mercoledì 30 ottobre 2013

Il senso effimero delle cose

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Una ventina di giorni fa un nostro vicino di casa si è sentito male. L'hanno portato in ospedale, e hanno così scoperto che era malato di cancro, ma ormai allo stadio terminale.
Hanno cominciato una chemioterapia d'urgenza, ma non è servita a nulla: lunedì notte ha perso definitivamente la battaglia.
Una cosa simile era successa anche alla suocera di FC: si è sentita male, e improvvisamente non c'era più nulla da fare.
Ecco come può finire a una vita... sono senza parole. Veramente.

martedì 29 ottobre 2013

Il proiettore maledetto...

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immagine tratta da e-bay
Questo che vedete qui a lato è un videoproiettore a luce LED con ingresso HDMI, supporto per 16:9 e 4:3 e risoluzione nativa di 320x240 punti.
Sì, non è un videoproiettore serio, praticamente è più un giocattolino.
Un giocattolino che, però, dovrebbe essere più che sufficiente a fare delle semplici presentazioni di diapositive in LibreOffice Impress (traduco per i non linuxofoni: fate conto presentazioni in PowerPoint di Microsoft Office), e poco altro.
Un giocattolino che, infatti, si compra in Cina per pochi soldi (meno di cento euro, complessivamente).
Ora, come molti sapranno sicuramente, io compro tantissima roba dalle Terre d'Oriente. Dalle macchine fotografiche alle memory card, passando per adattatori, cavi, spinotti, telecamere, le dashcam che fanno bella vista nel cruscotto dell'auto, eccetera.
E infatti questi proiettori, che si trovano tranquillamente anche su Amazon (ma mediamente al doppio rispetto al prezzo che c'è in Cina) mi hanno incuriosito.
Il punto è che, in questi casi, di solito io ordino uno o due oggetti per poterli "assaggiare" e vedere come sono e come si comportano, e poi se il gioco effettivamente vale la candela.
Bene. Con il 99,999% della roba che prendo in Cina va così (e, lo devo dire, ho preso anche di quelle cantonate, dai cantonesi, che ci possono pure stare, per carità). Ma con questa famiglia di proiettore, invece, devo notare che le cose vanno invece totalmente al contrario... dato che per la quarta volta ho fatto la transazione e, a distanza di qualche giorno in cui, comunque, qualche sospetto mi stava venendo, di nuovo è stata sospesa la transazione perché il venditore ha dato "non specificati problemi".
E voilà: grazie all'uso di Paypal non perdo un solo centesimo (anche se per annullare una transazione passa quasi un mese), ma il problema rimane: io non volevo far annullare la transazione e riprendermi i miei soldi indietro, volevo il proiettore...

... in settimana mi sa che riprovo, con qualche fornitore con cui ho già lavorato in passato, che ha prezzi un tantino più alti ma che, quantomeno, appare un tantino più affidabile.

venerdì 25 ottobre 2013

Addio, commissario...

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[origine immagine]
... sappiamo che non avrai dimenticato la brioche, per affrontare questo lungo viaggio...


Ebbene sì, Andrea Cipriano Brambilla, ma più conosciuto come il commissario Zuzzurro (in coppia negli sketch con l'amico e cognato Nino Formicola, più conosciuto nella coppia comica come "Gaspare"), ha combattuto contro un tumore al polmone e, a 67 anni, diciamola così: tutti vogliamo pensare che abbia vinto, e così finalmente il commissario Zuzzurro è andato semplicemente in pensione.

Io sono parte di quella generazione cresciuta ai tempi di Drive In e di Emilio, e quindi non solo ho apprezzato il duo comico sin praticamente dalle sue origini, e ora sinceramente sento un certo vuoto. Penso lo stesso vuoto di moltissimi italiani.
Un vuoto dettato soprattutto dalla grande energia di Andrea, che fino all'ultimo ha lavorato e dimostrando una grande forza ed un grande spirito. Solo pochi giorni fa aveva annunciato che nonostante la chemioterapia e la radioterapia, aveva comunque intenzione di andare in teatro e recitare: uno spirito certamente senza pari.

Di nuovo addio, Zuzzurro.
Ci lasci un vuoto silenzioso, e mentre ti guardiamo che ti allontani, sappiamo che sì: ce l'hai lì la brioche!

martedì 22 ottobre 2013

L'insostenibile pesantezza dell'essere... segretario d'assemblea

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Nell'ultimo mese ho avuto una lunga e dolorosa serie di incontri ed assemblee di condominio. Lunga e dolorosa non perché hanno riguardato sempre casa mia, bensì perché vivo una piccola maledizione: abito in un condominio, ho lo studio in un altro condominio, ho ereditato una parte della casa di mia nonna in un altro condominio ancora.
Stasera ho un'assemblea (la continuazione di una sessione, peraltro) nel condominio dove abito. Sessanta condomini da mettere d'accordo su lavori straordinari e complessi.
Anni fa non andavo alle assemblee: delegavo. Talvolta latitavo e basta, perché ci sono volte che mi vengono i nervi a guardare quaranta-cinquanta persone che litigano.
Poi ho cominciato ad andarci, perché cominciavano a succedere cose assurde, alle quali volevo in qualche modo di mettere un paletto.
E parlavo, alle assemblee. E poi "massì, ceeeeerto, ci mancherebbe". Poi "Ah, no, non è sul verbale".

Ora quando vado in assemblea faccio il segretario. Così scrivo il verbale. Così se devo dire che Tizio ha starnutito e Caio gli ha detto salute, LO SCRIVO. E così facendo ho cominciato a passarmi i primi piaceri.
Tizio: "Ma l'assemblea ha stabilito così e cosà!"
Io: "Certo! Ma è stato verbalizzato che io, Caio e Sempronio sotto la nostra responsabilità facevamo diversamente". E tanti saluti.
Vediamo che succede stasera, alle 18 si va in scena...

lunedì 21 ottobre 2013

Grizzly, ma clandestini nel siracusano ne arrivano tanti?

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Prendiamola così: sino ad oggi non ho raccontato di sbarchi perché sono incasinato col lavoro, talmente incasinato da non poter scendere a dare una mano ai colleghi dell'associazione. E forse è una fortuna, perché in questo blog mi piacerebbe parlare anche di altro. Se fossi stato presente a ogni sbarco nella provincia negli ultimi due-tre mesi, invece, non parlerei di altro praticamente ogni giorno.

La situazione, comunque, è grave. Dal lato politico, dal lato economico, dal lato sanitario, dal lato della sicurezza, da dovunque volete vederlo...

sabato 19 ottobre 2013

L'italia governata da furbi, furbetti, furboni, fubroni, bufroni, burfoni, buffoni, Buffon, futon...

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Io ci rinuncio. Veramente.
A che cosa? Facile. A capire l'Italia.
Capire che in Italia le cose non funzionano, non ci vuole una laurea: c'è la crisi, manca il lavoro, stiamo pressoché tutti con le pezze al cu£o e le tasse aumentano, oltre ad aumentare gli "evasori per mancanza di fondi", e anzi posso dirlo con il cuore in mano di esserlo stato anche io: ho dovuto spezzare un pagamento IVA in tredici rate perché un porcaio di clienti mi ha pagato "a tempo di mai", come si dice qui. E l'ultima rata l'ho ritardata di un mese, il tempo è passato e non ho avuto notizie, per cui non so.
Uno dei problemi è proprio questo: non gira molto denaro. In Italia abbiamo da una parte i clandestini che ci arrivano ormai a cadenza continua (e soldi da spendere per gestire la situazione). Dall'altra tasse, dall'altra ancora tagli indiscriminati che colpiscono sempre le fasce più deboli, mentre dall'altra parte gli sprechi assurdi sono davanti agli occhi di tutti, e su quelli c'è sempre poco da fare oppure, come cantava De André, lo Stato:
si costerna, s'indigna, s'impegna,
poi getta la spugna con gran dignità
Non fosse che, maledizione, lo Stato non sono "i politici", bensì siamo tutti noi. Tutti noi "piteci", come ci chiama il grande LambrenedettoXVI. E d'altronde che possiamo fare? Quando ci sono tutte queste ingiustizie, e le leggi non vanno e attaccano sempre la classe debole, poi viene lo sciopero.
Già. Lo sciopero. Leggo un commento (dell'utente pietroa) a un articolo sul Corriere della sera:
Quando ero ragazzo (ho 58 anni) e veniva proclamato uno sciopero, dei trasporti, dei lavoratori metalmeccanici, ecc... era un evento. Ci si domandava il perché, come mai. Ricordo che ci si organizzava per andare a scuola col papà di un compagno di classe che aveva la "familiare" così ci stavano più ragazzi, oppure si stava a casa. Giornali e televisioni, all'epoca c'erano solo rai 1 e 2 davano ampio risalto all'evento spiegando i motivi dell'astensione dal lavoro. Per dirla in breve: lo sciopero aveva un senso, una sua connotazione ben definita. Era "l'estrema ratio" per manifestare il dissenso, il disagio, il non rinnovo di contratti di lavoro. Oggi lo sciopero non ha più alcun valore, ha perso ogni significato. Si sciopera per un nonnulla, anche senza motivo, è quasi diventata una routine: ogni 3 o 4 settimane si salta un venerdì. Ma che senso ha? Non sono contro la difesa dei propri diritti, ci mancherebbe, ma che senso ha manifestare periodicamente senza , pare, ottenere risultati? In Francia l'ultimo sciopero del trasporto pubblico risale a 3 anni fa. E' durato 4 giorni e vi posso garantire che ha paralizzato i transalpini. Le parti si sono sedute attorno ad un tavolo e hanno raggiunto un accordo quinquennale. Non mi pare ci sia da aggiungere altro.
E neanche a me pare che ci sia da aggiungere altro...

martedì 15 ottobre 2013

Addio a Priebke. Capitolo 2

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Possibili funerali ad Albano, dai lefebvriani, alle 17.
Aspetto notizie, seguo con impazienza, ritengo che senza una posizione netta della santa sede (che guardacaso con qualcun altro l'ha avuta) non si chiarirà la situazione, ma soprattutto sono pessimista sul rischio di gravi presenze sgradite intorno al funerale...
Aspettiamo fiduciosi, ed in silenzio.
Aggiornamento 17:10 -  ad Albano arrivano furgoni blindati e ci sono agenti in assetto anti-sommossa.
Aggiornamento 17:20 -  tralascerò il senso di un sindaco che emette un'ordinanza per non far passare una salma, ma non il fatto che da twitter si parla di problemi davanti all'istituto dei lefebvriani...
Aggiornamento 17:30 - tento di seguire lo stream di skytg24, ma la vedo lunga... e fra poco devo andare da un cliente.
Aggiornamento 17:32 - insomma il funerale si fa. Welby è molto contento #sapevatelo. Vado dal cliente, con molta nausea. Altri aggiormenti quando finisco stasera.
Aggiornamento 20:00 - non ho capito se alla fine l'hanno avuta vinta i manifestanti e il rito è stato sospeso, o meno... aspetto di leggere le notizie con più calma: su twitter è un putiferio e sui quotidiani on-line la cosa appare molto più incasinata...
Aggiornamento 06:15 del 16/10 - Confermato: le esequie sospese, e l'avvocato ha rimesso il mandato. Trovo esecrabili le parole dello stesso, riportate per esempio da Repubblica o dal Corriere della Sera: «Le autorità non hanno permesso di entrare a quanti volevano partecipare [...] Tutto era pronto [...] eravamo in attesa di quanti volevano prendere parte alle esequie [...] Erano lì per una cerimonia religiosa e non avevano striscioni politici.» E le trovo esecrabili perché a un funerale "privato" entrano solo i familiari stretti, tanto per mettere i puntini sulle "i": il simpaticissimo signor Boccacci di Militia che dice (sempre ripreso dai quotidiani) «Una nostra piccola delegazione composta da cinque o sei persone al massimo entrerà nella struttura per partecipare ai funerali privati di Priebke. Siamo qui per ricordarlo perché fa parte del nostro mondo [...] Sono qui perché partecipo a titolo personale» indica chiaramente due cose che non rientrano nel concetto, in quanto né lui, né alcuno dei suoi delegati risulta essere un parente stretto, pertanto le sole dichiarazioni erano sufficienti perché venissero gentilmente, serenamente ma con decisione, allontanati.
Io mi fermo qui, perché questa giornata pietosa si è conclusa con scontri fra fazioni opposte, ma dubito che questa storia si fermi qui anch'essa... vedremo eventualmente il terzo capitolo di questa storia.

Metro? Metro e mezzo? Metro e settanta?

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Tutti a seguire la nuova: design minimalistico a quadratoni e rettangoloni.
Origine immagine

No, non sui vestiti, non fraintendetemi, non parlo di un improvviso ritorno alle rifiniture scozzesi [che comunque mi piacciono, per carità: ho varie camicie scozzesi (no, mutande scozzesi no, questo effettivamente mi manca)], bensì della maledizione basata sulla nuova interfaccia minimalista di Windows Otto (il pietoso sostituto del menu "Start" che vive e regna sotto il nome di "Metro".
Perché adesso non basta solo windows che fa un ritorno alla semplificazione che può piacere o meno (personalmente NON mi piace: mi sembra di essere tornato ai tempi di Windows 3.11 per workgroup. Anzi, se devo essere sincero Windows 3 aveva un'interfaccia grafica più carina, per non voler parlare di GEM... ma non divaghiamo), adesso tutti i maggiori siti stanno seguendo questa regola.

Da una parte, specie con molti siti in cui si era arrivati a un affollamento di immagini, animazioni, filmati, grafica e spot pubblicitari (poi dice che ci si lamenta perché uno usa AdBlock) tale da non riuscire più a identificare i contenuti... magari ci può anche stare...
... però non lo so: io vedo un lento e progressivo appiattimento di certe cose. Mi piace la grafica pulita ed essenziale, ammetto che piano piano vorrei implementare alcune cosucce in salsa jquery sul mio blog, per esempio, ma resto purtroppo ancorato ad alcune definizioni che, nonostante tutto, stanno passando di moda.
Guardate questo blog, ad esempio. Ho modificato e messo abbondantemente le mani sul layout, facendo due cose che secondo me restano alla base. Anzitutto ho usato un layout "liquido". Mi da fastidio avere un monitor a 1440x900 e aprire un sito in cui la pagina è completamente bianca con una colonnina di testo striminzita piantumata al centro: per me è bello poter sfruttare creativamente tutti gli spazi disponibili...

... eppure forse questa moda seguirà molti altri siti, e finirà con l'affermarsi... chi può saperlo? (-:
Per ora resto nelle mie posizioni di un layout fluido e un po' più "delicato" che un condensato di rettangoloni strapieni di roba... magari poi in futuro dovrò cambiare idea... (-:

lunedì 14 ottobre 2013

Italia zimbello d'Europa

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Un intero milione di morti, a Lampedusa, non ha alcun peso al Parlamento Europeo. A meno di non portare tutte le bare lì e piantarle davanti alla porta d'ingresso dell'edificio.
Cosa che noi italiani, che definiamo tutti i governi esteri "amici", senza mai ricordare che dovremmo essere anche noi uno stato sovrano, non faremo mai...

Addio a Priebke

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Quando muore un uomo, ci si limita ad esprimere silenzio. In certi casi, ad esprimere un silenzioso sgomento.
Come l'unica cosa che mi sento di esprimere davanti alla strage con cifre da eccidio che pochi giorni fa ha scosso Lampedusa, e attraverso quella piccola isoletta, ha scosso tutto l'orbe terracqueo.
O come la strage del 24 marzo 1944 a Roma, alle Fosse Ardeatine, tanto per fare un esempio.
Come dicevo: quando muore un uomo, ci si limita a esprimere silenzio.
E io non esprimo silenzio. Forse perché non credo di aver intenzione di considerare Erich Priebke come un uomo.
Ma non mi stupisco di una cosa: non mi stupisco del fatto che la chiesa cattolica abbia perso di nuovo un'occasione per lanciare un messaggio. Welby non ha ottenuto il funerale cattolico, mentre un criminale nazista che ha scritto sul proprio testamento di non essersi pentito del suo lavoro, invece, sicuramente lo otterrà. Bella lezione di dignità, grazie molte...
Concludo. Anzi no: prima vi regalo le parole di Bruno Vareschi, ricevute stamattina coll'aggiornamento settimanale delle battute del DrZap:
Erich Priebke bussa all'ufficio di San Pietro. «Volevo sapere che avete in mente per me?» chiede.
«Allora - dice San Pietro prendendo la sua scheda - siccome ti sei pentito l'ultimo secondo di vita ti spetta invece dell'Inferno, un miliardo di anni di Purgatorio, prima di salire in Paradiso. Per te è stato predisposto il Girone dei Rasoi!»
«Gagliardo, a me piace farmi la barba tutte le mattine!» dice il boia.
«Aspetta - lo interrompe San Pietro - dovrai correre tutto il giorno su affilatissimi rasoi a piedi nudi ed ogni cinque minuti, quando troverai un Diavolo davanti, fare una frenata secca adoperando una volta gli occhi, una volta la lingua ed una volta il pisello!»
«Cazzo, e tu saresti Santo? Ma tu sei cattivissimo!» risponde incazzato Priebke.
San Pietro si alza e, guardandolo fisso negli occhi, gli dice: «No Erich, non sono cattivo. Eseguo solo degli ordini.»

domenica 13 ottobre 2013

Grizzly? Sei sparito due mesi!

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E invece no, saranno due mesi almeno fra un paio di giorni. u_u

Naaa, si scherza. È vero: purtroppo in questi due mesi di cronaca, costume e casini vari ho dedicato moltissimo del mio sempre più risicato tempo libero, ritagliandomi letteralmente pure i minuti, a un progetto grande e importante. Un progetto che avrei voluto far uscire entro natale ma che, viste le dimensioni assunte, temo che invece rinvierò forse a natale prossimo eheheh.

Di che si tratta? Presto detto. Sto sistemando le cose da pubblicare: anzitutto verrò fuori con un romanzo di fantascienza ambientato a Siracusa (mancano proprio gli ultimi ritocchi e in settimana dovrei cominciare la rilettura e ripulitura di errori e refusi), dopodiché sto preparando e riordinando il materiale per altre due pubblicazioni (che probabilmente però verranno fuori solo in formato elettronico: ancora devo decidere) ma, soprattutto, sia durante le mie vacanze estive, sia da quando sono tornato e praticamente fino a tutta la giornata di ieri, domenica, ho sviluppato una lunga (e oserei dire anche DOLOROSA) serie di appunti che riguarda il mio primo progetto letterario complesso.
Ma ora lo posso dire ufficialmente:
Ho intenzione di scrivere un romanzo fantasy!
Una classica storia di draghi e cavalieri, chierici e druidi, maghi e magie...
... ma non così classica come possa sembrare, dato che ho la palese intenzione di rompere alcuni dei più tipici cliché dei romanzi sull'argomento.
Ecco il motivo di tanto lavoro: in questo periodo sto leggendo (e rileggendo: ho ripreso con piacere la tetralogia di Eragon) molti romanzi fantasy per prendere qualche spunto d'ispirazione. Ho affrontato alcune saghe come "I dragonieri di Pern", e adesso sto seguendo la molto classica saga di "Dragonlance".
Però, appunto, vorrei rompere un po' gli schemi classici del romanzo. Alcune cose, obiettivamente, rimangono (voglio rompere, non stravolgere completamente): sto raccontando una storia di bene contro il male [seppure finalmente potrò sfruttare la magica evil overlord list e creare un signore del male veramente serio (-: ] in cui il confine fra bene e male non è così netto e marcato come ci si possa aspettare, ma soprattutto sto raccontando una storia che gira intorno a due personaggi che vivono due avventure uguali eppure contrapposte.

Non voglio andare avanti per rovinarvi la sorpresa, ma due cosucce ve le dico: la prima è che ho preso appunti perché scrivere un romanzo fantasy non è una cosa che puoi semplicemente buttare giù di getto: se non hai tu stesso un'idea chiara a grandi linee di quello che deve succedere, il rischio è di costruire un ginepraio totalmente indistricabile. E il problema è che questi appunti, che stabiliscono a moooooooolto grandi linee la trama, sono sparsi su un documento ODT da oltre duecentoquaranta pagine, il che significa che il romanzo sviluppato dovrebbe estendersi per, probabilmente, dalle otto alle dieci volte tanto. Ragione per cui, appunto, la prima cosa che dico è che sicuramente il mio primo romanzo fantasy sarà, per logistica, diviso in almeno tre volumi, se non di più. Una cosa è certa: non ho intenzione di sviluppare un volume alla volta, bensì di completare tutto il romanzo prima di definire una seria demarcazione e pubblicare, quindi, con cadenza annuale, i volumi (un po' come il lavoro fatto con alcuni film tratti da romanzi fantasy).
La seconda cosa: che un punto voglio svelarlo. Finalmente nel mio romanzo taglierò un cliché che è presente innumerevoli volte su innumerevoli romanzi fantasy. E questo cliché riguarda la magia, soprattutto le sorgenti dell'energia magica. Ma di nuovo non ho intenzione di esprimermi troppo sull'argomento, per evitare di rovinarvi la sorpresa.
Tuttavia questa del romanzo fantasy non è la sola novità: qualche altra novità verrà in questo periodo non solo per quanto concerne i miei lavori letterari, ma anche e soprattutto riguardo a questo blog e alla mia presenza su questo blog, e su internet in generale. (-:
Stay tuned: sono tornato, e un po' come il mitico Ghandi II, questa volta mi fumano parecchio #_#