consiglio ASSOLUTISSIMAMENTE di andare a recuperare, di guardare con tutta la famiglia (con i bambini, con gli adulti): è veramente leggero, è piacevolissimo…
Ma - soprattutto - recuperate il film prima di andare avanti con la visione di questo vlog, perché in questo vlog farò la classica analisi che mi piace fare a me (due punti positivi e due punti negativi su questo film), ma dovrò fare qualche leggero spoiler collaterale per spiegarmi meglio, quindi non voglio rovinarvi la visione; per cui: andate a recuperare il film e cominciamo questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road
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“Luca” è ambientato in Liguria alla fine degli anni '50~inizio degli anni '60, nel borgo marinaro di Portorosso… che è un paese che non esiste.
Portorosso è un po' come il camilleriano Vigata: incarna un po' l'idea del borgo marinaro ligure, della cittadina che sta sul mare, però che è in collina, c'è la gente che vive di agricoltura e di pesca, tutti quanti si conoscono abbastanza bene, c'hanno il loro folklore… è una cosa molto graziosa ed è un bellissimo spaccato dell'Italia, un bellissimo messaggio per far vedere al mondo quali sono i valori dell'ospitalità e della funzionalità dell'Italia.
Ogni dettaglio è curato con grandissima attenzione: tutte queste casette colorate, tutte queste cose molto simpatiche, lo stesso sacerdote che è molto attivo, gestisce i volontari, prepara il secchio per Giulia… richiama - un po' - la figura di Don Camillo.
Prima di cominciare con i quattro punti (due positivi e due negativi), la nota che ho trovato veramente molto simpatica: c'è questa scenetta in cui Luca è appena uscito dall'acqua (e ha scoperto che, quando si asciuga, diventa un essere umano), sta parlando con Alberto e - a un certo punto - gli dice:
-Sì, ma la coda?
-Eh sì: è la sindrome della coda fantasma, ci farai l'abitudine!
Questa è una cosa che ho trovato divertentissima, è buttata lì ma ci sta benissimo questa cosa.
Mentre, cosa che mi ha fatto storcere un pochettino il naso, onestamente: i genitori stanno cercando Luca in giro per il paese, a un certo punto passano sotto l'arcata, c'è il manifesto del film al cinema ("Il mostro degli abissi"), passa il papà di Luca, guarda:
-Ugo?
Dovrebbe essere una battuta? Dovrebbe farmi ridere? Vabbè: diamola per buona.
Ma comunque cominciamo con i quattro punti, e cominciamo dal punto UNO, positivo: l'atmosfera, i dettagli, quella che è la trama e la narrazione, sono qualcosa di veramente molto bello; inoltre questo film lancia un messaggio importantissimo: il messaggio di integrazione, il messaggio di amicizia con i diversi che, soprattutto in questo periodo storico, è un messaggio veramente molto, molto importante e che non va sottovalutato.
Punto DUE, definiamolo «negativo» (più che altro lo definisco "strano"): Luca è arrivato sulla terra ferma per la prima volta, dunque sta imparando un po' tutto: sta imparando che non è più un mostro marino quando è asciutto, sta imparando che la coda è la sensazione della coda-fantasma, e deve imparare a camminare, perché è una cosa che - tendenzialmente - non ha mai fatto.
I genitori, che vanno a cercare Luca, arrivano sulla terra ferma e… sanno già camminare e correre senza battere ciglio.
Questo, sinceramente, non mi ha convinto al 100%
Punto numero TRE, positivo: il messaggio, molto importante, non solo dell'integrazione con i diversi, ma anche dell'avere la capacità e la forza di affrontare le difficoltà anche con grande spirito di sacrificio e abnegazione.
Mi riferisco alle scene finali della gara, quando Luca decide di mostrare a tutti di essere un mostro marino anche lui, e quando i due decidono di fermarsi e tornare indietro per aiutare Giulia. Sono due punti - magari - un po' da cliché, ma sono stati trattati nella maniera più corretta per lanciare questo importantissimo messaggio, che è veramente tanto da apprezzare.
Punto numero QUATTRO, secondo me negativo (o - comunque - che mi ha lasciato un attimo interdetto): i due ragazzi arrivano per la prima volta a cena a casa di Giulia e del papà Massimo, vedono che sta pulendo il pesce, che è lì che decapita i pesci e butta via le teste e sono un tantinello inquietati da questo comportamento. E ci può stare: in fondo sono creature del mare.
Poi, però, escono per andare a pescare con Massimo e lo portano via da quello che è il cimitero dei pesci (la zona pericolosa): lo portano in una zona di pesca tale da fargli completamente riempire la barca di pesce. Come funziona? Questa cosa - devo dire - mi ha lasciato un attimo a dubitare, un po'. Ma… diamola anche per buona, perché intanto vediamo che Luca, in fondo, all'inizio del film fa una sorta di pastore, e quindi - magari - probabilmente hanno tutti questi pescetti perché li utilizzeranno anche come fonte di cibo?
Prima di concludere, una piccolissima curiosità: abbiamo detto che il film è ambientato in un'epoca, che non sembra troppo precisa, tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60.
Massimo (il papà di Giulia) è focomelico (gli manca un braccio), nel periodo di riferimento (tra il '59 e il '65): è stato il periodo tristemente famoso per la nascita di tanti bambini focomelici perché è stato il periodo in cui si era utilizzato il Contergan (la Talidomide) come farmaco antinausea per le gestanti, con il problema che aveva l'importantissimo effetto collaterale di provocare gravi malformazioni nei feti.
Solo che quello è il periodo in cui si era cominciato ad utilizzare il farmaco, quindi sono i bambini nati in quel periodo che rischiavano di avere questo tipo di malformazioni, di certo non Massimo, perché si suppone essere un padre giovanile (probabilmente avrà sulla trentina d'anni), quindi - probabilmente - è nato (appunto!) trent'anni prima dell'avvento del Contergan.
Ma diciamo che questa cosa mi ha lasciato pensare un pochino: magari non è voluta, magari è voluta un po' apposta, visto che c'è - appunto - anche il messaggio dell'integrazione con le varie diversità.
Ad ogni modo questo era Luca, film del 2021, molto, molto leggero e piacevole, ed ecco quindi la mia domanda: voi l'avete visto? Non l'avete visto e non avete intenzione di guardarlo?
Se l'avete visto, siete d'accordo con me su questi punti? Oppure ci sono altri punti che avete notato, nel film, che si possono considerare «punti positivi» e altri punti che - invece - si possono considerare «punti negativi» o - comunque - se non negativi, che vi hanno fatto storcere il naso? Vi hanno fatto grattare un po' la testa, confusi?
Come sempre parliamone, nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Grazie per avermi ascoltato sino a questo momento: se la mia analisi vi è piaciuta, come sempre pollice-in-alto e condividete con gli amici.
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